Finale Emilia è una città dell'Emilia-Romagna.

Finale Emilia
La Rocca Estense prima del terremoto
Stemma e Bandiera
Finale Emilia - Stemma
Finale Emilia - Stemma
Finale Emilia - Bandiera
Finale Emilia - Bandiera
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Finale Emilia
Sito istituzionale

Da sapere modifica

Finale deriva da locus finalis, che significa luogo di confine. Posto attualmente al confine tra le province di Modena e di Ferrara, il nome è in relazione con la sua posizione che anche anticamente era posta al confine del Ducato di Modena e lo Stato pontificio. Fino al 1863 si chiamava Finale di Modena, poi con la sua inclusione nel Regno d'Italia fu definitivamente chiamato Finale Emilia.

Cenni storici modifica

Il territorio finalese costituisce da sempre una zona di confine con una storia che si perde nella notte dei tempi: i primi insediamenti urbani di cui si hanno testimonianze risalgono all'Età del Bronzo. L'aspetto strategico che riveste il territorio finalese era già ben noto ai tempi dei Romani che vi si insediarono fra il II e il IV secolo fondando forse quella Forum Alieni menzionata da Tacito nelle sue Historiae. Il primo documento ufficiale in cui si fa esplicita menzione a Finale risale al 1009, in particolare il documento cita il castello finalese menzionato come oggetto di scambio fra il vescovo di Modena Varino e l'abate di Nonantola Rodolfo. Risale, comunque, al 1213 la nascita ufficiale dell'abitato finalese cioè quando gli abitanti di Ponteduce, durante la guerra fra Salinguerra Torelli e il marchese Aldobrandino d'Este, si unirono ai militari di stanza al Castrum finalis, determinando in seguito, l'ampliamento dell'abitato e la fondazione del Comune di Finale, che trovò espressione concreta nell'innalzamento della Torre del Popolo di Modena o Torre dell'Orologio. Dalla fine del XIII secolo le sorti di Finale si legano indissolubilmente a quelle di Modena che in questo periodo passa sotto il dominio degli Estensi.

Come orientarsi modifica

  Finale Emilia

44.84038411.296051 Parcheggio gratuito, via Girolamo AgazziParcheggio gratuito

Il suo territorio comprende, oltre al capoluogo, le frazioni di Canaletto, Massa Finalese, Reno Finalese, Casoni di sopra, Casoni di Sotto, Casumaro, Salde Entrà.

Come arrivare modifica

In aereo modifica

In auto modifica

  • Autostrada A13 Bologna - Padova, uscita Ferrara Sud (30 km), proseguire su Cispadana direzione Cento - Sant'Agostino - Buonacompra
  • Autostrada A1 Milano - Bologna, uscita Modena Nord (40 km), poi proseguire su tangenziale direzione Ferrara, poi imboccare SP2 Panaria Bassa direzione Bomporto-Camposanto-Finale
  • Autostrada A22 Modena - Brennero, uscita di Rolo Reggiolo - (40 km), poi proseguire in direzione SP8 Concordia - Mirandola - Massa Finalese

In treno modifica

  • Stazione di San Felice sul Panaro, Piazza Dante (San Felice sul Panaro a 13 km). linea Bologna - Verona
  • Stazione di Bondeno, Viale Giacomo Matteotti (Bondeno a 15 km). Linea Suzzara - Ferrara
  • Stazione di Poggio Renatico, via Stazione (Poggio Renatico a 21 km). Linea Padova - Bologna

