Évora è una città dell'Alentejo Centrale.

Évora
Veduta di Évora e della sua cattedrale
Stemma e Bandiera
Évora - Stemma
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Évora - Bandiera
Évora - Bandiera
Appellativi
Stato
Regione
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Posizione
Mappa del Portogallo
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Évora
Sito istituzionale

Da sapere modifica

Considerata unanimemente il capoluogo dell'Alentejo, Évora si distingue per la ricchezza di monumenti che le hanno valso il soprannome di città-museo e l'inserimento del suo centro storico nella lista UNESCO dei Patrimoni dell'Umanità nel 1986.

Évora è una delle città più visitate del Portogallo, grazie anche alla sua collocazione in prossimità della A6, l'autostrada che collega Madrid a Lisbona. È stata scelta per essere Capitale europea della cultura nel 2027 insieme a Liepaja.

Cenni storici modifica

La storia di Évora risale a più di cinquemila anni fa, come dimostrato dai monumenti megalitici che popolano la vicina zona di Anta do Zambujeiro. Parecchi insediamenti neolitici sono stati rinvenuti in località Alto de São Bento e altri scavi archeologici hanno dimostrato che il centro Castelo de Giraldo è stato abitato ininterrottamente dal 3° al 1° millennio a.C.

Secondo una leggenda popolare ripresa dallo scrittore umanista André de Resende (1500-1573), Evora sarebbe stata il quartier generale delle truppe del generale Quintus Sertorius, che istigò i Lusitani a ribellarsi al dominio di Roma. Il nome latino ufficiale era "Ebora Liberalitas Julia", in omaggio a Giulio Cesare. Ebora è quasi certamente un nome di origine celtica che significa "albero del tasso" ed appare imparentato con quello di "Eburacum", con il quale si indicava, sempre in epoca romana, l'attuale città di York, nel nord della dell'Inghilterra.

Al tempo di Augusto, la città entrò a far parte della neo costituita provincia di Lusitania, divenendo al contempo oggetto di una intensa rivalutazione urbana come dimostrano le rovine imponenti del tempio, detto di Évora, probabilmente dedicato al culto imperiale, i resti delle terme e quelli di una "villa" molto estesa nell'odierna frazione di Tourega. Già alla fine del III secolo d. C., in concomitanza con l'inizio della decadenza dell'impero, dopo l'epoca felice degli Antonini, furono innalzate mura protettive delle quali rimangono labili tracce. Il dominio visigota corrisponde ad un periodo oscuro della città e solo con la successiva conquista musulmana, la città conobbe un nuovo periodo di splendore economico come dimostra il restauro delle mura e l'elevazione di una moschea (mesquita) nella zona dell'Alcácer, l'antica acropoli romana.

La città fu sottratta ai Mori nel 1165 dal cavaliere Geraldo senza paura e l'anno successivo si stabilì in città l'ordine dei Cavalieri di Calatrava, divenuto in seguito ordine di Avis. La Cattedrale di Évora, uno dei più insigni monumenti medievali del Portogallo fu innalzata tra il XIII e XIV secolo secondo i canoni dello stile gotico allora imperante e arricchita, nel corso dei secoli, da innumerevoli opere d'arte. Al XIII secolo risale anche la costruzione del vecchio palazzo municipale e dei primi palazzi nobiliari nella zona dell'antico foro romano e dell'Alcácer musulmano. Sempre a quel tempo accorsero ad Évora diversi ordini monastici che con la loro opera contribuirono all'espansione economica della città e delle campagne circostanti. Fuori delle mura si costituirono il quartieri giudeo e quello moresco. La crescita della città comportò, durante il regno di re Dinis, la creazione di una cerchia di mura più ampia e la sistemazione di tre piazze: la Praça do Giraldo (originariamente Piazza Grande) dove si svolgevano fiere annuali, il Largo das Portas de Moura e il Rossio.

Nel corso del XVI secolo Évora divenne uno dei più importanti centri culturali e artistici del regno. La città costituì una delle residenze secondarie dei re del Portogallo. Manuel si fece costruire un palazzo in stile misto, mudejar e rinascimentale e il suo esempio fu seguito da parecchie famiglie nobiliari (Vimioso, Codovil, Gama, Cadaval ed altre). Giovanni III ordinò la costruzione di Igreja da Graça, bellissimo tempio rinascimentale dove pensava di essere sepolto, e dell' acquedotto Água de Prata. Numerosi artisti del tempo dimorarono ad Évora al servizio del re e della sua corte. Tra questi il poeta Garcia de Resende, i pittori Frei Carlos, Francisco Henriques e Gregório Lopes, lo scultore Nicolau de Chanterene e filosofi e intellettuali come Francisco de Holanda e André de Resende.

