Teti è un centro della Sardegna, nella provincia di Nuoro.

Teti
Chiesa di Santa Maria della Neve
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Teti
Sito istituzionale

Da sapere modifica

Cenni geografici modifica

Teti si trova nella regione storica della Barbagia di Ollolai e confina con Austis, Ollolai, Olzai, Ovodda e Tiana.

Cenni storici modifica

Periodo prenuragico ed età nuragica modifica

Il territorio di Teti fu abitato sin dal periodo prenuragico, come testimoniano alcuni ritrovamenti nell'altopiano di Atzadalai (4700 a.C. circa). Ma le maggiori tracce presenti nel territorio risalgono al periodo nuragico, come è testimoniato da vari siti, tra cui Abini e il villaggio nuragico di S'Urbale.

Dal medioevo alla dominazione dei Savoia modifica

L'attuale centro abitato ha origini medioevali, faceva parte del Giudicato d'Arborea ed era incluso nella curatoria di Austis. Dopo la caduta del giudicato arborense fu amministrato direttamente da funzionari reali spagnoli, ma la sua popolazione mantenne una certa autonomia. Nel 1461 Teti, assieme a tutto il territorio di Austis, fu acquistato da marchese di Oristano, e rimase incluso nel marchesato fino a quando non fu sequestrato a Leonardo Alagon. Nel 1478 fu concesso in feudo a Pietro Pujades, che però morì senza lasciare figli, nel 1503. Nel 1504 Teti entrò a far parte del feudo acquistato da Matteo Arbosich; però gli abitanti di Teti nutrivano un forte sentimento di autonomia, e nel 1514, assieme agli abitanti di Tiana, entrarono in conflitto con gli abitanti di Ovodda per il controllo dei pascoli nelle terre situate tra i vari paesi. Questi scontri costrinsero l'Arbosich a intervenire per placare la controversia. Dopo vari passaggi di feudo, Teti fu ereditato, dopo il 1718, da Pietro Manca Guiso, la cui discendenza si estinse nel 1788. Successivamente la signoria sulla baronia di Austis, con i paesi che vi facevano parte, fu ereditata per via matrimoniale dagli Amat di San Filippo, ai quali fu riscattata nel 1836 con l'abolizione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale. Nel 1821 fu incluso nella provincia di Oristano, nel 1848 entrò a far parte della divisione amministrativa di Cagliari e nel 1859 dell'omonima provincia. Nel 1927, quando fu ricostituita la provincia di Nuoro, Teti entrò a farne parte.

Come orientarsi modifica

  Teti (Italia)


Come arrivare modifica

In aereo modifica

Dai precedenti aeroporti è possibile, grazie a diverse compagnie di autonoleggio presenti, noleggiare un'auto per raggiungere Teti.

In auto modifica

Prendere la SS 131 d.c.n. Abbasanta-Nuoro-Olbia, poi, prendere l'uscita "Olzai-Teti".

In nave modifica

Dai porti di Tortolì-Arbatax, Olbia-Isola Bianca, Golfo Aranci, Porto Torres e Cagliari.

In autobus modifica

È possibile raggiungere Teti da Nuoro con la linea ARST 504.

Come spostarsi modifica


Cosa vedere modifica

 
Villaggio nuragico di S'Urbale

Architetture religiose modifica

  • 40.0966569.1201171 Chiesa di Santa Maria della Neve.    
  • 40.1006979.1266672 Chiesa di San Sebastiano.    

