Territorio turistico della Toscana
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Terre di Livorno
Costa tra Livorno e Quercianella; sullo sfondo il Castello Sonnino
Stato
Regione

Terre di Livorno è una zona della Toscana che comprende le aree continentali e insulari più prossime alla città di Livorno.

Da sapere

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Film suggeriti

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  • Ovosodo (1997) di Paolo Virzì Il titolo fa riferimento a un quartiere del centro di Livorno, chiamato così per via delle maglie bianco-gialle indossate durante il Palio Marinaro (ovosodo è infatti un dialettale modo di dire uovo sodo), anche se nella realtà il protagonista della pellicola risiede nel quartiere Barriera Fiorentina.


Territori e mete turistiche

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Centri urbani

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  • 43.5510.3166671 Livorno
  • 43.0416679.8083332 Capraia Isola
  • 43.610.4833333 Collesalvetti Collesalvetti su Wikipedia
  • 43.457510.3680564 Quercianella Quercianella su Wikipedia Frazione del comune di Livorno.

Altre destinazioni

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  • 43.490610.35691 Colle di Monte Nero Colle di Monte Nero su Wikipedia La collina per eccellenza di Livorno. Parte delle Colline Livornesi, sulle sue pendici si sviluppa l'abitato di Montenero con il suo famoso santuario. Sulla sommità invece si trova la località Castellaccio, dove sorge Villa Gower e una torre neomediovale, nel luogo in cui, in epoca medioevale, si innalzava il cosiddetto Castello delle Formiche. Dai suoi 300 m si gode di suggestivi panorami che si estendono a perdita d'occhio.
  • 43.4333339.92 Isola di Gorgona L'isola più piccola dell'Arcipelago Toscano, a 34 km dalla costa. L'isola è sede di una casa di reclusione, tuttavia è visitabile con visite guidate a numero chiuso previa prenotazione.


Come arrivare

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Come spostarsi

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In funicolare

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Per arrivare al santuario di Montenero i pellegrini possono usufruire di una funicolare, la quale percorre 656 metri in circa 5 minuti. Il costo del biglietto è di 1,50 € (maggio 2020) e ha una validità di 70 minuti.

Cosa vedere

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Veduta del santuario con la scalinata d'accesso alla piazza
Veduta della terrazza: sullo sfondo il Fanale del porto labronico
  • 43.49277210.3489831 Santuario della Madonna delle Grazie (Santuario di Montenero) (Nel quartiere Montenero di Livorno). Complesso, elevato al rango di basilica minore da papa Pio VII nel 1818, è tenuto dai monaci vallombrosani ed è consacrato alla Madonna delle Grazie di Montenero, patrona della Toscana (Mater Etruriae); il santuario comprende anche una ricca galleria di ex voto e, all'esterno, è preceduto dal famedio, il luogo di sepoltura riservato ad alcuni illustri livornesi. Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno) su Wikipedia santuario della Madonna delle Grazie (Q3949801) su Wikidata
  • 43.53415310.3003262 Terrazza Mascagni. La Terrazza Mascagni è uno dei luoghi più eleganti e suggestivi di Livorno ed è ubicata sul lungomare a margine del viale Italia. Il nucleo originale fu costruito a partire dagli anni venti del Novecento, ma la terrazza fu notevolmente estesa nell'immediato dopoguerra, quando fu intitolata al compositore livornese Pietro Mascagni. Il pavimento è costituito da una scacchiera di 8.700 metri quadrati formata da 34.800 piastrelle bianche e nere. Terrazza Mascagni su Wikipedia Terrazza Mascagni (Q3984610) su Wikidata


Cosa fare

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L'8 settembre, in occasione della Natività della Beata Vergine Maria, ha luogo un nutrito pellegrinaggio di fedeli verso il santuario di Montenero.

Dallo scenografico punto di accesso al mare di Calafuria, è possibile praticare sport acquatici come il diving (ci sono centri attrezzati nei dintorni). Nell'immediato entroterra invece si trova la Riserva naturale Calafuria che consente passeggiate nel verde con sporadiche viste mare.

Ogni anno si tengono quattro gare remiere tra i rioni di Livorno:

  • sera del 21 maggio (in occasione della vigilia della festa patronale di Livorno: Santa Giulia): Giostra dell'Antenna (nel Porto Mediceo);
  • seconda domenica di giugno: Coppa Risi'atori (dalla Torre della Meloria agli "scali Novi Lena");
  • ultimo sabato di giugno: Coppa Barontini (a cronometro, in notturna, lungo i fossi della città);
  • seconda domenica di luglio: Palio Marinaro (tratto di mare di fronte alla Terrazza Mascagni).


A tavola

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Gottino di ponce alla livornese
Cacciucco

È impensabile andare a Livorno e non assaggiare il famoso cacciucco. Il cacciucco è una zuppa di pesce composta da diverse qualità di pesci, crostacei e molluschi, in genere polpi, seppie, cicale, scorfani ed altre varietà di pesce cosiddetto "povero", messo a cucinare in tempi diversi, a seconda del diverso tempo di cottura richiesto dal tipo di pesce, in salsa di pomodoro e poi adagiato su fette di pane abbrustolito e agliato poste sul fondo del piatto. La ricetta del cacciucco tradizionale prevedeva tredici specie ittiche. C'è da dire però che poi le specie utilizzate nella stragrande maggioranza delle testimonianze scritte si riducono a 6/7 tipologie ittiche, che possono variare in virtù del pescato del giorno. Non ci sono quindi regole precise sulla composizione ittica di questo piatto, ma piuttosto la scelta inequivocabile, per ottenere un buon risultato, di tutti quei pesci definiti "da zuppa". Nella tradizione livornese, il cacciucco viene gustato con il vino rosso.

Fette di farinata di ceci

La farinata di ceci, conosciuta localmente come torta di ceci o cecìna (da non confondere con l'omografa località di mare) o colloquialmente cpme "5 e 5".

Bevande

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Il ponce livornese è una bevanda alcolica nata a Livorno tra i secoli XVII e XVIII e derivata dal punch, diffuso in città dalla numerosa comunità britannica. La composizione originale del punch inglese (a sua volta versione meno rozza del grog) prevedeva cinque ingredienti (da cui il nome, derivato dal termine della lingua hindi panca o pancha, "pugno" o "cinque"): tè, zucchero, cannella, limone e acquavite (oppure acqua bollente, succo di limone, rum delle Antille, spirito di noce moscata e arak, un distillato di vino di riso originario dell'Indonesia). Il ponce livornese nacque sostituendo al tè o all'acqua bollente il caffè concentrato, mentre al posto del rum delle Antille (che mal si accorda con il sapore del caffè forte) fu usato il cosiddetto "rum fantasia", un'invenzione locale costituita da alcol, zucchero e caramello di colore scuro, a volte aromatizzato con un'essenza di rum.

Sicurezza

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