Val d'Enza e Val Parma è un itinerario di circa 135 km. che si svolge attraverso il Parmense e il Reggiano, in Emilia-Romagna.

Val d'Enza e Val Parma
Fiume Enza
Tipo itinerario
Stato
Regione
Inizio
Fine
Lunghezza

Introduzione modifica

Come arrivare modifica

In aereo modifica

Aeroporto di Parma Giuseppe Verdi, situato a circa 3 km a Nord-Ovest dal centro della città lungo la strada statale 9 Via Emilia.

In auto modifica

  • Autostrada A1, casello di Parma
  • Autostrada A1, casello di Reggio Emilia

In treno modifica

Tappe modifica

  Val d'Enza e Val Parma
  • 44.80147210.3281 Parma - Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza (1545-1859), la città di Parma è sede universitaria dall'XI secolo. È inoltre sede dal 2002 dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), dal 1956 del Magistrato per il Po, oggi Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO), dal 1990 dell'Autorità di bacino del fiume Po (AdbPo) e dal 1994 di un Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri, con competenza sull'Italia settentrionale. Nel dicembre 2015 Parma ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di "Città creativa per la Gastronomia UNESCO".
 
Torrechiara, castello.
  • 44.65555610.2736112 Torrechiara - Frazione di Langhirano. Da visitare il castello. Edificato originariamente in epoca medievale ma più volte distrutto tra il XIII e il XIV secolo, il castello fu ricostruito maestosamente tra il 1448 e il 1460 per volere di Pier Maria II de' Rossi, con la duplice funzione di possente struttura difensiva ed elegante nido d'amore per il conte e l'amante Bianca Pellegrini; ereditato da Guido de' Rossi nel 1482, fu conquistato l'anno seguente da Ludovico il Moro, che lo mantenne fino al 1499, quando il re di Francia Luigi XII, dopo aver conquistato il ducato di Milano, assegnò il maniero inizialmente a Troilo de' Rossi e successivamente al maresciallo Pietro di Rohan, signore di Giè; alienato nel 1502 al marchese Galeazzo Pallavicino di Busseto, nel 1545 passò in dote al conte Sforza I Sforza di Santa Fiora, che incaricò numerosi artisti delle decorazioni rinascimentali delle sale interne; ereditato nel 1707 dal duca Federico III Sforza Cesarini, fu trasmesso nel 1821 al duca Marino Torlonia. Considerato uno dei più notevoli, scenografici e meglio conservati castelli d'Italia, è dotato di cinque massicce torri con beccatelli, caditoie e merli ghibellini di coronamento, e di due loggiati panoramici cinquecenteschi affacciati sulla Val Parma e sulla pianura settentrionale; al suo interno conserva numerosi ambienti affrescati in stile rinascimentale da Cesare Baglioni e aiuti, oltre alla Camera d'Oro, dipinta probabilmente da Benedetto Bembo nel 1462, unico esempio in Italia di un intero ciclo di dipinti medievali incentrati sulla glorificazione dell'amor cortese tra due personaggi realmente esistiti.
  • 44.61666710.2666673 Langhirano - Conosciuto per la produzione del "prosciutto di Parma", che viene celebrato ogni anno nel "Festival del prosciutto di Parma" e a cui è dedicato uno specifico museo; è inoltre sede della "Comunità montana Appennino Parma Est".
  • 44.54055610.2258334 Albazzano
 
