Alfero | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Appennino romagnolo | |
Altitudine | 750 m s.l.m. | |
Abitanti | 1.074 (2020) | |
Nome abitanti | Alferesi | |
Prefisso tel | +39 0543 | |
CAP | 47028 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Sant'Andrea apostolo (30 novembre) | |
Posizione
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Alfero è una frazione del comune di Verghereto in Emilia-Romagna. È una rinomata stazione turistica ai piedi del Monte Comero (1.372 slm) e del Monte Fumaiolo (1.408 slm).
Da sapere
modificaIl paese è storicamente compreso nell'area geografica della Romagna toscana.
Cenni geografici
modificaLa località si trova nell'alta valle del Savio, nel cuore dell'Appennino romagnolo; posta in una conca, è dominata dai massicci del Comero e del Fumaiolo e solcata dalle acque del torrente Alferello.
Cenni storici
modificaQuesti territori erano abitati già nel Neolitico dagli Umbri, successivamente dagli Etruschi e dal III secolo a.C fecero parte dell’Impero Romano. Nel secolo IX gli insediamenti divennero più importanti e sorsero i castelli di Alfero, Montepetroso, Rocchetta e Corneto. Nel 1090 il monastero della Cella di Sant’Alberico entrò in possesso del territorio, poi dal 1250 passò al visconte Aguselli di Cesena e dal 1300 ai conti Guidi per mano di “Guglielmo Novello”. Nel 1500 un'enorme frana distrusse l’abitato di Alfero e provocò numerose vittime. Attorno al 1600 vennero effettuati lavori di bonifica e il Paese fu ripopolato. Nei secoli successivi Alfero fu terra contesa tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, fino all’Unità d’Italia. Ancora oggi si può ammirare nei pressi della vecchia chiesa di Sant’Andrea il cippo di confine recante da una parte lo stemma a cinque sfere dei Medici e dall'altra le chiavi di S. Pietro
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn auto
modifica- Superstrada E45 - uscita San Piero in Bagno (per chi viene da Cesena-Ravenna) o uscita Bagno di Romagna (per chi proviene da Roma-Perugia). Prendere la Strada Provinciale 43 in direzione Alfero per circa 12 Km.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- 1 Cascata dell'Alferello. La cascata dell'Alferello (detta anche Cascata delle Trote per l'alta presenza ittica lungo il fiume), è la principale attrazione della zona. I 32 metri di altezza e le caratteristiche geomorfologiche del territorio donano alla cascata un vero e proprio aspetto monumentale. La Cascata può essere visitata in tutti i periodi dell’anno: l’abbondanza del flusso d’acqua varia a seconda delle piogge stagionali, tuttavia il torrente garantisce un flusso continuo anche nei periodi più secchi. Durante l’estate è considerata una valida alternativa al mare per il suo clima mite e la possibilità di rinfrescarsi, durante l’inverno spesso la neve e le “galaverne” di ghiaccio si posano lungo la discesa dell’acqua. Dal 2017 è possibile visitare la cascata anche di sera, la Pro Loco di Alfero ha infatti provveduto all’illuminazione notturna. La cascata si trova a nord-est di Alfero, per raggiungerla basta inoltrarsi a piedi dal centro abitato su un percorso di circa 25 minuti oppure raggiungere in auto il camping della cascata e percorrere il breve sentiero adatto anche ad anziani e bambini.
- Sasso Spaccato, Ponte romano e sentiero dei frutti perduti. Si tratta di un breve percorso lungo le sponde del fiume Alferello dove si possono visitare un vecchio mulino in pietra ancora utilizzato, un Sasso Spaccato, un Ponte Romano in pietra e lungo il quale sono visualizzabili e illustrate le varietà più antiche e significative di alberi da frutto dell'Alta Valle del Savio. Il Sasso spaccato è un enorme masso che si trova lungo il torrente Alferello, che agli inizi del secolo scorso si è diviso in due parti quasi perfettamente eguali, a causa della penetrazione dell'acqua e dei ghiacci tra i giunti di stratificazione. Di anno in anno la distanza tra gli estremi superiori del "Sasso spaccato" è lentamente aumentata fino a superare i tre metri, generando alla base uno spazio percorribile a piedi. Il Ponte Romano è un ponte di pietra progettato nel 1839 dall'ingegnere Ulisse Dragoni al fine di sostituire una "palancola" senza spallette e scivolosa che rendeva problematico l'attraversamento del torrente Alferello. Il ponte fu costruito circa dieci anni più tardi, modificando in parte il progetto iniziale. ed è formato da un unico arco che poggia su due grossi massi posti ai lati del torrente.
