Bardone
Pieve di Santa Maria Assunta
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Territorio
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Nome abitanti
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Bardone

Bardone è una frazione di Terenzo della regione Emilia-Romagna.

Da sapere

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Piccolo borgo sulle colline parmensi, alle pendici del monte Prinzera, noto per la sua Pieve romanica.

Cenni geografici

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Su una altura della Val Sporzana, tributaria della Val di Taro, si trova Bardone, piccolo nucleo abitato nel territorio di Terenzo. Dista 37 km. da Parma.

Cenni storici

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Bardone nell'879 fu donato al Vescovo di Parma Viboldo da Carlo Magno, insieme alla catena di monti da cui prende il nome. La famiglia Rossi ne ebbe per molto tempo la signoria. La vita del paese trascorse sempre lontana dalle grandi vicende della Storia, ma vicina alle piccole storie delle migliaia di pellegrini che qui transitavano, lungo la via francigena, per recarsi a Roma. A Bardone trovavano la Pieve ad accoglierli per le devozioni e per il ristoro. La sua dimensione si mantenne sempre piccola, per non dire minuscola. Durante la grande peste del 1630 fu colpito dalla perdita di 46 abitanti; nel 1837 contava 261 abitanti suddivisi in 39 famiglie.

Nei primi anni del Novecento fu spopolato dall'emigrazione all'estero; nel secondo dopoguerra dall'emigrazione verso la città: Ora (2013) conta meno di 100 abitanti.

Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Bardone

Area sosta camper: area a 50 metri dalla Pieve con vista sulla Val Sporzana. Otto piazzole con illuminazione notturna, elettricità, acqua, pozzetto di scarico, servizi e docce con acqua calda. In loco il numero telefonico del volontario per l'accesso ai servizi. Per informazioni: areasostacamper@bardone.eu

Come arrivare

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In aereo

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  • 44.821810.296031 Aeroporto di Parma (G. Verdi), Via Emilia - località Golese, +39 0521 951511.
  • 44.5352811.291162 Aeroporto di Bologna (G.Marconi), Via Triumvirato 84, +39 051 6479615.

In auto

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  • Autostrada A15 Casello autostradale di Fornovo di Taro sulla autostrada della Cisa Parma - La Spezia. Da Fornovo si segue poi la strada comunale per Calestano.

In treno

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  • Stazione ferroviaria a Fornovo (25 km) sulla tratta Parma - La Spezia

In autobus

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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Sculture di scuola antelamica
  • 44.62418910.101971 Pieve di Santa Maria Assunta. Costo del biglietto di ingresso (anno 2013) due euro.. la Pieve è visitabile contattando il numero telefonico affisso sull'ingresso; il servizio è fornito da volontari. La Pieve viene citata già nel 1004 da un documento che ne nomina l'arciprete titolare. Il primo nucleo dell'edificio sacro viene datato però al nono secolo, secondo le scoperte effettuate durante e restauri del 2000 in occasione del Giubileo.
    L'importanza della Pieve raggiunse il suo apice fra il 1200 e la prima metà del 1400, periodo nel quale i documenti ecclesiastici le attribuiscono la supremazia su circa quindici cappellanie che da essa dipendevano. Nel corso dell'ultimo restauro gli scavi hanno evidenziato i resti di un edificio preesistente che risalirebbe al VII secolo.
    La chiesa attuale, il cui aspetto dopo i rimaneggiamenti intervenuti nei secoli è da collocare fra il XVI e il XVII secolo, ha sul lato destro un ingresso con portale in arenaria che immette nella chiesa dal prato che la circonda, attorniato da una recinzione muraria. L'edificio è ad una sola navata con abside e cappelle laterali. In un piccolo locale a lato dell'abside è stato lasciato un saggio degli scavi effettuati nel 2000 che hanno evidenziato le antiche strutture murarie della chiesa antecedente, oltre a numerose tombe a inumazione ed una decina di ossari.
    All'interno due leoni stilofori, un tempo ai piedi del portale. Fra le sculture di scuola antelamica che vi sono custodite spicca la Deposizione dalla Croce il cui scultore tratta il tema con estremo realismo, ad esempio fornisce a Giuseppe D'Arimatea due grosse tenaglie da fabbro per staccare il corpo di Cristo dalla croce. Altre opere scultoree sono il Cristo benedicente e una figura femminile che sorregge l'acquasantiera che presenta sulla vasca immagini diaboliche.
    Le lastre e le statue romaniche già in passato erano state attribuite a uno dei principali aiuti di Benedetto Antelami, il Maestro di Santa Margherita, autore anche delle sculture presenti nella pieve di Fornovo. Grazie anche agli studi sul materiale lapideo, le lastre di Bardone sono state riconosciute come parte del pulpito di Fornovo, smembrato nel 1578 in occasione del rinnovamento degli arredi liturgici promosso dalla Controriforma.
    L'archetipo è rappresentato dal pulpito della Cattedrale di Parma, realizzato dall'Antelami nel 1178, cui si rifà chiaramente la lastra con la Deposizione di Bardone. La lastra della Glorificazione di Santa Margherita raffigura la Santa con lunghe trecce come nella lastra di Fornovo, inginocchiata a fianco del Cristo in gloria e benedicente.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Prezzi medi

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  • 44.63191210.0789551 Locanda dei Boschi, Località Boschi di Bardone, +39 0525 527101, fax: +39 0525 527250. Albergo bar ristorante.


Sicurezza

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Come restare in contatto

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  • 44.6110110.0906643 Poste italiane, strada della Posta 21 (nel capoluogo Terenzo), +39 0525 527340, fax: +39 0525 527340.


Nei dintorni

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  • Berceto Il suo imponente Duomo di antica fondazione romanica fu una delle tappe più importanti sulla via Francigena; del castello dei Rossi rimangono dei ruderi. La cittadina conserva un centro storico con antichi palazzetti di prestigio; è un importante centro di servizi, commerci e villeggiatura sulla strada del Passo della Cisa.
  • Passo della Cisa Uno dei più conosciuti e praticati valichi appenninici fin dall'antichità (da queste parti passava la Via Francigena), è frequentatissimo soprattutto per le scampagnate fuori porta. Il piccolo Santuario che vi sorge è dedicato a Nostra Signora della Guardia, nominata Patrona degli sportivi di tutto il mondo nel 1965.
  • Fornovo di Taro La sua antica Pieve fu un'importante tappa lungo il percorso della Via Francigena

Itinerari

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  • Castelli del Ducato di Parma e Piacenza Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.


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