In autobus modifica


Come spostarsi modifica


Cosa vedere modifica

 
Castello delle Rocche di Finale Emilia dopo il terremoto
  • 44.83328411.2964261 Castello delle Rocche, Piazza Antonio Gramsci. Costruito nel 1402 probabilmente sulla base di una struttura fortificata più antica, per volere del marchese di Ferrara Niccolò III d'Este e su progetto dell'architetto Bartolino Pioti da Novara, era composto da un corpo quadrilatero, protetto da un mastio (fatto erigere in precedenza da Bonifacio di Canossa) e con torri sulle quali spiccavano le aquile estensi. Sotto il "torrione" (il mastio) scorreva il fiume Panaro che, alimentando il fossato sugli altri tre lati, proteggeva il cortile interno e conteneva un triplice loggiato.
    Nel 1425 furono abbattute parte delle cortine merlate poste sul lato del Panaro, mentre gli interni e gli esterni furono abbelliti con affreschi. Giovanni da Siena completò l'opera costruendo sul lato est un elegante ingresso al castello per via d'acqua e collocandovi delle aquile estensi, di cui una in cotto ed oggi collocata presso il Museo Civico mentre l'altra, in arenaria, si trova sul mastio).
    Verso la fine del XV secolo il castello divenne la residenza degli Este e così vi rimase fino alla fine del XVIII. Nel 1890 dall'intera città fu deviato il fiume Panaro e di conseguenza al castello fu asciugato il fossato; nella metà del XIX secolo lo stesso castello divenne di proprietà comunale.
    Dal 1896 il castello fu sottoposto ad una serie di interventi di consolidamento e di restauro e fino alla metà del novecento il castello fu sede delle carceri mandamentali.
    Rimasto gravemente danneggiato dal terremoto del 20 maggio 2012 e rimesso in sicurezza già nei primi mesi del 2013, rientra nello stanziamento di 11,7 milioni (2014) di euro per la ricostruzione.
       
  • 44.83457211.296732 Chiesa di San Francesco, via Guglielmo Oberdan 31.
 
Crollo della Torre dei Modenesi
  • 44.8320911.294053 Torre dei modenesi (Torre dell'orologio). Chiamata nei secoli passati anche torre marchesana o torre di Finale, fu costruita verso il XIII secolo. La torre rimase in piedi per 799 anni, fino al crollo avvenuto durante il terremoto dell'Emilia del 2012.
    La Torre dei Modenesi era alta 31,94 metri ed era composta da quattro piani a base quadrata di 7 metri di lato. I muri del fabbricata avevano uno spessore variabile compreso fra 1,5 e 0,90 metri.
    Sul solaio dell'ultimo piano (a quota 19,79 metri) poggiava una loggia merlata alta 2,68 metri, sempre a base quadrata ma con lato di 8,14 metri, sostenuta da 28 ringrossi, di cui quattro angolari.
    Sul tetto della loggia era collocata una cella campanaria alta circa tre metri, che terminava con un pinnacolo ove era collocata una banderuola con lo stemma di Finale Emilia.
    Nella facciata orientale era presente un grosso quadrante d'orologio di forma circolare con bordatura rossa e numeri romani neri.
    Durante il devastante terremoto dell'Emilia del 2012 la torre si è dapprima spaccata in due in occasione della prima scossa del 20 maggio, per poi crollare definitivamente appena poche ore dopo, con la scossa di assestamento delle 15:18 di magnitudo 5.1 della scala Richter. L'immagine del suo orologio spezzato in due è divenuta una delle icone della tragedia, facendo il giro del mondo. Incredibilmente però l'antica campana del 1770 rimase praticamente intatta e venne recuperata tra le macerie dai vigili del fuoco.
       
