Rufina | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Toscana | |
Territorio | Area fiorentina | |
Altitudine | 115 m s.l.m. | |
Superficie | 45,88 km² | |
Abitanti | 7.194 (2018) | |
Nome abitanti | Rufinesi | |
Prefisso tel | +39 055 | |
CAP | 50068 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Martino (11 novembre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Rufina è un comune in provincia di Firenze.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaSi trova nella Valdisieve sulla riva sinistra del fiume Sieve. Famoso centro di produzione vinicola: è ubicato infatti al centro della sottozona di produzione del vino Chianti chiamata appunto Rufina e delle DOC Pomino.
Cenni storici
modificaLe prime testimonianze di un complesso abitativo nel territorio di Rufina risalgono al IX secolo a.C., successivamente hanno abitato questi luoghi sia gli etruschi che i romani. In epoca alto medievale le sole tracce di insediamenti importanti nel territorio rufinese riguardano le frazioni di alta collina di Turicchi, Castiglioni (sede di un castello dei conti Guidi) e di Pomino (sede di una pieve millenaria dedicata a S.Bartolomeo). Nell'XI secolo, quindi, la zona fa capo ai Conti Guidi mentre nel secolo successivo il controllo del feudo passa ai vescovi di Fiesole. Nel XIII secolo a questi ultimi viene riconosciuta la possibilità di formare la Contea di Turicchi diventandone i relativi conti. Tale diritto fu riconosciuto fino al XVIII secolo dopo che era stato avallato da Cosimo I dei Medici. Sempre nel XIII secolo parte del territorio di Rufina è in possesso dei Cerchi e dei Donati. I primi insediamenti documentati nell'area di Rufina risalgono alla fine del Seicento con l'insediamento di un convento di frati al Poggiolo; i frati costruirono argini, operarono una serie di bonifiche lungo il corso del fiume Sieve e incrementarono la coltivazione della vite. Successivamente la zona vide un'espansione demografica con l'edificazione di fattorie e ville padronali.
L'abitato di Rufina ebbe origine nel 1760 da un nucleo di case sorte nei pressi del ponte sul torrente Rufina, lungo la strada che collegava il Mugello e la Romagna Toscana con Firenze. Nel triennio seguente al 1783 è costruito il ponte sul fiume Rufina che contribuì a sviluppare i collegamenti con Dicomano e San Godenzo. Il 30 giugno 1819, con il contributo della famiglia Casini, è consacrata la chiesa dedicata a San Martino; al Santo era dedicata anche l'antichissima chiesa, secondo fonti storiche, presente nel luogo attorno al XIII secolo, di cui oggi non rimane alcuna traccia.
Rufina, fece parte dell'antica podesteria di Pontassieve e divenne comune autonomo con decreto luogotenenziale il 2 dicembre 1915 a seguito di un referendum sulla separazione dal comune di Pelago.
Come orientarsi
modificaFrazioni
modificaPomino, Rimaggio, Selvapiana: sono frazioni la cui economia è basata sulla produzione di vino e olio.
Casini, Contea, Scopeti sono le frazioni ubicate lungo il corso del fiume Sieve.
Due particolari curiosità riguardano la frazione di Montebonello del comune di Pontassieve che di fatto costituisce un unico agglomerato con l'abitato di Rufina da cui è separata solo dal ponte sul fiume Sieve e la frazione di Contea anch'essa divisa tra i comuni di Rufina e Dicomano dal ponte sul torrente Moscia.
Come arrivare
modificaIn auto
modificaSi trova lungo la Strada Statale 67 Tosco-Romagnola, circa a metà strada tra Pontassieve e Dicomano.
In treno
modificaIl paese dispone di una propria 1 stazione ferroviaria. La stazione è pienamente accessibile ai disabili, e a chi deve trasportare bagagli pesanti grazie alla presenza di rampe di collegamento. È presente una biglietteria self-service e una sala di attesa.
In autobus
modificaIl servizio autobus è effettuato dalla società consortile Autolinee Mugello Valdisieve[link non funzionante].
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modificaArchitetture religiose
modifica- 1 Chiesa di Santo Stefano a Castiglioni. La chiesa, documentata in un breve papale del 1103, fu completamente restaurata nel 1926 e liberata dalle aggiunte barocche con lo scopo di recuperare le originarie strutture romaniche. In quell'occasione furono completamente ricostruiti il portale d'ingresso, il grande occhio circolare soprastante e la parte superiore della torre campanaria.
L'interno, a tre navate e quattro campate coperte da capriate a vista, è concluso da una tribuna a tre absidi, particolarità architettonica raramente riscontrabile nelle chiese del territorio fiorentino. All'interno si conserva una tavola, proveniente dall'Oratorio di Santa Maria a Rugliano, la cui stesura originaria è databile agli inizi del Trecento.