Tizzano Val Parma
  • 44.51666710.25 Tizzano Val Parma - Situato in una zona non impervia, il paese fu soggetto a svariati signori che si succedettero nel possesso del feudo: dall'Imperatore ai da Correggio, dai Pallavicino ai Terzi, dai Fieschi ai Farnese, da ultimo ai Venturi, dopo i quali fu abolita la feudalità. Il castello duecentesco ha lasciato solo dei ruderi ammalorati; la sua rovina iniziata nell'Ottocento fu portata a termine dall'abbandono e dalle scosse telluriche che hanno interessato più volte la zona. Tizzano fu attraversato per lungo tempo dal percorso di pellegrinaggio, ed anche di commercio, che da Capoponte per Albazzano, la Pieve di Costa, il monte Caio, Linari scendeva poi verso le valli toscane fino al mar Ligure.
  • 44.4945210.239236 Lagrimone
  • 44.4354610.232987 Selvanizza
  • 44.41666710.2666678 Ramiseto
  • 44.4140210.299939 Canova
  • 44.43333310.410 Castelnovo ne' Monti - È considerato il capoluogo dell'Appennino reggiano. L'abitato di Castelnovo ne' Monti si estende ai piedi della Pietra di Bismantova, a cavallo delle valli del Secchia e dell'Enza. Il capoluogo, posto a 44 km a sud di Reggio nell'Emilia, è situato in una conca racchiusa da tre colline coperte di conifere messe a dimora nel corso degli anni venti: Monte Castello, Monte Forco e Monte Bagnolo. Il punto più alto è la cima dell'altopiano della Pietra di Bismantova a 1047 m s.l.m. mentre il punto meno elevato si trova a 351 m s.l.m. con una escursione altimetrica di 696 m. Il municipio è a 700 m s.l.m. Di interesse sono tre emergenze naturalistiche presenti nel Comune: la Pietra di Bismantova, i Gessi Triassici alle sue pendici e l'alveo del fiume Secchia, tutelati dal loro inserimento nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e già compresi nel Parco regionale dell'Alto Appennino Reggiano (Gigante).
  • 44.4591510.3809711 Rosano
  • 44.48333310.33333312 Vetto
  • Compiano di Canossa
  • 44.5750610.4551113 Ciano d'Enza
 
Canossa, castello
  • 44.5765310.4566514 Canossa - Il comune di Canossa sorge sulla sponda destra del fiume Enza, presso il confine con la provincia di Parma. Il capoluogo comunale, Ciano d'Enza, sorge a 25 chilometri a sud-ovest di Reggio nell'Emilia nell'Appennino Emiliano. Qui, durante la lotta per le investiture, nell'anno 1077, l'imperatore Enrico IV si umiliò davanti a papa Gregorio VII perché venisse ritirata la scomunica (da cui il detto: Andare a Canossa, in segno di remissione e pentimento). Da qui partì inoltre l'incarico per Irnerio di fondare lo studium di Bologna, col preciso scopo di diffondere la nobile legislazione romana, da alcuni secoli andata dimenticata. In località Selvapiana, nei pressi dell'Enza, il poeta Francesco Petrarca trascorse l'estate del 1341, ospite di Azzo da Correggio. Vi terminò la stesura del suo poema Africa. A ricordo del suo soggiorno è stato eretto il Tempietto del Petrarca, con una statua del poeta, opera di Tommaso Bandini, e dipinti di Francesco Scaramuzza.
  • 44.63333310.43333315 San Polo d'Enza
  • 44.6629210.4739116 Bibbiano
  • 44.6956410.5273717 Cavriago
 
Reggio Emilia, Palazzo del capitano del popolo
  • 44.710.63333318 Reggio Emilia - Sorta per volere del console Marco Emilio Lepido lungo la via Emilia, l'antica strada romana che collegava Piacenza a Rimini, Reggio nell'Emilia può fregiarsi dell'appellativo di Città del Tricolore, in quanto la bandiera italiana, su ispirazione dei vessilli della Repubblica Cispadana, nacque e fu esposta per la prima volta in questa città il 7 gennaio 1797. Il vessillo fu esposto nella settecentesca Sala del Tricolore del Municipio cittadino, nello stesso salone che oggi ospita le sedute del consiglio comunale. Reggio nell'Emilia, oltre ad essere con la vicina Parma luogo d'origine del celebre formaggio Parmigiano Reggiano, è la culla del metodo di insegnamento pedagogico Reggio Emilia Approach che ha reso le scuole dell'infanzia reggiane famose in tutto il mondo. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, per il ruolo rilevante avuto dalla città e dai suoi abitanti nella guerra di liberazione italiana, Reggio è stata insignita della medaglia d'oro al valor militare della Resistenza.

Sicurezza modifica

Nei dintorni modifica

  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.


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