 
Interno del Teatro Sociale
  • 44.83347711.296624 Teatro Sociale. La tradizione teatrale a Finale Emilia risale all'epoca rinascimentale, quando esistevano già due teatri: il primo teatro, sorto nel 1577 sotto il nobile cavaliere ferrarese Podestà Curioni, fu chiamato il Balladuro perché costruito nello stesso luogo che serviva per le pubbliche danze popolari; il secondo teatro venne formato per la gioventù nobile e costruito nella zona del Torraccio contiguo all'Alta Rocca.
    Nel 1737 si inaugurò il nuovo teatro Grillenzoni posto di fronte alla Rocca estense. Questo teatro fu abbattuto nel 1899 e oggi rimane solo la facciata neoclassica incorporata in un gruppo di abitazioni.
    Nell'ottobre 1905, la costituita "Società per l'erezione di un Teatro Sociale in Finale Emilia" deliberò di affidare il progetto per un nuovo stabile all'architetto Emilio Giorgi e all'ingegnere Arrigo Finetti, dello Studio di Ingegneria e Architettura Giorgi e Rognoni di Modena. I lavori iniziarono nel 1907 e terminarono nel 1910; nell'ottobre dello stesso anno, il Teatro Sociale fu inaugurato portando in scena la Manon Lescaut di Giacomo Puccini.
    Il teatro si erge quasi di fronte all'ex teatro Grillenzoni e presenta una facciata a tre corpi di cui due laterali più bassi ed aggettanti sormontati da timpani ricurvi di stile liberty come le decorazioni, secondo il modello del Teatro Storchi di Modena. Dall'atrio rettangolare si accede con due scale alle gallerie, ai palchi e alla platea a forma di ferro di cavallo.
    Motivi floreali incorniciano le balaustre ed i soffitti dei palchi sono decorati con serti di rose. Una grande balaustra policroma dipinta a trompe-l'œil percorre tutta la fascia esterna del soffitto ed una cornice anch'essa dipinta circonda il lucernario.
       
  • 44.83235511.2961265 Chiesa parrocchiale Collegiata dei Santi Filippo e Giacomo (Duomo). Una chiesa originaria è documentata già dal 1224; Venne ricostruita nel Quattrocento: rimangono vestigia nell'abside, sui fianchi, nel campanile. L'interno è a tre navate con decori in stucco in stile corinzio. La decorazione è di un pittore locale degli anni 1943-44. Ha quattro cappelle con altari e ancone in legno, scagliola e marmo: la quadreria è costituita da opere dell'antica chiesa o di altri templi dismessi.
  • 44.82941311.2918896 Cimitero ebraico, Vicolo Gozzi, 1, +39 0535 92812. È uno dei cimiteri ebraici più antichi della regione. Le tombe più vecchie hanno lapidi totalmente iscritte in ebraico; una scritta in aramaico; le più recenti riportano testi in italiano. La lapide più antica è del 1585.
    Esternamente alla cinta cimiteriale, costruita nel 1904, c'è la casa del custode con annessa l'ex camera mortuaria.


Eventi e feste modifica


Cosa fare modifica


Acquisti modifica


Come divertirsi modifica


Dove mangiare modifica

Prezzi medi modifica


Dove alloggiare modifica

Prezzi medi modifica


Sicurezza modifica

  • 44.83089811.2946285 Farmacia Puviani, Piazza Giuseppe Garibaldi, 13, +39 0535 91057.
  • 44.83053311.286726 Carabinieri, Via Fratelli Bonacatti, 73, +39 0535 91067.


Come restare in contatto modifica

Poste modifica

  • 44.8325411.2949527 Poste italiane, Via Trento e Trieste, 2, +39 0535 761911.


Nei dintorni modifica

  • Ferrara — Il suo centro storico ha l'impronta degli Estensi, che ne fecero una città ricca di monumenti e ben organizzata urbanisticamente; l'addizione erculea ne aumentò il periodo urbano arricchendola di pregevoli palazzi e di ampie contrade inframmezzate da spazi verdi, con una concezione quasi moderna degli spazi urbani. Le campagne intorno alla città si arricchirono delle Delizie Estensi, per le quali Ferrara ha ricevuto il secondo riconoscimento UNESCO.
  • Mirandola
  • Cento
  • Modena — Città ducale degli Estensi, conserva tutta l'eleganza architettonica ed urbanistica che le hanno lasciato secoli di storia. La fama dei suoi monumenti, primo fra tutti il capolavoro romanico del Duomo, è pari alla sua tradizione gastronomica (famosissimo lo zampone) e alle eccellenze automobilistiche della Ferrari.


Altri progetti

 Bozza: l'articolo rispetta il modello standard e ha almeno una sezione con informazioni utili (anche se di poche righe). Intestazione e piè pagina sono correttamente compilati.