Offida | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Marche | |
Territorio | Piceno | |
Altitudine | 293 m s.l.m. | |
Superficie | 49,6 km² | |
Abitanti | 5.058 (2016) | |
Nome abitanti | Offidani | |
Prefisso tel | +39 0736 | |
CAP | 63073 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Leonardo di Noblac (6 novembre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Offida è una città delle Marche.
Da sapere
modificaOffida è entrata il 2 maggio 2008 nel club dei Borghi più belli d'Italia.
Cenni geografici
modificaSi trova nell'area marchigiana del Piceno ed il suo territorio è posto interamente tra le valli del fiume Tesino a nord e del fiume Tronto a sud. Il centro abitato deve la sua pianta irregolare allo sperone roccioso sul quale sorge, ritagliato dai due rami sorgentizi del torrente Lama, affluente di sinistra del Tronto.
Cenni storici
modificaPiuttosto dibattute sono le origini di Offida. Lo stesso toponimo è oggetto di diverse interpretazioni e non aiuta a formarsi un'idea certa su come sia sorto il centro abitato. Nel territorio offidano sono presenti tombe picene (VII-V secolo a.C.) e vestigia romane, ma non c'è traccia storica certa fino al 578 d.C. quando gli ascolani in fuga per l'invasione longobarda fondarono diversi castelli nei colli piceni, compresa Offida.
Secondo alcuni storici Offida già nel VII secolo sarebbe stato un centro di una certa importanza, divenendo sede di un Gastaldato. Dello stesso ci sarebbero tracce in epoca carolingia e sotto il Sacro Romano Impero quando la città assunse grande importanza. Al 1039 risale la prima testimonianza storica certa, quando Longino d'Azone cede all'Abbazia di Farfa il castello di Ophida. Nel 1261 una bolla di papa Urbano IV conferma i poteri dell'Abbazia di Farfa istituendo il Presidato Farfense, una sorta di governatorato distaccato da Farfa e indipendente da qualsiasi diocesi. Nel 1292 papa Niccolò IV concede ai comuni marchigiani la facoltà di eleggere podestà, consoli e priori. Per Offida e per altri grandi centri marchigiani dell'epoca si tratta di un riconoscimento ufficiale per delle istituzioni già operanti e "collaudate".
Analogamente a tutto il territorio piceno, il periodo che va dal XIII al XVI secolo è caratterizzato dalle guerre tra Ascoli e Fermo con gli offidani che presero le parti di quest'ultima. Risalgono alla prima metà del Cinquecento le terribili lotte interne tra Guelfi e Ghibellini sfociate in numerosi fatti di sangue. Alla metà del XVI secolo Offida stipula una tregua con Ascoli e negli stessi anni tutto quello che sottostava al Presidato di Farfa passa sotto la giurisdizione dello Stato della Chiesa. Dopo un secolo sotto la diocesi di Montalto, Offida passa sotto la diocesi di Ascoli.
Nel 1831 papa Gregorio XVI eleva Offida al rango di città. Con la fine del XIX secolo inizia il passaggio da un'economia esclusivamente agricola ad una con marcata presenza artigianale fino ad arrivare allo sviluppo di piccole industrie di una cittadina che, oggi, non è più quell'importante punto di riferimento che è stato per secoli.
Durante la seconda guerra mondiale nel giugno 1944 le truppe tedesche fecero saltare il ponte della tramvia elettrica che collegava Offida con la stazione ferroviaria di Castel di Lama e il ponte della "strada Mezzina" sul torrente Lava, due ponticeili sistemati sotto i dirupi che circondavano Offida e, nel centro storico, furono distrutte le principali fonti di comunicazione (telefono e telegrafo) ed il trasformatore che forniva la corrente elettrica alla borgata Cappuccini.
Nel 2010 è stata sede dei campionati mondiali di ciclismo juniores ai quali hanno partecipato ben 49 nazioni, manifestazione davvero imponente per un centro così piccolo se si pensa che la sede precedente è stata Mosca e la successiva Copenaghen.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaIl suo territorio comunale comprende le frazioni di Borgo Miriam e Santa Maria Goretti; le località Rovecciano, San Barnaba e San Venanzio; le contrade Ciafone, Lava, San Lazzaro e Tesino.
Come arrivare
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- Chiesa di Santa Maria della Rocca. La chiesa si trova al confine occidentale dell'abitato, circondata su tre lati da dirupi che si aprono su due vallate. Si tratta di una costruzione in laterizio in stile gotico, eretta da Maestro Albertino nel 1330 su una preesistente piccola chiesa benedettina.
La facciata, rivolta verso l'esterno dell'abitato è articolata da lesene e sul lato opposto sono presenti tre alte absidi poligonali con paraste di pietra bianca, monofore e archetti gotici. Sull'abside centrale si apre un portale gotico che immette nella cripta (a 3 poi a 5 navate), larga quanto la chiesa superiore e ornata di affreschi attribuiti al Maestro di Offida.
