comune italiano
Galzignano Terme | ||
Appellativi | La perla dei Colli | |
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Stato | Italia | |
Regione | Veneto | |
Altitudine | 22 m s.l.m. | |
Superficie | 18,2 km² | |
Abitanti | 4.334 (2021) | |
Nome abitanti | Galzignanesi | |
Prefisso tel | +39 049 | |
CAP | 35030 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Madonna del Rosario (7 ottobre) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Galzignano Terme è una città del Padovano.
Da sapere
modificaCome orientarsi
modificaCome arrivare
modificaCome spostarsi
modificaCosa vedere
modificaArchitetture religiose
modifica- Monastero di Sant'Eusebio. L'antico monastero di Sant'Eusebio a Valsanzibio si trova su uno sperone collinare, il Colle Sant'Eusebio. Questo monastero ha dato il nome alla valle e quindi al paese. La chiesa di Sant'Eusebio esisteva almeno dall'XI secolo e inizialmente era la chiesa parrocchiale, ma alla fine del XIII secolo questa funzione fu trasferita alla chiesa di San Lorenzo a causa dei cambiamenti nell'insediamento. Il monastero passò quindi sotto il controllo dell'Abbazia di Praglia, era amministrato da un priore che raccoglieva i prodotti delle decime per l'Abbazia. Questa relazione continuò fino al XIX secolo. Il monastero comprendeva una parte religiosa, con la chiesa e gli ambienti per i monaci, sulla collina e un'altra rustica nella valle sottostante. La chiesa aveva una navata unica e una cripta, e le sue mura combinavano pietra e mattoni. Dal XXI secolo rimangono solo rovine e alcuni edifici restaurati.
- Cenobio di monte Orbieso. L'antica mulattiera storicamente chiamata Strada Fonda segue il naturale crinale del monte Orbieso per collegare due antichi complessi monastici. I resti del primo che si incontrano, effettuando una breve deviazione all’inizio della lunga costolatura del monte Orbieso, appartengono al priorato di S. Eusebio. Sorto nello stesso luogo dell’antica chiesa che fino alla fine del XII secolo fu la pieve della valle, era di proprietà dell'abbazia di Praglia. Da antiche mappe è possibile risalire alla struttura originaria: vi era una piccola chiesa con portale, rosone e campanile con alta guglia, alla quale era addossato un sistema di edifici, un edificio monastico, la corte con il pozzo e la fabbrica rustica. Con la soppressione dei monasteri il priorato venne privatizzato ed attualmente si trova in stato di completa rovina. Al vertice opposto della Strada Fonda, si trovava il monastero di S. Maria Annunziata, collegato ad occidente da un breve tragitto al pianoro di Steogarda, dove si snodava una strada alta che collegava Faedo a Galzignano. Sorto nel 1233 sulla cima del monte Orbieso questo modesto cenobio, vide alterne vicende; in seguito alla crisi interna dell’ordine benedettino il complesso passò ai monaci Camaldolesi.
- Ruderi del monastero degli Olivetani. Monastero situato sul monte Venda, nato nel 1160 d.C. su iniziativa di un monaco del monastero di Santa Giustina, e un secolo dopo, più precisamente nel 1229 d.C., è passato ai monaci Benedettini. L'esistenza del monastero terminò nel 1771 d.C. dopo che la Repubblica di Venezia ne ordinò la soppressione. Successivamente i beni del monastero passarono in proprietà della famiglia Erizzo la quale destinò l’intero complesso a rifugio per pastori e per questo motivo il monastero cadde in rovina
- Oratorio della Santissima Trinità. La sua costruzione è datata nel 1300 dal Riccabona da Carrara figlio di Pietro da Carrara e faceva parte di un convento. All'interno erano conservati alcuni affreschi, tra cui La Crocifissione, che oggi viene conservato nel museo Atestino. Occultata nel Cinquecento dal monumento funebre di Marco Mantova Benavides, scolpito da Bartolomeo Ammannati, essa fu rimessa in luce nel corso dei restauri diretti da Ferdinando Forlati. Questo dipinto di stile giottesco, viene attribuito da Mauro Lucco al Maestro di Galzignano.
- Chiesa di San Lorenzo. Situata a Valsanzibio, il suo attuale aspetto è dovuto alla ristrutturazione e ampliamento, realizzato nel XVII secolo, del precedente edificio a opera della famiglia Barbarigo.
