Pabillonis | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sardegna | |
Territorio | Monreale | |
Altitudine | 42 m s.l.m. | |
Superficie | 37,42 km² | |
Abitanti | 2.491 (2022) | |
Nome abitanti | Pabillonesi | |
Prefisso tel | +39 070 | |
CAP | 09030 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Beata Vergine della Neve (5 agosto) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Pabillonis è un centro della Sardegna nella provincia del Sud Sardegna.
Da sapere
modificaL'origine del nome deriverebbe dal latino "Papilio-ionis" ovvero accampamenti militari romani stanziatisi in loco (in italiano sono i cosiddetti "padiglioni"). In sardo il termine si è evoluto in "Pabillone", "Papigione", "Papidzone" o "Pabunzone" ad indicare una legnaia e, in certi casi, anche ricovero per gli animali. Tale termine però è diffuso nel centro-nord della Sardegna; mentre non trova riscontro nella parlata locale pabillonese in quanto per definire il ricovero di animali si usa Coratzu e Sa domu de sa linna è la definizione generica del luogo in cui veniva accatastato il legname da ardere. Nei documenti del 1388 che sanciscono la pace tra Aragona ed Arborea, il paese viene nominato come "Paviglionis", "Pavigionis" e "Panigionis".
Cenni geografici
modificaPabillonis si trova nel Monreale e confina con Gonnosfanadiga, Guspini, Mogoro (Oristano), San Gavino Monreale, San Nicolò d'Arcidano (Oristano) e Sardara.
Territorio
modificaÈ situato nel centro-nord della pianura del Campidano, più esattamente a nord del "Pranu Murdegu", vicino alla confluenza di due corsi d'acqua denominati Flumini Mannu e Flumini Bellu. È principalmente un comune agricolo.
Il paese si sviluppa attorno alla chiesa di San Giovanni, un tempo chiesetta campestre e cappella di un vecchio cimitero sul quale attualmente sorge una piazzetta.
Cenni storici
modificaLe prime testimonianze dell'uomo nei territori di Pabillonis risalgono al Neolitico (VI millennio a.C. - III millennio a.C.), infatti è possibile spesso trovare frammenti di ossidiana lavorata. La massiccia presenza di questi reperti suggeriscono la presenza di numerosi villaggi presso le sorgenti d'acqua e fiumi. Ancora non è stata trovata traccia di monumenti tipici del Neolitico. Tuttavia è probabile che l'uomo abbia abitato queste zone anche nel Eneolitico. La civiltà nuragica ha lasciato come testimonianza il nuraghe "Surbiu" (completamente distrutto), il nuraghe Santu Sciori, "Nuraxi Fenu" e il nuraghe "Domu'e Campu".
Originariamente l'abitato sorgeva ad un paio di chilometri dall'attuale ubicazione, i ruderi si trovano nei pressi della chiesetta campestre di San Lussorio, vicino alle sponde del Flumini Mannu (più anticamente Tolomeo si riferisce a "Rivus Sacer" «sacro» o "Hierus") dove le acque del Rio Piras e Riu Bruncu Fenugu s'incontrano. L'omonimo nuraghe (Santu Sciori) e un ponte romano (ancora in piedi) chiamato Su ponti de sa baronessa testimoniano le antiche origini del paese.
Durante il medioevo apparteneva al giudicato di Arborea e più precisamente alla curatoria di Bonorzuli, l'antico centro fu distrutto dai saraceni e ricostruito nell'attuale posizione. Alla caduta del giudicato (1420) entrò a far parte del marchesato di Oristano, e dal 1478, alla sua definitiva sconfitta, passò sotto il dominio aragonese. Gli aragonesi incorporarono il paese nella contea di Quirra, trasformata in marchesato nel 1603, unito alla baronia di Monreale. Sempre in epoca aragonese il paese fu feudo prima dei Carroz, poi dei Centelles e infine degli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Nel 1584 subì il saccheggio da parte dei Mori e il paese rimase abbandonato, lo storico Vittorio Angius scrisse: «... i barbari furono colà condotti da un rinnegato sardo, [...], tranne i popolani salvatisi colla fuga, gli altri furono massacrati o tratti in ischiavitù».