La chiesa superiore, ad aula unica secondo la tradizione degli ordini mendicanti, conserva affreschi di influsso giottesco, ancora attribuiti al Maestro di Offida (quelli del transetto sono datati da un'iscrizione al 1367) e altri attribuiti a Giacomo da Campli (secolo XV). Parte delle decorazioni originali sono andate perse anche per il deperimento della copertura.
Negli altari laterali, eretti in epoche diverse, si segnala quello dedicato a sant'Andrea, del XV secolo, con pala affrescata su muro da Vincenzo Pagani.
Durante l'avanzata delle truppe alleate, tra il 16 ed il 18 giugno 1944, alcuni militari tedeschi avevano minato completamente la chiesa affinché le macerie fossero di intralcio agli alleati, ma nessuna delle trenta mine esplose e gli abitanti attribuirono l'episodio ad un miracolo della Vergine.
Sul lato sinistro della prima scala che conduce alla chiesa è rappresentata una pecorella che mangia un quadrifoglio; la credenza popolare vuole che se ci si posiziona sopra, percorrendo a ritroso la scalinata, ad occhi chiusi, il desiderio espresso sarà esaudito.
- Santuario di Sant'Agostino. Santuario di Sant'Agostino. In seguito all'arrivo delle reliquie relative al Miracolo Eucaristico di Lanciano, l'originale chiesa della Maddalena venne sostituita da una chiesa più grandiosa, che gli agostiniani decisero di intitolare proprio a Sant'Agostino. La sua costruzione si protrasse dal 1338 al 1441. La facciata è barocca (1686). L'interno fu modificato e ampliato nel XVIII secolo con pianta a croce latina, con cupola entro tiburio e una veste tardobarocca di stucchi e arredi lignei pregevoli (coro e confessionali in radica di noce dell'ebanista offidano Alessio Donati). Sempre nell'interno si conservano una preziosissima croce reliquiaria (la "croce santa" che conserva la reliquia del suddetto miracolo), opera in argento dorato realizzata a Venezia nel Trecento e un altro reliquiario di arte marchigiana del Quattrocento.
- Chiesa della Madonna del Suffragio. Chiesa della Madonna del Suffragio. Sulla facciata posta ad oriente vi sono due piccole porte murate in travertino del secolo XIV, un fregio in terracotta di stile romanico e un architrave in travertino con fregi bizantini. Sempre sulla stessa facciata vi è l'originario ingresso della chiesa di Sant'Antonio abate con a lato un affresco di Simone de Magistris dedicato allo stesso santo, molto deteriorato in quanto esposto all'esterno. L'interno a tre navate fu realizzato nel Settecento. Vi si conserva una statua lignea del Quattrocento e uno scheletro ligneo del Seicento raffigurante "la morte", che un tempo la Compagnia del Suffragio portava come emblema in processione.
- Monastero di San Marco. Monastero di San Marco. Sorto come monastero francescano nel Trecento su un preesistente sito benedettino, ha vissuto diversi cambiamenti nel corso dei secoli. Dal 1655 ospita le monache benedettine mentre l'attuale chiesa di San Marco in stile barocco fu fatta costruire nel 1738 occupando la parte centrale di quella originale eretta nel 1359 di stile romanico-gotico e della quale sono tornati alla luce un ampio portale con sovrastante rosone (attualmente non visibili perché racchiusi nel muro di cinta). Il lato sud su piazza Baroncelli, oltre al portale a edicola di accesso alla chiesa (1574) presenta gli originali archetti gotici e monofore chiuse, così come sul lato nord che però non è visibile perché racchiuso dalle mura di cinta del monastero. Nel monastero sono conservati alcuni affreschi del XIV-XV secolo, una croce lignea policroma e una croce reliquiario di pietra e perle preziose.
- Chiesa dell'Addolorata. Chiesa quattrocentesca a navata unica con un'elegante loggetta cinquecentesca sul fronte ed un elaborato cornicione in cotto. All'interno vi è esposta la "bara", cioè quel carro con baldacchino finemente decorato sul quale è sistemata la statua del Cristo morto che viene portata in processione il venerdì santo.
- Chiesa Collegiata. Chiesa Collegiata. Costruita tra il 1785 e il 1798 dall'architetto ticinese Pietro Maggi su un disegno assai modificato dell'ascolano Lorenzo Giosafatti; ha un interno in stile neoclassico Luigi XVI e una facciata realizzata solo alla fine dell'Ottocento in stile eclettico di laterizio e travertino. All'interno, fra l'altro, vi si conservano un cofanetto ligneo duecentesco con 26 figurette eburnee di arte settentrionale, una croce astile del Trecento, un reliquiario del Quattrocento, un gruppo ligneo del Cinquecento, un crocifisso ligneo di Desiderio Bonfini (1612), pitture dei secoli XIV, XV e XVI (scuola crivellesca e scuola di Pietro Alemanno). Il coro intagliato con colonnine tortili e specchi in radica di Verona a due ordini di 14 stalli fu realizzato da Alessio Donati per la chiesa di Santa Maria della Rocca ma venne trasferito nel 1794 nella Collegiata, insieme alle reliquie di San Leonardo di Noblac conservate in un'urna posta all'interno dell'altare maggiore, anch'esso in legno. Il 12 novembre 1994 è stato collocato nel terzo altare di sinistra il corpo del beato Corrado da Offida traslato solennemente da Perugia, dove era stato custodito nella ormai non più consacrata Chiesa di San Francesco al Prato. La chiesa, nonostante la distanza, ha risentito della forte scossa di terremoto verificatasi a L'Aquila il 6 aprile 2009: infatti il giorno del terremoto si sono staccati alcuni pezzi di intonaco dal campanile.
