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Fermo ToGo è un itinerario che si sviluppa attraverso il centro storico di Fermo, capoluogo di provincia nelle Marche. A piedi oppure in auto, non restare fermo, ma visita Fermo!

Itinerario turistico Fermo ToGo
Tipo itinerario
Stato
Regione
Territorio
Città
Tempo

Introduzione modifica

Un itinerario di un giorno alla scoperta dei monumenti simbolo di un capoluogo che non ti terrà affatto fermo. Tra vicoli suggestivi, piazze monumentali, ampie vedute sui Monti Azzurri o sul blu del mare Adriatico, scopri i gioielli della città ed immergiti nel fascino senza tempo di un centro storico che conserva suggestioni medievali insieme a modernismi ottocenteschi, senza dimenticare gli incanti naturalistici e storici delle sue frazioni, a cominciare da Torre di Palme. Fermo ToGo perché togo significa "bello, simpatico" nel gergo fermano, con una parola di origine ebraica che tramanda la storia della comunità che ne abitò il ghetto fino ad un paio di secoli fa.

Quando andare modifica

L'itinerario è praticabile tutto l'anno ma preferibilmente nella bella stagione per il percorso pedonale.

A chi è rivolto modifica

Itinerario aperto a tutti, ma per coloro che abbiano problemi o limitazioni alla propria mobilità potrebbe risultare difficile raggiungere alcuni siti, anche per via delle frequenti e ripide salite e discese.

Come arrivare modifica

In aereo modifica

  Aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona-Falconara. Da qui è poi possibile raggiungere la città in auto tramite la A14, in treno (dalla stazione di Ancona fino a quella di Porto San Giorgio) o in autobus.

  Aeroporti di Roma (Roma-Fiumicino e Roma-Ciampino). Da qui è previsto un servizio navetta in autobus giornaliero che permette di arrivare proprio nel centro cittadino.

In auto modifica

  Percorrete l’autostrada A14 Bologna-Taranto, fino all’uscita Fermo-Porto San Giorgio. Imboccate la SS16 Adriatica in direzione Nord, seguendo poi le indicazioni stradali.

In treno modifica

  Scendete alla stazione ferroviaria di Porto San Giorgio. Fermo è ad essa collegata tramite una linea di autobus circolari che partono ogni 20 minuti dalla fermata adiacente alla stazione stessa. Se, invece, vogliate raggiungerla in taxi, la fermata è appena fuori la stazione ferroviaria e la distanza del tragitto è di circa 6 km.

In autobus modifica

  Le principali linee nazionali del centro Italia prevedono la sosta nel centro cittadino.

Preparativi modifica

Essendo un itinerario cittadino, caratterizzato da salite e discese e dalla classica pavimentazione di sanpietrini, si consiglia di indossare scarpe comode. Immancabile nell’equipaggiamento del viaggiatore è una mappa della città, reperibile presso la biglietteria dei Musei cittadini, la Biblioteca civica (entrambe sul lato nord di Piazza del Popolo), al punto di informazione turistica (ubicato al terminal dei maxi parcheggi), oppure in OpenStreetMap. Non dimenticatevi di controllare i giorni e gli orari di apertura dei luoghi che vorrete visitare.

Tappe modifica

  Mappa di Fermo(Modifica GPX)

Itinerario 1 - percorso pedonale modifica

L'itinerario parte da 43.1608813.718421 Piazza del Popolo, sul cui margine settentrionale si trova l'edificio del 43.161913.71852 Palazzo dei Priori con la Sala del Mappamondo dal quale, accompagnati dagli operatori museali, si raggiungono tramite dei tour guidati sia le antiche 43.1611513.719433 Cisterne romane sia il 43.1603613.717654 Teatro dell'Aquila (tappe queste visitabili tutte e tre con un unico biglietto d'accesso). Da Piazza del Popolo, salendo alla sommità del colle fermano, si attraversano i giardini del Girfalco così da arrivare alla 43.1611213.717025 Cattedrale di Fermo. Da questa tappa, scendendo sul versante settentrionale del colle percorrendo via del 43.1612813.715456 Teatro romano, si costeggiano i resti dell'antico sito romano per raggiungere, una volta scesi dal colle, la medievale 43.1618913.715617 Torre Matteucci posta alla biforcazione tra Corso Cavour e Corso Cefalonia. Percorrendo Corso Cefalonia in direzione di Piazza del Popolo, si discende sulla sinistra verso via Recanati e poi via Perpenti, così da trovarsi difronte alla 43.1634913.720888 Chiesa di San Francesco, che costituisce il limite estremo orientale del centro cittadino fermano. Da qui, discesi a Piazza Dante e percorsi 100 m di Viale Trento in direzione est, troviamo sulla destra alla prima rotatoria, le 43.1650713.723679 Fonti di San Francesco da Paola, traguardo del nostro itinerario pedonale.

