Ruvo di Puglia

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Ruvo di Puglia è una città della Puglia, ricca d'arte, storia e gastronomia, incastonata nei paesaggi murgiani.

Marica Montaruli/Sandbox
Ruvo di Puglia
Stato
Regione
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
CAP
Patrono
Sito istituzionale

Cenni geografici

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Il territorio ruvese confina con i comuni di Bisceglie, Terlizzi, Bitonto, Altamura, Gravina, Spinazzola, Andria e Corato. È caratterizzato da oliveti, mandorleti, ciliegeti, vigneti e seminativi. L’agro, caratterizzato dalle tipiche doline, valli carsiche o lame, gravi e grotte, fa parte del Parco nazionale dell’Alta Murgia. Presenta due ampie valli tettoniche con terreni argillosi e ciottolosi. Una macchia boschiva si estende per 1100 ettari sul versante adriatico e vanta numerose specie diverse di vegetali e animali: querce roverelle, arbusti, rovi, la stipa austroitalica, orchidee selvatiche, ferule, asfodeli e graminacee costituiscono l’habitat boschivo di volpi, cinghiali, lepri, ricci, vipere, calandrelle, allodole, sparvieri, nibbi, falchi grillai e rospi. Presenta una sismicità bassa, di livello 3, ed è soggetto ad un clima mediterraneo, con estati secche e afose, inverni miti, piovosi e con rade nevicate.

Quando andare

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I mesi primaverili che si affacciano ai primi albori dell’estate sono il momento migliore per visitare la cittadina di Ruvo e i suoi agri. In questo periodo le temperature sono miti, il sole dora cauto la pelle dei visitatori e si possono percorrere i sentieri boschivi, immersi nella natura rigogliosa.

Cenni storici

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Alcuni reperti segnano la presenza dell’uomo già al VI millennio a.C, continuando per l’età del bronzo e del ferro.

L’arrivo dei greci tra VIII e V secolo a.C. dettò il nome di Ρύψ alla polis che divenne florida per il commercio di olio, vino e vasellame. Ruvo divenne alleata di Taranto, una grande città magnogreca indipendente, ma all’indomani della sconfitta di quest’ultima per mano di Roma, entrò a far parte del suo demanio e mutò il nome in Rubi.

In epoca medievale, fu conquistata da Longobardi e Saraceni, motivo che portò la città alla costruzione di una cinta muraria costituita da Porta Noè, Porta del Buccettolo, Porta del Castello e Porta Nuova.

Con Federico II di Svevia riacquistò l’antico splendore: conobbe uno sviluppo culturale-economico che portò anche alla costruzione della Cattedrale romano-gotica e del Castel del Monte.

Dalla metà del Duecento vide il dominio degli Angioini prima e degli Aragonesi poi. Sotto queste dinastie il feudo di Ruvo fu raso al suolo diverse volte e ricostruito. Inoltre, dalla città partirono i tredici francesi che parteciparono alla Disfida di Barletta del 1502.

Nel 1510 il feudo ruvese fu acquistato dal conte Oliviero Carafa, sotto il quale conobbe un momento storico negativo, che vide, però, l’operato di figure illustri come il medico Domenico Cotugno.

Nel primo Ottocento si distinse l’avvocato Giovanni Jatta, che, vincendo la causa contro Carafa, riuscì a portare in auge la città, promuovendo anche gli scavi archeologici che diedero alla luce numerosi reperti peuceti, greci e romani, conservati oggi al Museo Jatta.

Ruvo progredì nel periodo post-unitario per merito del deputato Antonio Jatta, che influì nella concessione alla città dell’illuminazione elettrica e dell’acqua pubblica.


Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Marica Montaruli/Sandbox

La città è suddivisa in nucleo antico, città nuova, zona industriale e frazione di Calendano.

Nucleo antico

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Il centro storico di Ruvo di Puglia è uno dei più suggestivi della Puglia, caratterizzato da archi e vicoli ricchi di arte e storia.

Ad accogliere i visitatori è Piazza Matteotti (ex piazza Castello), con la cortina edilizia che la attornia a nord, caratterizzata dalla Chiesa del Redentore, dal Castello e dal Palazzo Melodia. Ad est è possibile osservare, con la facciata in pietra locale, semplice ed austera, Palazzo Avitaja, prima sede del Municipio.

