Şanlıurfa | ||
Stato | Turchia | |
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Regione | Anatolia sudorientale | |
Altitudine | 515 m s.l.m. | |
Abitanti | 2.031.425 (stima 2018) | |
Prefisso tel | +90 414 | |
CAP | 27x xx | |
Fuso orario | UTC+2 | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Şanlıurfa (più comunemente Urfa) è una città turca situata nella regione dell'Anatolia sudorientale.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaŞanlıurfa è situata in una fertile pianura bagnata dal fiume Eufrate. Dista 55 km dal confine con la Siria (valico di frontiera di Akcakale).
Cenni storici
modificaUrfa è l'antica Edessa fondata nel 304 a.C. da Seleuco I Nicatore. Verso la fine del II secolo a.C., Edessa, divenne la capitale di uno stato aramaico retto dalla dinastia araba dei Nabatei ma sotto protezione dei Parti. Fu annessa a Roma per la prima volta dall'imperatore Traiano nel 114-117 e divenne colonia romana sotto Caracalla. La sua posizione sulla frontiera orientale dell'Impero fece sì che fosse contesa a lungo tra Romani e Sassanidi prima e in seguito tra Bizantini ed Arabi. Nel 1098, il crociato Baldovino delle Fiandre, indusse Teodoro, l'ultimo governante armeno ad adottarlo e a nominarlo suo successore, stabilendo così il primo stato crociato d'Oriente noto al tempo come contea di Edessa. Baldovino impose il cattolicesimo alla popolazione che professava in maggioranza il cristianesimo di rito greco ortodosso e armeno.
Nel 1144 la contea di Edessa cadde in mano del selgiuchide Abassid Zengui che fece uccidere la maggior parte degli abitanti cristiani insieme all'arcivescovo cattolico. La Seconda crociata non riuscì a riconquistare la città. Gli ottomani si impossessarono di Edessa nel 1516 e l'assegnarono al Vilayet di Aleppo. Sotto di loro Urfa divenne un centro commerciale importante che smistava cotone, pelli, gioielli e pistacchi. I commerci erano in mano a una piccola comunità ebraica stabilitasi ad Urfa già nel 1° secolo d.C. In città c'erano tre comunità di rito cristiano-siriaco, armeno e cattolico. Secondo Lord Kinross, 8.000 armeni furono massacrati a Urfa nel 1895. Allo scoppio della prima guerra mondiale Urfa aveva una popolazione stimata intorno ai 75.000 abitanti. Di questi 45.000 erano di fede musulmana, 25.000 armeni e 5.000 di rito cristiano-assiro. C'era anche una presenza ebraica nella città. Durante la guerra avvennero genocidi delle comunità non musulmane. I sopravvissuti furono costretti a fuggire o a nascondersi. Le ultime comunità cristiane abbandonaron Urfa nel 1924 per stabilirsi ad Aleppo, al tempo sotto protettorato francese.
L'occupazione britannica della città di Urfa iniziò di fatto il 7 marzo 1919 e si protrasse fino al 30 ottobre dello stesso anno. Le forze francesi subentrarono il giorno successivo e si ritirarono l'11 aprile 1920, due settimane prima della dichiarazione ufficiale della Repubblica di Turchia. Il ritiro delle truppe francesi era stato concordato con le autorità locali ed era destinato a svolgersi pacificamente ma i patti non furono rispettati e i Francesi subirono un'imboscata lungo la strada per la Siria, che causò loro 296 vittime.
Al 2018 Urfa appariva come una roccaforte del partito per la giustizia e lo sviluppo al governo in quell'anno. Tuttavia, nelle elezioni locali del 2009, la città ha eletto un sindaco indipendente, Ahmet Eşref Fakibaba.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn aereo
modifica- 1 [link precedentemente non funzionante] Aeroporto GAP di Şanlıurfa (Şanlıurfa GAP Havalimanı). Lo scalo è situato 34 km a nordest del centro. Il collegamento da con il centro è assicurato da autobus della Turkish Airlines oltre che da taxi. Le linee aeree che vi operavano al 2018 erano le seguenti:
AnadoluJet - dal nuovo aeroporto di Istanbul.
Turkish Airlines - dal nuovo aeroporto di Istanbul.
Pegasus Airlines - da Ankara, Istanbul–Sabiha Gökçen, Smirne.