Nel 1934, in epoca fascista, fu realizzata la bonifica delle paludi attorno al Flumini Mannu. Il 5, 7, e 8 settembre del 1943 il campo di volo di Pabillonis ubicato in regione Foddi fu bombardato da un totale di 112 aerei P-40 del 325mo gruppo delle forze alleate. I caccia bombardieri lanciarono bombe da 20 libbre sul campo di volo e altri obiettivi. Questo fu l'ultimo atto della guerra in Sardegna. A distanza di poche ore Badoglio ufficializzava l'uscita dell'Italia dal conflitto.
Lingue parlate
modificaLa variante del sardo parlata a Pabillonis è il campidanese occidentale.
Come orientarsi
modificaFrazioni
modifica- Foddi
Come arrivare
modificaIn aereo
modificaIn auto
modificaPrendere la SS 131 Carlo Felice, continuare fino all'uscita "Sardara-Pabillonis", poi, continuare per Pabillonis
In nave
modificaDai porti di Cagliari, Porto Torres, Olbia-Isola Bianca e Golfo Aranci.
In autobus
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modificaArchitetture religiose
modifica- 1 Chiesa parrocchiale della Beata Vergine della Neve. L'edificio con più testimonianze artistiche. Costruito nel XVI secolo con pianta rettangolare a tre navate, all'interno conserva degli affreschi. La facciata, semplice, è composta dal portale attorniato da lesene. All'interno della chiesa è custodito un tabernacolo ligneo del XVII secolo attribuito a Giovanni Angelo Puxeddu.
- 2 Chiesa di San Giovanni Battista. La più antica fra le chiese di Pabillonis, risale al XII secolo e faceva parte del vecchio cimitero. In stile romanico con pianta rettangolare a navata unica e volta a botte ha un campanile a vela con doppia campana.
- 3 Chiesa di San Lussorio.
Musei
modifica- 4 Casa Museo, Vicolo Torquato Tasso 7. La Casa Museo è situata nel cuore del centro storico pabillonese. Si tratta di una vecchia abitazione in terra cruda, a due piani, finemente ristrutturata e arredata con oggettistica antica. Appartenuta alla famiglia Cherchi, è stata poi donata dalla stessa al Comune che le ha conferito questo nuovo scopo culturale e storico. Attualmente è adibita a ospitare mostre e manifestazioni culturali in vari periodi dell'anno. Al suo interno sono esposti anche gli abiti tradizionali pabillonesi.
Siti archeologici
modifica- Nuraghi. Vicino all'antico e all'attuale centro abitato si trovano i nuraghi di Santu Sciori e Nuraxi Fenu e in base a quanto Vittorio Angius scrisse: «Entro la circoscrizione di questo territorio trovansi tre nuraghi, uno detto Surbiu distante dal paese poco men di un miglio e in massima parte disfatto; l'altro appellato Nuraxi-Fenu distante quasi un miglio e mezzo, e degno di esser considerato e an- noverato a' più grandi che si conoscono, quali pur sono i prossimi del territorio di Guspini, il Saureci, il Fumìu e l'Orco; il terzo denominato dall'indicata Chiesa di S. Lussorio e prossimo al fiume è pure da esser riguardato per la sua grandezza. Esso era circondato d'un'altra costruzione e due nuraghetti di questa si possono ancora vedere in parte. In uno de' quali nel principio del corrente secolo si scoprì un'urna quadrilunga di metri due e mezzo nel lato maggiore, e dentro la medesima delle grandi ossa (!!).».
- 5 Nuraghe Santu Sciori. Il nuraghe Santu Sciori si trova nella località di San Lussorio ove si trovano le antiche rovine; presenta un bastione polilobato e torri antemurali, risale probabilmente al 1300 a.C. (età del bronzo medio). In epoca medioevale venne utilizzato come area sepolcrale, questo riutilizzo è testimoniato dal ritrovamento nel XIX secolo di un'urna cineraria all'interno delle rovine di una delle torri. Attualmente parte del complesso nuragico si trova sotto la chiesetta costruita negli anni '70 (le rovine dell'antica chiesa si trovano a poche decine di metri dall'attuale), sarebbero necessari degli scavi archeologici per ricostruire più esattamente la storia di quell'area poiché le testimonianze scritte sono rare.
