Orsogna
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Orsogna
Sito istituzionale

Orsogna è una città dell'Abruzzo.

Da sapere

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Cenni storici

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"Orsogna" pare derivare dal nome arcaico di una sua contrada sita nella Valle del Moro presso l'abitato, la contrada Rissogna, vale a dire l'odierna contrada Fraia. Secondo la leggenda nei pressi dell'abitato vivevano degli orsi, come attesta lo stemma.

Anticamente il paese abruzzese era popolato prevalentemente da contadini, ma vi erano anche dei vasari, che sfruttavano il fatto che il terreno circostante all'abitato è argilloso. Oggi le grotte degli artigiani sono quasi del tutto abbandonate dal periodo delle due guerre mondiali, ma in molte grotte sono rimasti resti di lavorazione di terracotta.

Nel 1881 terremoti di notevole intensità colpirono Orsogna colpendo anche Lanciano, Castel Frentano, Guardiagrele, Ortona, San Vito, Francavilla e luoghi limitrofi. Orsogna subirà ingenti danni, con numerosi morti e feriti.

Si riebbe nel Novecento ma nel 1943 cadde nelle mani naziste dopo l'armistizio di Badoglio. Il paese era vicino ad Ortona, capo a mare della linea Gustav, che terminava a Cassino, ed era avamposto strategico per il ritiro nella Val di Sangro, presso le montagne.

Dopo che gli alleati giunsero nel dicembre del '43 presso il fiume Moro, iniziarono le ostilità e la popolazione fu costretta a rifugiarsi sotto i bastioni medievali o nelle campagne. Gli alleati con la campagna militare del Moro, capitanati dal generale Montgomery, circa il 20 dicembre sfondarono le linee nemiche e si diressero verso Ortona attraverso le contrade di San Donato e Leonardo, giungendo infine in città. I combattimenti si protrassero fino al 27 con la distruzione della città e la conseguente liberazione. Winston Churchill ricordò la battaglia di Ortona come la Stalingrado d'Italia.

Orsogna fu bombardata subito dopo dai nazisti e dagli alleati fino al giugno del 1944. La chiesa di San Rocco venne completamente cancellata e così anche il massiccio castello baronale che occupava la piazza (oggi vi sorge l'ufficio postale e un palazzo). La chiesa parrocchiale perse il solaio e una cupola (ne aveva due), mentre la zona del corso principale veniva definitivamente spazzata via. I combattimenti durarono furiosamente nei rispettivi centri di Orsogna, Ortona, Tollo e Canosa Sannita fino a tarda notte del 28, successivamente si spostarono verso Giuliano Teatino, e restò leso anche il convento francescano.

Ci furono centinaia di sfollati che si rifugiarono presso Chieti, nella cattedrale e a Lanciano o a Guardiagrele, che non avevano subìto ingenti danni. Al termine della seconda guerra mondiale Orsogna risultò il centro abruzzese più danneggiato dai bombardamenti dopo Ortona e Gessopalena.

La ricostruzione avvenne nella seconda metà del '44 e furono inizialmente ripristinate le due chiese principali.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Orsogna

Quartieri

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Il suo territorio comunale comprende anche i paesi di Feuduccio, Ritiro, San Basile, Sterparo e Valli-Coste di Moro.

Come arrivare

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In aereo

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  • Aeroporto di Pescara (Aeroporto d'Abruzzo), Via Tiburtina Km 229,100, +39 085 432 4201. Lo scalo riveste la funzione di aeroporto regionale.

In auto

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  • A14 Autostrada A14 Adriatica casello di Lanciano

In autobus

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  • Linee di pullman gestite da ARPA - Autolinee regionali Pubbliche Abruzzesi


