area marina protetta della città metropolitana di Genova fra i comuni di Camogli, Santa Margherita Ligure e Portofino
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Area naturale marina protetta Portofino
Fondale dell'area protetta
Localizzazione
Area naturale marina protetta Portofino - Localizzazione
Tipo area
Stato
Regione
Territorio
Superficie
Anno fondazione
Sito istituzionale

Area naturale marina protetta Portofino è un'area protetta situata in Liguria.

Da sapere

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Come arrivare

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Come raggiungere Portofino:

Vista del porto di Portofino

In aereo

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L'Aeroporto di Genova è collegato al centro con l'autobus Volabus che fa capolinea alla stazione di Genova Brignole e ferma anche alla stazione di Genova Principe. È in funzione dalla mattina presto fino alle 23 circa e la sua frequenza è di un'ora. La corsa costa 6 euro (aprile 2014).

In auto

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Autostrada A12 Genova-La Spezia: uscita Rapallo. Seguire le indicazioni per Santa Margherita Ligure - Portofino.
A Portofino ha termine la SP227, che permette l'unico collegamento carrabile con la vicina Santa Margherita.

In nave

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  • 44.302649.210481 Porto di Portofino. Partenze quasi ogni ora dalla passeggiata a mare di Rapallo con scalo a Santa Margherita Ligure. Qui effettua una piccola sosta necessaria allo sbarco e imbarco dei passeggeri per poi proseguire verso il borgo, raggiungendo anche San Fruttuoso. Per dettagli cliccare qui.
    Vi sono inoltre collegamenti anche con:

In treno

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La stazione di Santa Margherita Ligure-Portofino è la fermata ferroviaria più vicina sulla linea Genova-Pisa. Per arrivarci una possibilità è una camminata di 1 ora e 20 min, oppure in bus.

In autobus

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Dal comune di Santa Margherita Ligure un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATP garantisce quotidiani collegamenti bus con Portofino linea 82. La 44.304189.20772 fermata si trova nella parte alta della città.

  • Corsa semplice 3€ (punti vendita), 4€ (a bordo)
  • Andata e ritorno 5€ (punti vendita), 6€ (a bordo). Tariffe aggiornate a maggio 2021.


Zone del Promontorio

Permessi/Tariffe

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Vi sono alcune specifiche limitazioni all'attività subacquea in alcune delle zone della Riserva:

  • nella zona A le immersioni sono totalmente vietate;
  • nella zona B l'immersione subacquea con autorespiratore ad aria è consentita ai diving center e ai privati autorizzati, mentre è liberamente consentita l'attività subacquea in apnea. Inoltre le immersioni subacquee da riva sono consentite solo presso Punta Chiappa, il Dragone e la Colombara;
  • nella zona C (ai lati del Promontorio di Portofino) vengono praticate ulteriori concessioni: l'attività subacquea è libera a parte specifiche limitazioni per la salvaguardia dell'ambiente.


Come spostarsi

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Mappa a tutto schermo Area naturale marina protetta Portofino


Cosa vedere

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Vi sono svariati punti di immersione regolamentati, in particolare nella zona B, alcuni ricchi di fauna e flora, altri caratterizzati dalla presenza di relitti.