- 6 Nuraxi Fenu. Il Nuraxi Fenu si trova a circa 3 km dall'attuale centro abitato nei pressi della stazione ferroviaria. Gli scavi iniziati nel 1996 hanno riportato alla luce molteplici cocci di vasi e anche lanterne e alcune monete romane che testimoniano la frequentazione del sito in età imperiale.
I resti del nuraghe, che si estendono per circa 2.000 m², appartengono ad un complesso polilobato di grandi dimensioni (fra i più grandi di tutta la Sardegna) risalente al bronzo medio (1300 a.C.). Vittorio Angius, parlando di San Gavino dice: «Può dunque tenersi che dentro i limiti del territorio di Sangavino sorgessero ne' tempi più antichi più di sedici nuraghi, e che alcuni de' medesimi fossero tanto grandi, quanto quello che vedesi ancora nelle vicinanze di Pabillonis, che è uno de' più colossali dell'Isola...». Si precisa che quando l'Angius scrisse queste parole, la reggia nuragica di Barumini non era stata ancora scavata.
La stratigrafia ha evidenziato l'abbandono del nuraghe già in epoca antica dovuta ad un incendio e ad un crollo. È stato poi rifrequentato da genti puniche e successivamente dai romani. Lo strato più antico degli insediamenti non è ancora stato scavato. I reperti rinvenuti sono attualmente conservati nel museo archeologico di Sardara. - 7 Nuraghe Surbiu. Qualche sasso e poco più presenti lungo la strada Montangesa, a ricordo di un sito che in base alle testimonianze locali fu utilizzato successivamente anche come forno.
- 8 Tomba dei giganti S'Ena e Zimini.
Eventi e feste
modifica- Sant'Antonio Abate (Sant'Antoni 'e su fogu). 16 gennaio. Festa notturna, basata sull'accensione di un grande falò (in sardo Su fogadoni)
- Madonna di Fátima. 13 maggio.
- San Giovanni Battista. 24 giugno e 29 agosto. Il 24 giugno viene festeggiata la natività di San Giovanni Battista, il 29 agosto invece si ricorda la morte di San Giovanni Battista con la preparazione de Is carrus de s'àlinu (àbiu), carri trainati dai buoi e trattori addobbati con rami d'ontano.
- Beata Vergine della Neve. 5 agosto. Festa patronale.
- San Lussorio (Presso l'omonima chiesa campestre). 21 agosto.
- Su trigu cotu (Grano cotto). 31 dicembre. Antica usanza: si passa per le case distribuendo del grano cotto come augurio di buon auspicio per il nuovo anno.
Cosa fare
modificaAcquisti
modifica- 1 Centro Artigianato Sardo, Via Cristoforo Colombo 46, ☎ +39 340 3557797. Lun-Ven 8:30-21:00, Sab 8:30-13:00.
Come divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi modici
modifica- 1 La Terrazza di Amalfi, Via Cristoforo Colombo 41, ☎ +39 347 1067321, laterrazzadiamalfi@gmail.com. Pizzeria.
- 2 La Padellaccia, Via Vittorio Emanuele 13, ☎ +39 349 6455692. Pizzeria.
- 3 Non solo Pizza, Via Milano 5, ☎ +39 340 4886763, nonsolopizzapabillonis@gmail.com. Pizzeria e fast-food.
Prezzi medi
modifica- 4 Surbiu, Località Surbiu, ☎ +39 347 8600795, agri.surbiu@gmail.com. Agriturismo.
Dove alloggiare
modificaSicurezza
modificaNumeri utili
modifica- 1 Carabinieri, Via Argiolas 21, ☎ +39 070 9353622, stca231880@carabinieri.it.
- 2 Guardia medica, Via Dante Alighieri 16, ☎ +39 070 9353050. Lun-Ven 20:00-8:00, Sab 10:00-24:00, Dom 0:00-8:00.
Farmacie
modifica- 3 Farmacia Virdis, Via Cristoforo Colombo 40/A, ☎ +39 070 9353605, farmaciavirdispabillonis@gmail.com.
Come restare in contatto
modificaPoste
modifica- 4 Ufficio postale, Via San Giovanni 34, ☎ +39 070 9353624, fax: +39 070 9353624. Lun-Ven 8:20-13:45, Sab 8:20-12:45.
Nei dintorni
modificaAltri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Pabillonis
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pabillonis