Noventa Padovana | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Territorio | Pianura Veneta | |
Altitudine | 13 m s.l.m. | |
Superficie | 7,08 km² | |
Abitanti | 11.263 (anno 2014) | |
Nome abitanti | Noventani | |
Prefisso tel | +39 049 | |
CAP | 35027 | |
Fuso orario | UTC+ | |
Patrono | Santi Pietro e Paolo (29 giugno) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Noventa Padovana è una città del Veneto.
Da sapere
modificaVanta numerose Ville della nobiltà veneta per la villeggiatura lungo le rive del Brenta.
Cenni geografici
modificaSituata a otto chilometri ad est dal centro di Padova, Noventa rappresenta una vera e propria cintura tra la vicina città e la Riviera del Brenta. Posizione geografica, comunanza di vicende storiche e, soprattutto, la presenza di un gruppo di ville venete di grande rilievo rendono, infatti, Noventa l'ultimo paese della Riviera, posto a chiusura dell'itinerario suggestivo che dalla Laguna di Venezia giunge a Padova.
La presenza di ville nel territorio ne ha notevolmente condizionato lo sviluppo urbanistico: Noventa, infatti, non ha un vero e proprio centro e la popolazione si addensa sia nei pressi di Camin e Ponte di Brenta, a ridosso di Padova, sia verso Stra da cui dista 4 km.
Cenni storici
modificaIl toponimo Noventa ha il significato di terra di recente messa a coltura dopo le bonifiche effettuate nelle zone paludose del Brenta. In origine Noventa era un villaggio rurale soggetto alla vicina Padova e la sua fondazione probabilmente risale al periodo in cui queste terre erano abitate dagli Eneti. Dai documenti è accertato che fino al 1400 il territorio era compreso fra i beni dei canonici della cattedrale di Padova.
Nei secoli XI e XII Noventa fu un porto fluviale di particolare importanza nei collegamenti con Venezia, soprattutto dopo l'escavazione del Canale Piovego, compiuta dal libero comune di Padova tra il 1209 e il 1210, e la costruzione del ponte sul canale. Nel 1919 fu eretto l'attuale ponte con le chiuse, e il vecchio cadde in disuso finché fu demolito: resti dei gradini di accesso si possono scorgere lungo l'argine sinistro.
Inoltre, la famiglia padovana dei Dalesmanini vi possedeva un castello, che fu probabilmente dimora di Isabella, moglie dell'imperatore Federico II di Svevia. Nel 1239 infatti il sovrano, ospite per alcuni mesi dei Padovani, si dilettava in battute di caccia proprio a Noventa. La sua posizione, la presenza di corsi d'acqua e la fertilità delle terre attirarono indubbiamente molti facoltosi esponenti della nobiltà padovana, basti pensare che nel XIV secolo il maggior proprietario terriero era Enrico Scrovegni, uomo d'affari e banchiere legato alla cappella omonima affrescata da Giotto. Egli aveva acquistato i possedimenti un tempo appartenuti ai Dalesmanini ma, nel 1331, quando fu esiliato a Venezia, il suo feudo fu ceduto al veneziano Niccolò Foscari.
Il Trecento fu un secolo di guerre, carestie e pestilenze. Dopo la cessione di Padova a Venezia nel 1405 le proprietà dei Carraresi furono vendute all'asta, i patrizi Veneziani spostarono i loro interessi dal mare alla terraferma, privilegiando le proprietà lambite dalle acque del Brenta che garantivano comunicazioni rapide con la Serenissima. Rifiorirono allora traffici e coltivazioni mentre il porto, documentato sin dal 1095, recuperò l'importanza originaria. Sorsero proprio in quel periodo le prime ville, legate alla funzione economico-agraria: la loro fioritura proseguì dal Cinque al Settecento, lasciando alcuni splendidi esempi ancora oggi apprezzabili. Erano edifici di pietra che si distinguevano dalle modeste abitazioni di legno o di paglia (i cosiddetti casoni) in cui vivevano i contadini e gli allevatori.
Oltre al corso del Brenta venne sfruttato anche il Canale Piovego, che comunque rivestì un ruolo secondario. Nel Settecento Noventa godette di una fama addirittura europea per la comodità della villeggiatura, che aveva luogo in ville sfarzose appartenenti alla più esclusiva nobiltà veneziana. Il burchiello era infatti un'imbarcazione che consentiva un rapido collegamento tra Padova e Venezia attraverso il Brenta. In seguito all'escavazione del Taglio di San Vito, avvenuta nel 1854, il Brenta assunse il corso attuale: fino ad allora, tra Ponte di Brenta e Stra, il fiume scorreva lungo l'attuale confine comunale con Vigonza, separando l'abitato di Noventa da quello di San Vito. L'alveo giungeva, dunque, quasi in prossimità del centro urbano, sul retro delle ville Valmarana e Todeschini.
La denominazione ufficiale di Noventa Padovana risale al 1867, anno dell'annessione del Veneto al Regno d'Italia che la distinse dagli omonimi comuni di Noventa Vicentina e Noventa di Piave. Il toponimo odierno è comunque conferma dell'antica denominazione in uso nei secoli XVII e XVIII di ‘’Noventa sotto Padova’’.
