Sentieri e Rifugi dell'Altopiano del Sole sono una serie di percorsi escursionistici che si sviluppano attraverso la Valle Camonica.
Introduzione
modificaSull'Altopiano del Sole, situato in Lombardia, sono presenti numerosi sentieri di tutte le difficoltà. In tutti i rifugi elencati è possibile mangiare e nella maggior parte dei casi dormire, in tal caso è consigliabile prenotare. Non in tutte le malghe — case di contadini dove si producono formaggi o altri prodotti e attorno alle quali, in genere, si trovano dei pascoli — è possibile mangiare, ma talvolta vengono venduti prodotti caseari.
Tutti i sentieri sono segnati dal CAI con i colori rosso e bianco.
Cenni geografici
modificaL'Altopiano del Sole comprende i comuni di Malegno, Lozio, Ossimo e Borno e costituisce la valle percorsa dal torrente Trobiolo, perpendicolare alla media Valle Camonica e dominata dalle vette più orientali delle Prealpi Orobiche.
Flora e fauna
modificaNei boschi dell'altopiano sono presenti diverse specie di piante, sia latifoglie che conifere. Ad altitudini più basse si trovano per lo più noccioli, faggi e pochi castagni, mentre salendo si incontrano abeti, larici e qualche pino. Sopra i 1900-2000 m s.l.m. le vette montuose sono invece caratterizzate da piccoli arbusti e da prati.
Il sottobosco è spesso ricoperto di muschio e/o piante di mirtillo e non di rado si trovano ai lati del sentiero piante di more, mirtilli e fragoline di bosco: è comunque sconsigliabile mangiare questi frutti di bosco se non si è completamente certi della loro commestibilità. Durante il periodo estivo, il sottobosco genera inoltre anche i funghi, anche in questo caso è importante essere certi della specie che si sta raccogliendo per non rischiare intossicazioni che, come nel caso nell'Amanita phalloides, possono portare velocemente alla morte. È importante sapere che per raccogliere i funghi è necessario munirsi di un permesso.
Quando andare
modificaIl periodo migliore per godere dei sentieri dell'Altopiano del sole è ovviamente quello tardo-primaverile/estivo quando si hanno lunghe giornate per lo più soleggiate. Prima di iniziare un'escursione è comunque consigliabile controllare le previsioni del meteo. Lo stato dei sentieri può inoltre non essere sempre ottimale, soprattutto se nei giorni precedenti all'escursione ha piovuto molto.
Molte delle attività di seguito descritte potrebbero essere aperte solo nel periodo estivo o nelle settimane centrali di agosto.
Cenni storici
modificaA Pratolungo, dove oggi si trova il rifugio intitolato al Colonnello Ferruccio Lorenzini, l'8 dicembre 1943 avvenne una cruenta battaglia tra 20 partigiani guidati dal Col. Lorenzini e 150 armati delle Brigate Nere. I soldati delle Brigate Nere, avvisati probabilmente da una spia e aiutati dalla nebbia, attaccarono di prima mattina la malga di Pratolungo uccidendo Alessandro Cavalli, Mario Voltolini, Enrico Stefanic e due giovani provenienti dall'URSS, Ivan e Stefano. Armando Pollastrelli, gravemente ferito, venne inizialmente scambiato per morto, ma ritrovato due giorni dopo venne prima curato poi chiuso in carcere a Brescia.
I soldati fascisti catturarono inoltre il Col. Lorenzini, Giuseppe “Beppe” Gheda, Gianmaria Bettoni, Vittorio Bartoli, Giuseppe Bonazzoli, Mauro Moneghini, Guido Rallo, Paolo Castrezzati, Girolamo Prosperi, Dante Rossi, Pierino Berardi, Ettore Gelmetti, Antonio Sbaraini, Jorghu Questas, René Renault. Il 31 dicembre, dopo un breve e sommario processo svoltosi a Brescia, il Colonnello e altri 9 partigiani vennero condannati a morte per fucilazione, gli altri vennero condannati al carcere.
Sul luogo della battaglia oggi si trova una croce, un altare e una lapide a ricordo dei caduti.