- 2 Chiesa di Santa Maria a Falgano. Fu primitiva sede della parrocchia di Santa Maria a Falgano, già citata nell'elenco delle Decime del 1277-1278 e in seguito soppressa ed annessa all'antica chiesa di San Giusto, attuale parrocchia, risalente all'epoca granducale. L'edificio si presenta con semplice impianto ad aula privo di abside. La facciata è a capanna con un unico portale d'ingresso sormontato da un piccolo occhio. L'aspetto attuale è frutto di numerosi rifacimenti che si sono sovrapposti a preesistenti strutture altomedievali di cui è testimonianza una bozza in arenaria, con motivi decorativi a intreccio e a cane corrente, murata nel fianco settentrionale della chiesa, risalente all'VIII-IX secolo.
- 3 Pieve di San Bartolomeo a Pomino. Ricordata nel 1103 tra le pievi attribuite alla diocesi di Fiesole, nonostante alcuni interventi degli anni trenta del XX secolo mostra ancora intatti i caratteri romanici. Lo schema è a tre navate con unica abside semicircolare decorata da un ricorso di arcatelle di fattura piuttosto rozza, che contrasta con la perfetta esecuzione di molti dei particolari architettonici. Il capitello della colonna di destra, decorato a testine antropomorfe angolari e rosette, risale al XII secolo. All'interno si conservano una terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia, la Madonna incoronata col Bambino, san Bartolomeo e san Francesco; e una tavola quattrocentesca con la Madonna col Bambino e santi attribuita al Maestro di San Miniato.
- Chiesa di Santa Maria del Carmine ai Fossi. Di origine medievale, fu edificata a lato di un ospizio di frati francescani lungo l'antichissima mulattiera che congiungeva il Casentino alla Val di Sieve. Il semplice edificio, ad un'unica navata coperta da capriate, fu ricostruito ex novo nel 1924. All'esterno è circondato su tre lati da una tettoia sorretta da pilastri quadrangolari. La canonica fu trasformata e ampliata nel 1860 . Nell'interno era conservata una terracotta invetriata raffigurante l'Incoronazione della Vergine col Bambino, San Francesco e San Bartolomeo, della bottega dei della Robbia, attualmente custodita presso la vicina pieve di San Bartolomeo a Pomino.
Architetture civili
modifica- 4 Villa di Poggio Reale. Un viale di cipressi affiancato da vigneti conduce proprio davanti alla facciata della villa di Poggio Reale. Così chiamata perché nel 1829 vi soggiornò Leopoldo II, ricorda nella struttura la grande tradizione cinquecentesca fiorentina delle ville suburbane. I primi proprietari furono i Mormorai di Majano come è attestato da uno stemma scolpito in un portale del salone principale posto al piano terreno. Ristrutturata ampiamente nel corso del XVII secolo passò da residenza signorile di campagna a luogo di feste e ricevimenti. Verso la prima metà del XIX secolo vennero costruite: le grandiose cantine sotterranee della villa nelle quali attualmente sono presenti colossali tini e botti centenarie, una cappella a destra dell'edificio e contemporaneamente fu arricchito il parco circostante. Divenuta patrimonio immobiliare della famosa azienda vinicola Chianti Spalletti fu ceduta nel 1988 al Comune di Rufina.
La villa attualmente ospita il "Museo della vite e del vino" che espone oggetti di fabbricazione artigianale che illustrano le varie fasi della produzione vitivinicola e vanta una raccolta di oltre 1500 tra volumi e documenti inerenti agli aspetti storici della vitivinicoltura. - 5 Villa I Busini. Lo storico edificio prende il nome dalla famiglia che dal 1423 lo possedette per circa tre secoli; conserva in gran parte la sua struttura originaria di dimora signorile del XV secolo. Nel 1989 la villa ha fatto da set per il film horror La casa del sortilegio, diretto da Umberto Lenzi.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaSpettacoli
modifica- Piccolo Teatro, Piazza Umberto I, 47. La diffusa pratica di allestimenti in teatrini, per lo più religiosi, improvvisati per opera di un gruppo di filodrammatici di Rufina, portò negli anni venti alla realizzazione di un'arena. Il nuovo spazio teatrale veniva inaugurato nel luglio del 1922 con La cena delle beffe di Sem Benelli. Ma è solo nel 1928 che la Filodrammatica riuscì a realizzare un teatro stabile nell'attuale edificio. Il teatro continua anche oggi ad avere una programmazione incentrata sul teatro amatoriale e per ragazzi.
Dove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaInformazioni utili
modifica- Biblioteca comunale "Gian Carlo Montagni", Piazza Trieste, 13.
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Rufina
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rufina