Come orientarsi
modificaQuartieri
modificaIl suo territorio comunale comprende anche i paesi di Noventana e Oltre Brenta.
Come arrivare
modificaIn aereo
modifica- 1 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, ☎ +39 045 8095666, contatti@aeroportoverona.it.
- 2 Aeroporto di Treviso (Canova), via Noalese 63/E.
- 3 Aeroporto di Venezia (Marco Polo), ☎ +39 041 2606111.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Documentata per la prima volta nel 1203, fu ricostruita nel 1747. L'edificio, tra i più monumentali della Riviera del Brenta, richiama lo stile dell'architetto veneto Giorgio Massari, autore di alcune ville di Noventa, tra cui Villa Giovannelli. La facciata, tipicamente settecentesca, sfoggia un ampio frontone e un alto ordine di lesene. Le statue sono attribuite a Pietro Danieletti; gli angeli a uno dei Bonazza. All'interno, sopra la cappellina battesimale, è conservata una statua raffigurante la Madonna col bambino di Giovanni Bonazza, il fondatore di una prolifica scuola di scultura veneta settecentesca. Un'altra opera di pregio è il Crocifisso, tardo seicentesco, situato nell'anti-sacrestia, legato ad un antico culto del paese e proveniente, secondo la tradizione, dall'oratorio di una villa non più esistente. Il monumentale altare maggiore è opera del Danieletti, come le statue della facciata.
Il campanile appartiene a un'epoca posteriore: fu fatto erigere dal parroco Monsignor Giuseppe Moda tra il 1854 e il 1857, su una parte a torre precedente, in stile moresco, con motivi gotico-veneziani. Per la sua altezza (56 metri) e originalità è divenuto un elemento caratteristico del paesaggio di Noventa.
Ville
modifica- 2 Villa Loredan Bragadin Gallini Saccomani. Situata a destra della chiesa parrocchiale, è una villa di chiara origine cinquecentesca. La facciata principale presenta forme molto semplici con fasce marcapiano, finestra centrale centinata, un cornicione aggettante e una breve scalinata che conduce al piano rialzato. Il parco si estende a nord-est della villa ed è ricco di aiuole, ornate da statue, e di alberi secolari. La villa fu restaurata nella seconda metà del XVIII secolo e la sala principale è decorata da sobri stucchi e in una stanza laterale le sovrapporte sono impreziosite da bassorilievi raffiguranti pappagalli giallo-verdi. Dal 1844 al 1877, la villa fu residenza dell'illustre astronomo Giovanni Santini che ricoprì la carica di sindaco del comune dal 1866 al 1875. Attorno al 1850 egli fece erigere una torretta per le osservazioni astronomiche.
- 3 Villa Grimani Vendramin Calergi Valmarana. La struttura della villa, caratterizzata dal coronamento centrale rialzato e raccordato alla parte sottostante da volute (che subirono certamente dei rifacimenti) con ali avanzate laterali, appare in tutta la sua ampia e solida volumetria, all'interno di un parco abbastanza recente. All'interno della villa sono presenti dei vasti complessi settecenteschi ad affresco e decorazioni rococò a chinoiserie che impreziosiscono il piano nobile: questo ciclo decorativo, opera dello scenografo e pittore Andrea Urbani, rappresenta per Noventa il vero canto del cigno del Settecento pittorico veneziano, che in questa villa trovava un tempo un'altra testimonianza anche in tre tele di Giovan Battista Tiepolo. Nella villa, inoltre, ha sede la fondazione intitolata Elena Vendramin Calergi, contessa veneziana morta nel 1894, che ha lasciato l'edificio in modo che fosse destinato a una scuola per sordomute: l'istituto iniziò a funzionare nel 1909.
- 4 Villa Giovanelli Colonna. Commissionata dal patriarca di Venezia Giovanni Maria Giovanelli, patrizio di origine bergamasca, fu realizzata su progetto di Antonio Gaspari, allievo del Longhena nell’ultimo decennio del Seicento. Nel 1738 Giorgio Massari aggiunse una scalinata ornata da statue di Antonio Tarsia, Antonio Gai, e Paolo Groppelli; all’interno la villa è decorata da affreschi di Giuseppe Angeli e Francesco Zanchi. La facciata dell'edificio compare nello stemma del comune. All'interno, la villa si articola intorno a un ampio salone, le cui pareti furono dipinte da Giuseppe Angeli nel 1760. Gli appartamenti laterali, che ospitano scale a piccolo salone, rappresentano un chiaro influsso dello stile di Baldassarre Longhena. Gli interni sono decorati da copiosi stucchi, in stile barocchetto, da puttini e medaglioni con scene figurate, opera di decoratori del primo Settecento, provenienti per lo più dal Canton Ticino.
