Riserva naturale regionale/provinciale (EUAP0269)
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Riserva naturale di Nazzano, Tevere-Farfa
Fiume Tevere a Torrita Tiberina
Tipo area
Stato
Regione
Territorio
Superficie
Anno fondazione
Sito istituzionale

Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa è un'area protetta situata nel Lazio.

Da sapere

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Cenni geografici

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Si estende al confine fra Lazio centrale e Lazio orientale; si divide fra la Campagna romana e la Sabina, nei comuni di Nazzano, Torrita Tiberina e Montopoli di Sabina. Il paesaggio della Riserva è caratterizzato dalla morfologia del Tevere che in questo tratto scorre lentamente formando ampie anse e meandri. La valle fluviale, tipicamente alluvionale con depositi d'argille, sabbie e ghiaie, è delimitata da colline di modeste dimensioni costituite da sedimenti d'origine marina.

Il canneto, costituito prevalentemente dalla cannuccia e dalla tifa, è talvolta impreziosito dalla gialla fioritura dell'iris di palude mentre, sui terreni argillosi, troviamo la bardana e l'equiseto tra le radici di salici bianchi e rossi. È questo il regno di moltissimi uccelli come il cannareccione, la cannaiola, il porciglione, la gallinella d'acqua e la nutria, mammifero alloctono d'origine americana naturalizzatosi da alcuni decenni in molte zone umide italiane. Laddove il canneto si dirada, nelle zone con acqua stagnante, si può osservare il potamogeto, l'azolla americana e la curiosa lenticchia d'acqua dalle minuscole foglie tondeggianti. Sugli argini del fiume, in particolare sulla riva destra, è presente uno dei pochi esemplari superstiti di bosco ripariale dell'intero basso corso del Tevere formato da pioppi bianchi e neri, allori, ontani e da qualche farnia. Sui versanti collinari che s'affacciano sulla valle Tiberina è possibile osservare le chiome scure di leccio, soprattutto dove il versante è più acclive, ma anche di querce a foglia caduca come la roverella e il cerro. Contribuiscono a formare questo bosco d'elevato interesse naturalistico l'albero di Giuda, riconoscibile per vivaci fioriture violacee primaverili, l'orniello, il carpino nero, l'acero campestre oltre a specie arbustive come il lentisco, il viburno e la fillirea dai piccoli fiori bianchi e profumati.

Veduta della zona umida

La ricca presenza d'uccelli nell'ambiente lacustre costituisce uno dei motivi di maggior interesse per i visitatori. Oltre agli anatidi come il germano reale, l'alzavola, il fischione e la moretta, è possibile osservare lo svasso maggiore, la folaga, il martin pescatore e rapaci come il falco di palude e il falco pescatore. Nelle aree in cui il canneto si dirada si costituisce un habitat molto importante per la riproduzione di pesci, insetti e anfibi come il tritone punteggiato e la rana verde. Le zone coltivate e i pascoli dell'ampia piana di Nazzano sono prevalentemente frequentati da corvidi, ma sono anche i luoghi dove è più facile osservare l'allodola, il tasso e rettili come il biacco. Nelle zone boscose le cime degli alberi rappresentano un ottimo rifugio per la garzetta, l'airone bianco maggiore e l'airone cenerino di cui è stata documentata la nidificazione. Nel residuo ambiente boschivo è accertata la presenza dell'istrice, della martora, del gatto selvatico e di numerosi piccoli roditori, prede preferite del barbagianni e d'altri rapaci notturni.

Cenni storici

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Tra il 1953 e il 1955 l'ENEL costruì, per la produzione di energia elettrica, uno sbarramento sul fiume Tevere poco più a valle della confluenza con il torrente Farfa. In seguito alla realizzazione di questa diga, subito a monte di quest'ultima, si innalzò il livello dell'acqua, con la conseguente inondazione dei terreni circostanti. Si formò così una specie di "lago", esteso per circa 300 ettari, in grado di ospitare un gran numero di specie di uccelli durante le loro migrazioni.

L'importanza naturalistica del lago di Nazzano portò quindi nel 1968 alla creazione di una oasi di protezione della fauna istituita grazie all'intesa fra ENEL, Comune di Nazzano e WWF Italia. In seguito a questa protezione, gli uccelli aumentarono ancora al punto da rendere l'area meritevole di essere inserita nel 1977, con decreto del Ministero dell'agricoltura e foreste, nell'elenco delle zone umide di importanza internazionale tutelate dalla convenzione di Ramsar. Nel 1979, nell'area della vecchia oasi e in alcune zone limitrofe (occupate da boschi e campi coltivati o a pascolo), la Regione Lazio - con la legge 4 aprile 1979, n. 21 - istituì la "Riserva naturale Tevere-Farfa", prima area protetta regionale comprendente parte dei territori dei comuni di Nazzano e Torrita Tiberina. Oggi la riserva, divenuta "area di interesse regionale" secondo quanto disciplinato dalla legge della Regione Lazio n. 27 del 1999, comprende anche una parte del territorio del comune di Montopoli di Sabina.

Come arrivare

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Permessi/Tariffe

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • Museo del Fiume, Via Mazzini 4 (a Nazzano), +39 335 6880515, +39 0765 332002. 1€ per visite senza guida; 2€ per visite di gruppo con guida.. mar-gio-sab-dom 9:-15:00. Per visite nei giorni non previsti contattare il museo. Raccoglie materiale naturalistica ed archeologico.
    Si prefigge di far conoscere l'ecosistema fluviale. L'allestimento comprende microscopi, acquari, filmati e diorami ed ha un taglio fortemente didattico.
    La sezione archeologica si trova al piano interrato ed è stata realizzata con l'acquisto di alcune antiche grotte sottostanti: reperti e fossili provengono non solo da Nazzano ma da tutta la media valle del Tevere, con particolare riferimento all'area di Lucus Feroniae che comprendeva anche Nazzano.


Cosa fare

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  • Gite in battello con guida, +39 347 6104110, +39 347 9364173, . Gite su battelli ecologici della Riserva, con durate varie secondo la lunghezza dei percorsi.
  • Strutture per l’osservazione della fauna. Torri d’avvistamento e capanni per l’osservazione della fauna e il birdwatching, lungo i sentieri della Riserva, dotati di pannelli didattici al loro interno.
  • Noleggio biciclette. All'interno della Riserva è disponibile, presso le seguenti strutture, il servizio di noleggio biciclette: Ecoturismo Tevere Farfa; Il Casale del Contadino; Agriturismo la Terrazza sul Tevere, i cui recapiti sono indicati nel paragrafo Dove mangiare.
  • Centro Ippico, In Riserva, in località Celli (a Torrita Tiberina), +39 333 3035334. Adiacente all'Agriturismo La luna sul Tevere.


Acquisti

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Dove mangiare

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I seguenti luoghi di ristorazione offrono anche possibilità di alloggio.


Dove alloggiare

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Si può trovare alloggio anche negli agriturismi indicati sopra nel paragrafo Dove mangiare.


Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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Itinerari

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  • Santuari francescani nella Piana reatina Un percorso di natura, fede ed arte nella Sabina attraversata da San Francesco, per visitare i quattro Santuari della Valle Santa: Greccio, Poggio Bustone, La Foresta, Fonte Colombo.


Altri progetti

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