Tracce della Seconda Guerra Mondiale si trovano anche nei pressi del Rifugio Gualtiero Laeng dove si trovano i ruderi del Rifugio Coppellotti, distrutto dai nazisti nel 1944 durante un'esercitazione militare.
Sentieri
modificaBorno - Balestrini - Malga Mine - Pagherola |
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Descrizione: Dopo aver imboccato la strada che scende a destra del cimitero e aver oltrepassato il torrente Trobiolo, il sentiero prosegue, sempre su strada asfaltata, fino alla località Dassine, dove si trova la Trattoria la Tegola. Da qui il sentiero inizia a salire su una strada in parte sterrata e in parte cementata, percorribile con autovetture 4x4 autorizzate. Il sentiero entra in pineta e dopo un'ora si raggiunge località Balestrini da dove, con il sentiero 2 è possibile tornare a Borno. | |||||||
Descrizione: Dopo Balestrini il sentiero prosegue in pineta lungo un falsopiano passando per una fontana (Fonte Balestrì). Sul lato sinistro del sentiero è possibile, a tratti, godere di panorami sulla media Valle Camonica e più in particolare sulla zona attorno a Piancogno. | |||||||
Descrizione: Dalla Malga Mine, situata in una conca erbosa ai piedi della Montagna Corna Rossa è possibile sia proseguire sul sentiero 1 che si rimpicciolisce e non diventa più carrabile, sia raggiungere Pian Borno su un sentiero che, tuttavia, non è sempre ben segnalato. Anche l'ultimo tratto del sentiero numero 1 non è ben tenuto (2015), anche se ben segnalato. Il sentiero si conclude sulle piste da sci da dove è possibile proseguire sul sentiero 3 per il M. Altissimo e località Plai. |
Borno - Lazzaretti - Fonte Pizzoli - Balestrini |
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Borno - Lazzaretti - Baita Mensi - Plai - Malga Pian d'Aprile - Pagherola - Monte Altissimo |
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Descrizione: Alla rotonda del Pattinaggio Edil Patì il sentiero scende, lungo Viale Pineta fino al Torrente Trobiolo. In questo primo tratto il sentiero coincide anche con il 2 ed è percorribile in macchina. Dopo il bivio per Fonte Pizzoli (2), la strada prosegue nella pineta con una curva a destra. Prima di arrivare a Plai si incontra sulla destra Baita Mensi. | |||||||
Descrizione: In questo tratto di sentiero il percorso coincide per lo più con quello delle piste da sci e, essendo a fondo sterrato, è percorribile solo con fuoristrada. Poco oltre Plai si incontra Malga Pian d'Aprile dove è possibile vedere mucche al pascolo. | |||||||
Descrizione: Il tratto terminale del sentiero per il Monte Altissimo è costituito da una strada sterrata percorribile solo da automobili 4x4. Sulla cima del Monte Altissimo non si trova alcun rifugio poiché la struttura che si trova sulla sommità è aperta solo nel periodo invernale. Dalla cima è però possibile di godere di un'ottima vista sia sul Monte San Fermo che sui laghi Moro e d'Iseo. |
Plai - Malga Corvino - Fontana di Pradazzo - Malga Guccione |
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Croce di Salven - Val Sorda - Malga Pratolungo - Malga Guccione - Monte Altissimo |
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Descrizione: Arrivati a località Croce di Salven, dove si trova il parco delle Doline, una fontanella e un parcheggio, imboccare la strada sulla sinistra come indicato dalle frecce direzionali. Una volta giunti alla "Casa Vacanze" del comune di Pianborno, la strada svolta leggermente a destra e inizia a salire. Da questo punto non è più possibile proseguire in macchina - la strada è interdetta alla circolazione delle automobili con una sbarra. La strada, sterrata, continua con una lieve pendenza costeggiando il Monte Tauggine, fino ad arrivare alle Malghe di Valsorda, oggi abbandonate, e alla Pozze di Valsorda. Prima di arrivare alle malghe, osservando il panorama sulla destra è possibile vedere il piccolo abitato di Prave. | |||||||