1. Piazza del Popolo modifica

Parte da Piazza del Popolo, il cuore urbanistico e sociale della città di Fermo, il nostro itinerario. Varcato l'arco nell'edificio comunale che rappresenta il diaframma architettonico tra la piazza stessa e la via che ad essa conduce (denominata dai locali “strada nuova” per via del rifacimento ottocentesco), la piazza si dischiude con il suo assetto imponente, con i due loggiati ad oriente e ad occidente e con l’arco nell'edificio della Biblioteca Comunale, sotto l'orologio, che rispecchia quello meridionale da cui stiamo accedendo. Accuratezza e linearità sono le caratteristiche di un assetto tipicamente quattrocentesco che struttura i 135 metri di lunghezza e 34 di larghezza della piazza nel salotto cittadino.

2. Palazzo dei Priori e Sala del Mappamondo modifica

La regolarità delle geometrie delle Logge, che ci accompagnano nello sviluppo longitudinale di Piazza del Popolo, si interrompe sulla destra con l'apertura su Palazzo Dei Priori, la sede medievale del governo cittadino. L’edificio nella sua possenza e magnificenza celebra la grandezza della città, che fu un importante comune della Marca basso medievale. Già Palazzo del capitano del Popolo, dal 1396 l'edificio ospita il collegio Dei Priori che ne caratterizzerà, fino ai giorni nostri, non solo l'assetto interno, ma anche la denominazione. Sede della pinacoteca cittadina nonché del museo archeologico, il palazzo ha la peculiarità di ospitare la Sala del Mappamondo, il nucleo originario della Biblioteca civica cittadina costruito all'interno di un ambiente che precedentemente ospitava il teatro fermano. Con la sua struttura di scaffali che rivestono interamente le pareti nella loro totale verticalità, la Sala del Mappamondo viene però caratterizzata proprio dal grande Globo della superficie terrestre, realizzato nel 1713 dall'abate Amanzio Moroncelli e dall'arciprete Filippo Antonio Morrone, suo committente. Terminata nel 1688 su richiesta del Cardinale Decio Azzolino, la sala venne strutturata come Biblioteca grazie all'allestimento delle scaffalature in noce e decorata con un soffitto intagliato in abete. L'importante funzione che la Biblioteca storica fermana rivestiva nella città dell'epoca viene sancita dal cosiddetto Passetto, un loggiato aereo che connette il Palazzo dei Priori, sua sede, con il Palazzo degli Studi, sede dell’allora università e attualmente della Biblioteca civica Romolo Spezioli.

3. Cisterne romane modifica

Testimonianza miliare dell'ingegneria idraulica di età augustea, ed opera dello stesso Vitruvio, le grandi cisterne romane, dette anche piscine epuratorie, sono un vasto complesso ipogeo in laterizio databile alla fine del primo secolo avanti Cristo, unico in Italia per estensione.

4. Teatro dell'Aquila modifica

Adiacente alla sede comunale, il monumentale edificio del Teatro dell'Aquila nulla lascia trasparire del suo fasto e della sua funzione al suo esterno. I 124 palchi e i 5 ordini che coronano la platea, si aprono su un palcoscenico di 350 mq; l'acustica straordinaria e la ricchezza delle decorazioni (la tempesta del soffitto in primis) ne connotano la ricchezza dei dettagli.

5. Cattedrale di Fermo e giardini del Girfalco modifica

Lasciando il teatro e guadagnando la parte più alta della città, il cosiddetto Girfalco, che domina con il suo belvedere tutta la costa Adriatica che fu territorio del comune di Fermo, raggiungiamo la cattedrale di Santa Maria Assunta, sede della chiesa metropolitana e dell’Arcidiocesi di Fermo. L'imponente edificio, dalla facciata in pietra d'Istria in stile tipicamente gotico, colpisce per il suo dualismo architettonico: ad una parte iniziale tipicamente medievale, che sopravvive non solo nella facciata ma anche in quello che fu il nartece (parte esterna della chiesa con funzione di breve ingresso) della chiesa originaria, segue una struttura architettonicamente neoclassica. Quest’ultima venne fatta costruire nel 1781 dall'arcivescovo Andrea Antonio Silverio Minnucci che fece demolire la chiesa quasi per intero, visto che fu l'affezione del Popolo fermano ad impedirne il completamento anche nella facciata, appunto tutt'ora superstite. Internamente la chiesa si caratterizza per un assetto a tre navate separate da archi a tutto sesto mentre resta del nucleo originario della chiesa paleocristiana, sulla quale venne edificata la stratificazione successiva, la cripta corrispondente all’abside dell'altare.