Nel 1540 la diocesi di Évora fu elevata ad Arcidiocesi e il primo arcivescovo della città, cardinale Infante D. Henrique, fondò nel 1550 l' Università di Évora che passò in mano alla compagnia di Gesù. Un duro colpo per Évora fu l'espulsione dei Gesuiti dal paese per ordine del marchese di Pombal che comportò la chiusura d3ella sua prestigiosa università nel 1759. Dovettero passare due secoli prima che l'istituto universitario riaprisse i battenti. Nel XVIII secolo molti antichi edifici furono ristrutturati e altri furono eretti nello stile manierista del tempo.

Le trasformazioni urbane che interessarono la città nei due secoli successivi furono di entità dubbia e alquanto discutibile. Parecchi dei palazzi in stile manuelino che si affacciavano sulla storica Praça do Giraldo furono abbattuti per far posto alla sede della banca del Portogallo. La sede dell'amministrazione locale fu trasferita nel palazzo dei Conti di Sortelha. Anche il convento di San Francesco fu demolito per far posto a un mercato e l'altro di San Domenico subì la stessa sorte per consentire la costruzione del Teatro Garcia. Le mura medievali furono invece risparmiate.

Come orientarsi modifica

  Évora


Come arrivare modifica

In treno modifica

  • 38.560469-7.9071141 Estação Ferroviária de Évora, Largo da Estação.    

In autobus modifica


Come spostarsi modifica

Con mezzi pubblici modifica

TREVO

Cosa vedere modifica

Attrazioni principali modifica

 
Tempio romano
  • 38.57306-7.907781 Templo romano de Évora, Largo do Conde de Vila Flor. Il tempio romano di Évora, erroneamente conosciuto come Tempio di Diana, è stato classificato come patrimonio mondiale dall'UNESCO. È uno dei monumenti più famosi della città e uno dei simboli più significativi della presenza romana nel territorio portoghese.
    il tempio fu probabilmente innalzato nel I secolo d.C. in onore dell'imperatore Augusto e modificato nel II e III secolo d.C. Si ergeva al centro del foro di Évora, allora chiamata Liberalitas Julia. Le sue rovine sono le uniche vestigia del foro romano della città.
    Nel medioevo il tempio fu incorporato in una torre del castello di Évora che funse da mattatoio (Açougue) dal 14° secolo fino al 1836. Finalmente, dopo il 1871, le aggiunte medievali furono rimosse, e i lavori di restauro furono coordinati dall'architetto italiano Giuseppe Cinatti.
    Il tempio originale era probabilmente simile alla Maison Carrée di Nîmes. Conserva ancora la sua base (il podio), fatta di blocchi di granito di forma regolare e non. La base è rettangolare e misura 15 mx 25 mx 3,5 m di altezza. Il lato sud presentava una scalinata di accesso, ora in rovina.
    Il portico del tempio era originariamente un hexastilo. Un totale di quattordici colonne di granito sono ancora in piedi. Molte delle colonne conservano ancora i loro capitelli in stile corinzio che sostengono l'architrave. I capitelli e le basi delle colonne sono in marmo bianco di Estremoz, mentre le colonne e l'architrave sono in granito. Recenti scavi indicano che il tempio era circondato da uno specchio d'acqua.
       