  • 44.3175179.13541 Punta Chiappa (Punto di immersione di interesse sia naturalistico che storico, a metà strada tra la zona B e la C). Al largo della punta Duilio Marcante trovò, nel 1959, alcuni resti romani a circa 50 metri di profondità. La Punta, ricca di massi e spaccature, è ricca di cernie e pesci di grosse dimensioni. A circa 37 metri di profondità vi è una grotta sommersa, popolata da un gran numero di gamberetti.
  • 44.3173149.1351942 Secca dell'Isuela (A circa 200 metri dalla costa di fronte a Punta Chiappa, la secca sale da circa 60 metri di profondità per arrivare a soli 13, in piena corrente e, pertanto, piuttosto difficoltosa come immersione). È ricca di dentici, tonni e pesci luna nella stagione estiva e, nelle spaccature lungo la parete, ricche di corallo rosso e di madreporario giallo, è facile incontrare cernie, aragoste, astici e murene. Sul fondale vi è abbondanza di gorgonia rossa e, talvolta, è possibile incontrare gattucci vicino alle loro uova, posate sui rami di gorgonia. Tra i massi del fondale si possono trovare rami di leptogorgia (o Lophogorgia) e la rara gorgonia verrucosa.
  • 44.3168929.1502423 Grotta dell'Eremita. Un'immersione di media difficoltà, che digrada a parete fino a raggiungere il fondale sabbioso a circa 30 metri di profondità. Andando verso il largo, tra le rocce, vi è gran abbondanza di corallo rosso, di aragoste, gorgonie e murene. Il nome deriva da una leggenda medievale, la quale narra della presenza di un eremita nella profonda spaccatura di fronte al mare.
  • 44.3020949.1668224 Punta della Torretta. La punta della torretta (che prende il nome dalla vecchia torre che svetta sulla roccia di fronte al mare) si presenta come parete, verticale prima e in seguito terrazzata prima di riprendere la discesa fino ai 39 metri di profondità. È ricca di gorgonie rosse ed è punto di passaggio per dentici e, talvolta, per i barracuda nei periodi caldi. Al di sotto del terrazzamento, tra le spaccature, sono abbondanti le colonie di corallo rosso.
La statua del Cristo
  • 44.3169.1755 Cristo degli abissi. La statua, voluta da Duilio Marcante, si erge a circa 15 metri di profondità nella baia di San Fruttuoso, ed è facilmente accessibile da qualsiasi subacqueo. La zona è ricca di stelle marine rosse e di fauna bentonica. Cristo degli abissi su Wikipedia Cristo degli abissi (Q869818) su Wikidata
  • 44.3022199.1671676 Punta dell'Indiano. Immersione semplice, ideale per la pratica e per immersioni poco impegnative, data la profondità limitata, dai 12 ai 20 metri. Il fondale è ricco di palle verdi, un'alga di forma circolare che assomiglia ad una palla depressa nella zona centrale. È inoltre possibile estendere l'immersione lungo la parete a ovest del punto di discesa che si estende fino ad una profondità di 45 metri circa.
  • 44.3019369.1681817 Dragone. L'immersione è caratterizzata da una grande parete rocciosa che entra in mare; si attraversa passando per un tunnel sommerso che porta a circa 18 metri di profondità, per poi digradare a parete. La zona è ricca di coralli, spugne, e margherite di mare.
Grotta della Colombara
  • 44.301659.1684148 Grotta della Colombara. La zona è caratterizzata da tre differenti grotte, poste a livelli differenti, una che affaccia direttamente sulla superficie e due sommerse. La prima è particolare per via dalla possibilità di sbucare in superficie all'interno di una spaccatura all'interno del Promontorio. La profondità massima è di 39 metri, e le tre grotte si trovano a 33, 20 e 8 metri di profondità.
La gorgonia rossa (Paramuricea clavata) a 39 metri di profondità presso la Secca Gonzatti.
  • 44.3014729.1686119 Secca Gonzatti (Punta Carega). La secca Gonzatti (dal nome di Dario Gonzatti, uno dei pionieri della subacquea italiana) è uno scoglio che, da tre metri di profondità circa, si immerge fino ai 50 sul lato esterno e 25 su quello verso il Promontorio. È un punto di caccia per i dentici, ma è ricca anche di scorfani, saraghi, gorgonie e coralli.
  • 44.30149.16883610 Targa Gonzatti. L'immersione, possibile fino ai 20 metri verso la costa e a 34 dall'altro lato, è ricca di corallo e di murene, cosiccome di gorgonia rossa.
  • 44.30149.16900611 Scoglio del Raviolo. Consiste in una parete affiorante che scende in mare fino a 15 metri di profondità; è ricoperta dalla gorgonia bianca e gialla in principio, poi da quella rossa. La presenza di madrepora arancione, accompagnata da spugne e serpule, è segnalata all'interno di una delle due grotte che caratterizzano l'immersione. La seconda grotta, a 36 metri di profondità, è più ampia e ospita spesso astici e gronghi.
La costa vista dalla Chiesa di San Giorgio
