parco nazionale della Tanzania
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Parco nazionale del Kilimangiaro
Kilimanjaro National Park
Panorama del Kilimangiaro
Localizzazione
Parco nazionale del Kilimangiaro - Localizzazione
Tipo area
Stato
Superficie
Sito istituzionale

Parco nazionale del Kilimangiaro (Kilimanjaro National Park) è situato nella Tanzania del nordest.

Da sapere

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Cenni geografici

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Con i suoi 756 km² è uno dei principali parchi nazionali della Tanzania. Il Parco si trova nella parte nordorientale del paese, al confine con il Kenya. L'ingresso principale del parco, il Marangu Gate si trova circa 30 km a nord della città di Moshi, a 1.870 m di altitudine.

Flora e fauna

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La vegetazione del Kilimanjaro può essere suddivisa in quattro zone:

  • la zona della foresta pluviale (da 1.801 m a 2.700 m), ricca di rigogliosa vegetazione dominata dagli alberi ad alto fusto;
  • la zona della brughiera (da 2.700 m a 4.000 m), abitata prevalentemente da specie arbustifere;
  • la zona del deserto d'alta quota (da 4.000 m a 5.000 m), desertica e desolata;
  • la zona sommitale (da 5.000 m a 5.895 m), spesso coperta dalle nevi e soggetta a condizioni climatiche estreme.

Cenni storici

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Nel 1910 fu dichiarato riserva naturale dal governo coloniale tedesco. Nel 1921 divenne riserva forestale. Nel 1973 l'area montana sopra la linea degli alberi (~2.700 m) fu riclassificata come Parco nazionale e fu aperta al pubblico accesso nel 1977. Il parco fu dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1987. Il Kilimangiaro, un vulcano spento da secoli, è la montagna più alta d'Africa e raggiunge la considerevole altitudine di 5895 metri di "Ururhu Peak". Dalla prima ascensione di Hans Meyer del 1889 le cose sono molto cambiate, i ghiacciai sono quasi scomparsi e un secolo fa scendevano fino ai 4000 m, e oggi il Kilimangiaro è diventata una meta turistica, moltissimi sono quelli che ci provano anche se, l'arrivo in cima è del 30/40%, proprio perché molti la sottovalutano, salgono impreparati, e non sono pronti né con il fisico e né con la testa.

Come arrivare

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In aereo

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In aereo si può arrivare direttamente al "Kilimanjaro international airport" che negli ultimi anni ha aperto il traffico a parecchie compagnie europee, l'aeroporto dista 40 km da Arusha. Oppure arrivare a Nairobi e da qui procedere con un autobus fino ad Arusha.

In autobus

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Arusha è ben collegata con un servizio di autobus con Nairobi. Qui ad Arusha troverete innumerevoli agenzie turistiche che potranno organizzarvi il trasporto fino alle pendici del Kilimangiaro, o tutto il trekking.

Permessi/Tariffe

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Le tariffe vanno da un minimo di 900 USD ad un massimo di 1300 USD a persona per un pacchetto completo che comprende: una guida ogni due clienti, due portatori per ogni cliente, il cuoco, il cameriere, il pernottamento nei rifugi, l'assicurazione nel parco e gli ingressi al parco. (dati giugno 2011)

