Pentedattilo | ||
Stato | Italia | |
---|---|---|
Regione | Calabria | |
Territorio | Reggino | |
Altitudine | 250 m s.l.m. | |
CAP | 89063 | |
Posizione
| ||
Sito del turismo | ||
Sito istituzionale |
Pentedattilo è una frazione della città di Melito di Porto Salvo.
Da sapere
modificaIl nome di questa frazione deriva dalla conformazione delle rocce che sembrano cinque dita.
Cenni geografici
modificaPosto a 250 metri s.l.m. Pentidattilo sorge arroccato sulla rupe del Monte Calvario, dalla caratteristica forma che ricorda quella di una ciclopica mano con cinque dita, e da cui deriva il nome del borgo in lingua greca πέντα-δάκτυλος (traslitterato pènta-dàktylos), cioè "cinque dita".
Cenni storici
modificaColonia calcidese nel 640 a.C., fu per tutto il periodo greco-romano un fiorente centro economico della zona; durante il dominio romano divenne inoltre un importante centro militare per la sua strategica posizione di controllo sulla fiumara Sant'Elia, via privilegiata per raggiungere l'Aspromonte.
Con la dominazione bizantina iniziò un lungo periodo di declino, causato dai continui saccheggi che il paese subì prima da parte dei Saraceni ed in seguito anche da parte del Duca di Calabria.
Nel XII secolo Pentidattilo fu conquistato dai Normanni e, con i paesi di Capo D'Armi, Condofuri e Montebello Ionico, fu trasformato in una baronia affidata alla famiglia Abenavoli Del Franco dal re Ruggero I d'Altavilla.
Col passare del tempo l'egemonia feudataria degli Abenavoli Del Franco si restrinse e il governo del paese passò alla nobile famiglia reggina dei Francoperta; nel 1589, a causa di debiti e questioni di illegittimità, il feudo fu confiscato a Giovanni Francoperta e venduto all'asta dal Sacro Regio Consiglio per 15.180 ducati alla famiglia degli Alberti insieme al titolo di marchesi.
La dominazione degli Alberti, nonostante i tragici eventi legati alla cosiddetta Strage degli Alberti, durò fino al 1760 quando il feudo fu venduto ai Clemente, già marchesi di San Luca, e da questi ai Ramirez nel 1823.
Nel 1783 Pentedattilo fu gravemente danneggiato da un devastante terremoto, e in seguito al sisma iniziò un costante flusso migratorio verso Melito di Porto Salvo che perdurò sino al periodo risorgimentale; proprio a causa dello spopolamento nel 1811 il comune fu trasferito a Melito di Porto Salvo e Pentidattillo ne divenne frazione.
Dal 1904 e per 17 anni Gaetano Catanoso fu parroco del piccolo centro di Pentidattilo e si dedicò diligentemente alla sua opera di pastore. Da qui promosse l'Opera dei Chierici Poveri e la devozione al Volto Santo per la quale diede vita alla omonima Confraternita nel 1919. Maurits Cornelis Escher vi soggiornò nella primavera del 1930 e realizzò su Pentidattilo una serie di incisioni.
Nel 1971, dopo che, tre anni prima, era stato dichiarato inabitabile: la popolazione, infatti, era migrata leggermente verso valle formando un nuovo piccolo centro dal quale si poteva ammirare il vecchio paese fantasma. Successivamente il borgo venne riscoperto da giovani ed associazioni. Iniziò così un lento cammino di recupero ad opera di volontari provenienti da tutta Europa. Solo ultimamente alcuni artigiani hanno riavviato alcune botteghe, alle quali si è aggiunto, persino, un piccolo ristorante. Il borgo è stato interessato da alcuni interventi di riqualificazione, quali il restauro di alcuni edifici, oltre al rifacimento della pavimentazione della stradina principale.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modificaEventi e feste
modificaCosa fare
modifica- Sentiero dell'inglese. Cammino di 7 giorni da Pentedattilo a Staiti.
- Cammino Basiliano. Pentedattilo è una delle tappe del cammino.
Acquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaDove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaNei dintorni
modificaAltri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Pentedattilo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pentedattilo