In autobus
modifica- 2 Stazione degli autobus extraurbani (Şanlıurfa Otogarı). Inaugurata nel 2009, la stazione degli autobus extraurbani è una struttura moderna che si articola su 2 piani e occupa un'area di 60 mila metri quadrati. Al suo interno stanno circa una trentina di biglietterie e altrettante piattaforme. Al piano inferiore dell'edificio fanno capolinea i minibus provenienti dal centro e dai quartieri periferici di Urfa mentre il piano superiore è adibito a capolinea degli autobus interurbani. Sono presenti anche snack bar, punti di ristoro ed un centro commerciale. Tra le autolinee che vi operavano al 2018 Metro Turizm e Star Diyarbakir.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modificaŞanlıurfa ha un gran numero di antiche magioni dalla caratteristica architettura. Le finestre non danno sulla strada ma su un cortile interno onde garantire una migliore privacy. Molte case erano munite di elaborate uccelliere poste sotto il tetto.
- 1 Balıklıgöl (Vasca dei pesci). Uno stagno artificiale di circa 150 × 25 m. associato alla leggenda di Abramo. Il profeta sarebbe stato condannato al rogo ma salvato da un miracolo (Sura 21 : 68-69). Il complesso comprende il giardino Gölbaşı e le moschee Halil Rahman e Rizvaniye. Ogni anno oltre un milione di musulmani provenienti da tutta la Turchia e altri paesi visitano Balıklıgöl
- 2 Cittadella di Urfa (Urfa Kalesi). Molto antica, la cittadella di Urfa è un punto panoramico sulla città. Sulla cima, raggiungibile sia tramite scalinate che un tunnel scavato nella roccia, stanno un paio di colonne corinzie di epoca romana.
- 3 Ulu Camii. La moschea fu realizzata su una chiesa bizantina di cui sussistono tratti di mura, colonne, capitelli e il campanile convertito in minareto. Presenta somiglianze con la moschea di Aleppo ricavata anch'essa da una chiesa bizantina.
- 4 [link non funzionante] Museo archeologico, 2372 Sk, ☎ +90 414 312 53 32. Mar-Dom 08:00–17:00. inaugurato nel 1969, il museo è composto da tre padiglioni ove sono esposti più di 70.000 reperti provenienti dai vicini siti archeologici. Quelli più interessanti provengono dagli insediamenti di era neolitica di Göbekli Tepe e da Nevalı Çori. Quest'ultimo non è più visibile essendo stato sommerso dalle acque in seguito allo sbarramento del fiume Eufrate.
- 5 Museo dei mosaici del giardino di Aleppo (Haleplibahçe Mozaik Müzesi), 2372 Sk, ☎ +90 414 313 15 88. Mar-Dom 08:00–19:00.
- 6 Museo culinario (Mutfak Müzesi), 1334. Sk. Mar-Dom 09:00–17:00. Simpatico museo allestito in una casa patrizia di fine '800 ove sono esposti oggetti dell'epoca di uso quotidiano. Manichini di commensali in costumi d'epoca rendono più vive le rappresentazioni Le spiegazioni sono solo in turco.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modifica- 1 Bazar di Urfa, Atatürk Blv. Lun-Sab 09:00–17:00. Un dedalo di vie coperte e non dove è possibile trovare di tutto, da prodotti artigianali e souvenir ad animali vivi e a capi di abbigliamento in verità poco seducenti. È soprattutto un posto dove bighellonare più che fare acquisti.
- 2 Gümrük Hanı. Un posto ricavato da una suggestiva costruzione in pietra del tempo di Solimano il magnifico per servire da dogana e anche da posto di ristoro (han) per carovane che percorrevano la via della seta. Gümrük Hanı ha conservato un'autentica atmosfera tradizionale per quanto i turisti, anche di passaggio, non ne omettano la visita. Nel cortile interno stanno locali di ristorazione che servono per lo più tè e pasticcini a clienti intenti a giochi di carte o con scacchiera. La costruzione è nella zona dell'antico mercato coperto (Tarihi Kapalı Çarşı) .
Come divertirsi
modificaDove mangiare
modifical' igiene nei ristoranti di Şanlıurfa non soddisfa gli standard occidentali. Soprattutto nei mesi estivi si può andare incontro a indigestioni o seri disturbi intestinali se non si adottano misure precauzionali elementari come evitare di bere acqua del rubinetto, bibite con cubetti di ghiaccio e di mangiare cibi freddi, gelati e kebab proposti da ambulanti o dai vari stand presenti nei bazar.
Prezzi medi
modifica- 1 Çulcuoğlu Baklava & Restaurant, Recep Tayyip Erdoğan Blv., ☎ +90 414 312 95 95. Con tutta probabilità il miglior ristorante di Urfa, apprezzato soprattutto per il kebab di carne d'agnello, le pietanze a base di melanzane, i dessert al pistacchio e, non ultimo, il dolce baklava.
- 2 Cevahir Han, Vali Fuat Cad. 5, ☎ +90 414 215 93 77. Allestito in un'antica magione che fu residenza del governatore ottomano di Urfa.
