Tredozio
Via XX Settembre a Tredozio
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Tredozio
Sito istituzionale

Tredozio è un comune nella provincia di Forlì-Cesena.

Da sapere

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Una leggenda vuole che Annibale nel 218 a.C. abbia attraversato l'Appennino diretto a Roma attraverso il valico del Monte Busca.

Cenni geografici

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Il comune appartiene all'area conosciuta come Romagna toscana, che fece parte a lungo del territorio fiorentino finché nel 1923 venne aggregata alla provincia di Forlì.

Cenni storici

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Le prime notizie storiche riguardanti insediamenti nel territorio risalgono al periodo Bizantino-Ravennate: in alcuni documenti ufficiali conservati presso l'archivio dell'Arcidiocesi di Ravenna si segnala l'esistenza della Chiesa di San Valentino, la cui ampia giurisdizione comprendeva anche i territori di Gamogna, fin dall'anno 562.

Nella piccola vallata sorsero nuove chiese e nuove abitazioni rurali (Cesata nel 755, Pereta nell'893), ma probabilmente il terreno era ancora coperto da vegetazione spontanea e da folti boschi, più adatti alle attività di caccia che all'agricoltura organizzata.

Il Castrum Treudacium viene menzionato per la prima volta nel 925 e costituisce il primo nucleo di quello che sarà poi l'abitato di Tredozio.

«...imponente nell'aspetto architettonico, costruito con solidi muri in calce e pietra, di forma ottagonale, aveva nel punto centrale la torre, alta 17 metri e, attorno, il deposito delle armi; di fianco la chiesa di S.Maria Maddalena e poi la casa del Conte.»

Dopo il 1000, il territorio tredoziese vide fiorire, con la ruralizzazione della società e con lo spirito di rinnovamento e di riforma contro i mali della Chiesa e del mondo religioso in generale, un numero notevole di chiese e di conventi: per primo, ad opera di S.Pier Damiani, sorse il Monastero di Gamogna; poi anche i monasteri di Tredozio (1060) e di Trebbana (1063) iniziarono la loro attività religiosa e sociale in un territorio che si stava popolando sempre più.

Il 29 settembre 1164 un diploma imperiale concesse 200 capi in feudo a Guido Guerra: fra questi territori figurava anche Tredozio e da questa data i Conti Guidi iniziarono ad esercitare sulla zona un pressoché continuo dominio per circa tre secoli, lasciando tracce della loro amministrazione anche sotto l'aspetto urbanistico ed economico, con la costruzione degli edifici amministrativi e della fortificazione del Mercatale.

A conclusione della guerra fra i Visconti di Milano e Firenze, durante la quale si era verificata la sconfitta dell'ultimo discendente dei Guidi (Guelfo, alleato dei milanesi), dopo un lungo assedio dei fiorentini al castello di Tredozio, ebbe termine il dominio dei Conti sul territorio tredoziese ed avvenne il passaggio , nell'ottobre 1428 sotto l'amministrazione fiorentina.

Per cinque secoli Tredozio fu terra di frontiera fra la Toscana e lo Stato Pontificio; sicuramente anche terra di contrabbando e di residenza provvisoria per famiglie e personaggi provenienti da Firenze o da Faenza; nacquero in questo periodo alcune fra le costruzioni rurali ed i palazzi più belli ancor oggi esistenti nel centro e nella campagna; si insediarono o iniziarono la costruzione del loro dominio economico alcune importanti famiglie, come i Fantini, i Bonaccorsi e i Frassineti.

A parte alcuni avvenimenti particolarmente drammatici, menzionati regolarmente nei documenti degli archivi storici, come le varie epidemie di peste o i numerosi terremoti (alcuni disastrosi come quello del 1661), la vita del paese, appartato rispetto alle grandi vie di comunicazione. si è poi svolta abbastanza senza eventi di rilevo, sempre più esclusa dalle grandi vie di comunicazione e piuttosto isolata dal resto della Romagna Toscana. Dimostrano comunque una certa vivacità intellettuale e culturale dell'ambiente cittadino le figure di Maria Virginia Fabroni, poetessa e scrittrice, Pietro Montagnani, filosofo e teologo e Suor Rosa Teresa Brenti fondatrice del monastero di Fognano, vissuti nell'800.

Nel 1923 Benito Mussolini, nel quadro di una ristrutturazione amministrativa della Romagna, inserì Tredozio e quasi tutti i territori della Romagna-Toscana nella provincia di Forlì, adeguando i confini amministrativi a quelli geografici.

Dopo il progressivo spopolamento verificatosi soprattutto nel dopoguerra, il paese vive di artigianato calzaturiero e di agricoltura. L'inserimento nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è opportunità di rivalorizzazione del territorio, ricco di risorse naturalistiche, a fini turistici.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Tredozio

Il suo territorio comunale comprende anche i centri di Madonna della Neve, Villaggio Montebusca o Monte Busca, San Valentino, Scarzana, Ottignana e Casa Gherardini.

