rilievo montuoso della Sardegna
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Monte Limbara
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Sito del turismo

Monte Limbara è un massiccio situato nella Gallura, subregione della Sardegna.

Da sapere

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Cenni geografici

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Il Monte Limbara è un massiccio montuoso situato nella Sardegna nord-orientale, al centro della subregione della Gallura. Trattasi di un massiccio granitico, caratterizzato da cime modellate ed immerso in un paesaggio di fitte sugherete e suggestive vallate e foreste. Il classico paesaggio gallurese, caratterizzato da lecci e sughere, è dominato da quello che è il monte-confine meridionale tra le regioni storiche e geografiche di Gallura e Logudoro. Dal punto di vista geologico il territorio è caratterizzato da rocce di natura granitica, erose dal tempo in forme piuttosto scenografiche, risalenti al Paleozoico. La formazione del massiccio è dovuta al sollevamento del blocco granitico della Gallura, avvenuto durante il Cenozoico. Le cime più elevate del massiccio sono:

  • Punta Balistreri: 1.362 metri;
  • Punta Bandiera: 1.345 metri;
  • Punta Berritta: 1.359 metri;
  • Punta Giugantinu: 1.333 metri.
  • Monte Niddòri: 1.237 metri;
  • Monte Lu Scioccu: 1.215 metri;
  • Monte Biancu: 1.150 metri;
  • Monte Cano: 1.115 metri.

Il territorio del monte Limbara è così spartito:

  • Tempio Pausania nel versante nord-occidentale. Punta maggiore: Balistreri (1.362 m s.l.m.).
  • Calangianus nel versante nord-orientale. Punta maggiore: Bandiera (1.345 m s.l.m.).
  • Oschiri nel versante a sud-ovest (località Balascia e San Leonardo).
  • Berchidda in tutto il versante meridionale (esclusa la parte in comune di Oschiri). Punta maggiore: Berritta (1.359 m s.l.m.).

Flora e fauna

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La fauna è costituita da mammiferi come il cinghiale (Sus scrofa), la volpe (Vulpes vulpes), la martora (Martes martes), la donnola (Mustela nivalis), il gatto selvatico (Felis silvestris), la lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) ed il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus). Il daino (Dama dama) ed il muflone (Ovis musimon) sono stati reintrodotti dall’uomo. Tra gli uccelli vi sono l’aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus), l’aquila reale (Aquila chrysaetos), la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinnunculus), lo sparviero (Accipiter nisus), il falco pellegrino (Falco peregrinus), l’astore (Accipiter gentilis), la civetta (Athene noctua), l’assiolo (Otus scops), il corvo imperiale (Corvus corax), la cornacchia grigia (Corvus cornix), la ghiandaia (Garrulus glandarius), la taccola (Coloeus monedula) ed il passero solitario (Monticola solitarius). Nelle zone sgombre dagli alberi si possono osservare la pernice sarda (Alectoris barbara), la beccaccia (Scolopax rusticola), l’allodola (Alauda arvensis), la calandra (Melanocorypha calandra), il tordo (Turdus philomelos), la tordela (Turdus viscivorus), il saltimpalo (Saxicola torquata), l’averla capirossa (Lanius senator), il verdone (Carduelis chloris), il cardellino (Carduelis carduelis), il merlo (Turdus merula), il pettirosso (Erithacus rubecula), la cinciallegra (Parus major), la cincia mora (Parus ater), il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), lo scricciolo (Troglodytes troglodytes) e la magnanina sarda (Sylvia sarda). Tra i rettili e gli anfibi vanno citati la lucertola del Bedriaga (Archaeolacerta bedriagae) il gongilo (Chalcides ocellatus), la biscia dal collare (Natrix natrix), la biscia viperina (Natrix maura), l’euprotto sardo (Euproctus platycephalus), il discoglosso sardo (Discoglossus sardus), la raganella sarda (Hyla sarda), il rospo smeraldino (Bufo viridis) e la Testudo marginata.

