Castellanza

Prima di lasciare l'incrocio, sulla sinistra il primo incontro importante: la cappella intitolata a San Genesio Martire. Questa edicola votiva sorge dove un tempo esisteva un piccolo oratorio dedicato al santo, che nel XVI secolo risultava in stato di rovina: fu quindi abbattuto e al suo posto nel 1702 sorse l'attuale cappella, restaurata negli anni 1980 per volere di don Aldo Zecchin.

Da qui, scendendo verso Marnate, prima di incrociare il fiume Olona, si può trovare sulla destra il monumento realizzato nel 1964 in memoria del disastro aereo del 26 giugno 1959.

Salendo invece a sinistra, si costeggia la pista di atletica di Olgiate Olona, un tempo parte del parco della Villa Gonzaga, e, al semaforo, svoltando a destra si incontrano due ville: sulla sinistra villa Shapira e, sulla destra, l'imponente villa Gonzaga con il suo grande parco affacciato sulla valle dell'Olona.

Villa Gonzaga

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Questo complesso oggi ospita gli uffici comunali, una scuola primaria, la biblioteca e altri servizi per il pubblico, ma in passato era dimora di un ramo della nobile famiglia dei Gonzaga (i "Gonzaga di Vescovato"). L'edificio risale al XIX secolo e sorse su una precedente villa di proprietà dei conti Quirici, poi dei baroni Castelli e infine dei conti Greppi. Fu Isaura Saulx Tavanes, moglie del conte Giuseppe Greppi, a voler ingrandire e rimodernare la villa e il parco adiacente. Al suo interno il complesso conservava importanti collezioni librarie, numismatiche e filateliche, ma anche una pinacoteca e addirittura un museo di storia naturale con esemplari di uccelli, rettili e lepidotteri. Nei piani inferiori si trovavano le cantine che conservavano vini pregiati, le scuderie e delle grandi serre. Era presente all'interno della villa anche una cappella in stile gotico-francese consacrata nel 1876, cinque anni dopo la morte della duchessa Isaura. La villa passò in eredità ai figli di lei e, successivamente, ai nipoti della secondogenita Luisa: Luigi ed Emanuele Gonzaga. Emanuele all'inizio del XX secolo decise di trasferire la sua residenza a causa dei fumi emessi dalle nascenti fabbriche lungo il fiume e, dopo averla svuotata, vendette la villa nel 1905, che fu acquistata dalla Congregazione delle Pie Signore della Presentazione di Como che ne fecero un collegio femminile. Il Collegio Gonzaga ospitava le aule al piano terra e i dormitori per le studentesse e le camere per le suore al piano superiore. Durante la prima guerra mondiale, con il trasferimento del Collegio a Gorla, la villa fu nuovamente messa in vendita e nel 1918 fu acquistato dal Comitato dell'Opera di Prevenzione Antitubercolare Infantile (O.P.A.I). Il re Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini, rispettivamente nell'aprile e nell'ottobre del 1925, inaugurarono due nuovi padiglioni. Un ulteriore padiglione arrivò nel 1932, anno in cui nacque la Scuola d'Agraria, presto seguita da quelle di Calzoleria e di Falegnameria. Il 21 dicembre 1936 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster consacrò la nuova cappella da lui voluta, dedicata ai Sati innocenti e realizzata su progetto degli architetti Candiani e Bonicalzi. Affacciato sulla strada che conduce a Marnate si trova il padiglione più recente, utilizzato per l'isolamento delle malattie infettive, realizzato nel 1955 e oggi utilizzato come casa di riposo per anziani. Dopo settant'anni di attività l'O.P.A.I. dovette chiudere i battenti e il comune di Olgiate Olona divenne proprietario del complesso architettonico nel 1976.

Proseguendo sulla via Luigia Greppi incontriamo sulla sinistra il monumento ai Caduti della prima e della seconda guerra mondiale realizzato in bronzo su basamento in granito. A questo punto possiamo proseguire dritto su via Mazzini fino all'incrocio con via Diaz; svoltiamo a destra e, dopo pochi metri, si aprirà alla nostra sinistra la piazza dedicata a San Gregorio.