- 5 Villa Manzoni, via Noventana. Costruita nella seconda metà del Settecento in prossimità dell'antico corso del Brenta che scorreva sul luogo attuale della Strada Provinciale 33, conserva all'interno i magnifici affreschi di Andrea Urbani. Nell'ampio giardino spiccano le grandi conifere, specialmente Cedri del Libano, che per bellezza e dimensioni sono davvero notevoli.
- 6 Villa Todeschini. L'elegante edificio risale al XVII secolo e apparteneva ai Marcello, poi ai Toniolo e dal 1786 ai Todeschini. La villa ripropone lo schema tipico delle ville di medie dimensioni della riviera del brenta con timpano centrale ed è affiancata da una chiesetta, eretta nel 1805.
- 7 Villa Gemma. La villa dai caratteri settecenteschi (in passato conosciuta come Villa Suppiei-Penasa ed ora di proprietà della famiglia Giaretta) presenta vaste adiacenze rustiche e alcuni alberi del vecchio parco. L'edificio, riportò ingenti danni in seguito all'alluvione del 1966: il corpo orientale fu distrutto dalla vicina 'rotta', l'ultima di una serie sicuramente secolare.
- 8 Villa Canella Dalla Favera. Di impianto settecentesco, presenta interventi del secolo successivo mantenutisi sempre nel carattere "rustico" della residenza di villeggiatura. La facciata posta a settentrione che si affaccia sul canale, pur priva del timpano originario, presenta tuttora il poggiolo del primo piano con balcone centinato e le finestre disposte in modo simmetrico. A sud est sorge la barchessa, ancora in buono stato di conservazione, che si innesta al corpo centrale dell'edificio, provvisto di parco.
- 9 Villa Vendramin Cappello Collizzolli. L'edificio dà su un giardino raccolto, popolato da statue di soggetto mitologico, chiuso da altissime piante e dalle ampie arcate della solida "barchessa"; verso la fila svettante dei pioppi cipressini il muro di cinta in cui si aprono due cancelli. L'edificio, di origine cinquecentesca, fu probabilmente rimaneggiato sul finire del secolo XVII, mentre gli interni assunsero l'aspetto definitivo in epoca neoclassica, con le pitture su marmorino sui soffitti del pianoterra e gli affreschi attribuiti a Costantino Cedini.
- 10 Villa Morosini Antonibon. La sua costruzione risale almeno alla metà del XVIII secolo. L'impianto è costituito da un corpo centrale, dotato di timpano e portale settecenteschi, e da due lunghe ali laterali di carattere rustico che appaiono tuttavia anteriori a tale data, forse della fine del Seicento o dei primi anni del Settecento. L'estremità dell'ala sinistra, che prima ospitava un oratorio, è stata trasformata, in tempi recenti, in parte abitativa.
- 11 Villa Giustiniani De Chantal Destro. Nata come centro di un'azienda agricola, divenne un luogo di splendida villeggiatura per tutto il settecento e gli inizi dell'ottocento. L'edificio attuale, ad un'analisi accurata, si rivela essere l'adattamento di un edificio tardo-cinquecentesco al quale nel settecento furono aggiunte due brevi ali laterali e il coronamento con timpano; l'interno è impreziosito dagli affreschi di Andrea Urbani.
- 12 Villa Gussoni Candian. La residenza si fa risalire alla prima metà del '500, periodo in cui la Villa Veneta riceve un evidente influenza rinascimentale: la semplicità del timpano e della trifora centrale con colonnine e poggiolo ne sono un esempio. La facciata principale è stata poi rivisitata verso la metà del Settecento, con l'aggiunta di due volute di raccordo tra il timpano e il corpo centrale dell'edificio e l'ala Sud, scandita da una aggettante balaustra.
Eventi e feste
modifica- Festa della Befana. 6 gennaio.
- Festa del Volontariato. 2 giugno.
- Festa Patronale Noventana di Sant'Antonio da Padova. 13 giugno.
- Festa Patronale Noventana dei Santi Pietro e Paolo. 29 giugno.
- Festa del Redentore sul Ponte Piovego. terzo fine settimana di luglio.
- Zoom Zoom Festival. inizio di giugno.
- Fiera di Noventa (Sagra del folpo). quarta domenica di ottobre. La fiera d'autunno è di tradizione seicentesca. Oggi la fiera ruota attorno all'artigianato locale, alle attrazioni per bambini e ai folpari, ossia i venditori di polpi caldi.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modifica- 4 Castagnaro, Via Roma, 23, ☎ +39 049 625277.
- 5 Perin, Via Noventana, 82, ☎ +39 049 8932726.
Parafarmacie
- 6 Europa, Piazza Europa, 20, ☎ +39 049 6226186.
Come restare in contatto
modificaPoste
modifica- 7 Poste italiane, Piazza Europa 33, ☎ +39 049 8955811, fax: +39 049 625071.
Nei dintorni
modificaItinerari
modifica- Città murate del Veneto. Un itinerario alla scoperta delle roccaforti e della storia del Veneto.
Informazioni utili
modifica- 8 Pro Loco - Ufficio di informazioni turistiche, Via Valmarana 12, ☎ +39 339 8503233.
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Noventa Padovana
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