- Antica pieve di Galzignano. La chiesa di Santa Maria Assunta è ubicata sulla sommità del colle omonimo che domina il paese. Riedificata nel 1674 al posto un altro edificio del XIII secolo, ospita al suo interno una tela di Claudio Ridolfi raffigurante l'Assunta e due santi. La neoromanica chiesa di Santa Maria Assunta fu edificata nel 1961 per sostituire l'antica pieve ormai inadeguata a ospitare il crescente numero di fedeli; il campanile del vecchio tempio fu utilizzato anche per il nuovo.
- 1 Monastero di Santa Maria Annuziata (Sulla sommità del Monte Orbieso). Gratis. Nel 1233, sul versante meridionale del monte Orbieso, un gruppo di frati benedettini provenienti dall’abbazia di Praglia fondarono in questo luogo il monastero di Santa Maria Annunziata. Il vescovo di Padova Corrado nominò come priore e gestore di questa comunità Pietro Bono, monaco benedettino proveniente dalla comunità patavina di San Benedetto.
Il monastero di Santa Maria Annunziata non era l’unico sito monastico nell’area, infatti esso sorgeva nei pressi il Monastero di Sant'Eusebio, anch'esso nelle mani dei monaci di Praglia, fino al XII secolo: i due monasteri erano collegati da una strada ricavata su un crinale. Il monastero era collegato inoltre ad occidente al pianoro di Steogarda, attraverso una strada alta, volta a collegare Faedo a Galzignano.
Il monastero era composto da una struttura chiusa, impostata su una corte centrale al centro della quale era presente una cisterna per raccogliere l’acqua piovana. L’intero complesso era circondato da un doppio recinto di mura a difesa della clausura. Ad est, verso la valle, vi era poi l’ingresso principale, con la presenza di un portico con un arco in pietra e al suo fianco una piccola chiesa. A sud del portico, su un’area pianeggiante, era invece presente il piccolo cimitero e ad ovest, infine, vi era un secondo ingresso che portava ad un cortile e alla parte rustica del monastero, che affacciava sui pianori digradanti.
Architetture civili
modifica- Monumento ai caduti della prima guerra mondiale. Realizzato dallo scultore Luigi Strazzabosco nel 1922 e rappresentante un fante. In basso, su un basamento quadrato si innesta un cippo rastremato verso l'alto che sorregge la statua del fante ferito. Il soldato, in un gesto estremo lancia una granata con il braccio destro mentre stringe tra i denti il bavero della giacca.
- Roccolo Bonato. Sorge su un pianoro a levante del monte Rua, tra i comuni di Galzignano Terme e Torreglia. Il “roccolo” era un edificio per l'arte dell'uccellagione, l'antica pratica di catturare gli uccelli migratori con le reti.
- 2 Villa Barbarigo a Valsanzibio (Giardino monumentale di Valsanzibio) (Valsanzibio), ☎ +39 049 8059224. adulti €12, ridotti € 6,50. Lun-Ven 10:00-13:00 e 14:00-tramonto; Sab-Dom e festivi 10:00-tramonto. Gruppi su prenotazione. Posto all'interno del Parco Regionale dei Colli Euganei, è uno dei più begli esempi di giardino barocco all'italiana, fra i più importanti e integri d'Europa. La villa, di struttura semplice, era un tempo raggiungibile tramite canali anche da Venezia, attraverso la Valle di Sant'Eusebio, da cui la località prende il nome. Il giardino contiene oltre settanta statue con motti didascalici incisi sul basamento; tra queste si ricordano la personificazione del tempo, Endimione, Argo, Tifeo e Polifemo. Il parco è percorso da sentieri che conducono alle fontane (16, tra cui quelle dei Fiumi, di Eolo, dei Venti), al labirinto in bosso, a laghetti, peschiere, ruscelli e giochi d'acqua, alla galleria dei carpini e a piccole costruzioni (tra queste la Grotta dell'Eremita). Vi sono circa 120.000 piante, tra cui diverse specie arboree piuttosto rare: in particolare, si contano 24 varietà di conifere, 16 di alberi a foglia perenne, 24 a foglia caduca e altri tipi di arbusti.
Eventi e feste
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