Ossi è una cittadina della Sardegna in provincia di Sassari.

Ossi
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Ossi
Sito istituzionale

Da sapere modifica

Cenni geografici modifica

Situata nel Sassarese, Ossi fa parte dell'Unione dei comuni del Coros e confina con Cargeghe, Florinas, Ittiri, Muros, Sassari, Tissi e Usini.

Territorio modifica

Il paese è situato in colline di origini calcaree alquanto disagevoli per l'agricoltura, ma questo non ha impedito agli abitanti di piantare oliveti e vigneti anche in terreni con un notevole declivio. Il territorio è caratterizzato dalla profonda vallata del rio Mascari che divide il paese dal pianoro ove si estende Sassari. In questa vallata sono presenti una ferrovia e la SS131 a cui Ossi è collegata da una breve via secondaria. Altre vie secondarie collegano il paese con la vicina Tissi, Muros e Ittiri.


Cenni storici modifica

 
Necropoli di S'Adde 'e Asile

Preistoria modifica

Le antiche testimonianze si snodano sin dall'età prenuragica in una continuità storica che arriva sino ai giorni nostri. Di questo periodo rimangono la necropoli di "Noeddale" costituita da tombe ipogeiche, la tomba a poliandro di Ena 'e Muros e la necropoli di Adde 'Asile. Del periodo nuragico si contano ben nove nuraghi visibili e moltissimi altri crollati, e l'importante villaggio di Sa Mandra 'e sa giua, luogo di numerosi ritrovamenti di grande importanza per la storia della civiltà nuragica.

Dall'Età Giudicale alla Contemporanea modifica

Ossi è citato per la prima volta nel Condaghe di San Pietro di Silki con il nome Ogothi (schede 256 e 392). Il villaggio viene definito 'domo' ovvero una sorta di grande azienda/villaggio direttamente gestita dal giudice/sovrano di Torres tramite suoi sottoposti. L'attuale nucleo è comunque di origine altomedievale: apparteneva all'antica curatoria ("dipartimento") di Coros (villaggio scomparso nella zona di Ittiri) appartenente al Giudicato di Torres. Dalla fine del XIII secolo divenne possesso dei Malaspina fino al 1343 quando il territorio venne confiscato definitivamente per la Corona di Aragona. Ossi restò coinvolto durante la prima guerra tra la Corona d'Aragona e il Giudicato di Arborea che rivendicava la sovranità piena sull'Isola. Uno scontro fra liguri e aragonesi, per esempio, è documentato presso l'attuale chiesa di Santa Vittoria. Il paese passò nei secoli tra le mani di numerose famiglie catalane: Fabra, Viramont e, infine, Guiò (o Guillot) fino al 1690, poi ai Manca. Vittorio Angius nei suoi scritti riporta un quadro di Ossi laborioso, con le donne del paese intente nella filatura e anche nel commercio di frutta e ortaggi. L'agricoltura si basava in buona parte sulle vigne e la pastorizia sulla transumanza nella pianura della Nurra in quanto le terre ossesi erano e sono ostili alle pratiche di allevamento. Ossi entrò a far parte della provincia di Sassari nel 1821. Fu riscattato ai Manca, ultimi feudatari, nel 1839, con la soppressione del sistema feudale.

Lingue parlate modifica

Il dialetto di Ossi è una variante locale del diffuso logudorese, una parlata che si estende a buona parte del sassarese con varianti per i vari paesi.

Come orientarsi modifica

  Ossi


Come arrivare modifica

In aereo modifica

L'aeroporto più vicino è quello di Alghero-Fertilia. Altri aeroporti sono quelli di Olbia-Costa Smeralda e Cagliari-Elmas.

In auto modifica

  • SS 131 Carlo Felice Cagliari-Porto Torres: Continuare fino all'uscita "Sassari Scala di Giocca-Ossi-Tissi", poi, continuare per Ossi.

In nave modifica

Dal porto di Porto Torres. Altri porti per gli arrivi dalla penisola sono quelli di Olbia-Isola Bianca e Golfo Aranci.