Descrizione: Una volta giunti alla Pozze di Valsorda è possibile imboccare il sentiero 5 per Malga Corvino o continuare sul sentiero 6 che, come indicato dalle frecce direzionali, vira a destra nella pineta. Dopo una salita si raggiunge un'altra pozza, quindi un passo e il Rifugio Lorenzini/Malga Pratolungo (circa 1 h e 50 minuti). Dal rifugio, seguendo il sentiero che continua dritto, in dieci minuti si raggiunge Malga Guccione. | |||||||
Descrizione: Da qui la strada inizia a salire e in poco tempo si raggiungo le piste da sci, quindi il Monte Altissimo o, imboccando in sentiero 4 località Plai, dove arriva la seggiovia, e Malga Corvino. |
Borno - Lago di Lova - Malga Moren - Rifugio San Fermo - Rifugio Laeng |
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Descrizione: Da Piazza Umberto I il sentiero prosegue su Via San Fermo, quindi su via Navertino passando davanti all'omonima trattoria. Dopo località Navertino la strada inizia a salire più decisamente. Proseguendo sul sentiero si incontrano la Cappella di Sedulzo e una fontana in legno. Dopo circa un'ora di cammino si raggiunge un bivio: proseguendo a destra in pochi minuti si raggiunge il Lago di Lova, a sinistra si continua il sentiero. | |||||||
Descrizione: Al bivio per il Lago di Lova tenere la sinistra come indicato dalle frecce direzionali. Dopo aver passato un ponte si raggiungerà prima la cascata di Lovareno e poi i pascoli del Pian di Merì. A questo punto il sentiero prosegue a mezzacosta fino alla Malga Moren. | |||||||
Descrizione: Dopo Malga Moren il sentiero prosegue in falsopiano fino al dosso su cui si trova il Rifugio San Fermo da cui si può godere di un'ottima vista sul Parco del Giovetto, località Croce di Salven e il Lago Giallo. | |||||||
Descrizione: Dopo il rifugio, il sentiero sale fino a una pozza presso la quale si gira a destra. Il sentiero viene da questo punto chiamato "Sentiero Alto" e si affaccia sul Pizzo Cammino. Con diversi saliscendi si percorre Val di Moren per poi scendere fino al rifugio Laeng passando per l'ex rifugio Coppellotti, distrutto dai nazisti nel 1944 durante un'esercitazione militare. |
Rifugio Laeng (1760 m s.l.m.) - P.zo Camino (2491 m s.l.m.) |
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Malga Moren - Cima Moren |
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Rifugio San Fermo - Passo del Costone - Passo di Corna Busa - Passo di Varicla . Rifugio Laeng |
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Borno - località Freal - località Avendrino - Malga Mine - Rifugio San Fermo |
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Descrizione: Salendo dalla Piazza Umberto I si passa per via San Fermo. Una volta superato il centro storico si incontrerà un bivio con Via Navertino (sentiero per il Lago di Lova), tenere la sinistra. Il sentiero a questo punto continua a salire passando per Via Freal e, poco dopo, entra nella pineta. A questo punto il sentiero, largo e percorribile con automobili 4x4 o fuoristrada autorizzate, continua a salire con un'alta pendenza costante. | |||||||
Descrizione: Dopo i prati di Avendrino, il sentiero rientra nel bosco e continua in salita fino a Malga Zummella, da dove è possibile raggiungere Croce di Salven con il sentiero 101. | |||||||
Descrizione: Subito dopo la Malga Zummella, il sentiero inizia a salire decisamente, dapprima nella pineta, poi, superati il limite della vegetazione, lungo i prati passando per Malga San Fermo. |
Croce di Salven (1109 m s.l.m) - Dosso Lungo - Val di Calapendrizza - Malga Zummella (1565 m s.l.m.) |
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Giovetto di Paline - Malga creisa - Roccolo del Gatì - Passo Costone |
