Congrega degli Arguti | |
Tipo itinerario | Pedonale |
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Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Città | Roma |
Inizio | Piazza Navona |
Fine | Piazza del Popolo |
Congrega degli Arguti è un itinerario che si svolge a Roma, passando per Corso Vittorio, Via del Corso e Via del Babuino. L'area interessata è il Centro storico e i rioni attraversati sono: Parione, Sant'Eustachio, Pigna, Sant'Angelo, Campitelli. Il Corso, che costituisce uno degli assi della città storica nella direzione nord-sud, attraversa, oltre al rione Pigna, anche i rioni Trevi, Colonna, Campo Marzio. Via del Babuino, meta finale dell'itinerario è nel rione Campo Marzio.
Introduzione
modificaLa Congrega degli Arguti è il nome che è utilizzato per indicare le "statue parlanti" di Roma. Queste sono delle statue cui venivano (e vengono) affissi messaggi con cui il popolo esprimeva anonimamente ciò che era pericoloso dire in pubblico. La più famosa è Pasquino, da cui deriva il termine "pasquinate" per indicare appunto questo tipo di messaggi. Spesso le statue "parlavano" tra loro, per cui a Pasquino rispondeva Marforio.
Giuseppe Gioachino Belli li usa in un suo sonetto del 1832 (La Casata), per motteggiare una famiglia, paragonandone i componenti ad alcune delle statue, aggiungendo, in nota, una breve descrizione per alcune.
Pasquino è più volte presente nella cinematografia italiana. È presente in due film di Luigi Magni e interpretato in entrambe le volte da Nino Manfredi.
Le statue sono:
- Pasquino
- l'Abate Luigi
- Marforio
- Madama Lucrezia
- il Facchino
- il Babuino
Le prime cinque statue sono molto vicine tra loro, nell'area tra piazza Navona e il Campidoglio. Un po' più distante è quella del Babuino, posta nell'omonima strada; la distanza percorsa a piedi richiede una quindicina di minuti.
Come arrivare
modificaPer approfondire, vedi: Come arrivare a Roma. |
Il percorso inizia dal lato nord di Piazza Navona, quello cui si giunge arrivando dal Lungotevere e percorrendo via Zanardelli.
Tappe
modifica- 1 . La piazza occupa il sito dello Stadio di Domiziano ed è uno dei classici luoghi della Roma barocca. Il nome sarebbe una deformazione di "in Agone", cioè il luogo dove si svolgevano le competizioni, cioè le gare di atletica.
Ha una forma molto allungata; il lato nord è curvilineo, per seguire le tribune dello stadio. La piazza è dominata al centro dalla Fontana dei Quattro Fiumi, realizzata su progetto del Borromini e scolpita da Bernini.
La fontana si trova di fronte alla chiesa di sant'Agnese in Agone. Il progetto iniziale è di Girolamo Rainaldi; i lavori furono proseguiti da Francesco Borromini, che lo modificò in parte, e portati a termine da Carlo Rainaldi, figlio di Girolamo.
La piazza ospita altre due fontane: la Fontana del Nettuno, a nord e la fontana del Moro a sud.
Oltre alla chiesa si affacciano sulla piazza diversi palazzi: Palazzo De Torres - Lancellotti, Palazzo Pamphilj e Palazzo Tuccimei (già de Cupis Ornani), tutti costruiti tra XVI e XVII secolo e Palazzo Braschi, della fine del secolo successivo.
Percorrendo la piazza, in fondo a destra, subito dopo palazzo Pamphili, ora sede dell'ambasciata del Brasile, c'è via di Pasquino una breve strada che ci porta all'omonima piazza dove si trova la prima e più nota delle statue parlanti.
Pasquino
modifica- 1 Pasquino, Piazza Pasquino. Statua romana. Le "pasquinate" venivano appese al collo o ai piedi della statua.
Si trova vicino a piazza Navona, in una piccola piazza cui dà il nome, poggiata sul muro esterno di palazzo Braschi, sede del Museo di Roma. L'ipotesi presentata da Belli (Menelao che sorregge Patroclo morente) potrebbe essere vera. Una statua con lo stesso tema e molto ben conservata, presente nella Loggia dei Lanzi a Firenze, è simile nell'aspetto.
Fu ritrovata in loco nel 1501 in occasione di lavori nell'area dell'allora palazzo Orsini e ricevette immediatamente il soprannome popolare di Pasquino.
Famosa la pasquinata che accolse l'arrivo di Hitler a Roma:
Povera Roma mia de travertino
te sei vestita tutta de cartone
pe' fatte rimira' da 'n imbianchino
venuto da padrone!