  • 44.3001039.20184712 Chiesa di San Giorgio. Sulla costa rocciosa vicino alla chiesa di San Giorgio si scende fino ai 30 metri tra grotte e anfratti, in cui si trova gran varietà di pesce. Nella zona si trova anche una ampia grotta, a circa 10 metri di profondità.
  • 44.3014039.16939213 Testa del Leone. La Testa del Leone consiste in una ripidissima parete rocciosa, che si immerge a 50 metri di profondità in mezzo a branchi di castagnole rosse. A 9 metri si trova una grotta con una sorgiva di acqua dolce sottomarina, particolare per l'effetto ottico di rifrazione che dona all'acqua. Oltre i 30 metri, zona da prediligire per l'immersione, fanno da padroni gronghi, mustelle e cernie. A 41 metri di profondità, più a est, vi è l'ingresso di un'altra grotta.
  • 44.3013539.18364414 Scoglio del Diamante. Tra i 30 e 40 metri si trovano grandi massi, che ospitano gorgonie rosse, cernie e mustelle.
  • 44.3012789.18408315 Cala Inglesi Est. Immersione variabile tra i 25 e i 35 metri, di non eccessiva difficoltà.
  • 44.305459.19690616 Altare. Una delle immersioni ad elevato interesse naturalistico della Riserva, tale da essere consentito l'ormeggio di una sola imbarcazione alla volta, e anche una delle più impegnative per via della profondità, superiore ai 50 metri. Il fondale consiste in un profondo canyon ricoperto da una ricchissima colonia di corallo rosso, probabilmente la più bella della zona; l'imbocco della spaccatura è intorno ai 30 metri, pertanto raggiungibile solo da sub esperti. Oltre al corallo sono frequenti aragoste, nudibranchi, cernie brune e gorgonie, visibili talvolta anche limitandosi ad un'immersione meno profonda.
  • 44.3007039.18583617 Punta Vessinaro. Una franata sassosa si estende fino a oltre 50 metri di profondità, dove si trovano rami di leptogorgia. Il resto dell'immersione è caratterizzato da triglie e bavose, assieme a rami di gorgonia bianca e gialla.
  • 44.3004949.20049718 Casa del Sindaco. Immersione interessante per sub esperti, in quanto con una profondità variabile attorno ai 30 metri, dove sono ricche le gorgonie e si possono trovare uova di gattuccio, e con punte fino ai 50 metri, dove si trova anche il raro falso corallo nero.
  • 44.3024619.2170519 Faro. Una delle immersioni più impegnative della zona, per via delle forti correnti che spesso l'interessano. Nella zona è frequente l'avvistamento di cernie, ricciole, dentici, corvine e tonni. Questa immersione si apprezza appieno se affrontata in assetto tecnico: dalla boa ci si dirige in direzione sud, seguendo il fondale, incontrando cosìuna lingua di sabbia costeggiata sulla destra da rocce. Da lì ci si immerge fino a circa 60 metri, dopodiché è possibile voltare verso ponente, dove si trova una parete e un grosso scoglio ricco di corallo, oppure proseguire dritto attraversando una sella di sabbia fino ad una cresta rocciosa ricca di corallo che sprofonda verso i 70 metri.
Abbazia di San Fruttuoso
  •  Attrazione principale 44.3161119.17520 Abbazia di San Fruttuoso (Il complesso è raggiungibile tramite un frequente collegamento marittimo - battello - dai centri comunali più vicini della Riviera ligure di levante come Camogli, Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante. Vi è inoltre un collegamento diretto con Genova. Alternativamente si può usufruire del panoramico percorso naturalistico - addentrandosi all'interno del Parco naturale regionale di Portofino - tramite sentieri boschivi da Portofino Vetta o Portofino Mare, dove una ripida discesa permette di raggiungere la baia in novanta minuti da entrambi i sentieri.). Adulti: €6,00 - Bambini (4-14 anni): € 4,00 - Studenti universitari fino ai 26 anni: € 3,00 - Scolaresche: € 3,00 a studente.. L'abbazia è aperta tutto l'anno. Da martedì a domenica (lunedì se festivi): dalle 10 alle 15.45 a gennaio, febbraio, novembre e dicembre. L'abbazia sorse alla metà del X secolo ad opera di monaci greci e fu ricostruita tra la fine del secolo e l'inizio dell'XI per volere di Adelaide di Borgogna, vedova dell'imperatore Ottone I. Nello stesso secolo passò ai monaci benedettini e fu ingrandita nel XII con l'aggiunta di un piano. Nel XIII secolo vi fu aggiunto il corpo edilizio con loggiato verso il mare, ad opera della famiglia genovese dei Doria, che utilizzò una sala dell'abbazia per le proprie sepolture. Il chiostro superiore fu ricostruito nel XVI secolo per volontà di Andrea Doria, mentre nel 1562 fu costruito il torrione di avvistamento quadrato che tuttora domina la baia. L'abbazia fu in seguito abbandonata e utilizzata come abitazione. Nel 1933 fu restaurata dallo Stato e nel 1983 i Doria Pamphili donarono gli edifici e i terreni al FAI-Fondo per l'Ambiente Italiano.