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Descrizione: Il sentiero inizia poco prima dell'area pic-nic situata all'ingresso del Parco del Giovetto di Paline. Lasciare l'automobile qui e salire seguendo il sentiero che oltrepassati i tavoli e la fontana, va verso la montagna. Dopo circa 50 metri si incontra il sentiero 102 vero e proprio, proseguire verso sinistra. Il sentiero continua lungo una strada carrabile a tratti cementata e a tratti sterrata in falsopiano. Prima di arrivare al Passo del Giovetto si incontrano: una fontanella con una cappella dedicata alla Vergine Maria, la piccola Biblioteca del Bosco (con una piccola deviazione), una parete con numerosi santini e statue della madonna (Rupe delle Grazie) e un'altra fontana. Arrivati al Passo il sentiero prosegue verso destra (continuando dritti si raggiunge Azzone in Val di Scalve) raggiungendo il Roccolo del Giovetto. Il percorso prosegue quindi sul sentiero, che continua a salire fino alla Malga Creisa. Lungo il sentiero si incontra il sentiero 419 che porta in circa 50 minuti alla Malga Costone e in 8 ore a Schilpario, in Val di Scalve. | |||||||
Descrizione: Dalla Malga Creisa è possibile godere di una buona vista sulla Presolana e su Prave, un piccolo paese nel comune di Angolo Terme. Il sentiero prosegue lungo una strada sterrata per poi, come indicato da delle frecce direzionali, girare a sinistra e risalire il crinale montuoso fino al Roccolo del Gatì. Proseguendo sulla strada è possibile invece raggiungere il punto di partenza del sentiero 102, il parcheggio del parco del Giovetto, ma il sentiero non è segnalato, quindi se non si ha una cartina, ai bivi è possibile sbagliare sentiero. | |||||||
Descrizione: Proseguendo sulle creste, che segnano lo spartiacque tra la Val Camonica e la Val di Scalve, si raggiunge il Passo Costone da cui è possibile raggiungere con il sentiero 83 il Rifugio San Fermo. |
Lago di Lova - M.ga Mignone - Periplo M.te Mignone - Lago di Lova |
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Descrizione: Raggiunto il Lago di Lova con il sentiero 82, è possibile proseguire verso il Colle Mignone. Oltrepassato lo Chalet Lova e un torrente il sentiero continua su strada sterrata carrabile salendo alla sinistra del Lago. Dopo un primo tratto in forte pendenza, questa si riduce. | |||||||
Descrizione: Il Periplo del Monte Mignone non comporta un grande dislivello. Durante il percorso, il sentiero, che potrebbe avere il fondo non sempre in ottimo stato a causa del passaggio di mucche e della pioggia, passa per i pascoli d’Averta (circa 30 min da Malga Mignone), da cui è possibile ascendere al Monte in circa trenta minuti, e per la croce di Agolo. | |||||||
Descrizione: Tornati a Malga Mignone, il sentiero ripercorre lo stesso tragitto dell'andata. È possibile effettuare una deviazione e raggiungere il Lago di Lova sul percorso della gara San Fermo Trail, ma se non si conosce bene il sentiero questo è sconsigliabile. |
Cosa vedere
modifica- 1 Chiesetta di San Fermo, Monte San Fermo. Eretta probabilmente tra il XI-XII secolo d.C. e ricostruita negli anni '60 del 1600, il suo edificio è adiacente all'omonimo rifugio. Dalla chiesa parte ogni anno, nel mese di agosto, la Fiaccolata di San Fermo.
- 2 Chiesetta degli Alpini (Chiesetta di Val Moren).
- 3 Chiesetta della Madonna Addolorata.
- 4 Cappella di Sedulzo.
- 5 Cappella della Natività della Vergine Maria. Cappella in legno di recente costruzione.
- 6 Lago di Lova (Accessibile da Borno con il sentiero 82 del CAI). piccolo lago artificiale che occupa il fondo di una conca di origine glaciale, a poco meno di 1300 metri di quota, tra il gruppo montuoso del Pizzo Camino (2491 m) e il monte Mignone (1742 m). L'invaso fu realizzato nel 1935 come bacino idroelettrico, funzione che assolve tuttora. Il lago di Lova si trova inserito in un ambiente naturale tipico delle Prealpi lombarde, con estese foreste di abete rosso che incorniciano il bacino sulla sponda meridionale. Un ampio pascolo, in leggero pendio, contorna invece il lago sul lato settentrionale. Numerose costruzioni rustiche costellano i pascoli attorno al lago. Vicino al lago si trovano anche dei tavoli da pic-nic.
- 7 Malga Pian d'Aprile.
- 8 Malga San Fermo.
- 9 Malga Moren.
- 10 Malga Creisa.
