Mombasa
Il centro di Mombasa visto dalla città vecchia
Stemma e Bandiera
Mombasa - Stemma
Mombasa - Stemma
Mombasa - Bandiera
Mombasa - Bandiera
Stato
Regione
Altitudine
Abitanti
Prefisso tel
Fuso orario
Posizione
Mappa del Kenya
Mappa del Kenya
Mombasa
Sito istituzionale

Mombasa è una città sul tratto meridionale della costa del Kenya.

Da sapere

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Seconda città del Kenya per numero di abitanti, Mombasa ha uno spiccato carattere arabo. Larghi strati della sua popolazione sono infatti formati da discendenti di mercanti omaniti ai quali si aggiunge una nutrita minoranza di indiani di credo musulmano.

Quando andare

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Ogni periodo dell'anno va bene per visitare Mombasa con unica eccezione, forse, il mese di maggio caratterizzato da piogge più frequenti.

Cenni storici

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La città è menzionata dal geografo Tolomeo e serviva da scalo per mercanti musulmani. I Portoghesi si impossessarono della città nel 1505 sotto il comando di Dom Francisco. La città fu rasa al suolo e ricostruita ex novo. Il forte Jesus fu innalzato nel 1593 e fu destinato ad accogliere la guarnigione portoghese.

Nel 1631 la popolazione si rivoltò contro i nuovi dominatori e riuscì a espugnare il forte massacrando i militari di stanza. L'anno seguente una flotta inviata da Lisbona riuscì a riconquistare la piazzaforte e la popolazione locale abbandonò Mombasa. Il dominio portoghese riuscì a mantenersi fino al 1698 anno in cui dovettero cedere il posto agli Omaniti che si diedero a un lucroso commercio di schiavi. I Britannici arrivarono nel 1878 e provvidero a costruire la ferrovia fino a Nairobi.

Come orientarsi

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Distretti

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Mappa divisa per regioni
Mappa divisa per regioni
      Mvita Il distretto centrale. Il centro di Mombasa giace su un'isola tra due fiumi, il Tudor Creek e il Kilindini Harbour. La strada principale è la Moi Avenue che attraversa tutto il centro in senso orizzontale. Alla sua estremità orientale, là dove interseca la Digo Road, ha inizio la città vecchia di Mombasa. A parte il forte costruito dai Portoghesi, quasi tutti gli edifici della città vecchia non sono anteriori al XX secolo.
      Changamwe Il distretto a nord-ovest del centro ove è situato l'aeroporto, la stazione ferroviaria e quella degli autobus extraurbani. È una zona industriale con raffinerie di petrolio connessa al centro dal ponte Makupa.
      Kisauni Il distretto settentrionale con una serie di grandi alberghi allineati sulla costa (quartiere Nyali) ma anche con diverse baraccopoli nell'immediato entroterra. Vi si accede dal centro tramite i ponti Nyali e Mtwapa. L'estremo nord del distretto è occupato dal quartiere di di Bamburi con caratteristiche analoghe a quelle di Nyali. Vi si trova la spiaggia pubblica di Mijikenda comunemente chiamata "I Pirati" e l'Haller Park, una riserva faunistica. Bamburi annovera anche una serie di pub e locali notturni molto frequentati sia dai residenti che dai turisti di passaggio.
      Likoni Il distretto meridionale affacciato sull'oceano con un litorale sabbioso che accoglie ampie spiagge tra le quali la più rinomata è quella di Shelly. Diversamente da Kisauni, Likoni è una zona di basso profilo con pochi e insignificanti alberghi. Un traghetto collega Likoni a Mvita.


Come arrivare

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In aereo

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  • -4.03472239.5941671 Aeroporto Internazionale Moi. Voli di linea da città italiane erano operati al 2019 dalla NEOS air (da Milano-Malpensa e uno stagionale da Verona). Aeroporto Internazionale Moi su Wikipedia Aeroporto Internazionale Moi (Q392784) su Wikidata

In treno

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  • -4.02200539.5792762 Mombasa Terminus. Sconvenientemente situata nel sobborgo di Miritini, oltre l'aeroporto internazionale, è una nuova stazione che sostituisce quella vecchia in centro, non più in funzione.
    Vi fanno capolinea i treni Madaraka Express provenienti da Nairobi (uno al giorno). Il bagaglio non deve eccedere i 30 chili. Al 2018 il prezzo di un posto in seconda classe si aggirava sui 1.000 KES in seconda classe, il triplo per posti di prima classe. Da un capolinea all'altro (472 km) i treni espresso impiegano circa 5 ore grazie a velocità che superano i 110 km orari e a fermate intermedie ridotte (circa 7).
    Mombasa Terminus (Q61940741) su Wikidata

In autobus

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  • -4.05683439.6689053 Stazione degli autobus extraurbani, Mwembe Tayari Rd.
Autolinee


Come spostarsi

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Traffico sulla Kenyatta avenue

A Mombasa non esiste un vero servizio di trasporto pubblico; ci si sposta in matatu, minibus al massimo con 14 posti a sedere. In passato i matatu erano taxi collettivi mentre oggi si muovono in maggioranza su percorsi prestabiliti. A Mombasa sono circa 3500 e i conducenti sono stati riuniti in due diverse associazioni. I matatu si distinguevano per i loro colori sgargianti e per la musica a tutto volume ma una legge del 2004 ha regolamentato il settore, fissando la colorazione delle vetture che deve essere bianca con una striscia gialla che riporta il numero massimo di passeggeri e l'indicazione del percorso seguito e obbligando conducente e coadiuvante a indossare una sorta di divisa. È stato introdotto anche l'uso obbligatorio di cinture di sicurezza. Queste regole però tendono ad essere sempre meno osservate. Alcune linee matatu superano di gran lunga i limiti urbani, spingendosi fino a Malindi (due ore circa al prezzo di 200 KES) e agli altri centri balneari a sud di Mombasa.