Di grande rilievo sul Limbara é la flora ricca di endemismi. II manto vegetale si presenta disomogeneo soprattutto in relazione all’altitudine; sulle vette prevale un manto basso e cespuglioso, mentre a bassa quota primeggia il manto boschivo. Tra le innumerevoli specie botaniche presenti sulla montagna vorremmo segnalare alcune tra le più facilmente riconoscibili e altre di interesse scientifico rilevante. Facilmente riconoscibile il bosco a Leccio (Quercus Ilex L.): albero sempreverde che può raggiungere i 30 metri di altezza con foglie coriacee di colore verde scuro sulla pagina superiore e giallastre su quella inferiore. II frutto é una ghianda allungata avvolta per metà da una cupola. Fiorisce nel periodo aprile-maggio. Spesso misto al Leccio troviamo il Frassino (Fraxinus ornus L.): albero a foglie caduche, può raggiungere i 15 metri di altezza, ha foglie lanceolate e corteccia liscia, fiori bianchi odorosi e frutto a forma di ala. La fioritura avviene contemporaneamente alla fogliazione nel periodo aprile-maggio. Tipici della macchia mediterranea e non difficili da individuare sono il Lillatro (Phyllirea Latifolia L.), che vive indifferentemente su diversi substrati e a diverse altitudini, é un piccolo albero sempreverde, con foglie coriacee lobate e con margine dentato, fiori bianchi e frutto carnoso (drupa) che a maturità assume il colore nero, e l’Agrifoglio (Ilex Aquifolium L.): piccolo albero sempreverde con corteccia liscia grigio-verde e chioma. Le foglie variano nella forma e nel margine, da spinoso a liscio nella pianta adulta. Sono riconoscibili i fiori femminili con corolla bianca, da quelli maschili con corolla rossa ammirabili nel periodo tra maggio-giugno. II frutto é una drupa di colore rosso lucente che si porta a maturazione tra agosto e settembre. É una pianta offícinale con effetto diuretico, antireumatico e febbrifugo. Lungo i corsi d’acqua perenni oltre al frassino é individuabile l’Ontano (Alnus Glutinosa [1.] Gaerther); albero di medie dimensioni (fíno a 15 mt.) con foglie caduche lisce a margine seghettato, con fiori maschili penduli giallo-rossastri e infiorescenze femminili rosso-marrone. La fioritura avviene in marzo-aprile. Interesse scientifico rilevante assume la presenza sul Limbara del Tasso {Taxus Baccata L.), ormai diventato specie rara nell’isola. Albero che raggiunge i 20 metri di altezza con corteccia bruno rossastra che si sfalda in strisce sottili. Le foglie si dispongono su due file opposte ma nella medesima direzione (a pettine) con lamina superiore lucida. Frutto arillo rosso fruttificazione agosto-settembre. Da sottolineare inoltre la Ginestra dell’Etna (Genista Aetnensis [Biv.] DC) che rappresenta un endemismo sardo-siculo. Albero caducifoglio con rami flessuosi, fiori giallo intenso di notevole impatto visivo ammirabili da giugno fino ad agosto.

Quando andare

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Numerose escursioni organizzate e suggestivi paesaggi e percorsi fanno del Limbara un monte visitabile per tutto l'anno fuorché il periodo estivo, nel quale è altissima la probabilità di incendi dolosi e non. Il periodo consigliato per escursioni è la primavera (Marzo-Giugno), mentre tra dicembre e febbraio è consigliato per chi ama la tipica vacanza invernale: sul Limbara sono frequenti le nevicate.

Cenni storici

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Il nome del massiccio potrebbe derivare dalla denominazione Limes Balares (confine dei Balari), data alla zona dai Romani, in quanto costituiva la linea di confine (Limes romano) interna alla Sardegna tra la regione abitata a nord dai Corsi (la Gallura) e quella abitata dai Balari (il Monteacuto e la parte orientale del Logudoro). Le pendici del monte Limbara furono percorse da un incendio, nel 1936, che distrusse i suoi vecchi boschi, composti da alberi di sughera (Quercus suber) e leccio (Quercus ilex). I successivi interventi di ripristino della copertura vegetale portarono all'impianto di conifere, caratterizzate dal loro rapido accrescimento. Per molti anni sulla cima del Limbara si trovava la sede di una base - comunicazioni della NATO (di cui sono ancora presenti le vecchie antenne del sistema di comunicazione militare ASST), e di una stazione dei carabinieri. Attualmente vi ha sede una base telecomunicazioni dell'Aeronautica Militare e l'eliporto del Servizio Antincendi. Sulla sommità sono installati i più importanti ripetitori televisivi della Sardegna settentrionale. Nei pressi della punta Balistreri si trova la chiesetta della "Madonna della Neve".

Territori e mete turistiche

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Come arrivare

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Come spostarsi

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Cosa vedere

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Cosa fare

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Acquisti

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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Altri progetti

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