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Questa è la lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità presenti in Romania al 2023.
Introduzione
modificaLa Romania ha accettato la Convenzione UNESCO per i Beni dell'Umanità il 16 maggio 1990.
Lista dei patrimoni dell'umanità
modificaSito | Anno | Tipo Criteri | Immagine Scheda | ||||||||||||||||||||
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1 Delta del Danubio | 1993 | Naturale (vii)(x) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Le acque del Danubio, che sfociano nel Mar Nero, costituiscono il più grande e meglio conservato delta d'Europa. Il delta del Danubio ospita più di 300 specie di uccelli, nonché 45 specie di pesci d'acqua dolce nei suoi numerosi laghi e paludi. | |||||||||||||||||||||||
Villaggi con chiese fortificate in Transilvania | 1993, 1999 | Culturale (iv) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Questi villaggi della Transilvania, con le loro chiese fortificate, forniscono un quadro vivido del panorama culturale del sud della Transilvania. I sette villaggi iscritti, fondati dai Sassoni della Transilvania, sono caratterizzati da uno specifico sistema di uso del territorio, modello di insediamento e l'organizzazione della cascina di famiglia che sono stati conservati dal tardo Medioevo. Sono dominati dalle loro chiese fortificate, che illustrano gli stili di costruzione dal XIII al XVI secolo. | |||||||||||||||||||||||
9 Monastero di Horezu | 1993 | Culturale (ii) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Fondato nel 1690 dal principe Costantino Brancovan, il monastero di Horezu, in Valacchia, è un capolavoro di stile del "Brancovan". È noto per la sua purezza architettonica e l'equilibrio, la ricchezza dei suoi dettagli scultorei, il trattamento delle sue composizioni religiose, i suoi ritratti votivi e le sue dipinte opere decorative. La scuola di murale e pittura di icone istituita presso il monastero nel XVIII secolo, era famosa in tutta la regione dei Balcani. | |||||||||||||||||||||||
Chiese della Moldavia:
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1993, 2010 | Culturale (i)(iv) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Queste otto chiese della Moldavia settentrionale, costruite tra la fine del XV secolo fino alla fine del XVI secolo, hanno pareti esterne rivestite con affreschi, sono capolavori ispirati all'arte bizantina. Sono autentici e particolarmente ben conservati. Lungi dall'essere semplici decorazioni murali, questi dipinti formano una copertura sistematica su tutte le facciate e rappresentano cicli completi di temi religiosi. La loro eccezionale composizione, l'eleganza dei personaggi e l'armonia dei colori si fondono perfettamente con la campagna circostante. Le pareti interne ed esterne della Chiesa del Monastero Suceviţa sono interamente decorate con pitture murali del XVI secolo, e la chiesa è l'unica a mostrare una rappresentazione della scala di San Giovanni Climaco. | |||||||||||||||||||||||
18 Centro storico di Sighișoara | 1999 | Culturale (iii)(v) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Fondata da artigiani e mercanti tedeschi conosciuti come i Sassoni della Transilvania, Sighișoara è un ottimo esempio di piccola città medievale fortificata, che ha svolto un importante ruolo strategico e commerciale ai margini dell'Europa centrale per diversi secoli. | |||||||||||||||||||||||
Chiese lignee di Maramureş
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1999 | Culturale (iv) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Queste otto chiese sono esempi notevoli di una serie di soluzioni architettoniche trovate in diverse epoche e aree. Esse mostrano la varietà di disegni e lavorazioni adottata in queste strette e alte costruzioni in legno, con le loro caratteristiche torri orologio alte e sottili all'estremità occidentale del palazzo, sia singolo o doppio tetto, e coperte da tegole. Come tali, sono una particolare espressione locale del paesaggio culturale di questa zona montuosa del nord della Romania. | |||||||||||||||||||||||
Fortezze dacie dei monti Orăştie | 1999 | Culturale (ii)(iii)(iv) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Costruite nel I secolo a.C. e d.C. sotto il governo dacio, queste fortezze mostrano una insolita fusione di tecniche architettoniche militari e religiose e concetti del mondo classico e della tarda età europea del ferro. Le sei opere di difesa, il nucleo della Dacia, sono stati conquistati dai romani all'inizio del II secolo d.C.; gli ampi e ben conservati resti stanno in uno spettacolare ambiente naturale e danno un quadro drammatico di una civiltà vigorosa e innovativa. | |||||||||||||||||||||||
Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa:
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2007, 2011, 2017, 2021 | Naturale (ix) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Questa proprietà transfrontaliera comprende 94 componenti in 18 paesi. Dalla fine dell'ultima era glaciale, il faggio europeo si è diffuso da poche aree di rifugio isolate nelle Alpi, nei Carpazi, nei Dinaridi, nel Mediterraneo e nei Pirenei in un breve periodo di poche migliaia di anni in un processo ancora in corso. Il successo dell'espansione in un intero continente è legato all'adattabilità e alla tolleranza dell'albero alle diverse condizioni climatiche, geografiche e fisiche. | |||||||||||||||||||||||
Paesaggio minerario di 45 Roșia Montană | 2021 | Culturale (ii)(iii)(iv) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Situato nella catena metallifera dei Monti Apuseni, nell'ovest della Romania, Roșia Montană presenta il complesso di estrazione dell'oro romano sotterraneo più significativo, esteso e tecnicamente diversificato conosciuto al momento dell'iscrizione. Nota come Alburnus Maior, fu il sito di un'estesa estrazione dell'oro durante l'Impero Romano. In 166 anni a partire dal 106 d.C., i romani estrassero circa 500 tonnellate di oro dal sito sviluppando opere altamente ingegnerizzate, diversi tipi di gallerie per un totale di 7 km e una serie di ruote idrauliche in quattro località sotterranee scelte per il loro minerale di alta qualità. Le tavolette di legno rivestite di cera hanno fornito informazioni legali, socioeconomiche, demografiche e linguistiche dettagliate sulle attività minerarie romane, non solo ad Alburnus Maior ma anche in tutta la più ampia provincia dacica. Il sito dimostra una fusione di tecnologia mineraria romana importata con tecniche sviluppate localmente, sconosciute altrove in un'epoca così antica. Anche l'attività estrattiva nel sito è stata svolta, sebbene in misura minore, tra il medioevo e l'era moderna. Le successive opere estrattive circondano e tagliano le gallerie romane. L'insieme è inserito in un paesaggio agro-pastorale che rispecchia in gran parte le strutture delle comunità che sostennero le miniere tra il XVIII e l'inizio del XX secolo. | |||||||||||||||||||||||
Legenda Unesco
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