Come arrivare

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In auto

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  • Da nord autostrada Adriatica A14 direzione Ancona, uscire al casello di Faenza, proseguire per Faenza, dal centro di Faenza prendere la SP 16 e seguire le indicazioni per Modigliana - Tredozio (SP 20).
  • Da sud autostrada Adriatica A14 direzione Bologna, uscire al casello di Faenza, proseguire per Faenza, dal centro di Faenza prendere la SP 16 e seguire le indicazioni per Modigliana - Tredozio (SP 20).
  • Da Forlì percorrere la SS 9 Via Emilia in direzione di Faenza, prendere la SP 16 e seguire le indicazioni per Modigliana - Tredozio (SP 20).
  • Da Rimini prendere la SS 9 Via Emilia in direzione di Savignano sul Rubicone, Cesena, Forlimpopoli, in prossimità di Castrocaro Terme svoltare sulla SS 67 e seguire le indicazioni per Tredozio.

In treno

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  • Stazione ferroviaria di Faenza (distante 30 km circa):
Da Bologna o Rimini: Linea Milano - Lecce
Da Firenze: Linea Firenze - Faenza
Da Ravenna: Linea Ravenna - Faenza
Giunti a Faenza, proseguire in autobus con la linea extraurbana della "Cooperativa Trasporti Riolo Terme" (Linea 23/FO Tredozio - Modigliana - Faenza - Forlì).

In autobus

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  • Autolinee ATR (Azienda Trasporti Romagnoli): E' la principale azienda di trasporto pubblico che opera nella Provincia di Forlì-Cesena.
  • Da Faenza: Cooperativa Trasporti Riolo Terme
  • Da Roma: Autolinee Sulga. Collegamenti con il capoluogo (Forlì - Piazza della Vittoria), Linea Ravenna - Forlì - Cesena - Perugia - Roma


Come spostarsi

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Cosa vedere

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Chiesa Beata Vergine delle Grazie
  • 44.0780811.743231 Chiesa della Beata Vergine delle Grazie (Chiesa della Compagnia). La chiesa della Beata Vergine delle Grazie e della Compagnia del SS.mo Sacramento è stata costruita nel XIV secolo e almeno inizialmente aveva anche il ruolo di battistero. La facciata in cotto, costruita durante l'ampliamento dell'edificio nella seconda metà del 1500, conteneva inizialmente affreschi della scuola del Bramante, di cui oggi rimangono solo alcune tracce. Dopo altri ampliamenti, di cui il principale all'inizio del '700, nel 1900 la chiesa subì un profondo restauro, sia negli interni sia nella facciata, ampliata e rifinita in pietra. L'ulteriore intervento del 2000 ha dato alla chiesa l'aspetto definitivo.
Il vulcano di Monte Busca, il più piccolo d'Italia
  • 44.0464111.773521 Vulcano di Monte Busca (Vulcano più piccolo d'Italia), S.P. 22 per Tredozio al km 7+700 (Villaggio Monte Busca, Tredozio), +39 333 8827033. Una vera curiosità è rappresentata dal cosiddetto Vulcano più piccolo d'Italia- Situato nei dintorni di Portico di Romagna, ma in territorio di Tredozio, si può visitare questo vulcano, ossia una fiamma perenne che scaturisce dal sottosuolo, fenomeno conosciuto anche come “fontana ardente”. Di estrema suggestione è la visita dall'imbrunire in avanti, poiché in pieno sole il fenomeno perde parecchio del suo fascino.