Musei modifica

Siti archeologici modifica

  • 40.1452789.0927784 Santuario nuragico di Abini.    
  • 40.0857899.1095675 Villaggio nuragico di S'Urbale.    
  • Villaggio nuragico di Su Carrazzu.
  • Villaggio nuragico di Su Ballu.
  • 40.0933339.1030566 Nuraghe Alinedu.
  • Nuraghe Funtana Bona.
  • 40.07259.1202787 Nuraghe Istei.
  • Nuraghe Istecori.
  • 40.0936119.0911118 Nuraghe Turrìa.
  • 40.119.0913899 Tomba dei giganti di Azzadolai.
  • Tomba dei giganti di Perdalonga.
  • Nel pianoro in località Atzadalai sono venuti alla luce, durante lavori di bonifica, diversi menhir in granito di tipo aniconico antropomorfo (la tipologia più primitiva di menhir con sembianze umane), asce di pietra, punte di freccia in ossidiana, grattatoi, raschiatoi (strumenti in selce o in ossidiana utilizzati nella lavorazione delle pelli) e una grande quantità di schegge di lavorazione, cioè scarti della lavorazione della selce. Dal pianoro di Atzadalai proviene anche un idoletto neolitico con sembianze femminili, realizzato in roccia vulcanica bruno-rossiccia ben lavorata e databile al Neolitico medio (4700 - 4000 a.C.). L'idoletto rinvenuto ad Atzadalai è uno dei più antichi esempi di opere d'arte sarde, può essere interpretato come una "venere grassa", o una "dea madre dormiente". Gli occhi sono segnati con una leggera incisione asimmetrica, il naso è realizzato con una piccola incisione rettangolare e la bocca segnata da un'incisione sulla parte inferiore del viso. Le braccia, raccolte sotto il seno, sono evidenziate da una profonda incisione ad angolo con il vertice rivolto verso il ventre, il braccio sinistro presenta delle incisioni che probabilmente schematizzano la presenza di un bambino in grembo.


Eventi e feste modifica

  • Carnevale.   A febbraio o marzo. Le celebrazioni del carnevale di Teti hanno antiche origini, infatti rimandano ad antichi culti pre-cristiani. La cerimonia di chiusura delle festività, che si tiene il Mercoledì delle ceneri, culmina con una sfilata in maschera, durante la quale viene simbolicamente ucciso un fantoccio rappresentante il Carnevale stesso.
  • Madonna della Neve.   5 agosto.
  • San Sebastiano.   A settembre. La festa si svolgeva, secondo informazioni tramandate oralmente, il terzo lunedì del mese di settembre, e finiva due martedì dopo. La festa ha subito due importanti cambiamenti nel '900, infatti venne anticipata al terzo sabato, per farla concludere due domeniche dopo, forse, per abbracciare due fine settimana, anziché uno. A differenza delle motivazioni non certe del primo cambiamento, il secondo, avvenuto nel 1989 e autorizzato dai Tetiesi, prima tramite referendum popolare, proposto dal comitato organizzatore, e confermato in seguito alla richiesta della comunità dall'Arcidiocesi di Oristano, consiste nell'anticipare la festa all'ultimo sabato del mese di agosto, per dare la possibilità agli emigrati, ed agli studenti Tetiesi pendolari, di partecipare sfruttando le ferie estive. La festa si svolge presso il Santuario dedicato al Santo, che dista circa 1 km dal centro abitato, dura nove giorni, e per questo è considerata fra le più lunghe in Sardegna. Per San Sebastiano nel corso degli ultimi decenni si sono esibiti artisti affermati sia a livello nazionale che internazionale del calibro di: Little Tony (1984), Orchestra Casadei, Mal, Alberto Camerini, Rocky Roberts, Scialpi, Tosca, Papa Winnie, Luca Barbarossa, Edoardo Bennato (1994), Roberto Vecchioni (1995), Danilo Amerio (1996), Ricchi e Poveri (1997), Marina Rei (1998), I Nomadi, Tazenda ed anche per questo, nella zona è considerata la più importante.
  • Autunno in Barbagia.   A dicembre.


Cosa fare modifica


Acquisti modifica


Come divertirsi modifica


Dove mangiare modifica

Prezzi medi modifica


Dove alloggiare modifica

Prezzi modici modifica


Sicurezza modifica

Numeri utili modifica

Farmacie modifica


Come restare in contatto modifica

Poste modifica



Nei dintorni modifica


Altri progetti

 Bozza: l'articolo rispetta il modello standard e ha almeno una sezione con informazioni utili (anche se di poche righe). Intestazione e piè pagina sono correttamente compilati.