- Castagneta. È il castagneto più esteso dell'Appennino romagnolo. Ha origine antiche, fu impiantato dagli abitanti del luogo e dai monaci camaldolesi attorno al 1600 dopo che un’enorme frana aveva distrutto il paese di Alfero. È un bosco dove si possono ancora ammirare alberi secolari, una natura incontaminata, zone panoramiche e una vegetazione molto caratteristica (zone intere ricoperte solo di muschio, sottobosco ricco di felci, frutti di bosco, funghi). Ci sono percorsi segnalati, molti dei quali facilmente percorribili anche dai bambini.
- Parco della Fonte solfurea. Lungo il torrente Alferello, poco distante dal centro del Paese lungo la strada che porta verso il Monte Comero, si trova il parco della Fonte Solfurea. Attraversando il fiume all'interno del Parco si trovano quattro fontanelle di acqua solfurea, note da secoli per i loro effetti benefici nella cura e nel mantenimento della salute dell'organismo. Il Parco è molto apprezzato dai visitatori per la bellezza del torrente, la quiete e l'ambiente fresco nel periodo estivo.
Eventi e feste
modifica- Sagra della Castagna. seconda e terza domenica di ottobre. È la festa dedicata al prodotto più tipico e importante di Alfero e si svolge lungo il centro del paese. È una sagra a cui partecipano quasi tutti, infatti la maggior parte degli abitanti possiede un castagneto e la sagra rappresenta un’ottima occasione per vendere la propria raccolta. Vengono allestiti stand gastronomici, punti vendita e punti di ristoro dove è possibile degustare e acquistare i prodotti tipici a base di castagna e non solo. La sagra è vivacizzata da spettacoli di animazione, musica, giocolieri, mostre sul territorio.
- Palio dei Somari. secondo weekend d’agosto. Tradizionale manifestazione paesana, rivisitazione goliardica del Palio di Siena, che si tiene il da circa 60 anni. La gara che si svolge in sella al somaro è una sfida tra otto contendenti che rappresentano altrettanti rioni. Il vincitore avrà in sposa la figlia di Uguccione della Faggiola, noto nobile di queste zone nel 1200. La manifestazione rievoca l’epoca medievale con cena a tema, ampie sfilate con abiti tradizionali, drappi alle finestre, carri, giochi antichi.
Cosa fare
modifica- Monte Comero. Da Alfero si può raggiungere in macchina (o a piedi attraverso la vecchia mulattiera) la località Pozzo situata a 1000 slm e da qui partono diversi sentieri che portano sulle vette e sui luoghi panoramici del Monte Comero: tra queste da ricordare il Cippo all'Alpino, il Colle la Peschiera, la Testa del Leone. I percorsi sono di vario genere e difficoltà, alcuni adatti per bambini, altri più impegnativi, molti di questi percorribili anche con Mountain Bike.
- Monte Fumaiolo. Dal paese di Alfero partono sentieri percorribili a piedi o in bicicletta che giungono al Monte Fumaiolo (1408 slm), attraversando i rifugi montani e le sorgenti dei fiumi Tevere e Savio.
Acquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Ristorante pizzeria Albini, Via Padre Roberto Guerra, 3, ☎ +39 0543 910193.
- Ristorante Piccolo Hotel, Via Aldo Moro, 9, ☎ +39 0543 910151.
Dove alloggiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 Hotel ristorante Lanzi, Via Don Francesco Babbini, 10, ☎ +39 0543 910024.
- 2 Albergo Appennino Nord, Via Don Francesco Babbini, 13, ☎ +39 0543 1908049.
Sicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaPoste
modifica- 1 Poste italiane, Via Don Francesco Babbini, 108, ☎ +39 0543 910480.
Nei dintorni
modifica- 2 Castel d'Alfero: Borgo Medievale e Santuario Madonna della Neve. E' un borgo medievale sottoposto a vincolo monumentale, formato da un gruppo di case arroccate su uno sperone di roccia calcarea. I fabbricati sono databili dal 1400 al 1500 e conservano elementi costruttivi e decorativi tipici dell’arte delle maestranze comacine. Vi sono notizie a partire dall’anno Mille del borgo che era sottoposto prima all'influenza dell’abbazia del Trivio, poi dei conti Guidi di Modigliana, e successivamente delle potenti famiglie Fogliano e Della Faggiola. L'imponente cinta muraria, di cui restano poche tracce, fu poi trasformata in borgo rurale. A pochi passi dal Borgo si trova il santuario della Madonna della Neve, luogo di ritrovo spirituale e di pellegrinaggio dei devoti che percorrono la strada da Alfero fino al Santuario.