Isola di Capo Rizzuto | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Calabria | |
Territorio | Crotonese | |
Altitudine | 91 m s.l.m. | |
Superficie | 126,65 km² | |
Abitanti | 17.868 (2019) | |
Nome abitanti | isolitani | |
Prefisso tel | +39 0962 | |
CAP | 88841 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Madonna Greca | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Isola di Capo Rizzuto è una città della Calabria.
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaIl territorio comunale è per la stragrande parte coltivabile; ha oltre 37 km di coste, intervallate da scogliere e spiagge di sabbia finissima color giallo oro. Castello Aragonese di Le Castella, Porticciuolo Turistico.
Cenni storici
modificaIsola Capo Rizzuto nasce intorno al 900 d.c. con il toponimo greco di "Asylon" sotto la reggenza di Leone VI il filosofo, imperatore romano d'Oriente; per colonizzare quelle terre a quel tempo scarsamente popolate, crea una nuova diocesi e concede ad alcuni prigionieri, perseguitati politici e persone che avevano avuto dei problemi con le istituzioni di avere una seconda possibilità in terra di Calabria, così nacque Asylon, la terra sacra dove nessuno poteva essere perseguitato, con un significato molto più simile a quello di "asilo" che di "isola". La vera crescita demografica della piccola diocesi di Isola si ha intorno 1090 d.c. sotto l'investitura a vescovo del santo taumaturgo Luca di Melicuccà o San Luca di Isola Capo Rizzuto, durante la sua amministrazione Asylon ha un'estensione che parte dall'attuale centro urbano di Isola Capo Rizzuto seguendo la costa fino al fiume Tacina, sotto la giurisdizione della diocesi di Isola Capo Rizzuto, oltre al territorio di Le Castella, facevano parte anche i territori di San Leonardo e Steccato (ora frazioni di Cutro).
San Luca stesso invia dei monaci basiliani a San Leonardo e Steccato fondandole di fatto. Durante i suoi anni viene ritrovata la veneratissima icona della Madonna Greca probabilmente da un contadino di Capo Rizzuto,sempre durante la sua giurisdizione arriva una seconda ondata di popolazione proveniente da oriente,Isola ancora scarsamente popolata aveva bisogno di manodopera per crescere e l'allora patriarca di Costantinopoli si accordò per un nuovo indulto. Durante l'invasione normanna la diocesi di Isola continua a mantenere i suoi privilegi e la possibilità di mantenere il rito greco nelle liturgie ma a patto di pagare un dazio alla diocesi latina di Santa Severina e di seguire le leggi introdotte dal nuovo regno normanno,Isola al pari di pochissimi paesi calabresi manterrà il rito greco fino al 1818,data della stessa cancellazione della diocesi di Isola Capo Rizzuto e dell'accorpamento di tutte le chiese alla curia di Santa Severina-Crotone.
In età medievale nonostante le numerose scorrerie di pirati musulmani e le varie carestie la diocesi di Isola si presenta come una diocesi ricca,con molti possedimenti e lo si vede dagli inventari dell'epoca,le chiese erano ricche di icone e documenti. Tra i vescovi più influenti di Isola alla fine del XVI secolo ricordiamo Annibale Caracciolo, uno dei capostipiti della nobile e influente famiglia dei Caracciolo.
Alla fine della seconda guerra mondiale il paese era ancora un piccolo borgo rurale, che contava circa 5.000 anime, la quasi totalità braccianti agricoli che traggono la loro sussistenza dalle poche giornate di lavoro che riescono a fare al servizio dei grandi latifondisti: Barracco, dell'Aquila d'Aragona, Lucifero, Gallucci.
Il ritorno a casa di una massa consistente di giovani reduci della guerra, uniti ai giovani senza lavoro, inserisce la città in un contesto nazionale di grandi movimenti di massa che reclamano terra e lavoro e costringono le autorità nazionali e locali ad una Riforma Agraria che tramite l'O.V.S (Opera di Valorizzazione Sila) assegna a migliaia di giovani una quota di terra; alla guida di questo movimento vi è Pasquale Poerio.
Nasce quindi una classe nuova di contadini o piccoli imprenditori agricoli. Nella prima fase la coltivazione principale è il grano e altri cereali (orzo,avena), che forniscono la materia prima per avviare forme di allevamento domestico di animali che forniscono la carne per il consumo familiare. Assieme agli ortaggi, che sulle terre approvvigionate di acqua estratta dai pozzi scavati a mano garantiscono il minimo indispensabile per uscire dall'indigenza e dalla miseria.
La scoperta dell'alto valore economico delle cultura agricole irrigue (finocchi, pomodori, angurie, ecc.) porta alla realizzazione dl lago di Sant'Anna. L'invaso artificiale, alimentato dalle acque provenienti dalla Sila, ha permesso di rendere irrigue, la quasi totalità dei terreni agricoli isolitani, rendendo questo comune uno dei più importanti del meridione per quantità e qualità di produzioni ortofrutticole.