Belli così la descrive: " Frammento di statua o di gruppo rappresentante Menelao che sostiene il cadavere di Patroclo. Fu trovata lì presso (piazza Pasquino) al principiare del secolo XVI, vicino alla bottega di un sarto, morto poco innanzi, il quale era di spirito molto satirico e aveva nome Pasquino. Esposta appena la dissotterrata statua alla vista del popolo, fu tosto da lui chiamata Pasquino e divenne il luogo d’affissione delle satire pubbliche, dette perciò fin d’allora «pasquinate»."
Da piazza Pasquino si prende via San Pantaleo, la strada a destra della statua, e si giunge a piazza san Pantaleo. Qui si trova una delle due sedi del Museo di Roma, quella di 2 Palazzo Braschi, l'altra è situata a Trastevere. Le sale espositive sono al 1° e al 2° piano. Vi sono esposti oggetti che riguardano la storia della città. Dopo palazzo Braschi si prende a sinistra per corso Vittorio. Poco avanti, sulla sinistra si trova il 3 Palazzo Massimo alle Colonne. Il palazzo, opera di Baldassarre Peruzzi, è uno dei palazzi della famiglia Massimo. Gli altri sono Palazzo Massimo istoriato, che si trova alle spalle di questo e Palazzo Massimo alle Terme nei pressi delle Terme di Diocleziano, ora di proprietà dello Stato italiano, che è una delle sedi del Museo nazionale romano. La facciata è curvilinea e caratterizzata dalla presenza di sei colonne.
Si prosegue su corso Vittorio in direzione est e si giunge a piazza Sant'Andrea della Valle. Sulla piazza converge corso Rinascimento, via in cui ha sede il senato della Repubblica e dove si trova l'antica sede dell'Università di Roma, la Sapienza. Al centro della piazza è collocata una fontana opera di Carlo Maderno spostata qui da piazza Scossacavalli, che è stata distrutta con la costruzione di via della Conciliazione.
La piazza è dominata dalla 4 chiesa di Sant'Andrea della Valle. La chiesa, in stile barocco, prende il nome dalle proprietà dei Della Valle che si trovano di fronte. È stata costruita a cavallo tra la fine del XVI e la metà del XVII secolo e vi hanno lavorato i migliori architetti dell'epoca. Nella basilica teatina si svolge il primo atto della Tosca di Puccini. Nella facciata manca la voluta di destra, mentre quella di sinistra è sostituita da una angelo con l'ala alzata.
L'Abate Luigi
modificaProseguendo su corso Vittorio si apre, accanto alla chiesa, una piccola piazza, piazza Vidoni. Addossato alla parete esterna della chiesa si trova
- 2 Abate Luigi (o Abbate Luiggi), Piazza Vidoni. La statua si trova a piazza Vidoni, presso Corso Vittorio Emanuele, ed è appoggiata al muro di sinistra di Sant'Andrea della Valle.
Fu trovata in loco, nell'area del Teatro di Pompeo.
Si tratta di una statua tardo-romana che probabilmente raffigura un magistrato. Anche per questa statua il nome è di origine popolare. Alla base della statua una iscrizione recita così:
FUI DELL'ANTICA ROMA UN CITTADINO
ORA ABATE LUIGI OGNUN MI CHIAMA
CONQUISTAI CON MARFORIO E CON PASQUINO
NELLE SATIRE URBANE ETERNA FAMA
EBBI OFFESE, DISGRAZIE E SEPOLTURA
MA QUI VITA NOVELLA E ALFIN SICURA
Purtroppo la vita non gli è stata sempre "sicura". Nel 1966 la statua subì una decapitazione e rispose così:
O tu che m'arubbasti la capoccia
vedi d'ariportalla immantinente
sinnò, vòi véde? come fusse gnente
me manneno ar Governo. E ciò me scoccia.
Di fronte alla statua, sull'altro lato della piazza c'è 5 Palazzo Vidoni, uno dei pochi palazzi rinascimentali di Roma rimasti. È oggi sede del Ministero della funzione pubblica.
Andando oltre si giunge a 6 Largo di Torre Argentina. Prende il nome dalla Torre Argentina, casa del Burcardo, un prelato che veniva da Strasburgo (in latino Argentoratum) e che si faceva chiamareArgentinus.
- Al centro c'è l'area sacra di Largo di Torre Argentina, con quattro tempi di epoca repubblicana e i resti della Porticus Minucia
- Da largo Argentina per recarsi al Campidoglio, meta successiva dell'itinerario, è possibile passare o per via delle Botteghe Oscure o proseguire sull'asse corso Vittorio-via del Plebiscito.
