L'immersione subacquea è un'attività sportiva in cui ci si immerge in acqua con l'aiuto di bombole d'aria e altra attrezzatura specializzata che permette di rimanere sott'acqua per periodi prolungati di tempo, ben oltre i limiti dell'apnea, e di regolare il proprio assetto in modo da ottenere un galleggiamento neutrale a qualsiasi profondità. Chi la pratica è detto sommozzatore, subacqueo o sub.

Per quanto nasca in ambito militare, si tratta di un'attività praticata in tutto il mondo per svago, allo scopo di ammirare gli scenari mozzafiato caratteristici anche delle escursioni più accessibili.

Perché fare immersioni

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  • Per vedere il mare da una prospettiva completamente diversa: ci si allontana dalle spiagge roventi e dal sole cocente e ci si ritrova sospesi in un mondo in apparenza familiare, ma che risulta immediatamente estraneo e misterioso a uno sguardo più approfondito. Scogliere, barriere coralline e altri paesaggi sottomarini acquistano immediatamente sembianze aliene, sia per via dei colori (falsati dalla luce bluastra filtrata dall'acqua, e tuttavia spesso vividissimi a seconda delle specie marine che entrano nel campo visivo) sia per via del punto di vista "sospeso" dato dalla posizione dell'osservatore.
  • Per osservare animali marini locali nel loro habitat naturale: da caleidoscopici pesci di scogliera a banchi di pesci argentati, da squali, balene e tartarughe marine a razze, ricci di mare e crostacei aggrappati al fondo, una moltitudine di organismi viventi si presenterà ai vostri occhi.
  • Per ammirare affascinanti strutture sottomarine: da meravigliose e delicatissime barriere coralline a scogliere, catene montuose sottomarine, vulcani e relitti; anche una semplice immersione in acque poco profonde attorno a una formazione corallina vi vedrà procedere a rilento, fermandovi davanti a ogni protuberanza come davanti a opere in un museo.
  • Per l'aspetto tecnologico e avventuroso: inutile negarlo, l'attrezzatura da spie, l'uso di linguaggi codificati e la meticolosa preparazione delle spedizioni danno un brivido di eccitazione anche ai sub più esperti. Per i fanatici dell'adrenalina, esistono escursioni molto avventurose per le quali prepararsi (dai tuffi nella gabbia anti-squalo alle escursioni in caverna).
  • Per l'aspetto comunitario: non è insolito vedere persone molto diverse che mai diverrebbero amiche sulla terraferma avere conversazioni eccitatissime al ritorno da un'escursione, discutendo di una qualche specie rara avvistata o scambiandosi foto scattate con le rispettive macchine fotografiche. Le vostre certificazioni ed esperienze passate saranno un ottimo argomento di conversazione con altri sub che pernottano nel vostro stesso albergo.
  • Per provare qualcosa di nuovo in vacanza: se avete finito tutti i libri che vi eravate portati, non c'è nulla di nuovo da guardare in streaming, e la temperatura inizia a salire, perché non seguire un breve corso introduttivo nell'acqua fresca e farvi accompagnare da una guida ad ammirare la vita sottomarina locale?

Come imparare

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Le immersioni subacquee sono un'attività divertente e possono diventare una vera passione, ma è necessario avvicinarvisi in modo prudente e responsabile, dato che un'imprudenza potrebbe portarvi all'ospedale, o risultarvi fatale.

Le immersioni fanno per me?

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Salvo particolari e rare caratteristiche del luogo, fare immersioni non richiede prestanza fisica o una particolare attitudine all'avventura, ma certamente è consigliabile essere a proprio agio in acqua. Persone con vertigini potrebbero non volersi ritrovare sospesi sopra un abisso profondo decine o centinaia di metri, e chi è claustrofobico potrebbe non convivere bene bene con la consapevolezza di non poter riemergere dall'acqua in pochi secondi.

Può essere utile contrastare queste sensazioni con considerazioni più razionali legate alla sicurezza dell'attrezzatura e delle procedure utilizzate (che permettono sempre, pur non immediatamente, di riemergere in sicurezza in caso di necessità), e alla competenza degli istruttori e delle guide.

Dal punto di vista dell'impegno, la maggior parte degli enti di certificazione permettono di conseguire il brevetto base con un corso di pochi giorni, di solito con sole cinque immersioni e qualche lezione teorica (all'ombra delle fresche frasche!). Le principali certificazioni a scopo ricreativo non scadono, quindi con un modesto investimento di tempo vi garantirete la possibilità di fare un'immersione durante la prossima vacanza senza ulteriori lungaggini burocratiche, godendovi semplicemente l'esperienza.

Per chi ha ancora meno tempo o non se la sente di seguire un corso intero, esistono anche veloci corsi introduttivi della durata di un giorno, in cui un istruttore vi spiegherà le procedure di base, vi farà acclimatare con l'attrezzatura e infine vi accompagnerà nella vostra prima immersione.