6. Teatro romano modifica

Lasciando la Cattedrale di Santa Maria Assunta e tenendo alla destra il suo imponente campanile, scendendo dal versante settentrionale dei giardini del Girfalco, si raggiunge il teatro romano. Sebbene non esistano ruderi o elementi architettonici superficiali che ne testimoniano la struttura, è l'assetto generale urbanistico del luogo che ne trasmette testimonianza: costruito come sul modello greco, sfruttando l'orografia, la sua platea e le sue gradinate delineano in maniera nitida il cortile di quello che fu ,nel tempo prima, il convento dei Carmelitani, quindi la sede del seminario arcivescovile ed infine il cortile dell'Istituto Artigianelli. L'edificio appena menzionato si erge sopra al sipario dell'antico teatro, le cui vestigia sono nelle fondamenta degli edifici circostanti.

7. Torre Matteucci modifica

Procedendo la nostra discesa raggiungiamo la torre Matteucci, che si staglia isolata di lato alla sede della Cassa di Risparmio locale e che è l'ultimo elemento di un palazzo medievale, appartenente appunto alla famiglia Matteucci, sul quale nel corso dei secoli si sono stratificati degli edifici moderni. La torre è a pianta quadrata, alta circa 25 m e presenta sul lato meridionale, a circa 6 metri da terra, quello che era il suo originario ingresso, poiché era collegata all'edificio medievale tramite un ponticello aereo, a testimonianza della funzione difensiva che essa assunse al momento della sua realizzazione.

8. Chiesa di San Francesco modifica

Proseguendo lungo la circonvallazione fermana e tornando verso sud si scorgerà l’abside poligonale orientale della Chiesa di San Francesco. Essa, che in origine venne costruita dai Frati Minori a ridosso delle mura, ma al di fuori di esse, pur presentando una facciata rimaneggiata nel Settecento in stile neoclassico, conserva un interno tipicamente gotico internazionale, dove le vetrate caratterizzano, con la mistica illuminazione, l'assetto a tre navate, divise da esili pilastri che conducono all'altare. L’abside, poligonale come si diceva, determina uno spettacolo cromatico con le finestre decorate tutte in stile gotico.

9. Fonti di San Francesco modifica

Percorrendo pochi metri di Viale Trento si raggiungerà l’ultima tappa del nostro itinerario. Le fonti di San Francesco da Paola, ovvero le fonti pubbliche medievali, non che poi lavatoio, sono un sistema di fontane all'interno di un loggiato di archi a tutto sesto, sul limitare di una piccola parete verticale della quale ne costituiscono anche il terrapieno. Un tempo denominate fonti di Fuori Porta, questo sito rappresenta una rara testimonianza di opera idraulica trecentesca ancora perfettamente funzionante.

Itinerario 2 - percorso automobilistico modifica

Raggiunta la vetta del colle fermano e parcheggiata l'auto nei parcheggi del Girfalco, ci si trova di fronte alla monumentale 43.1611213.717021 Cattedrale di Fermo. . Da qui, percorrendo i vicoli cittadini oppure spostandosi sul più comodo tracciato di via Mazzini, si discende per raggiungere Piazza del Popolo, sulla cui estremità settentrionale si trova il 43.161913.71852 Palazzo dei Priori con la Sala del Mappamondo. . Da questa tappa si raggiunge anche quella delle 43.1611513.719433 Cisterne romane. essendo inclusa in un tour con accompagnatore che parte dal palazzo stesso. La 43.1594113.707954 Porta di San Giuliano. , quarta tappa, si raggiunge percorrendo Viale della carriera e costeggiando le antiche mura medievali che si presentano integre in parecchi tratti. Dalla porta, proseguendo lungo la circonvallazione che costeggia il colle di Fermo, si prosegue fino a raggiungere la 43.1634913.720885 Chiesa di San Francesco. , potendo posteggiare sia di lato ad essa, sia appena sotto nel comodo parcheggio. Ripartendo alla volta della nostra ultima tappa, si passa in prossimità delle 43.1650713.723676 Fonti di San Francesco. da Paola e da qui si procede in direzione est e poi sud verso il borgo di Torre di Palme dove visitare la 43.1416413.811997 Chiesa di Santa Maria a Mare. .

4. Porta di San Giuliano modifica

Scendendo Il Colle fermano verso il suo versante occidentale, raggiungiamo Porta San Giuliano, riconsegnata nel 2000 all'antico splendore della cinta muraria medievale, con il ripristino delle merlature ed il recupero dell'antica facciata.

7. Chiesa di Santa Maria a Mare modifica

Nella pittoresca cornice del borgo di Torre di Palme, che si erge sulla sommità di una falesia morta, la chiesa di Santa Maria a Mare si caratterizza tra quelle ivi presenti per essere l'unica dotata di un campanile. Rimaneggiata nell'esterno nel corso dei secoli, conserva la semplicità della sua originaria architettura romanica, la quale resta riservata all'interno in una struttura a navata unica. La semplicità degli arredi e degli ornamenti, di epoche più tarde rispetto all’edificazione originale, si sposa con elementi in pietra recanti simboli templari.

Sicurezza modifica

Nei dintorni modifica


 Usabile: l'articolo rispetta le caratteristiche di una bozza ma in più contiene abbastanza informazioni per consentire lo svolgimento dell'itinerario.