- Corso Vittorio: proseguendo su corso Vittorio, sul lato nord di Largo Argentina, si giunge a piazza del Gesù, che prende il nome dalla omonima chiesa. Al numero 46 aveva sede fino al 1994 la Democrazia Cristiana.
- Sulla piazza c'è la 7 Chiesa del Gesù. È la chiesa madre della Compagnia del Gesù; a navata unica, secondo i dettami architettonici del Concilio di Trento, è edificata in stile barocco.
- Fu consacrata nel 1584. I progetti sono stati elaborati da Nanni di Baccio Bigio, poi Michelangelo e infine Vignola che ne ha diretto i lavori fino alla sua morte. Al Vignola è poi subentrato Giacomo Della Porta.
- L'affresco della cupola è del Baciccia (Giovan Battista Gaulli). L'altare di sant'Ignazio è di Andrea Pozzo, mentre la cappella di san Francesco Saverio è di Pietro da Cortona e Carlo Fontana.
- Oppure è possibile percorrere 8 Via delle Botteghe Oscure, la strada che parte da largo Argentina in direzione di piazza Venezia. Ha questo nome perché nel Medioevo era fiancheggiata da botteghe prive di finestre (Ad Apothecas Obscuras) ospitate nei resti della "Porticus post scaenam" del Teatro di Balbo.
- È percorsa dal tram che collega piazza Venezia a Casaletto (linea 8).
- Andando verso piazza Venezia sulla destra di passa accanto all'Insula Matthaei, alla Crypta Balbi, la chiesa di Santo Stanislao dei Polacchi e, al civico 5, all'edificio che ha ospitato la direzione nazionale del Partito Comunista Italiano.
- Sul lato opposto ci sono resti della Porticus Minucia.
- In una traversa, via Caetani, fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro, ucciso nel 1978 dalle Brigate Rosse.
Lungo via delle Botteghe Oscure è possibile visitare la Crypta Balbi.
- 9 [link non funzionante] Crypta Balbi, Via delle Botteghe Oscure, 31. È un museo archeologico, una delle sedi del Museo nazionale romano. Sorge sulla porticus post scaenam del Teatro di Balbo.
L'isolato ha avuto molti usi dal periodo romano-repubblicano. Le strutture sono in parte visitabili.
Conserva anche molti oggetti di uso quotidiano ritrovati nel luogo, oltre a reperti medievali venuti alla luce anche in altri contesti della città.
Marforio
modificaAlla fine di Via della Botteghe oscure si gira sulla destra e ci si trova davanti la "10 Cordonata capitolina. " che sale al Campidoglio. È progettata per permettere di accedere al Campidoglio anche a cavallo.
Sulla piazza del Campidoglio, disegnata da Michelangelo, c'è al centro la statua equestre di Marco Aurelio e in fondo il Palazzo Senatorio, sede del Sindaco di Roma.
Ai due lati ci sono il palazzo dei Conservatori e il Palazzo Nuovo che ospitano i Musei Capitolini
- 11 Musei Capitolini, piazza del Campidoglio. È la principale struttura museale civica di Roma. I musei sono stati aperti nel 1734, durante il papato di Clemente XII e sono considerati la prima struttura museale del mondo ad essere aperta al pubblico.
Occupano il Palazzo Nuovo, sulla sinistra della piazza, il Palazzo dei Conservatori e il Palazzo Clementino-Caffarelli alla destra. Le due parti sono collegate tra loro da una galleria posta sotto al Palazzo Senatorio, che attraversa il Tabularium, cioè l'edificio dove venivano conservati gli archivi pubblici dello stato romano. La galleria ospita un lapidario.
La statua di Marforio è collocata nel cortile del Palazzo Nuovo.
- 3 Marforio, Piazza del Campidoglio, nel cortile del Palazzo Nuovo. La statua si trova all'interno dei Musei Capitolini, nel cortile di Palazzo Nuovo, l'edificio a sinistra giungendo nella piazza.
È una grande statua del I secolo. Raffigura una divinità fluviale o marina. Si trova nel cortile del Palazzo Nuovo.
Fu ritrovata nel Tempio di Marte Ultore nel Foro di Augusto, che era chiamato all'epoca "foro di Marte". Un'ipotesi per il nome è che venga appunto dall'area di ritrovamento.
È stato l'interlocutore preferito di Pasquino, fino a metà del XVII secolo, quando venne spostata all'interno del Palazzo Nuovo dove è tuttora situata.
