Samassi
Chiesa di San Gemiliano
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Samassi
Sito istituzionale

Samassi è una cittadina della Sardegna meridionale nella provincia del Sud Sardegna.

Da sapere

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Cenni geografici

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Samassi si trova nel Campidano di Cagliari e confina con Furtei, Sanluri, Serramanna e Serrenti.

Cenni storici

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I primi insediamenti umani a Samassi risalgono al neolitico recente, intorno al 3500 a.C. Nel suo territorio sono stati rinvenuti reperti risalenti a periodo prenuragico come asce, teste di mazza, fusoliere e oggetti di ossidiana utili alla caccia e alle attività domestiche. Sono tanti infatti i ritrovamenti casuali fatti soprattutto in regione Palaziu appartenenti alla cultura di Bonnannaro o a quella Monte Claro. Di particolare risonanza fu il ritrovamento, in località Sa Mandara, di due idoli raffiguranti la Dea Madre, probabilmente appartenenti alla cultura di Ozieri, ora esposti al Museo Archeologico di Cagliari.

La località Palamuras, secondo la tradizione paesana, sarebbe stata sede di un vasto insediamento sui resti di una più antica civiltà prenuragica. In località Stani sono chiaramente visibili sul terreno gli avanzi di un nuraghe, nel quale sono stati rinvenuti un pugnale di rame e una torretta nuragica in arenaria bianca. Altro nuraghe meritevole di attenzione è quello tuttora esistente in località Sa Uga. Sono infatti evidenti due filari di arenaria sbozzata, nonostante i mezzi agricoli abbiano modificato notevolmente la struttura superficiale del terreno.

Nelle località Palamuras, Stani, Staineddu, Palatziu, Sa Uga, Santa Maria, Perda Mois sono stati ritrovati numerosi resti di villaggi e sepolcreti che documentano ampiamente il passaggio della civiltà romana. Samassi quindi diventa in epoca romana una delle comunità rurali del Campidano; l’intera zona agricola samassese permetteva di acquisire ingenti quantitativi di grano e cereali.

In periodo medievale, il territorio di Samassi faceva parte della curatoria di Gippi, nel Giudicato di Cagliari. Alla caduta del giudicato (1258) entrò a far parte del dominio pisano, e dal 1324 passò sotto il dominio aragonese. Quando gli aragonesi nel 1355 tennero a Cagliari il primo parlamento sardo, Samassi vi inviò i propri rappresentanti. Successivamente divenne un feudo. Nel 1736 formò con Serrenti un marchesato, e il primo marchese fu Antonio Simon Squinto. Dai Simon la signoria passò ai Ricca di Castelvecchio, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Fatto storico di particolare importanza è l'inondazione del 17 novembre 1898 rimasta nella memoria popolare con la denominazione "S'Annu 'e s'unda" (L'anno dell'onda). L'esondazione arrecò gravissimi danni al paese, ma non provocò alcuna vittima tra gli abitanti. Questo fatto accrebbe la devozione San Geminiano dei samassesi, che in tale data istituirono una festa votiva denominata "Santu Millaneddu".

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Samassi


Come arrivare

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In aereo

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Dai precedenti aeroporti è possibile, grazie a diverse compagnie di autonoleggio presenti, noleggiare un'auto per raggiungere Samassi.

In auto

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Prendere la SS 131 Carlo Felice e proseguire fino all'uscita "Serrenti-Samassi", poi, continuare per Samassi.

In nave

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Dai porti di Cagliari, Porto Torres, Olbia-Isola Bianca e Golfo Aranci.

In treno

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Stazione di Samassi
  • 39.48318.8991691 Stazione di Samassi-Serrenti. Samassi è raggiungibile in treno grazie alla linea Cagliari-Golfo Aranci. La stazione di Samassi è a servizio anche di Serrenti. Stazione di Samassi-Serrenti su Wikipedia stazione di Samassi-Serrenti (Q3970776) su Wikidata

In autobus

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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Architetture religiose

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  • 39.4791678.9091671 Chiesa parrocchiale della Beata Vergine di Monserrato.
  • 39.4833338.9083332 Chiesa di San Geminiano. Chiesa di San Gemiliano (Samassi) su Wikipedia chiesa di San Geminiano (Q3670209) su Wikidata
  • 39.4802788.90753 Chiesa di San Giuseppe Patriarca.
  • 39.4813898.9069444 Chiesa di Santa Margherita.
  • 39.4955568.9119445 Chiesa di Sant'Isidoro.
  • 39.4773068.909756 Casa Pittau, Via Cagliari 15, +39 349 6234445. Casa museo.

