comune italiano, in provincia autonoma di Trento

Massimeno è un centro del Trentino-Alto Adige.

Massimeno
Chiesa di San Giovanni Battista
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
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Massimeno
Sito istituzionale

Da sapere modifica

Cenni geografici modifica

Situato nella parte nord della Val Rendena non è solo il comune con meno abitanti della Valle, ma anche di tutta la Regione. Dista 58 km. da Trento, 103 da Brescia.

Cenni storici modifica

Il luogo in cui sorge il paese non sarebbe lo stesso della sua origine. Si dice che sorgesse nello spiazzo a nord della chiesa di San Giovanni. L'area della chiesa è comunemente chiamata Castèl, parrebbe a ricordo di un Castello Massimo da cui deriverebbe il nome del paese:Massimeno.

L'abitato antico fu distrutto da una frana, o forse da un incendio, evento quest'ultimo comune a parecchi paesi della Valle. Massimeno fu ricostruito più in basso e conserva alcune case contadine massicce che nostrano le antiche caratteristiche delle costruzioni rurali di montagna.

L'antica pratica dell'agricoltura ha lasciato posto ai lavori dedicati al turismo, sulla scia dello sviluppo in tal senso di tutta la Valle.

Come orientarsi modifica

  Massimeno


Come arrivare modifica

In aereo modifica

In aereo modifica

 

  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202.   apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

In auto modifica

 

È attraversato dalla strada statale 239 Dimaro - Tione di Trento

 

• Uscita "Rovereto Sud" in direzione Sarche, Tione, Campiglio (dal casello 70 km circa a Pinzolo) autostrada del Brennero

• Uscita "San Michele all'Adige" in direzione Mezzolombardo, Cles, Dimaro, Madonna di Campiglio (dal casello 67 km a Campiglio) autostrada del Brennero

• Uscita consigliata Trento Centro in direzione Riva del Garda, Tione, Pinzolo (60 km dal casello) autostrada del brennero

 


Uscita "Brescia Est" autostrada Milano-Venezia in direzione Lago d'idro, Tione, Madonna di Campiglio

In treno modifica

 

Stazione FFSS di Trento o Brescia, proseguendo poi in autobus.


In autobus modifica

 

Collegamenti diretti da Trento, Milano, Brescia.

Come spostarsi modifica


Cosa vedere modifica

  • Chiesa di San Luigi. Lungo la strada che conduce a Bocenago si trova la chiesetta dedicata a San Luigi. L'interno semplice e spoglio mostra alcuni affreschi di recente restauro. In facciata è raffigurato San Luigi mentre prega; sullo sfondo spicca in campanile della chiesa parrocchiale di Massimeno.
  • Chiesa di San Giovanni Battista. La tradizione vuole che sia sorta sui resti di una fortificazione del tardo periodo romano. Vi sono state rinvenute tombe, monete, armi ed uno scheletro nella sua armatura. Della chiesa di San Giovanni Battista si fa menzione già nel 1400. Al pari di parecchie chiese antiche della Val Rendena viene affrescata nel 1534 da Simone II Baschenis della famiglia di pittori bergamaschi che ha lasciato testimonianza di sé in tutta la valle. Gli affreschi rappresentano la Madonna del Sepolcro, Maria vergine in trono, San Cristoforo con Gesù fanciullo.
    La leggenda
    È credenza popolare tramandata da secoli che chi vuole avere un figlio deve mettere la testa nell'incavo di una acquasantiera di granito murata nella chiesa.
  • Chiesa parrocchiale Madonna di Loreto. Dell'edificio sacro che sorgeva prima al suo posto la chiesa parrocchiale di Massimeno conserva due quadri che si trovano nel presbiterio. L'antica cappella privata lasciò il posto alla parrocchiale nel 1861, quando venne edificata con una sola navata ma di grande spaziosità. L'altare maggiore è in marmo bianco ed ospita la pala d'altare dedicata alla Madonna di Loreto. Nella facciata spicca un portale massiccio in granito.
  • Capitello delle Bàgole. Questa edicola votiva fu costruita nel 1834; vi è raffigurata la Madonna del Rosario in compagnia di San Giovanni Battista e Sant 'Antonio. In questo luogo vennero alla luce durante lavori agricoli quattro scheletri umani che erano sovrastati da una lastra di granito: la stessa che ora costituisce il tetto dek capitelli,
  • Capitello della Madonna. Si trova ad un incrocio sulla strada che, percorrendo i boschi, conduce a Bocenago. La costruzione di questa edicola votiva risale al 1654 ma è stata successivamente rimaneggiata.È sorta per volere della comunità di Massimeno ed è sempre stata conservata con amorevole cura dai suoi abitanti.
  • Capitello di Martìn. L'edicola sacra riporta le raffigurazioni della Deposizione, di San Martino e di Sant'Antonio Abate

Punti di interesse naturalistico

  • Mulattiera Salagada. È una delle antiche strade della Valle che è stata conservata così come era un tempo. È interamente selciata (da cui il nome salagada) e serviva per raggiungere i pascoli di Malga Plan e le cosiddette case da mont, abitazioni che servivano nel periodo estivo quando gli abitanti del paese conducevano le mandrie ai pascoli. La strada era ripercorsa al contrario, dal pascolo al paese, quando in autunno ridiscendevano con bestie e slitte cariche di fieno e fogliame per la stalla,
  • Larici forati. Un tempo dai larici si estraeva la resina (largà) da cui, tramite distillazione, si ricavava la trementina che veniva usata in medicina. Per ottenerla si praticava un foro nella zoccolo della pianta; il foro veniva poi chiuso con un tappo di legno per consentirgli di riempirsi di resina, che veniva poi estratta stappando la pianta. Molti di questi larici secolari conservano ancora il tappo. La raccolta della resina finì dopo gli anni Cinquanta, quando si iniziò a produrre la trementina chimicamente.


Eventi e feste modifica


Cosa fare modifica


Acquisti modifica


Come divertirsi modifica


Dove mangiare modifica

Prezzi modici modifica


Dove alloggiare modifica


Sicurezza modifica


Come restare in contatto modifica

Poste modifica

  • Poste italiane, via San Lorenzo 30 (a Pinzolo), +39 0465 503062, fax: +39 0465 501279.


Tenersi informati modifica

  • Giornale delle Giudicarie [1] - notiziario online


Nei dintorni modifica

  • Pinzolo — A metà strada fra Pinzolo e Carisolo la chiesa cimiteriale di San Vigilio, con i celebri affreschi della Danza Macabra e della serie dei Sette Peccati Mortali dipinti da Simone Baschenis nei primi decenni del Cinquecento, rappresenta uno dei migliori e più importanti esempi di chiesa dipinta della Val Rendena.
  • Carisolo — All'imbocco della Val Genova, la chiesa cimiteriale di Santo Stefano, isolata in posizione panoramica su un promontorio fuori paese, conserva importanti cicli pittorici dei Baschenis.
  • Madonna di Campiglio — Una delle più famose località di villeggiatura estiva e di sport invernali di tutto l'arco alpino, rinomata già in epoca asburgica, quando poteva vantare la frequentazione della famiglia imperiale austriaca.
  • Cascate di Nardis - Val di Genova
  • Parco naturale Adamello-Brenta
  • Lago di Garda — La punta trentina del lago annovera i centri turistici di Riva del Garda, Arco, Torbole.
  • Trento — Capoluogo della regione, il suo simbolo è il Castello del Buonconsiglio, il più vasto e rilevante complesso monumentale del Trentino-Alto Adige. Ha ospitato, dal secolo XIII fino a tutto il XVIII, i principi vescovi di Trento.


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