- 11 Malga Mine.
- 12 Malga Corvino.
- 13 Malga Paghera.
- 14 Malga Valsorda. diroccata
- 15 Malga Zummella.
- 16 Località Avendrino. Alcune baite e prati sul sentiero 100; in località Avendrino è presente anche una fontanella.
- 17 Piccola biblioteca del bosco.
- 18 Passo del Giovetto.
- 19 Roccolo del Giovetto.
- 20 Roccolo Pianes.
- 21 Monte Altissimo. Sulla cima del Monte Altissimo, a 1703 m d'altezza, si trova un edificio a due piani, aperto però solo durante la stagione sciistica. Dalla cima è possibile vedere il Monte San Fermo e il Pizzo Camino e i Laghi d'Iseo e Moro.
- 22 Località Balestrini.
- 23 Fontana di Pradazzo.
- 24 Croce di Salven.
- 25 Pozze di Valsorda.
Dove mangiare
modifica- 1 Chalet Lova (Raggiungibile con il sentiero 82 da Borno), ☎ +39 47 7922271. Presso il Lago di Lova, lo Chalet Lova è un ristorante che offre piatti legati alla tradizione locale.
- 2 Capanna Plai (Raggiungibile nelle settimane centrali di agosto in funivia o con il sentiero 3 da Borno), ☎ +39 3402391089, +39 3280333452. Bar ristorante all'arrivo della funivia con ampio giardino.
- 3 Malga Guccione. Nei mesi estivi è possibile acquistare prodotti caseari come formaggi e formaggelle.
- 4 Malga Mignone. Nei mesi estivi è possibile acquistare prodotti caseari.
Dove dormire
modifica- 1 Rifugio San Fermo (1.868 m s.l.m.), ☎ +39 0364311704, caiborno@virgilio.it. Aperto solitamente nei fine settimana da maggio a settembre e tutti i giorni in luglio, agosto e durante la seconda metà di giugno e la prima di settembre. Raggiungibile dal Lago di Lova in circa 2 h e 30 min sul sentiero 82 (Borno) e dal sentiero 100. Il rifugio dispone di 18 posti letto in un'unica camerata più altri 6 in un'altra stanza.
- 2 Rifugio Laeng (1.760 m s.l.m.), ☎ +39 338 2381283, rifugiolaeng@gmail.com. Raggiungibile da Borno in 2 h e 20 min sul sentiero 82a.
- 3 Rifugio Colonnello Lorenzini, ☎ +39 339 3232767 (Sig. Poffetti). Situato nella vecchia malga di Pratolungo, ristrutturata nel 2007, è affidato al Gruppo Alpini di Darfo Boario Terme che solitamente lo tengono aperto di sabato e domenica. Il rifugio dispone di 18 posti letto e di un bivacco invernale sempre aperto.
Sicurezza
modificaCome per tutte le escursioni in montagna, è importante studiare attentamente il percorso prima di partire, valutare con molta attenzione le condizioni meteorologiche e avvisare qualcuno del percorso che si intende effettuare.
Oltre a scarponi da montagna, è bene portare con se anche una giacca impermeabile, nel caso iniziasse a piovere, una felpa o una camicia tecnica (o comunque non elegante) per ripararsi dal freddo o dal vento (ovviamente se si effettuano escursioni in alta quota o in inverno è necessario portare con sé indumenti più adeguati).
Come restare in contatto
modificaTelefonia
modificaCome in tutte le aeree montuose la copertura del segnale di telefonia mobile non è sempre presente, anche se spesso vicino a malghe o rifugi o comunque nei prati, è possibile effettuare chiamate o per lo meno inviare messaggi.
Note
modifica- : Per dislivello si intende il dislivello totale della tappa, potrebbero esserci dislivelli più alti sia in discesa che in salita all'interno della tappa.
- : I tempi di percorrenza sono indicativi e si riferiscono a un escursionista medio.
- : La classificazione adottata è la seguente: Turistico (T) per i sentieri più semplici, Escursionistico (E) per quelli di media difficoltà, Escursionistico per esperti (EE) per quelli più difficili, Escursionistico per esperti con attrezzature (EEA) per percorsi attrezzati e vie ferrate.