comune italiano
Maser | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Veneto | |
Territorio | Marca trevigiana | |
Altitudine | 147 m s.l.m. | |
Superficie | 25,85 km² | |
Abitanti | 5.137 (2021) | |
Nome abitanti | maserini | |
Prefisso tel | +39 0423 | |
CAP | 31010 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Conversione di san Paolo | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Maser è una città del Veneto.
Da sapere
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modificaFrazioni
modifica- Coste
- Crespignaga
- Madonna della Salute
Come arrivare
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modifica- 1 Villa Barbaro (Villa Barbaro Basadonna Manin Giacomelli Volpi), Via Cornuda 7, ☎ +39 0423 923004, visite@villadimares.it. Intero 9 €, ridotto 7 €, bambini 4,5 € (ago 2021). Mar, Gio, Sab, Dom e festivi 10:00-18:00.
E' nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO assieme alle altre ville palladiane. Fu costruita da tra il 1554 e il 1558-1560 circa per l'umanista Daniele Barbaro e per suo fratello Marcantonio, ambasciatore della Repubblica di Venezia. Palladio trasformò il vecchio palazzo medievale di proprietà della famiglia in una splendida abitazione di campagna, consona allo studio delle arti e alla contemplazione intellettuale. La villa è decorata con un ciclo di affreschi che rappresenta uno dei capolavori di Paolo Veronese.
Questa villa costituisce per l'architetto un punto di arrivo importante nella definizione della nuova tipologia di edificio di campagna: per la prima volta infatti l'edificio principale e le barchesse sono allineate in un'unità architettonica compatta; ciò è probabilmente dovuto alla localizzazione della villa, sulle pendici di un colle. Il corpo centrale, nonostante sporga notevolmente rispetto alle barchesse, se osservato frontalmente sembra rientrare dolcemente nel fronte dei porticati. Un effetto particolarmente dinamico risulta invece evidente quando si osserva la villa percorrendo la strada in leggera curva ai piedi del colle. La villa è posta su un podio da cui scende un'ampia scalinata, affiancata dai semplici giardini un tempo arricchiti da siepi in bosso disposte a formare eleganti disegni secondo la moda italiana; essi continuano idealmente oltre la strada in un'esedra semicircolare con al centro la fontana del Nettuno, ed ancora oltre nel viale alberato che si allontana verso la pianura.
Le barchesse che fanno da ali della villa, a due piani come il corpo principale, sono caratterizzate da un porticato a cinque arcate. Alle estremità le barchesse terminano con due torri colombare; sopra le tre arcate, giganteggiano due meridiane: quella a ovest segna l'ora e l'inizio delle stagioni, quella est è un calendario zodiacale e indica mensilmente la data d'ingresso del Sole nel corrispondente segno dello Zodiaco.
- 2 Tempietto Barbaro, Via Cornuda, 30. È un piccolo edificio religioso della seconda metà del XVI secolo, un gioiello architettonico noto per essere stato assieme al Teatro Olimpico l'ultima opera di Andrea Palladio, che forse morì proprio qui. Fa parte del complesso di Villa Barbaro. La planimetria dell'edificio è innovativa perché combina insieme un cilindro e una croce greca. Quattro massicci pilastri servono da contrafforti alla cupola, che è ispirata espressamente a quella del Pantheon di Roma e quindi “all'antica”, a differenza di quelle della Basilica di San Giorgio Maggiore e del Redentore di Venezia.
- 3 Chiesa della Conversione di San Paolo, Via Giacomelli, 5, ☎ +39 0423565292. L'edificio conserva l'impianto cinquecentesco, ma ha subito nel tempo importanti rimaneggiamenti: l'attuale aspetto è il risultato dei restauri svolti nel Settecento e nel 1863.
Tra i dipinti su tela, si ricordano il Martirio di santa Caterina d'Alessandria, della scuola di Paolo Veronese, e la Vergine con bambino, di Leandro da Ponte. Degne di nota anche le statue dell'altar maggiore, raffiguranti San Paolo e Sant'Andrea e la Conversione di san Paolo dipinta sul soffitto nell'Ottocento. - Monumento ai caduti. Il grandioso manufatto, opera dello scultore locale Angelo Rossetto, è stato inaugurato nell'ottobre del 1923. È costituito da due guglie di roccia - le Alpi, estremo confine italiano - su cui si erge la possente statua in bronzo di una donna romana - la Patria. La figura volge lo sguardo a un suo figlio caduto, il cui corpo è scolpito nella roccia ai suoi piedi, impugnando con una mano lo scettro del potere con la vittoria alata e con l'altra una corona intrecciata di alloro e quercia. Ai lati, due scudi in bronzo recano i nomi dei caduti.
- 4 Villa Nani, Trieste, Fanzago (Ca' Nani), Piazzale Municipio, 1.
Coste
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modifica- Altivole
- Asolo
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- Cornuda
- Monfumo
- Ville palladiane del trevigiano
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