Nell'autunno del 1979 viene eletto sindaco Giovanni Salvatore Pizzimenti, alle due amministrazioni da lui dirette sono dovute l'avvio per la realizzazione del porticciolo di Le Castella, il primo progetto di consolidamento e di recupero del castello Aragonese.
L'urbanizzazione dei terreni espropriati dal sindaco precedente Pasquale Poerio agli eredi Lucifero viene effettuata dal Sindaco Giovanni Salvatore Pizzimenti nel 1980.
La contestuale assegnazione ad una serie di Cooperative edilizie dei suoli edificatori urbanizzati innesca un processo virtuoso che cambia radicalmente il modo di costruire e in pochi decenni crea un centro urbano più armonico e moderno.
Come orientarsi
modificaLa città ha le seguenti frazioni: Campolongo, Capo Rizzuto, Le Cannella, Curmo, Le Castella, Marinella, Sant'Andrea, Sant'Anna e Stumio.
Come arrivare
modificaIn aereo
modificaL'aeroporto più vicino è quello di Crotone-Sant'Anna, altro aeroporto relativamente vicino è quello di Lamezia Terme mentre quello di Reggio Calabria è così distante da divenire poco conveniente.
In treno
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modifica- Castello Feudale, Via S. Marco (borgo di Isola). Avanzi del complesso fortificato cinquecentesco, eretto in periodo medievale, ampliato nel 1549, dal feudatario napoletano Giovanni Antonio Ricca; resti di torri quadrilatere angolari speronate; Reliquie delle muraglie della cortina perimetrale con pivellini; "l'Orologio", la Porta del borgo medievale, sormontata da una torretta dell'orologio posteriore, che divide la zona antica da quella più moderna.
- Fortezza di Le Castella (Nella frazione di Le Castella). Di origine cinquecentesca, protesa su di una piccola penisola sul mare. Fu costruita per contrastare le frequenti invasioni.
- Tempio di Hera Lacinia (sul promontorio di Capo Colonna).
- Torre Vecchia (sulla costa). Una torre cilindrica, con massiccia cordonatura a conci lapidei, eretta nel sec. XVI a guardia costiera contro le incursioni barbariche. La torre era custodita da un caporale e da un milite, che avevano il compito di vigilare giorno e notte e segnalare la presenza di navi sospette con particolari segnali: fumo durante il giorno e falò la notte. L'accesso all'interno della torre avveniva mediante un rustico ponte levatoio in legno.
- Santuario della Madonna Greca (località Capo Rizzuto). Dedicato alla Protettrice di Isola di Capo Rizzuto, è di nuova costruzione: la posa della prima pietra è del 1991. La superficie del Santuario è di circa 800 m2 e si arricchisce di altri 200 di balconate.
- Museo archeologico nazionale di Crotone. Ospita alcuni frammenti di ceramica minoico-micenea, tra i più antichi rinvenuti nella penisola italiana, testimonianza certa di contatti tra i popoli indigeni enotrio-japigi e il mondo minoico-miceneo.
- Platano Ultracentenario (In pieno centro cittadino). Sul lato Sud di Palazzo Baracco sede del Comune, svetta maestoso e imponente un platano ultracentenario, di circa 20 m di altezza e 4,40 m di circonferenza. Il prof Giovanni Pizzimenti ex Sindaco del Comune negli anni 80, che ne ha rilevato l'importanza storica e ambientale si è attivato per l'inserimento nel registro nazionale dei monumenti ambientali.
- Villa Baracco.
Eventi e feste
modificaCosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaIl principale prodotto tipico è il finocchio: definito come “L'oro di Capo Rizzuto”, è una qualità speciale che si caratterizza per il profumo, la fibrosità quasi assente e l'aroma persistente. Altri prodotti tipici di questa città sono i formaggi, i frigulimiti (impasto ottenuto dagli scarti del maiale e aromatizzato alla salvia) e la gnelatina (gelatina di maiale), oltre al sazizzu (salsiccia), supprissata (soppressata) e la nduja. un dolce tipicoè la Pitta cu oggliu.
Dove alloggiare
modificaSicurezza
modificaCome restare in contatto
modificaPoste
modifica- 1 Ufficio postale Isola Capo Rizzuto, Via Pitagora, 19, ☎ +39 0962 792292, fax: +39 0962 794495. Lun-Ven 8:20-13:35, Sab 8:20-12:35. Dotato di rete Wi-Fi ed ATM, è possibile prenotare il turno tramite Internet.
- 2 Puntoposte Tabaccheria n. 8, S.S. 106 Jonica SNC, ☎ +39 0962 190171. 5:30-21:30.
Nei dintorni
modificaÈ possibile fare escursioni nell'Area naturale marina protetta Capo Rizzuto.
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante Isola di Capo Rizzuto
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