Come spostarsi

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Cosa vedere

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  • Chiesa di San Nicola. La facciata è in stile romanico in marmo con finta cornice marcapiano; L'interno è ad un'unica navata. sull'altare in marmo una edicoletta custodisce la statua di un santo. È fornita di un pregevole organo.
    Non si hanno altre notizie prima dell'8 giugno 1776, quando un dispaccio del re Ferdinando IV ne ordina la costruzione, che avvenne per opera degli architetti Pietro Paolo Francia da Penne e da suo figlio Agnello. Distrutta durante la seconda guerra mondiale, venne ricostruita dal Genio civile conservando le strutture originarie.
  • Chiesa di San Rocco. La facciata è in stile moderno (post-II guerra mondiale), ma anticamente era gotico. Sopra il portone vi è una finestra a forma circolare a mo' di oblò al posto del classico rosone. Nell'interno, ad un'unica navata, d'interessante vi è una statua di San Rocco che viene portata in processione solenne ogni anno il 16 agosto.
    La vecchia chiesa venne completamente ricostruita dopo essere stata distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale, su progetto dell'architetto magliese Antonio Provenzano. Della precedente costruzione rimangono pochi ricordi, tra cui il paliotto d'altare di Modesto Parlatore tuttora conservato nella Biblioteca De Meis a Chieti ed un cimelio rimasto dopo il terremoto dell'inverno del 1944.
  • Convento francescano. Il Convento del Ritiro della Santissima Annunziata del Poggio, questa la denominazione completa ufficiale, si trova a due km dal centro abitato, in posizione dominante su di un colle da cui si possono ammirare sia il mare che la Maiella.
    Nel tardo Medioevo San Giovanni da Capestrano fu colpito da un oratorio immerso nella natura. Furono costruiti così nel 1448 una chiesa ed un oratorio. Nel 1450 un certo Ottaviano di Letto di Guardiagrele donò al convento i suoi orti con un terreno ricoperto di boschi, limitrofi al convento. :Fu distrutto nella II guerra mondiale e riedificata nel 1969.
    La chiesa attuale corrisponde all'oratorio primitivo, mentre l'ossario corrisponde ad una sepoltura fra una delle porte d'accesso del convento e l'annessa chiesa. I due chiostri, i corridoi, i dormitori, le cellette sono piccoli e simmetrici e presentano pochi affreschi: uno sito lungo i corridoi del primo chiostro rappresentante delle scene evangeliche, il secondo dipinto da P. Gaetano da L'Aquila.
    Anche la chiesa è piccola e semplice con coro in noce. Nel complesso del convento vi sono anche molte statue rappresentanti la Madonna di Lourdes, San Francesco d'Assisi, la Madonna degli Angeli.
    Il presepio
    Si trova in una celletta presso il lato destro della chiesa. Non vi sono date certe su quando sono stati posati i primi pezzi del presepe, ma di certo è antecedente al 1864 quando sono stati dispersi i pezzi in ceramica di Filippo Tenaglia; altri pezzi erano di Ranieri di Guardiagrele. Fra i pezzi di Ranieri è da notare un San Francesco in estasi alla melodia di un liuto, dei dipinti di cui uno che raffigura Gesù che riabilita la Maddalena e un altro che raffigura Gesù intento nella "fractio panis".

Siti di interesse ambientale

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  • Parco territoriale attrezzato dell'Annunziata. È un'area naturale protetta dell'Abruzzo; il parco è stato istituito con legge regionale n°. 23 del 04/06/1991 ed occupa una superficie di 50 ha.
    Nel territorio scorre un affluente del torrente Venna il quale, a sua volta, è un affluente del fiume Foro. Il torrente forma varie cascate con concrezioni di travertino. Nel territorio vi erano varie sorgenti che alimentavano un sistema complicato di mulini oggi abbandonati ma tuttora in parte visibili.
    L'area ospita una ricca varietà di fauna: fra i mammiferi la volpe, la faina, forse anche l'istrice; per l'avvifauna: ballerina gialla, scricciolo, codibugnolo, merlo, picchio verde, poiana. Fra i crostacei il granchio di fiume.
    Assai variegata è inoltre la flora.


Eventi e feste

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  • Festa dei Talami. lunedì di Pasqua. Rappresentazione teatrale di carri allegorici raffiguranti scene tratte dalla Bibbia.
  • Madonna degli Angeli (al Convento Francescano). 1-2 agosto.
  • Estemporanea e Collettiva di pittura. in estate.
  • Sfilata notturna dei Talami. 15 agosto.
  • San Rocco. 16 e 17 agosto.
  • San Nicola di Bari. 6 dicembre.
  • Immacolata Concezione. 8 dicembre. Fuochi serali
  • Mostra dei presepi. periodo natalizio.


Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Farmacie


Come restare in contatto

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  • Poste italiane, piazza Mazzini 20, +39 0871 86246, fax: +39 0871 869991.


Nei dintorni

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  • Guardiagrele Ha un importante centro storico, con chiese e palazzi di grande interesse. È famoso per la produzione artigianale nella lavorazione dei metalli. Fa parte dei Borghi più belli d'Italia.
  • Lanciano Città di antica tradizione, fu capoluogo dei Frentani e poi municipio romano. Ha un nucleo antico di grande interesse, che si anima in occasione delle numerose rievocazioni storiche; famosi sono la Settimana medievale con il ‘’Mastrogiurato’’ e le rappresentazioni sacre della Settimana Santa. È meta di pellegrinaggi a seguito del suo miracolo eucaristico
  • Casoli Il centro urbano, raccolto attorno al castello ducale e alla chiesa parrocchiale, è arroccato su un colle alla destra del fiume Aventino, ai piedi della Majella.


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