Per i vostri spostamenti potrete contare anche su altri mezzi privati come i tuk-tuk (tricicli motorizzati dotati di una cabina per i passeggeri), PikiPiki (taxi ciclomotori) e boda boda (taxi-bicicletta). Una corsa con questi mezzi vi provocherà i brividi se non siete abituato al traffico di città del terzo mondo: la circolazione è caotica, i semafori sono pochi e non rispettati, le regole elementari del codice della strada sono infrante e la vista eventuale di agenti di polizia non costituisce una remora. Il costo di un percorso tuk-tuk varia tra 70 e i 100 KES, quella di un PikiPiki è intorno ai 60 KES e quella di un boda-boda circa 20 KES.

Naturalmente abbondano i taxi convenzionali, più o meno ufficiali. La corsa è di solito pagata in anticipo dietro contrattazione. Non stupitevi se il conducente, prima di condurvi a destinazione, si reca dal benzinaio per fare il pieno.

Il servizio Twitter della Croce Rossa del Kenya fornisce informazioni in tempo reale su eventi o incidenti stradali, il che aiuta gli automobilisti a evitare ingorghi.

Cosa vedere

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Pembe Za Ndovu
L'interno di Fort Jesus con l'ingresso al museo a sinistra
  • -4.0614639.666141 Pembe Za Ndovu, Moi Avenue (All'altezza dei giardini Uhuru). Strutture in alluminio in forma di zanne di elefante che sormontano a coppia le due carreggiate del centrale viale Moi. Furono erette nel 1952 in occasione della visita della regina Elisabetta II d'Inghilterra e da allora costituiscono il simbolo di Mombasa.
  • -4.06273639.6796362 Forte Jesus. Il più noto dei non molti monumenti di Mombasa è questo forte del XVI secolo realizzato dall'architetto italiano Cairati, al servizio dei Portoghesi e che realizzò per loro altre opere a Goa. Nel 2011 la fortezza fu inserita nella lista UNESCO dei patrimoni mondiali dell'umanità. Il nome del forte deriva dal fatto che la flotta portoghese navigava sotto la bandiera dell'Ordine di Cristo (Ordem di Nosso Senhor Jesus Cristo).
    Oltre ad accedere alle fortificazioni, si può visitare il museo allestito nelle prigioni del periodo coloniale britannico. Parte delle collezioni provengono dalla fregata portoghese Santo António de Tanna che affondò nel 1697 al largo del forte. I pezzi esposti consistono principalmente in ceramiche provenienti dall'Africa, dall'India e dalla Cina, oltre ad oggetti personali dell'equipaggio e a due cannoni di bronzo. La sezione archeologica comprende reperti provenienti da scavi effettuati lungo la costa keniota.
    Sono esposti anche equipaggiamenti militari arabi, strumenti musicali e, nel cortile, una serie di cannoni navali del XVIII e XIX secolo. Nei giardini prospicienti l'ingresso del forte stanno due cannoni da 105 mm dell'incrociatore leggero della marina imperiale tedesca SMS Königsberg.
    Forte Jesus su Wikipedia forte Jesus (Q379080) su Wikidata
  • -4.06355339.6715853 Cattedrale dello Spirito Santo. Chiesa cattolica consacrata nel 1898 ma ricostruita venticinque anni dopo per poter accogliere un maggior numero di fedeli. L'edificio presenta una facciata in stile neo-romanico, fiancheggiata da due torri campanarie. All'interno si distinguono le vetrate policrome raffiguranti episodi della vita dei santi Francesco Saverio, patrono di Goa e Patrizio, patrono d'Irlanda.
    Nel maggio 1955, con l'istituzione della diocesi di Mombasa, la chiesa è stata elevata a cattedrale.
    Cattedrale dello Spirito Santo (Mombasa) su Wikipedia cattedrale dello Spirito Santo (Q21832729) su Wikidata
  • -4.04637739.7024884 New Dwarikadham Temple, Beach Road (Quartiere di Nyali). Tempio dei seguaci della setta indù per la coscienza di Krishna inaugurato nel 2011.


Eventi e feste

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  • Carnevale. Novembre. si svolge sul viale Moi.


Cosa fare

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Haller Park
  • -4.0412839.702581 Mamba Village, Links Rd. Parco di 20 ettari la cui attrazione principale è costituita da un allevamento di coccodrilli con più di 10.000 esemplari. Il parco offre anche la possibilità di passeggiate a dorso di dromedario. Il miglior momento per una visita è alle 17:00, ora in cui gli addetti del parco si occupano del nutrimento dei coccodrilli. All'interno è presente un bar/ristorante.
  • -4.016239.71862 Haller Park, Malindi Road (Quartiere di Bamburi), +254 41 5485901. – Un parco safari di 75 ettari inaugurato nel 1985 su una barriera corallina fossilizzata. I più celebri ospiti del parco sono l'ippopotamo Owen, reso orfano dallo tzunami del 2004 e la tartaruga gigante Mzee, oramai centenaria e che con grande meraviglia degli scienziati ha adottato l'ippopotamo orfano.


Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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