In autobus modifica


Come spostarsi modifica


Cosa vedere modifica

 
Fontana de Idda
 
Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo
 
Chiesa di Sant'Antonio di Briai
 
Necropoli di Mesu 'e Montes
 
Nuraghe Sa Mandra 'e sa Giua
 
Nuraghe Corte 'e Lottene
  • 40.675718.593011 Fontana de Idda.
  • 40.674738.593212 Museo Etnografico, Via Statuto 3 (Palazzo Baronale), +39 079 349085.   Intero singolo: 2,50 €; Residenti: 1,00 €; Scolaresche: 1,50 €; Gruppi min 20 persone: 2,00 €.   Inverno: Mar-Sab 10:30-13:00 e 16:00-18:00, Dom 10:30-13:00; Estate: Mar-Sab 10:30-13:00 e 17:30-19:30, Dom 10:30-13:00.
  • 40.679098.590133 Statua del Cristo Redentore.

Architetture religiose modifica

Il patrimonio artistico di Ossi si conserva e mantiene in buona parte nelle sue chiese. Singolarmente poche, le uniche due chiese interne al paese sono la parrocchiale e un semplice oratorio semipubblico.

  • 40.6750358.5934594 Chiesa di San Bartolomeo. Primo ventennio del XVII secolo, è la chiesa parrocchiale, con impianto a navata unica con cappelle laterali e volta a botte lunettata; conserva preziose statue lignee dei secoli XVI (Santa Lucia), XVII (San Bartolomeo, Sant'Antonio abate - 1687), XVIII (Cristo Risorto - 1742) e XIX (San Francesco d'Assisi, Madonna del Rosario - opera pregiata di Luigi Guacci e onorata sino alla metà del '900 da una Confraternita eretta con Bolla del beato Pio IX e oggi dissolta), San Giuseppe, (unica sopravvissuta delle tante opere che il frate artista Antonio Cano realizzò per la chiesa), e diverse altre, e alcuni importanti dipinti dal XVI al XVIII secolo - degni di nota sono la notevole pala con il Cristo Crocefisso e santi con le Anime purganti e anche il raffinato Martirio di San Gavino di Gerolamo Ruffino. L'origine della chiesa, seicentesca nelle forme nonostante i danneggiamenti, è tuttavia da ricondursi al pieno medioevo, con una fase romanica e una gotico-catalana. Sono conservati anche numerosi oggetti di arte sacra in argento, tutti di alto pregio, come il reliquiario settecentesco del santo patrono, la croce astile parrocchiale, l'ostensorio maggiore e la lampada del Santissimo Sacramento, calici, carteglorie, ampolle, corone, etc.    
  • 40.6725378.5855415 Chiesa di Santa Vittoria. La fondazione primigenia risale al tardo XII secolo; ha subito modifiche nel XIV secolo (gotiche) e altre nel XVII secolo. Attualmente in ottimo stato di conservazione, risente - come la parrocchiale - delle modifiche e dei restauri degli anni '70 del Novecento e come questa risulta priva dell'altare maggiore, del pulpito, degli altari laterali e di una buona parte della cantoria. Era sede di due gruppi di fedeli senza particolare organizzazione statutaria (come chiaramente indicano le fonti superstiti), con patroni santa Lucia e san Giovanni Battista, i cui simulacri sono conservati nella chiesa maggiore.    
  • 40.6240768.619346 Chiesa romanica di Sant'Antonio di Briai. Era una delle chiese di un villaggio estinto entro il XV secolo di nome Briave. L'edificio è posto in un luogo di grande suggestione, e non lontane si notano la necropoli prenuragica di Mesu 'e montes e diversi siti punico-romani.    
  • 40.6384938.6009297 Chiesa di Nostra Signora di Silvaru (Chiesa di Nostra Signora di Sivaru). Recentemente restaurata per la maggior parte. Vi si venerava sino al XIX secolo un'antica icona della Vergine Maria, trasportata ad Ossi nel primo '800 e da tempo dispersa.    
  • 40.631248.607448 Chiesa di San Giovanni di Noale. Dedicata a san Giovanni apostolo è stata la parrocchiale dell'estinto villaggio omonimo di Noale. Ormai in parziale rovina, presenta eleganti ornamentazioni in stile gotico italiano, che la rendono uno degli esempi minori più importanti di questo stile nel sassarese.    
  • 40.646338.61139 Chiesa di Santa Margherita. Risale al primo XIII secolo ed era parrocchiale dell'estinto villaggio di Magar; è ormai ridotta allo stato di parziale rudere. È un importante modello di transizione dal romanico al gotico con influssi francesi nella delicata e variata ornamentazione (oggi assai compromessa e di difficile lettura).
  • 40.6753928.59544210 Oratorio di Santa Croce. Unica delle due chiese storicamente documentate all'interno del centro abitato, è stata ampliata allo scorcio dell'800 ingrandendo un primitivo impianto di stile tardo-gotico catalano. Attualmente non è aperta la cripta sottostante (parzialmente visitabile, invece, nella parrocchiale) e vi sono stati nei restauri seri danneggiamenti (perdita della balaustra, del pulpito ligneo, degli altari laterali e della cantoria lignea). Ospita diversi simulacri appartenenti alla chiesa parrocchiale (degna di nota è la settecentesca Madonna della Concezione - Immacolata) e la pregevole Addolorata di bottega leccese. Appartengono all'oratorio, invece, il Crocefisso dell'altare maggiore (primo '900, in sostituzione di un precedente del 1667, disperso) e un pregiato simulacro settecentesco raffigurante Sant'Isidoro agricola. Vi officia dalla metà del XVI secolo l'omonima Arciconfraternita, composta da un ramo maschile ed uno femminile, guidati entrambi da un priore, particolarmente attiva nei suggestivi riti della Settimana Santa, ma un tempo anche come partecipante ai cortei funebri e a diverse processioni annuali, come le Rogazioni (nell'oratorio si celebrava infatti in modo particolarmente solenne l'Ascensione di Gesù).    