Eventi e feste

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  • Palio dell'uovo. Pasqua e Pasquetta. Il Palio dell'uovo è una competizione tra i quattro rioni del comune di Tredozio. Il primo palio si disputò nel 1964 allo Stadio comunale. Attualmente la gara maschile si disputa sull'alveo del fiume Tramazzo, nel giorno di Pasquetta; la gara femminile si disputa il giorno di Pasqua.
    I quattro rioni partecipanti sono:
    • Borgo (Ariete bianco su sfondo rosso)
    • Casone (Leone bianco si sfondo blu)
    • Nuovo (Aquila nera su sfondo bianco)
    • Piazza (Palle medicee gialle su sfondo verde)
    Le gare che si disputano in ambito maschile sono:
    • Tiro al bersaglio
    • Battaglia delle uova
    • Tiro alla fune (le due squadre sono posizionate sulle rive contrapposte del Tramazzo. Vince la squadra che per prima riesce a far cadere in acqua gli avversari)
    • Uova nel pagliaio
    Le gare femminili sono:
    • Tiro alla fune
    • Corsa coi sacchi
    • Corsa con le uova
    • Staffetta
    Per ogni gara (sia nel maschile che nel femminile) si attribuiscono: 5 punti al primo classificato (una volta 4 punti), 3 al secondo, 2 al terzo e 1 al quarto.
    In caso che due rioni arrivino allo stesso punteggio il palio si assegnava ex aequo fino al 2009 (occasione capitata in 4 pali nel maschile), attualmente il regolamento prevede la disputa di un'ulteriore battaglia delle uova della durata di 60 secondi.
    La prova del tiro al bersaglio consiste nel lancio di un massimo di 60 uova crude in 60 secondi verso un bersaglio posto nella riva sinistra del fiume. Il tiratore prende posto in una zattera instabile. Sulla riva destra un compagno del tiratore passa le uova e il tiratore le lancia contro un bersaglio a forma di uovo con tre fasce concentriche di punti
    • Fascia esterna: 1 punto;
    • Fascia intermedia: 3 punti;
    • Fascia interna (Buco centrale): 5 punti.
    In caso che un uovo colpisca la linea di divisione viene preso il settore più basso. La valutazione è istantanea (viene valutata nel momento d'impatto dai giudici posti in punti strategici). Un terzo compagno invece sta dalla zona di partenza della zattera per controllare l'andamento della zattera solo in caso di pericolo per il tiratore.
    Il bersaglio è però difeso da un avversario che munito di strumento (solitamente pala da panettiere) può intercettare le uova stando con i piedi nell'area adibita.
    La delle uova nel pagliaio prova consiste nella ricerca di 200 uova sode disperse all'interno di un pagliaio posto sulle sponde del fiume. entro il tempo limite di tre minuti i cercatori (uno per ogni rione) dovranno trovare più uova possibili e passarle correttamente al compagno nell'altra riva. In caso di un passaggio sbagliato o di rottura dell'uovo, l'uovo non è valido. Dentro al pagliaio viene messo un uovo di legno colorato d'oro che vale come 5 uova sode. Risulterà vincitore il Rione che avrà conquistato più uova.
    Alla battaglia delle uova partecipano alla gara cinque componenti per squadra con i seguenti ruoli: 3 difensori, 1 attaccante e 1 estremo (o scoperto).
    Sul campo di gara sono eretti le postazioni principali entro le quali si insediano i 5 partecipanti.
    Sopra le postazione sono eretti i sette bersagli fissi di polistirolo a forma d'uovo che costituiscono il punteggio di gara. Davanti alla postazione principale è eretto un avamposto che ospita dopo il fischio d'inizio gara l'attaccante della squadra, il quale, durante la gara non potrà avanzare oltre (pena la squalifica del componente). In caso di squalifica il suo posto potrà essere preso da un altro componente in gara.
    Ogni componente è provvisto di 60 uova crude, un casco e maschera protettiva del viso.
    È assolutamente vietato, pena la squalifica del giocatore, superare la metà del campo di gara; i componenti all'interno del fortino principale non possono oltrepassare la linea laterale del fortino (pena la squalifica dei giocatori che non rispettano la regola) mentre sarà permesso lo spostamento alla scoperta (fuori del fortino) dell'Estremo, solo se armato di scudo e di maschera protettiva il viso.
    Ogni bersaglio colpito vale 1 punto. Vince la gara chi realizza il massimo punteggio nel tempo assegnato, oppure abbatte tutti i bersagli prima del tempo assegnato. In caso che al termine del tempo i bersagli abbattuti siano uguali, vince chi ha abbattuto per primo l'ultimo bersaglio (ovvero e come se si annullasse l'ultimo punto).
  • Beata Vergine delle Grazie. Seconda domenica di maggio. Il sabato precedente si svolge davanti all'oratorio della Compagnia in Via XX Settembre la consueta benedizione degli autoveicoli. La sera invece viene portata in processione la venerata immagine fino al nuovo quartiere "Le Volte", dove vengono compiute le seconde rogazioni verso la campagna (le prime si compiono il 25 aprile a San Valentino) e viene fatta risiedere nella Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo. Alle ore 21 viene acceso il consueto falò (un rogo di altezza variabile dai 3 ai 6 metri) e a volte vengono eseguiti concerti di musica sacra. La seconda domenica tutte le messe vengono celebrate con grado di solennità. La messa delle 18 viene presieduta dal vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana, che conferisce annualmente il sacramento della confermazione. L'immagine viene poi portata solennemente per le vie del paese fino all'oratorio di residenza. Verso gli ultimi giorni del mese l'immagine viene portata alla locale casa di riposo affinché pure gli anziani non deambulanti abbiano la possibilità di venerarla. Il 31 maggio l'immagine viene traslata all'edicola del molinetto (il luogo dove fu trovata miracolosamente) e qui viene celebrata la messa vespertina e la terza rogazione. L'immagine viene poi riposta sopra il tabernacolo dell'altar maggiore dell'oratorio della Compagnia.
  • Fiera di Sant'Anna. 26 luglio. Un mercato ambulante. Tale tradizione ricorda il mercato boario che si svolgeva a Tredozio proprio per la festa della santa.
  • San Michele. Ultima domenica di settembre. Si festeggia san Michele Arcangelo, patrono della parrocchia (non del comune). Per quella giornata il bassorilievo del santo viene portato in processione per le vie del paese.
  • Sagra del bartolaccio. Prima e seconda domenica di novembre. Sagra in cui viene riproposto il piatto tipico tredoziese: il bartolaccio, appunto, un tortello di patate e pancetta cotto sulla piastra.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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Altri progetti

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