Relitti

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I punti di immersione del promontorio.
(1) Punta Chiappa, (2) Secca dell'Isuela, (3) Grotta dell’Eremita, (4) Punta della Torretta, (5) Cristo degli abissi, (6) Punta dell’Indiano, (7) Dragone, (8) Colombara, (9) Secca Gonzatti, (10) Targa Gonzatti, (11) Scoglio del Raviolo, (12) Testa del Leone, (13) Scoglio del Diamante, (14) Cala Inglesi Est, (15) Altare, (16) Punta Vessinaro, (17) Casa del Sindaco, (18) Chiesa di San Giorgio, (19) Faro
Relitti: (R1) Mohawk Deer, (R2) Ischia, (R3) Croesus, (R4) Schooner, (R5) Genova
  • 44.3013619.18476721 Relitto del Mohawk Deer. Il relitto è un piroscafo da carico varato nel 1896 e affondato il 5 novembre 1967 durante il rientro in porto per la demolizione; l'immersione parte da circa 18 metri di profondità e arriva a circa 50.
  • 44.3091679.132522 Relitto dell'Ischia. Al largo, in prossimità di Punta Chiappa, si trova il relitto del mercantile Ischia, affondato nel 28 febbraio 1943 da un sommergibile inglese. Il relitto giace sul fondale a 90 metri di profondità, pertanto è visitabile solo da subacquei tecnici.
  • 44.3132869.17272523 Relitto del Croesus. Affondato nel 28 aprile 1855 a seguito di un incendio e recuperato poi in seguito. Ne rimangono alcuni resti a circa 18 metri di profondità.
  • 44.3096619.17676124 Relitto dello Schooner. I resti del relitto dello Schooner, un veliero della prima metà del XX secolo, sono posati a circa 40 metri di profondità, più o meno di fronte alla Grotta della Colombara.
  • 44.3083339.22555625 Relitto del Genova. Il Genova era un mercantile di fabbricazione italiana varato nel 1904 e affondato il 27 luglio 1917. Si trova ad una profondità variabile tra i 45 e i 61 metri, si tratta quindi di immersione tecnica, sconsigliata ai subacquei ricreativi.


Cosa fare

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Acquisti

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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Altri progetti

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