Siti archeologici modifica

  • 40.6311118.61888911 Necropoli di Mesu 'e Montes. Il complesso è scavato su un costone calcareo alle pendici del monte Mamas. La necropoli comprende 18 domus de janas, tutte pluricellulari (in due di esse si contano sino a 12 vani).    
  • 40.6660678.59324912 Necropoli di Noeddale. La necropoli di Noeddale è stata ricavata in una sella calcare che degrada verso la valle di Sae. Si compone di sei ipogei, tre dei quali preceduti da dromoi (corridoi d'accesso anch'essi ricavati nella roccia).Fra tutti, per i diversi elementi decorativi presenti, rivestono una certa importanza la cosiddetta tomba della Casa e quella delle Spirali. La prima, che si compone di 11 vani, riproduce con estrema efficacia un soffitto con tetto a doppia falda su piani obliqui, composto da trave di colmo e travetti trasversali, riproduzione artistica delle coperture delle coeve abitazioni. La seconda (6 vani), che presenta due pilastri di sostegno al soffitto, è caratterizzata da elementi decorativi diversi, tipici dell'arte funeraria ipogeica sarda: protomi taurine, false porte, cornici e, da qui il nome della domus, un motivo a doppia spirale in rilievo posto all'ingresso della tomba.    
  • 40.6431848.63100513 Necropoli di S'Adde 'e Asile.  
  • 40.6275588.62310714 Domus de janas di Paesanu.  
  • 40.6769698.60037415 Nuraghe Sa Mandra 'e sa Giua.  
  • 40.6619298.61127516 Nuraghe Corte 'e Lottene.  


Eventi e feste modifica

  • Sant'Antonio Abate.   16-17 gennaio.
  • Santa Vittoria.   15 maggio.
  • Madonna degli Angeli.   2 agosto.
  • Assunzione di Maria.   15 agosto.
  • San Bartolomeo.   24 agosto.
  • Sant'Isidoro.   Prima domenica di settembre (attualmente anticipata al mese di luglio.).
  • Santa Croce.   14 settembre.
  • Madonna Addolorata.   15 settembre.
  • Santa Cecilia.   22 novembre (anticipata al mese di luglio). Istituita alla metà del Novecento da Paolo Derudas ed elevata al rango di sagra negli anni '60 del secolo scorso.


Cosa fare modifica


Acquisti modifica


Come divertirsi modifica

Spettacoli modifica

Locali notturni modifica


Dove mangiare modifica

Prezzi modici modifica

Prezzi medi modifica


Dove alloggiare modifica

Prezzi modici modifica


Sicurezza modifica

Numeri utili modifica

  • 40.676248.59131 Carabinieri, Via Roma 52, +39 079 349522.
  • 40.675118.597042 Guardia medica, Via Giovanni Maria Angioy, +39 079 349320.   Lun-Ven 20:00-8:00, Sab 10:00-24:00, Dom 0:00-8:00.

Farmacie modifica


Come restare in contatto modifica

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