Come spostarsi

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Cosa vedere

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Cosa fare

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  • Ascesa del monte Kilimangiaro La salita è un semplice trekking che solo nell'ultima parte diventa particolarmente ripido, il problema è il mal di montagna che inizia a colpire dopo i 4000 metri: i sintomi sono mal di stomaco, giramenti di testa, perdita dell'equilibrio, che al manifestarsi non lasciano scampo, l'unica soluzione è tornare indietro e ridiscendere subito per non rischiare grosso. Alcuni compiono l'ascesa con un giorno in più di acclimatamento, dormendo 2 notti all'Horombo Hut, salire e poi ridiscendere nella giornata di stand-by, è considerata una buona strategia per chi soffre di lievi disturbi di mal di montagna. Di seguito viene descritta l'ascesa alla cima di "Ururhu Peak" attraverso la "via Marangu", che è la più classica e conosciuta, non potete salire in solitaria ma sarete obbligati ad ingaggiare la guida, il cuoco e due portatori a testa. Il trek si svolge sempre lungo un sentiero ben delimitato, con pendenze notevoli solo nell'ultimo tratto, non c'è bisogno di ramponi perché non si cammina sul ghiaccio, solo di scarponi comodi, alti e ben collaudati in passato. L'acqua potete acquistarla al gate del parco prima di partire, conviene che ne prendiate 2 bottiglie a testa, poi ogni giorno riempite le stesse bottiglie con l'acqua che il cuoco bollirà per voi; è comunque possibile comprare acqua nei rifugi se disponibile (ma non datelo per certo), birra ma non è la bibita consigliata per salire, coca cola, snack come il Mars o lo Snickers.
    • La 1° Tappa parte dal gate del parco a 1.828 m s.l.m. e arriva fino al Mandara Hut a 2697 m s.l.m., tempo di percorrenza di 5 ore circa, attraverso la foresta pluviale, un sentiero sempre in ombra che talvolta costeggia un ruscello, si possono incontrare delle scimmie.
    • La 2° Tappa va dal Mandara Hut fino all'Horombo Hut a 3.719 m s.l.m., finisce la foresta e inizia la "moorland", la brughiera, quasi subito terminano gli alberi ad alto fusto, sostituiti dall'erica arborea, macchia mediterranea, e nell'ultima parte si iniziano a vedere gli straordinari "seneci giganti", unici al mondo, endemici proprio del Kilimangiaro, tempo di percorrenza 6 ore circa.
    • La 3° Tappa va dall'Horombo Hut al Kibo Hut a 4.703 m s.l.m., gradatamente finisce la brughiera che diventa sempre più bassa e inizia il deserto alpino di alta quota, con muschi e licheni, piccoli uccellini e topolini tra i sassi, probabilmente le ultime forme di vita, oltre ai nibbi e alle aquile che volteggiano lassù, tempo di percorrenza 6 ore.
    • La 4° Tappa va dal Kibo fino alla cima di Uhruru Peak a 5.895 m s.l.m., tempo di percorrenza 6,5 ore, è la tappa più massacrante e dura, al deserto alpino va sostituendosi il ghiaccio, le pendenze del sentiero sono notevoli, si cammina lentamente su un terreno vulcanico polveroso e molto sdrucciolevole, che talvolta può far scivolare. Prima di raggiungere la cima si supera il "Gillmans' point" a 5.681 m s.l.m. che non è altro che il bordo dell'immenso cratere e lo "Stella Point" a 5.730 m s.l.m., per entrambi, oltre alla cima ovviamente, viene rilasciato il certificato di congratulazioni. Sempre nella stessa giornata, dopo esser arrivati ad Uhruru Peak, si ritorna prima a Kibo Hut per un riposo di qualche ora e per mangiare qualcosa, poi si scende ancora ad Horombo dove si dorme. L'ultima tappa, infine, prevede la discesa di Horombo direttamente fino al gate del parco dove vengono consegnati i diplomi. Il ritmo durante l'ascesa è molto lento e viene scandito dalla guida di testa, non provate a fare scatti o corse in avanti, infatti l'arrivo al bordo del cratere per un curioso effetto ottico notturno sembra molto vicino, ma non è così e il tempo calcolato ci vuole tutto.
Tutti e 3 i rifugi hanno bagni in comune, però, mentre i primi due hanno rispettivamente capanne da 4 e da 6 posti letto, l'ultimo, il Kibo, offre delle camerate: c'è sempre energia elettrica anche se generata da pannelli solari, sui letti ci sono i materassi dove dormire con il sacco a pelo, poi una grossa capanna funziona da mensa dove si mangia tutti assieme. Per i pasti nessuna preoccupazione, c'è il cuoco che cucina piatti discreti e sempre vari e il cameriere che serve ai tavoli e sparecchia, oltre alla colazione, pranzo e cena, viene servita anche una merenda nel pomeriggio.
Cosa portare: Un borsone molto grande da imbarcare e uno zaino da 30/40 litri da portare come bagaglio a mano e come zaino personale per il trekking, sacco copri zaino essenziale per proteggere e impermeabilizzare il bagaglio (Nota bene: durante il trekking i portatori caricano il bagaglio sulle spalle, non più di 25 kg, lo mettono dentro a sacchi di iuta, conviene che lo copriate voi preventivamente se dovesse piovere)
Un k-way, un capo vestiario in più per coprirsi con un abbigliamento a cipolla, è sempre raccomandato poiché la temperatura può variare moltissimo nel giro di pochi minuti. Una torcia frontale molto efficiente con batterie di ricambio serve sia per camminare durante l'ultima tappa, perché si parte a mezzanotte, e sia per il campeggio e nei rifugi. Giacca a vento in gore-tex, sacco a pelo pesante (almeno un -15°), sovra pantaloni anti-vento in gore tex, pantaloni pesanti, calzamaglia anche doppia o tripla, calzettoni termici da montagna, un pile leggero e uno pesante, magliette e slip in capilene o simili, mantella per la pioggia, guanti (essenziali l'ultimo giorno), bastoncini telescopici per chi è abituato a camminarci, berretto e passamontagna, scarponi già collaudati, occhiali da sole, borraccia termica (in quota l'acqua potrebbe ghiacciare), crema solare ad alta protezione, burrocacao, un asciugamano, sacchetti per la toeletta, salviette umidificate e carta igienica, sali minerali, barrette energetiche. Considerate che durante il trekking è quasi impossibile farsi la doccia a meno che non abbiate un'alta sopportazione del freddo; inoltre riducete l'abbigliamento all'essenziale, considerando comunque che può fare veramente freddo, i rifugi non sono mai riscaldati e l'ultimo, il Kibo Hut è in pietra a 4.750 m s.l.m..


Acquisti

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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