- 3 Gulhan Restaurant, Ataturk BulvarI, ☎ +90 414 313 33 18. Ristorante di cucina casalinga apprezzato per il kebab e il Lahmacun (pizza turca) accompagnato di ayran e arrotolato attorno a cetrioli in salamoia. L'igiene è curata a differenza di molti altri ristoranti di Urfa. Il locale è adatto sia a vegetariani che a carnivori. È sempre molto affollato ma il servizio è veloce anche perché la maggior parte dei piatti sono stati già preparati e ben esposti nel bancone.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Hilton Garden Inn Sanliurfa, 11 Nisan Fuar Cd. No:5 (Vicino alla stazione degli autobus extraurbani), ☎ +90 414 318 50 00. Albergo a 4 stelle
- 2 Hotel Manici, ☎ +90 414 215 99 11.
- 3 El Ruha Hotel, Haleplibahçe Cd. 155/A, ☎ +90 414 215 44 11.
- 4 Hotel Harrann, Ataturk Bulvari, ☎ +90 414 313 28 60. Albergo a 4 stelle. Piscina in compagnia di tanti piccioni.
- 5 Grand Urfa Hotel, İpekyol Blv. 48/A, ☎ +90 414 313 13 11.
Prezzi elevati
modifica- 6 Dedeman Şanlıurfa, Hastane Caddesi, ☎ +90 414 318 25 00.
- 7 Nevali Hotel, Abide Parkı, ☎ +90 414 318 80 00. Albergo a 5 stelle
Sicurezza
modificaŞanlıurfa dista circa 50 km dal confine con la Siria, paese afflitto da una guerra civile scoppiata nel 2014 e dalle incursioni dell'ISIS. In passato si sono verificati bombardamenti su villaggi turchi a ridosso della frontiera, Pertanto le escursioni ad Harran e a Sumatar, riportate più avanti, dovrebbero essere evitate.
Şanlıurfa rientra nell'area di azione del PKK, organizzazione etichettata come terroristica. Abdullah Öcalan, il fondatore del PKK, arrestato nel 1999, è di Ömerli, un villaggio a 100 km da Sanliurfa. Per quanto la situazione sia molto migliorata dopo l'arresto di militanti del PKK, sono state segnalate nel 2017 nuove insurrezioni curde nei villaggi dell'Anatolia sud orientale dove le forze dell'ordine sono poco presenti.
In città non c'è molto da temere, basta applicare norme elementari come non far sfoggio di gioielli o meraviglie tecnologiche per strada onde evitare scippi. Le donne che viaggiano da sole non possono uscire di notte e di giorno non dovrebbero recarsi nei bazar e in altri luoghi affollati se vogliono evitare molestie sessuali la più innocente delle quali è la classica "mano morta". Le coppie dovrebbero evitare effusioni in pubblico.
Come restare in contatto
modificaNei dintorni
modifica- 3 Göbekli Tepe (12 km) – Un sito archeologico risalente all'inizio del Neolitico, abbandonato definitivamente intorno all'8000 a.C. Gli scavi del 1963 condotti da un gruppo di archeologi turco-statunitensi portarono alla luce i resti del più antico tempio in pietra mai realizzato da esseri umani. La sua costruzione è databile al 9500 a.C. circa.
- 4 Harran (44 km) – Rovine di una città sorta nel periodo assiro e fiorente in epoca romana e bizantina nota rispettivamente come Carrhae e Hellenopolis. Al tempo del dominio islamico riprese l'antico nome assiro di Ḥarrān. Nel XIII secolo lo storico Abu al-Fida descrive Harran come una città in rovina. Oggi rimangono ancora in piedi tratti delle mura e costruzioni in mattoni in forma di alveare, rare in Turchia ma diffuse nella vicina Siria. Per quanto suggestive, queste costruzioni sono recenti: le più antiche risalgono al XVIII secolo.
- 5 Rovine di Sumatar (Sumatar Harabesi) – Situata sui monti Tek Tek istituiti a parco nazionale (Tek Tek Dağları Milli Parkı), Sumatar era un'oasi abitata da genti semite seminomadi ma oggi appare completamente desertificata. Presenta rovine di templi probabilmente dedicati a Sin, dio lunare della mitologia babilonese, nonché diverse sculture ricavate dalla roccia e iscrizioni databili dal IV secolo a.C. I templi sono raccolti intorno ad una formazione rocciosa alta 50 m. È presente anche una grotta naturale decorata con pilastri a forma di corno, un simbolo del dio lunare babilonese. La presenza di popolazioni semitiche nella zona a sud di Urfa è confermata in epoca romana da scritti di Plinio il vecchio.
Altri progetti
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