Siti archeologici

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  • 39.4833258.9083647 Necropoli di Samassi. Necropoli di Samassi su Wikipedia necropoli di Samassi (Q3874161) su Wikidata


Eventi e feste

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  • Sant'Antonio Abate. 16 gennaio. Una processione si snoda per le vie del paese poi al rientro in parrocchia si svolge la messa, e al termine di essa dopo che suonano le campane in ogni rione vengono accesi i tradizionali falò, con musiche e danze fino a tarda notte.
  • Carnevale samassese. A febbraio o marzo.
  • S'Incontru. La domenica di Pasqua a marzo o aprile. La cerimonia prende il via intorno alle 10:30 con due processioni che percorrono separatamente il paese, ciascuna recante una delle due statue. Alle 11 le due processioni convergono nella piazza principale del paese e si fermano a distanza per alcuni minuti. L'attesa vuole ricordare lo stupore della Vergine al riconoscere il suo Figlio.
    La statua della Vergine, che indossa un velo di pizzo nero, viene abbassata per tre volte a rappresentare un inchino. La terza volta il velo nero viene sostituito con uno bianco a rappresentare il passaggio dalla morte alla vita.
    È il momento culminante de S'Incontru, festeggiato dallo scoppio di una raffica di granate nel cielo. Le due statue vengono allora affiancate e le due processioni riunificate in una sola, che si avvia lentamente in direzione della Chiesa Parrocchiale dove la festa si concluderà con la Messa Pasquale.
  • Sagra del Carciofo. A marzo.
  • Sant'Isidoro. Primo fine settimana di maggio. È la festa degli agricoltori, che sfilavano per le vie del paese in processione - un tempo con i carri tirati dai buoi e oggi coi moderni trattori - per attirare la benevolenza del santo sugli imminenti raccolti. Nel 2000 è stata ricostruita una nuova statua policroma fedele all'originale, e i festeggiamenti si concludono nell'Oasi di S.Isidoro. Nel piazzale della nuova chiesetta si alternano e si affiancano i rituali religiosi, la degustazione di piatti tipici, gli intrattenimenti con danze e musiche tradizionali.
  • Santa Margherita. 19-21 luglio. Durante i festeggiamenti in suo onore, che culminano il 20 luglio, data di fine della mietitura, era tradizione colorare il quartiere di bandierine. Quelle stradine, oggi percorse nei giorni della festa solo dai fedeli che si recano alle messe, si animavano allora di bancarelle, tra l'aromatica fragranza del basilico che ancora viene offerto alla santa in numerosi cespi.
  • San Geminiano (Sa festa manna). San Geminiano Martire, in campidanese Santu Millanu è il patrono di Samassi, la cui festa è la più sentita del paese. San Geminiano si festeggia tre volte l'anno:
      • Due domeniche dopo la Pasqua, col nome di Santu Millaneddu de su Beranu
      • Il 16 settembre, per la celebrazione patronale, che prevede quattro giorni di festa (dal 14 al 17, la festa dei riti religiosi inizia l'8 è dura 10 giorni). Dall'8 fino al 16 si celebrano le novene in onore del santo, con le varie messe ed il santo rosario tutti i giorni. Il 14 una processione si snoda nel paese, dalla parrocchia fino all'antica chiesetta portando in processione le reliquie del santo. Il 15 viene portato in processione il santo dalla chiesetta verso la parrocchia salutato da is arrepicus dalle millenarie campane e da is fuettus, e, per un giorno il rione San Geminiano rimane “orfano” del suo santo. Il 16 è il culmine della festa, il rione San Geminiano si sveglia di buon mattino per addobbare con bandierine, tappeti antichi e fiori tutta la piazza, le stradine e la secolare chiesetta.
      La sera, il santo parte dalla parrocchia salutato dal suono delle campane, passando per le vie del paese e non può mancare il passaggio vicino al fiume Mannu per proseguire verso la chiesetta. Arrivati alla chiesetta il santo viene accolto dalle antiche campane che suonano a festa, dai fuochi artificiali, da un tappeto di fiori sa ramadura in tutta la piazza, dagli abitanti del rione, dal tutto il paese, dai gruppi folk e dalla banda musicale. È così che il rione si rianima con il ritorno del suo santo che rimane nella sua chiesa per 365 giorni l'anno . Per i samassesi questa viene chiamata sa festa manna (la festa grande), nel quale in passato era l'unico giorno di festa dell'anno agrario, tutti gli agricoltori si riposavano godendosi la festa, partecipando ai riti religiosi e civili, per iniziare il giorno dopo il nuovo anno agrario con il duro lavoro nei campi e augurandosi un buon raccolto.
    • Il 17 novembre con il nome di Santu Millaneddu de s'ann' è s'unda.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Spettacoli

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Locali notturni

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  • 39.48258.8969722 Biggest, Via Guglielmo Marconi 1, +39 070 9388292. Discoteca.


Dove mangiare

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Prezzi modici

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Numeri utili

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  • 39.4809728.9118062 Carabinieri, Via Salvo d'Acquisto 84, +39 070 910022.

Farmacie

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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Altri progetti

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