- Santuario del Beato Bernardo.
- Palazzo comunale. Costruito tra il XIII e il XIV secolo (torre centrale merlata). La facciata è preceduta da un portico a 7 arcate con un'elegante loggetta a 14 arcate alzata nel XV secolo. All'interno vi è una piccola pinacoteca con opere di Pietro Alamanno e Simone de Magistris da Caldarola. Nell'archivio storico comunale si conserva, tra l'altro, il catasto pergamenaceo mutilo del XIV secolo forte di ben 70 pergamene in caratteri gotici.
- Teatro Serpente Aureo. Nel 1768 nella sala consiliare del palazzo comunale vi era un palcoscenico utilizzato per rappresentazioni teatrali. Nel giorno 8 luglio 1768 fu presentata la proposta di Paolo Cipolletti e Gaetano Castellotti consistente nel realizzare un teatro di legno con un palcoscenico e 29 palchetti posti in 3 ordini e un loggione. Il teatro venne completato nel 1771 ma risultò troppo piccolo e molte famiglie di nobili rimasero senza palchetto; la platea inoltre si dimostrò anch'essa insufficiente. Altri problemi strutturali erano evidenti, ma malgrado questi inconvenienti la struttura non subì modifiche fino al 1820. Il 21 ottobre 1801 venne affidato a Paolo Cipolletti l'incarico di rinnovare il teatro: il progetto venne affidato all'architetto Pietro Maggi.
L'attuale teatro, risalente alla ristrutturazione del 1862, viene soprannominato dagli offidani "La Bomboniera": è di foggia barocca con pianta a ferro di cavallo. Si giunge nella sala con 50 palchi disposti su 3 ordini, platea e loggione, attraverso un'entrata adornata da quattro statue raffiguranti quattro muse.
La sala è decorata da stucchi e intagli dorati su sfondo verde creati da G. Battista Bernardi. Il soffitto è stato affrescato da Alcide Allevi, esso raffigura Apollo e le Muse. Il tutto è dominato da un artistico lampadario con globi di pregiatissimo cristallo. Sul palcoscenico si conserva ancora oggi la leggenda del mitico serpente aureo. In seguito la struttura subì ulteriori restauri.
Attualmente il teatro è utilizzato per le manifestazioni culturali. Durante il Carnevale viene utilizzato per i Veglionissimi.
Eventi e feste
modifica- Carnevale storico offidano. dal giovedì al martedì grasso.
- Croce Santa. il 3 maggio. Commemorazione del Miracolo Eucaristico. Il nome dell'antica festa si deve al prezioso reliquiario a forma di croce che venne fatto realizzare nel Trecento da artisti veneti e che viene portato in processione assieme agli altri segni tradizionali del miracolo: il coppo insanguinato, la tovaglia insanguinata e il cavallo/mulo.
- Festa del Beato Bernardo di Offida. il 23 agosto.
- Festa del Beato Corrado di Offida. il 30 settembre.
- Festa patronale di San Leonardo di Noblac.
- Le Cove (presso la chiesa della Addolorata). nel mese di agosto. Festa del grano, di antica tradizione contadina: cove sta per covoni.
- Sagra del chichì ripieno. prima domenica di agosto.
- Mercatino dell'antiquariato. i venerdì di luglio ed agosto.
- Mostra mercato del vino dei colli piceni. primi giorni di settembre.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modifica- Ascoli Piceno È nota come la Città delle cento torri. Il suo centro storico è famoso per avere case, palazzi, chiese, ponti e torri elevate in travertino. Qui, la storia e gli stili architettonici hanno sedimentato il loro passaggio dall'età romana al medioevo, fino al rinascimento. Artisti come Cola dell'Amatrice, Lazzaro Morelli, Carlo Crivelli, Giosafatti ed altri valenti scultori, lapicidi, pittori hanno lasciato un segno del loro talento. Accoglie una tra le più belle piazze d'Italia: Piazza del Popolo, centro di vita culturale e politica, incorniciata dai portici a logge, Palazzo dei Capitani e il Caffè Meletti. Ogni anno nel mese di agosto vi si tiene la Quintana, rievocazione storica in costume con corteo e competizione di sei cavalieri in lizza per la conquista del Palio.
Altri progetti
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