 
Cattedrale di Évora
  • 38.571667-7.9066672 Sé Catedral de Évora, Largo do Marquês de Marialva, +351 266 759 330. E la cattedrale più grande del Portogallo, costruita tra il 1186 e il 1250 in uno stile di transizione dal romanico al gotico. Nelle epoche successive il tempio subi vari interventi di abbellimento e restauro: ai secoli XV e XVI risalgono il coro, il pulpito, il battistero e l'arco della cappella della Madonna della Misericordia, del periodo barocco sono varie pale d'altare in legno rivestito i lamine d'oro. . Del XVIII secolo è anche la realizzazione di una nuova cappella, voluta dal re D. João V, e decorata con marmi pregiati che contrastano con l'austero interno di impronta romanico-gotica.
    Nel 1930, papa Pio XI concesse al tempio il titolo di basilica minore. Successivamente furano avviati lavori di rimozione di ornamenti barocchi che hanno restituito alla facciata e al chiostro il loro aspetto originario.
    Il fronte della cattedrale è stretto tra due massicce torri squadrate. Il portale d'ingresso è ornato con bassorilievi dei 12 apostoli, pregevole opera del XIV secolo attribuita al Maestro Pero. Oltre al portico principale vi sono altri due ingressi meritevoli di essere visti: la Porta do Sol, sulla fiancata meridionale è del periodo gotico mentre la Porta Norte risale al periodo barocco.
    L'interno della cattedrale è a tre navate, lunghe circa 80 metri. Nella navata centrale (la più alta) si trova l'altare barocco in marmi policromi della Madonna dell'Angelo (chiamato anche Senhora do Ó), con immagini gotiche della Vergine e dell'arcangelo Gabriele. Ancora nella navata centrale si può ammirare il pulpito in marmo e il magnifico organo a canne, entrambi del periodo rinascimentale.
    Nel transetto si aprono le antiche cappelle di San Lorenzo e Santo Cristo (collegata con la Casa do Cabido) e le cappelle delle reliquie e il Santissimo Sacramento, sontuosamente decorate. Nella navata sinistra, accanto all'ingresso, si apre il battistero, racchiuso da una elaborata cancellata in ferro del periodo rinascimentale. Nella parte settentrionale del transetto sta il bellissimo portale rinascimentale, attribuito a Nicolau Chanteréne della Cappella della famiglia Morgados do Esporão i cui membri sono qui sepolti).
    La cappella maggiore (capela-mor) interamente rivestita in marmo, è opera dell'architetto J.F. Ludwig, noto in Portogallo come Ludovice, lo stesso che realizzò il palazzo convento di Mafra. L'opera comportò la distruzione dell'originaria cappella gotica la cui pala d'altare può essere ammirata nel Museo Regionale di Évora. Nella cappella maggiore è esposta una tela di Nostra Signora dell'Assunzione, patrona del duomo, eseguita a Roma da Agostino Masucci, oltre a statue allegoriche, sculture di San Pietro e San Paolo e ad un organo a canne del maestro italiano Pascoal Caetano Oldovini.
    Il coro è il frutto delle opere eseguite nel periodo manuelino. Ha una preziosa sedia in legno di quercia, dove sono scolpite scene mitologiche, naturalistiche e rurali, risalenti al 1562.
       
 
Igreja de São Francisco
  • 38.568965-7.9086223 Igreja de São Francisco, Praça 1º de Maio, +351 266 704 521. Chiesa di stile gotico-manuelino eretta tra il 1480 e il 1510 dai mastri intagliatori Martim Lourenço e Pero de Trilho e decorata dai pittori di corte Francisco Henriques, Jorge Afonso e Garcia Fernandes. Secondo la tradizione, Gil Vicente fu sepolto in questa chiesa nel 1536.  
  • 38.568889-7.9083334 Capela dos Ossos.    

Architetture civili modifica

 
Casa Cordovil
 
Università (Colégio do Espírito Santo)
 
Aqueduto da Água de Prata
  • 38.57294-7.909195 Arco romano de Dona Isabel, R. de Dona Isabel 20.  
  • 38.5733-7.907336 Palacio das Cinco Quinas (Paço dos Duques de Cadaval), Rua Augusto Filipe Simões, +351 967 979 763.  
  • 38.572416-7.9150987 Cerca medieval de Évora, Largo das Alterações de Évora 4. Mura di cinta di Évora  
  • 38.573-7.904278 Universidade de Évora (Colégio do Espírito Santo), R. do Cardeal Rei 6.    
  • 38.5702-7.905079 Casa Cordovil, Rua Dom Augusto Eduardo Nunes 2.
  • 38.567778-7.90944410 Palácio de Dom Manuel (Paço Real de S. Francisco). Galeria das Damas  
  • 38.579146-7.91936811 Aqueduto da Água de Prata, Rua do Muro.  

Architetture religiose modifica

  • 38.571129-7.91248912 Convento de Santa Clara, Rua de Serpa Pinto 70.  
  • 38.5751-7.9140913 Convento do Monte Calvário, Rua Cândido dos Reis.  
  • 38.569994-7.90564314 Convento do Carmo, Largo das Portas de Moura e Rua D. Augusto Eduardo Nunes.  
  • 38.572912-7.90691415 Convento dos Lóios (Convento de São João Evangelista), +351 967 979 763.  
  • 38.56956-7.9072216 Igreja da Graça.  
  • Igreja das Mercês.
  • 38.571311-7.91000117 Igreja de Santo Antão, Praça de Giraldo.    

Musei modifica

Parchi e giardini modifica


Eventi e feste modifica


Cosa fare modifica

  • Ciclovia n° 380. Pista ciclabile che segue il tracciato della ferrovia ora dismessa di Ramal de Mora lunga circa 60 km.