Nota del Belli:" Statua colossale dell’Oceano, esistente in oggi nel cortile del Museo Capitolino, e situata anticamente presso il Foro di Marte (o di Augusto), e però detta volgarmente Marforio, come via di Marforio si chiama la brutta contrada che corre tra le falde del Monte Capitolino e il sito del detto Foro di Marte. Il popolo tiene Marforio per un soggetto ridicolo, e lo si fa interlocutore nelle così dette «pasquinate» o satire pubbliche, per le quali un tempo i Romani avevano spirito e rinomanza."
- Usciti dai Musei capitolini, rimanendo a piazza del Campidoglio, si passa tra il Palazzo Nuovo e Palazzo Senatorio e, per un passaggio laterale, si entra nella 12 Basilica di Santa Maria in Aracoeli. , detta semplicemente l'Ara Coeli.
- È una chiesa collocata sul Colle Capitolino, tra gli edifici del Campidoglio e il Vittoriano. Il sito in antichità era occupato dal Tempio di Giunone Moneta, cioè Giunone ammonitrice, nome che derivava al tempio per la presenza delle famose oche che avevano salvato gli assediati sul Campidoglio.
- Conservava il "Bambinello" dell'Aracoeli, una statua di legno di fronte alla quale i bambini romani durante le festività natalizie promettevano di essere più buoni. Il bambinello era ricoperto di ex-voto. Rubato nel 1994 non è stato più ritrovato ed è stato sostituito da una copia.
Dalla Basilica si scende per un'ampia scalinata e, passati accanto a un'insula romana, ci si trova acanto al
- 13 Vittoriano, Piazza Venezia.
- È il monumento a Vittorio Emanuele II, da cui il nome. Ospita anche le spoglie del Milite ignoto. All'interno c'è il Museo del Risorgimento. Ospita anche mostre temporanee.
- Luogo di cerimonie, il capo dello Stato vi depone corone in alcune ricorrenze ufficiali.
- Raramente amato o anche semplicemente apprezzato dai romani ha il soprannome di "macchina per scrivere" o altri meno rispettosi. In particolare è stata più volte criticata la scelta di usare il "marmo botticino", anziché il classico travertino romano.
Madama Lucrezia
modifica- 4 Madama Lucrezia, Piazza san Marco. Madama Lucrezia è un grande busto collocato accanto alla Basilica di San Marco, ovviamente quella di Roma. È l'unico esponente femminile della congregazione.
Si trova nell'angolo formato da Palazzo Venezia e il palazzetto Venezia, accanto all'ingresso al cortile che è stato riaperto nel 2015 dopo un lungo restauro. È un po' nascosta dal giardino che si trova di fronte alla chiesa. Accanto al giardino c'è la fontana della Pigna, opera di Pietro Lombardi e simbolo del rione Pigna.
È una statua di epoca romana. Potrebbe raffigurare una sacerdotessa di Iside, o la dea stessa, il che sarebbe testimoniato dalla forma del nodo della veste.
Si ipotizza che sia stato donato dal re di Napoli, Alfonso V, alla sua amante, Lucrezia d'Alagno; che si sarebbe trasferita a Roma dopo la morte di Alfonso, prendendo residenza nei pressi dell'attuale collocazione del busto.
Il busto è stato anche messo in relazione con un altro frammento statuario antico che si trova a Roma, il Pie' di Marmo, collocato nella omonima via, nei pressi della chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Le dimensioni e alcuni particolari lascerebbero ipotizzare che siano entrambi elementi di un'unica statua.
Belli nella nota al suo sonetto la descrive così: "Frammento di colosso dalla cinta in su, ma privo di braccia e di naso. Dal costume egiziano del pallio aggruppato in un sol nodo sul petto, argomenta il Winckelmann poter questo simulacro avere rappresentato una Iside."
- Nei dintorni
- 14 Basilica di San Marco. È la chiesa nazionale dei Veneti, situata accanto a Palazzo Venezia. La struttura attuale è frutto degli interventi rinascimentali, promossi da Paolo II, che era veneziano, e da quelli barocchi, attuati dal 1650 ca e circa il 1750.
La facciata presenta una loggia per le benedizioni che richiama quelle che caratterizzavano all'epoca le basiliche paleocristiane di san Pietro e san Paolo.
- 15 Palazzo Venezia, Piazza Venezia. È un edificio rinascimentale che nasce come palazzo Barbo, residenza del cardinale Pietro Barbo, poi papa Paolo II. Nel tempo è stato residenza papale, ambasciata della Serenissima, dal 1797 ambasciata prima austriaca e poi austro-ungarica e dal 1916 è diventata proprietà dello Stato italiano. Nel 1929 divenne la sede del governo. Dal balcone del palazzo Mussolini tenne i suoi discorsi, tra cui l'annuncio che l'Italia era entrata in guerra.
