Ardara | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Sardegna | |
Territorio | Meilogu | |
Altitudine | 305 m s.l.m. | |
Superficie | 38,19 km² | |
Abitanti | 710 (2024) | |
Nome abitanti | Ardaresi | |
Prefisso tel | +39 079 | |
CAP | 07010 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | Madonna del regno (9 maggio) | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Da sapere
modificaCenni geografici
modificaCenni storici
modificaNel Medioevo Ardara fu una delle dimore fisse dei giudici di Torres e degli organi governativi: può essere considerata, pertanto, la sede di residenza privilegiata del regno dopo la decisione di trasferirvi la corte da Torres tra i secoli XI e XII. A quel periodo risalgono, infatti, i principali monumenti. I sovrani decisero di lasciare Porto Torres a causa del clima non salubre e per le continue minacce dei barbareschi: scelsero, dunque, Ardara per passarvi gran parte dell'anno, e il castello di Burgos per trascorrervi i mesi estivi.
Furono dunque costruiti il palaczio regis (dove abitava il giudice con la famiglia e operavano il governo e la cancelleria), e la cappella palatina di Santa Maria del Regno, dove venivano celebrati i matrimoni, le intronizzazioni e i funerali della dinastia regnante dei Lacon-Gunale.
Nella chiesa, dinanzi ad Alessandro, legato di Gregorio IX, e al primo consorte Ubaldo Visconti di Gallura, Adelasia di Torres sottoscrisse un atto di sottomissione alla Santa Sede, nel dicembre 1236, in cui la nominava erede in caso di mancanza di figli.
Fu l'energica donnikella Giorgia, sorella di Gonnario Comita, a chiamare ad Ardara le maestranze pisane per procedere alla loro costruzione. Il Palazzo (non castello) aveva un aspetto solenne, a più piani e varie finestre, con gli ingressi che davano sulla campagna: ai primi dell'800 ne rimanevano discreti resti, oggi si vede solo il residuo di una torre di 12 metri e pochi avanzi di mura. Intorno alla "reggia", vero fulcro del potere giudicale, vi erano altri edifici governativi o gentilizi.
La basilica è uno dei più significativi monumenti romanico-pisani della Sardegna: al suo interno, dietro l'altare maggiore, è custodito il Retablo Maggiore di Santa Maria del Regno, un'opera di rilievo del Cinquecento sardo eseguita da Martin Torner e la predella da Giovanni Muru. Nella cripta sottostante è stata rinvenuta la tomba della regina Adelasia di Torres (regno: 1236-59) che morì nel non lontano castello del Goceano. La giudicessa, prima di ritirarsi a Burgos, trascorse lunghi periodi nel Palazzo di Ardara (dove nacque), anche con il secondo marito re Enzo di Svevia, figlio naturale dell'imperatore Federico II, che aveva sposato proprio a Santa Maria del Regno nel 1238.
La morte senza eredi di Adelasia, nel 1259 ca., causò la fine del giudicato di Torres e la sua spartizione a vantaggio dei Doria, dei Malaspina e del giudicato di Arborea. Ardara fu assegnata ai Doria e il suo declino fu lento e inesorabile.
Enzo di Svevia, comunque, nonostante il divorzio da Adelasia e il suo stato di prigionia a Bologna, continuò a fregiarsi del titolo di re di Torres, fino alla morte (1272).
Il castello fu inutilmente assediato nel 1326 dagli aragonesi e venne venduto nel 1355 da Damiano Doria al giudice di Arborea; il borgo seguì le sorti del castello. Occupato poi dagli aragonesi durante la guerra sardo-catalana, dopo la sconfitta degli arborensi divenne un feudo. All'inizio del XV secolo ne era in possesso Raimondo Ruisech, che lo vendette nel 1440 al sassarese Francesco Saba. Nel corso delle guerre tra Leonardo Alagon, marchese di Oristano, e Nicolò Carroz viceré aragonese dell'Isola, il castello fu inutilmente assediato da truppe del primo, capeggiate da Artaldo Alagon e da Giovanni De Sena visconte di Sanluri; le truppe vennero respinte e i due capitani furono costretti a rifugiarsi a Mores, dove vennero sconfitti (1478).
Il paese andò poi decadendo, decimato dalla peste.
Nel 1614 fu incorporato nel marchesato di Mores, feudo dei Manca, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Oggi è comunque un piccolo ridente borgo con un passato importante e una maestosa chiesa che lo sovrasta per ricordarlo.
Lingue parlate
modificaLa variante del sardo parlata ad Ardara è quella logudorese settentrionale.
Come orientarsi
modificaCome arrivare
modificaIn aereo
modificaIn auto
modifica- SS 131 Carlo Felice Cagliari-Porto Torres: uscita "Siligo-Banari-Bessude-Ardara", continuare per Ardara.
In nave
modificaDal porto di Porto Torres oppure dai porti di Olbia-Isola Bianca e Golfo Aranci.
In autobus
modificaDa Ozieri con la linea ARST 9218.
Come spostarsi
modificaCosa vedere
modificaEventi e feste
modifica- Chentinas de Su Regnu. A marzo.
- Nostra Signora del Regno. 8-10 maggio. Festa patronale.
- Santa Rita. 22 maggio.
- San Pietro. A giugno.
- Ferragosto ardarese. 15 agosto.
- Santa Croce. A settembre.
Cosa fare
modificaAcquisti
modificaCome divertirsi
modificaDove mangiare
modificaPrezzi medi
modifica- 1 La Locanda, Via Bachelet 12, ☎ +39 079 400131, Monia.corosu73@gmail.com. Ristorante-pizzeria e bar.
Dove alloggiare
modificaPrezzi modici
modifica- 1 Adelasia, Via Vittorio Emanuele 17, ☎ +39 345 5077597, +39 347 8723136, bebadelasia@gmail.com. B&B.
Sicurezza
modifica- 1 Carabinieri, Via Vittorio Emanuele 86, ☎ +39 079 400062.
- 2 Farmacia Conti, Corso Vittorio Emanuele 36, ☎ +39 079 400016.
Come restare in contatto
modificaPoste
modifica- 3 Ufficio postale, Via Vittorio Emanuele 18, ☎ +39 079 400253, fax: +39 079 400253. Mar e Gio 8:20-13:45, Sab 8:20-12:45.
Nei dintorni
modifica- 4 Nuraghe Santu Antine, nel comune di Torralba
- 5 Chiesa e monastero di San Pietro di Sorres, a Borutta. Chiesa romanica e monastero benedettino.
Altri progetti
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