Attraversando le arterie del nucleo antico, tra archi, case in pietra, balconcini caratteristici e piazzette, si può giungere ad architetture che segnano la storia della città, come la Torre del Pilota, datata agli anni '70 dell'Ottocento, ubicata sul versante ovest di piazza Matteotti. La torre era parte del sistema difensivo di Ruvo e del Castello. Si incontrano anche la Torre dell'Orologio, Palazzo Spada, Palazzo Pirlo-Rubini, Palazzo Caputi, sede oggi del Museo del Libro.

Camminando per le vie portanti del centro storico come Fondo Marasco, Porta de Sarra (Porta Nuova o Porta Sant'Angelo), Buccettolo, Vico Campane e Largo della Scarpetta, si giunge al largo cui si accede mediante via Sant'Arcangelo, nel quale domina incontrastata l'attrazione prediletta dai visitatori: la Cattedrale. Lascia meravigliati il rosone immenso che si dirama con i suoi dodici raggi in un gioco di luci e che armoniosamente si lascia osservare insieme ai portali scanditi dalle quattro semicolonne e alla fuga di archetti pensili.

Incastonate nei vicoli, sono anche le diverse architetture religiose come la Chiesa del Carmine, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa del Purgatorio, la Chiesa dei Santi Medici, la Chiesa di San Giacomo , la Grotta di San Cleto, la Chiesa dell'Annunziata.

A circondare il borgo medievale sono i corsi principali, come corso Giovanni Jatta, corso Cavour, corso Ettore Carafa, corso Antonio Gramsci, Corso Piave, Corso Domenico Cotugno, sui quali si affacciano le architetture civili otto-novecentesche come Palazzo Jatta, sede del Museo Archeologico Nazionale Jatta, sito in piazza Bovio, Palazzo Camerino e Palazzo Chieco, Palazzo Testini in piazza Cavallotti, Palazzo Ruta, Palazzo Caputi, Palazzo Fenicia, Palazzo Elicio, Palazzo Caldarola, Palazzo Lisi, Palazzo Montaruli, Palazzo Lovino, Palazzo Incarnati, Palazzo Fiore, Le architetture religiose della zona, invece, sono la Chiesa di San Domenico e l'ex convento dei Domenicani, oggi sede della Pinacoteca comunale di arte contemporanea "Domenico Cantatore", la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Chiesa dei Cappuccini che affianca la scuola elementare Giovanni Bovio.

Città nuova

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La città nuova è caratterizzata dal grande extramurale che segna la viabilità di Ruvo, scuole di ogni ordine e grado come la Scuola secondaria di primo grado Domenico Cotugno, il liceo Scientifico e linguistico Orazio Tedone, l'Istituto tecnico commerciale Tannoia, la Scuola primaria Giovanni Bovio.

Come arrivare

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In aereo

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L'aeroporto di Bari dista 24 km da Ruvo, ed è collegato mediante la stazione ferroviaria Ferrotramviaria Spa o mediante il servizio bus. Il percorso dalla fermata dell'aeroporto a quella della città è di circa 36 minuti in treno.

L'aeroporto di Brinidisi dista 148 km.

In auto

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La città è raggiungibile mediante la Strada Provinciale 231, che la collega a Bari e ai paesi limitrofi. Si collega alla Murgia attraverso la Strada provinciale di Castel del Monte 234.

In nave

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Il porto di Bari dista 33 km dalla città. Altri porti in cui attraccare sono quello di Brinidisi (136 km), Bisceglie, Trani, Molfetta, Taranto, Manfredonia, Barletta, Otranto, Gallipoli.

Come spostarsi

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Con i mezzi pubblici

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La città è attraversata dalle linee dei bus della Società Trasporti Provinciale SpA Bari e della Ferrotramviaria Spa, che ben collegano Ruvo ai paesi limitrofi. Un servizio navetta permette di raggiungere posti diversi all'interno della stessa città, come la zona industriale o la frazione di Calendano.

In bici

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La bici è il mezzo migliore per osservare le bellezze della città, consentendo soste nelle zone di interesse. In corso di completamento è la pista ciclabile che collega le arterie principali di Ruvo, mentre le zone rurali e murgiane sono caratterizzate da percorsi ciclistici attraversati quotidianamente dagli appassionati delle due ruote. Agevola l'utilizzo della bici anche la velostazione, sita adiacente alla stazione ferroviaria.


Cosa vedere

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Eventi e feste

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Cosa fare

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Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Dove alloggiare

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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Nei dintorni

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