Attualmente ospita il museo nazionale di Palazzo Venezia, con ingresso su via del Plebiscito e la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte, a cui si accede dal portone centrale su piazza Venezia.
Il Facchino
modifica- 5 Il Facchino, via Lata. La statua si trova in via Lata, una traversa di via del Corso, addossata al palazzo de Carolis Simonetti.
In origine si trovava appoggiata allo stesso palazzo, ma sulla facciata principale. Da notare che il nome di "via Lata" è il vecchio nome dell'attuale via del Corso. La via collega via del Corso a piazza del Collegio Romano.
La statua raffigura un acquaiolo (acquarolo a Roma) cioè una persona che raccoglieva l'acqua dalle fontane pubbliche e andava a venderla nelle case.
È il più giovane degli arguti: infatti si tratta di una statua rinascimentale (ca. 1580), eseguita su commissione della Corporazione degli Acquaroli.
Rappresenta un acquarolo che versa acqua dalla sua botte.
- 16 Palazzo De Carolis, via del Corso 307. L'edificio, che prende il nome da Livio De Carolis, mercante che era stato fatto marchese da papa Benedetto XIII, è stato costruito su progetto di Alessandro Specchi, ricordato da una lapide appostavi nel 1980 dall'allora proprietà, il Banco di Roma (ora Unicredit - bancodi Roma).
- L'ultima tappa del percorso è relativamente più lunga. L'ultimo degli Arguti infatti è più distante dagli altri, ma comunque raggiungibile a piedi.
- È una occasione per passeggiare lungo il Corso, la antica via Flaminia che iniziava dalla cinta delle mura Serviane in corrispondenza dell'attuale Piazza Venezia.
- 17 Via del Corso. È la via che collega piazza Venezia a piazza del Popolo. Costituisce il tratto iniziale della via Flaminia, che iniziava nel luogo dell'attuale piazza Venezia. Nel medioevo assunse il nome di via Lata, ora ereditato da una traversa sulla sinistra, quella che ospita la fontana del Facchino.
Nel rinascimento vi si svolgeva il Natale, con le corse dei cavalli scossi (cioè senza fantino), cavalli chiamati berberi che venivano fatti partire da piazza del Popolo e ripresi a piazza Venezia (ripresa dei berberi). Dal 1900 al 1944 fu chiamata Corso Umberto.
Vi si trovano importanti palazzo, tra cui, all'altezza di piazza Colonna, palazzo Chigi, sede della presidenza del Consiglio dei Ministri.
È anche uno dei posti preferiti dai romani, per passeggiare e guardare le vetrine.
La parte da Largo Goldoni a Piazza del Popolo è pedonalizzata. La parte rimanente lo è solo per i fine-settimana, quando le linee degli autobus vengono deviate.
Arrivati a via dei Greci si gira a destra e, percorsa questa strada, si giunge a via del Babuino. La statua si trova, arrivati su via del Babuino, sulla propria sinistra.
Il Babuino
modifica- 6 Il Babuino (er Babbuino), via del Babuino (fermata Spagna della linea A). Il Babuino è una statua situata nell'omonima via, che prende il suo nome proprio dalla statua, accanto alla chiesa di Sant'Atanasio dei Greci.
La statua, che decora una fontana, raffigura un sileno giacente su una roccia. Il nome è di origine popolare e le interpretazioni sono molteplici. Fu posta nella via che allora si chiamava Paolina, come ornamento di una fontana.
Belli la descrive così: "Statua di satiro giacente, la quale, dal nome che oggi gli si dà a cagione della deformità contratta dal tempo, fa egualmente chiamare via del Babuino la vecchia Strada Paolina, aperta già da Paolo III nella quale si trova sopra una fontana."
- Nei dintorni
- 18 Chiesa di Sant'Atanasio dei Greci, via del Babuino 151. Costruita da Giacomo della Porta, ospita i cattolici di rito greco.
- 19 Via del Babuino. La via collega piazza di Spagna con piazza del Popolo. Il percorso era già presente nel XIV secolo.
Nel '500 fu ammodernata da papa Clemente VIII e prese il nuovo nome di via Clementina. Cambiò nuovamente nome dopo gli interventi promossi da papa Paolo III pochi anni dopo,diventando via Paolina.
Nel 1571 fu posta una fontana a uso pubblico che fu adornata dalla statua di un sileno. La statua fu battezzata dal popolo con il nome di "Babuino" e, come ricorda Belli, il nome passò alla strada.
Una volta vista la fontana si può o andare verso sud e arrivare a piazza di Spagna, oppure andare nella direzione opposta e concludere l'itinerario a Piazza del Popolo.