Chiesa di San Gregorio Magno

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Al centro della piazza sorge la piccola chiesa dedicata a papa Gregorio Magno, santo a cui è intitolata la comunità pastorale di Olgiate Olona. Questo edificio risale al 1668 e nel terreno adiacente sorgeva il cimitero adibito a lazzaretto durante i periodi di pestilenza. Nel 1982 furono rinnovati la copertura, il pavimento, l'abside e la facciata e fu fatta restaurare la pala d'altare opera del pittore Paolo Pagani (XVII secolo) e raffigurante "San Gregorio Magno attorniato dalle anime purganti". Nel 1997 furono restaurati gli interni, mentre nel 2011 toccò agli esterni e al campanile sorto nel 1905. Di grande importanza artistica è anche l'affresco raffigurante Sant'Ambrogio, realizzato dal pittore bustocco Biagio Bellotti nel 1755 presso l'omonima chiesa olgiatese; prima del crollo della stessa, l'affresco fu strappato e collocato nella sua attuale ubicazione.

Lasciandoci l'ingresso della chiesa alle spalle, imbocchiamo via Matteotti per arrivare in piazza Santo Stefano. Qui sorge la più grande delle chiese olgiatesi, dedicata ai Santi Stefano e Lorenzo.

Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo

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L'attuale chiesa sorge dove, già dal XII secolo, esisteva la chiesa jemale (invernale) dedicata a Santo Stefano – quella estiva sorgeva più a nord ed era dedicata a San Lorenzo. Con l'ispezione del 1566 di Leonetto Chiavone, incaricato dall'arcivescovo Carlo Borromeo, vennero osservati importanti degradi che coinvolgevano l'intera struttura, dalla copertura al pavimento. Nel 1568 fu ordinata una sistemazione dell'edificio, che fu portato a termine dopo l'insediamento del nuovo prevosto Giacomo Francesco Cardani. La chiesa oggi presenta tre navate e l'altare principale, opera del 1819 dell'architetto della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano Pietro Pestagalli, che andò a sostituire quello originario. Precedentemente, nel 1765 Biagio Bellotti progettò la Cappella del Rosario, posta a destra dell'ingresso e tra il 1784 e il 1786 realizzò gli affreschi della stessa. Il suo intervento è ben riconoscibile dalla caratteristica forma della finestra che si apre sulla piazza, tipica dei progetti bellottiani. Nel 1933 la chiesa fu ristrutturata e ampliata e fu realizzato l'altare dei Santi Stefano e Lorenzo. La rinnovata chiesa fu consacrata ai due santi il 18 aprile 1936 dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster. È invece del 1943 la decorazione pittorica della cupola e della parete meridionale ad opera di Torildo Conconi. L'ultimo intervento risale al 1973, quando fu ristrutturato il presbiterio e restaurato l'altare, nuovamente consacrato dal cardinale Giovanni Colombo nel 1976.

Percorrendo via Oslavia, che costeggia la chiesa, e svoltando a destra in via Restelli, troviamo la strada che scende verso l'Olona. All'angolo si trova la Villa Restelli, altro gioiello del centro storico di Olgiate Olona. Possiamo così scendere verso il fiume dove incontreremo il Mulino del Sasso (Mulino Bianchi). Andando a sinistra torneremo a percorrere la ciclopedonale che costeggia l'Olona fino ad incrociare la via Isonzo. Qui si incontra un trivio: proseguendo dritto si procede sulla ciclopedonale fino a Solbiate Olona; salendo a sinistra si raggiunge in breve tempo la chiesa di Sant'Antonio Abate di Olgiate Olona, mentre prendendo la via Isonzo e superando il corso dell'Olona si arriva a Prospiano (proseguendo dritto) o a Marnate (andando a destra).

Marnate