Pacentro | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Abruzzo | |
Territorio | [ [Valle Peligna-Alto Sangro]] | |
Altitudine | 688 m s.l.m. | |
Superficie | 72,59 km² | |
Abitanti | 1.250 (2010) | |
Nome abitanti | Pacentrani | |
Prefisso tel | +39 0864 | |
CAP | 67030 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Pacentro è un centro dell'Abruzzo.
Da sapere
modificaFa parte dei Borghi più belli d'Italia.
Cenni storici
modificaNell'VIII secolo viene citato per la prima volta quando viene donato al monastero di San Vincenzo al Volturno da parte di duchi spoletini; nei secoli X-XI avviene la costruzione del castello. Quando la vicina Valle Peligna viene invasa dalle scorribande di Saraceni e Normanni vengono costruiti tutt'intorno alla fortificane case e chiese, dando inizio allo sviluppo abitativo ed economico del borgo. Nel 1170 circa il "Catalogo dei Baroni" del Regno di Napoli attesta che Pacentro è abitato da 48 famiglie. Il periodo caldoresco, durante il quale la famiglia Caldora ebbe potere sul paese, va dal 1270 circa al 1464. Quando si ridestò la lotta tra gli Angioini e gli Aragonesi per la lotta per la gestione del Regno di Napoli, il paese si trovò ad essere al centro delle lotte, visto che la vicina Sulmona sostenne gli Aragonesi. Con Giacomo Caldora il paese trovò un periodo di pace, ma con la vittoria degli Angioini Antonio Caldora perse tutte le terre.
Pacentro divenne così possesso del ramo napoletano della famiglia Orsini finché nel 1613 passò al capitano Antonio Domenico De Sanctis. Il feudo venne poi spezzettato, ed il borgo divenne possesso dei Colonna fino al 1664 quando viene venduto dalla Regia Corte di Napoli a Maffeo Barberini a cui succedono i marchesi Recupito di Raiano che lo tengono infine sino alla fine dei possedimenti feudali.
Dopo l'Unità d'Italia, tutta la zona è colpita dal brigantaggio. Il XX secolo registra varie fasi di emigrazione che spopolano man mano il paese. Dagli anni duemila il borgo inizia a diventare oggetto di frequenti visite turistiche dall'Italia ed estero per la bellezza del centro antico e del castello.
Curiosità
modifica- Nel nord-est dello stato statunitense dell'Ohio esattamente nella contea di Mahoning è presente una numerosa comunità di immigrati, che ancora oggi mantiene le tradizioni abruzzesi, la quale ha anche fondato, tra le cittadine di Poland (Ohio) e Struthers il cosiddetto Centro Pacentrano.
- La celebre cantante Madonna ha radici nel borgo abruzzese: Gaetano e Michelina Ciccone, nonni della cantante, emigrarono da Pacentro negli Stati Uniti nel 1919.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaIl suo territorio comunale comprende anche la frazione di Passo San Leonardo.
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- Aeroporto di Pescara (Aeroporto internazionale d'Abruzzo), Via Tiburtina km 229,100, ☎ +39 085 4324201.
In auto
modificaIn treno
modifica- Stazione ferroviaria a Sulmona sulla linea Roma - Pescara
In autobus
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Castello Caldora. Situato nel centro storico di Pacentro, è costruito su una base di forma trapezoidale. Negli angoli vi sono delle torri a base quadrata (oggi sono visibili soltanto tre) tipiche nel paesaggio abruzzese della Valle Peligna. Per la sua maestosità è celebre fra i castelli abruzzesi quali il castello Piccolomini di Celano, il castello dell'Aquila, il castello di Balsorano, Rocca Calascio, il castello di Roccascalegna e il castello aragonese di Ortona. Prospetta sulla piazza con la facciata seicentesca di fronte alla chiesa di Santa Maria Maggiore.
La costruzione è antecedente al periodo compreso tra fine del '300 e l'inizio del '400, dato che in questo periodo viene fatta la prima ristrutturazione; alcuni fanno risalire la costruzione tra l'XI ed il XIII secolo, periodo in cui dovrebbe essere stata costruita la torre mozza di nord-est. Un rinforzo comprendente alcuni potenziamenti avviene nella seconda metà del XV secolo quando gli Orsini fanno aggiungere dei torrioni circolari. Anche la costruzione della cinta muraria a base trapezoidale è da ascrivere a questo periodo.