Acquisti modifica

Centri commerciali modifica


Come divertirsi modifica

Locali notturni modifica

  • 38.5706-7.908341 Discoteca Praxis Club, Rua de Valdevinos 21A, +351 266 708 177.
  • 38.57336-7.912192 Culpa Tua, Praça Joaquim António de Aguiar 6, +351 969 533 692.
  • 38.5706-7.909513 Capítulo 8, R. do Raimundo 10.
  • 38.57072-7.912734 Horas Incertas, Rua de Serpa Pinto 141, +351 916 199 111 (cell.).   Mer-Dom 19:00–02:00.
  • 38.570721-7.910235 Bar Oficina, Rua da Moeda 27.
  • 38.5701-7.904296 Club 66, Rua Dr. Joaquim Henrique da Fonseca 12, +351 967 748 152 (cell.).
  • 38.56914-7.911637 Porque Não? (Why Not?), R. do Raimundo 93. Ristorante/bar con sottofondo musicale aperto fino a tardi.


Dove mangiare modifica

Prezzi modici modifica

 
Snack bar Obélix

Prezzi medi modifica


Dove alloggiare modifica

 
Pousada Convento Évora

Prezzi modici modifica

Prezzi medi modifica

Prezzi elevati modifica

  • 38.57271-7.906766 Pousada Convento Évora (Pousada dos Loios), Largo do Conde de Vila Flor, +351 266 730 070. Albergo a 5 stelle.
  • 38.57536-7.913577 M'ar de Ar Aqueduto, Rua Cândido dos Reis 72, +351 266 740 700.
  • 38.57472-7.913938 Hotel Albergaria do Calvário, Travessa dos Lagares 3, +351 266 745 930. Rinomato boutique hotel a conduzione familiare classificato come un 4 stelle. è stato allestito in un antico frantoio e dispone di 22 stanze ognuna con un arredamento diverso.


Sicurezza modifica


Come restare in contatto modifica


Nei dintorni modifica

 
Arraiolos
 
Castello di Évora Monte visto dall'autostrada A6
Nord
  • 38.7227-7.98533 Arraiolos (22 km/25 min.) — Villaggio dominato da una fortezza circolare degli inizi del XIII secolo.
Est
  • 38.7718-7.71594 Castello di Évora Monte(30 km/25 min.) — Castello del XV secolo sulla cima più elevata della serra de Ossa, in posizione panoramica sull'omonimo villaggio e le campagne circostanti.
Sud
  • 38.256-7.99215 Alvito (46 km/40 min.) — Villaggio di 1.500 abitanti famoso per un castello degli inizi del XVsecolo in stile manuelino con influenze Mudéjar e per i resti di una villa romana di età imperiale (Ruinas de Sâo Cucufate) sulla quale monaci benedettini del IV secolo d.C stabilirono un loro convento.
  • 38.3082-7.70556 Portel (48km/39 min) — Cittadina con un castello del XIII secolo. Da qui si può proseguire fino a 38.1416-7.44997 Moura, la romana Civitas Aruccitana che i Mori ribattezzarono Al-Manijah. La strada da Portel a Moura (36km) lambisce la albufeira di Alqueva, un vasto invaso artificiale formatosi nel 2004 con il completamento della diga sul fiume Guadiana.
Ovest
 
Cromeleque dos Almendres
 
Anta Grande do Zambujeiro
 
Ingresso alla grotta di Escoural
  • 38.55747-8.0611820 Cromeleque dos Almendres (Recinto Megalítico dos Almendres) (17km/25 min.). Uno dei più vasti complessi megalitici d'Europa.    
  • 38.53926-8.014421 Anta Grande do Zambujeiro (13 km/19 min. tramite la statale N380). Monumento megalitico di tipo dolmen, tra i più grandi della penisola iberica.
    Fu realizzato tra il 4.000 e il 3.500 aC. Consiste in una camera singola, utilizzata durante il periodo Neolitico come luogo di sepoltura e possibili culti religiosi. La camera a forma poligonale è composta da sette enormi pietre alte 8 metri. Originariamente erano coperti da una pietra larga 7 metri. Un corridoio lungo 12 metri, largo 1,5 metri e alto 2 metri conduce alla camera. L'entrata era contrassegnata da un enorme menir decorato, attualmente nascosto.
    Un gran numero di reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi si possono trovare nel Museo di Évora. Questo monumento illustra la capacità tecnica e la complessità dell'organizzazione sociale delle popolazioni neolitiche che l'hanno costruita.
  • 38.54343-8.1377422 Gruta do Escoural (26 km/24 min tramite la A6). Grotta nota per l'arte rupestre del Paleolitico. La caverna fu occupata nel Paleolitico medio dagli ultimi esponenti dell'Uomo di Neanderthal. Il gruppo era dedito alla raccolta di frutti e alla caccia di cervi e cavalli come provato da esami scientifici. Nel successivo periodo del Paleolitico superiore (35000-8000 a. C.), la caverna fu occupata da gruppi anatomicamente moderni appartenenti alla specie dell'homo sapiens.


Altri progetti

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