Negli anni sessanta del secolo scorso il castello fu restaurato di nuovo, ma l'utilizzo massivo di cemento armato provocò strascichi polemici; successivamente ulteriori restauri restituirono l'aspetto originario della fortezza peligna. - Chiesa di Santa Maria Maggiore. La chiesa parrocchiale è costituita da tre navate divise da pilastri ottagonali, di struttura quattrocentesca, con altari più tardi (del '500 e '600); la facciata, che risale al tardo Cinquecento pur conservando anch'essa una impronta quattrocentesca, presenta tre portali nella parte inferiore, scandita mediante ampie lesene e una sopraelevazione centrale coronata da un timpano, con raccordi curvi. Il campanile è slanciato, con cuspide piramidale; la cella campanaria è adornata da bifore.
- Chiesa Dell'Immacolata.
- 2 Chiesetta di San Marcello.
- Porta urbica medievale.
- Fonte barocca della piazza.
- Case del borgo medievale.
- Riserva naturale di Pacentro nel Parco Nazionale della Majella.
Eventi e feste
modifica- Corsa degli ZingarI. prima domenica di settembre. Tra le tradizioni locali spicca questa gara podistica a piedi nudi che si tiene in onore della Madonna di Loreto. I giovani del paese salgono sulle pendici del Colle Ardinghi, che si trova di fronte al paese, e al suono improvviso della campana della chiesetta dedicata alla Vergine si lanciano scalzi lungo il ripido e aspro sentiero che dal colle porta alla chiesa riportando non poche ferite. Di origini antichissime, risalenti secondo alcuni a riti romani, la leggenda vuole che la Corsa fosse utilizzata anche dal valoroso condottiero Giacomo Caldora per selezionare tra i popolani validi elementi per il suo esercito mercenario.
Quel che è certo è che su una base pagana, come per molte ricorrenze religiose, si è poi inserito il culto cristiano per la Madonna di Loreto. Al di là delle leggende la Corsa è documentata con certezza, per ricostruzione orale e documentale, negli ultimi 200 anni e trae origine dalle tradizioni silvo-pastorali della popolazione. Il vincitore della corsa riceve in premio l'ambìto Palio, un taglio di stoffa che nei tempi passati serviva per cucire il vestito buono. Al termine della gara, quando l'ultimo concorrente è arrivato stremato all'altare della chiesa, le porte del santuario si serrano per portare a termine le operazioni di soccorso e medicazione delle ferite. Si riapriranno dopo pochi minuti per lasciare spazio al corteo del vincitore. I primi tre classificati vengono portati in spalla dai compagni per le vie del paese accompagnati dalla banda musicale.
Cosa fare
modifica- Passo San Leonardo. È un valico appenninico a 1282 metri di altitudine sito nel territorio comunale di Pacentro, nella parte occidentale del massiccio della Maiella. È percorso dalla Strada statale 487 e mette in collegamento il comune di Pacentro, nella Valle Peligna, con il comune di Sant'Eufemia a Maiella, nell'alta Valle dell'Orta. È possibile raggiungere il passo anche dal versante di Campo di Giove attraverso la SP 54.
Il passo è un ottimo punto di partenza per le ascensioni; in particolare attraverso la rava della Giumenta Bianca (la cosiddetta "direttissima") è possibile raggiungere Monte Amaro (m.2795), la cima più alta della Maiella.
La località ospita una piccola stazione sciistica, con piste da sci facili e particolarmente adatte ai principianti. È presente inoltre un anello per lo sci di fondo.
Acquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modifica- Sulmona — Città dei Peligni, Municipium romano, patria del poeta latino Ovidio (Sulmo mihi patria est), capoluogo dell’Abruzzo nel Duecento, Sulmona è la città di riferimento della Valle Peligna-Alto Sangro; vanta un importante centro monumentale e lega il proprio nome anche alla produzione dei confetti, già fiorente e rinomata in epoche passate.
- Introdacqua
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Pacentro
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pacentro