Per potersi immergere in sicurezza è necessario avere una conoscenza dettagliata delle attrezzature e delle procedure più comuni, e degli effetti che l'ambiente sottomarino può avere sull'organismo umano. Anche i subacquei più esperti si immergono sempre in compagnia: per questo è fondamentale che ogni persona in acqua sappia cosa fare in caso di imprevisti.

Dunque, è opportuno seguire un corso tenuto da un istruttore certificato presso una scuola accreditata con uno dei maggiori enti internazionali. Questo garantisce che le attrezzature che noleggiate siano revisionate secondo standard stringenti (e invariati in tutto il mondo), che gli istruttori, i dive master e le guide siano soggetti a protocolli di certificazione periodica, e che il corso che seguite venga in seguito riconosciuto da altre scuole. Inutile quindi prendere scorciatoie con corsi tenuti da una scuola locale non accreditata: oltre a non offrire standard di sicurezza e professionalità adeguati, rilascerà un "brevetto" del tutto inutile perché non riconosciuto in altre località. La maggior parte dei negozi di attrezzatura, delle scuole di immersioni e delle stazioni di ricarica delle bombole si rifiuta di noleggiarvi l'attrezzatura, lasciarvi prenotare un'escursione, o anche solo riempire una bombola se non avete una certificazione riconosciuta.

I corsi che vi verranno offerti possono cambiare a seconda dell'ente cui è affiliata la vostra scuola, ma a grandi linee potete aspettarvi la seguente offerta:

  • Immersione di prova o try-dive: perfetta per chi non ha ancora deciso di voler conseguire un brevetto, o per chi è ancora titubante all'idea di immergersi con le bombole. Di solito consiste in un paio di briefing teorici e in una o due lezioni in acque basse (davanti alla spiaggia, dove si tocca, o in piscina) per mettervi a vostro agio con l'attrezzatura e le procedure di base (usare il giubbotto ad assetto variabile, comunicare sott'acqua, recuperare il regolatore e svuotarlo dall'acqua); infine, il vostro istruttore vi accompagnerà nella vostra prima vera immersione, di solito a non più di dieci metri di profondità: questa è una quota dove si possono già ammirare animali, coralli e formazioni sottomarine interessanti, ma dalla quale è possibile riemergere rapidamente in caso di complicazioni. Tenete a mente che questo non è un brevetto: se durante la vacanza seguiste solo questo corso, nessuna scuola ve lo riconoscerebbe in futuro e vi farà ricominciare da zero. Durante il corso della stessa vacanza, però, molte delle scuole che offrono un'immersione di prova permettono di farla valere per il conseguimento di un brevetto vero; quindi, se dopo l'immersione di prova decideste di proseguire con un corso Open Water presso la stessa scuola, per conseguire la certificazione vi basterà compiere quattro immersioni, perché vi verrà contato il try-dive come prima immersione.
  • Corsi junior: attività ricreative rivolte a bambini e ragazzi sotto l'età minima per i corsi normali e pensate per allenarli all'acquaticità; non sono un brevetto. Alcuni enti di certificazione permettono di seguire lo stesso corso degli adulti già a partire da 14 anni: la certificazione rilasciata riporterà una dicitura "Junior", ma di solito viene convertita automaticamente a una certificazione normale al compimento dei 18 anni.
  • Open Water o Scuba Diver: lo standard internazionale delle certificazioni per immersioni ricreative, e il primo vero brevetto di immersioni, che permette di immergersi fino a 18-20 metri di profondità, in acque aperte (niente immersioni in grotta!), e accompagnati da un altro subacqueo, oppure in un gruppo con una guida o un dive master (cioè subacquei esperti e certificati, mentre un totale neofita deve immergersi con un istruttore che lo segue da vicino, tipicamente individualmente o in un gruppo di pochissimi allievi). La maggior parte degli enti certificatori offre un brevetto di questo tipo, tipicamente chiamato proprio Open Water, e riconosciuto anche da scuole affiliate alla concorrenza data la sostanziale equivalenza dei requisiti e delle competenze acquisite (un brevetto PADI Open Water di solito viene accettato senza problemi da SSI e CMAS, tutti enti affidabilissimi e molto diffusi nelle principali destinazioni turistiche del mondo): chi segue un corso Open Water tipicamente dovrà seguire una serie di lezioni teoriche, esercitarsi nell'uso dell'attrezzatura in acque basse, e infine completare quattro o cinque immersioni in acque aperte (di cui almeno una alla massima profondità ammessa, 18-20 metri).
  • Advanced Open Water o Advanced Scuba Diver: il gradino successivo all'Open Water, e la progressione naturale per chi sia appassionato di immersioni e voglia avere accesso a un maggior numero di siti e ambienti. La differenza principale sta nella profondità massima consentita, che aumenta a 40 metri con la certificazione Advanced Open Water. I corsi sono tipicamente modulari, con un requisito generale di completare almeno quattro o cinque immersioni scelte da un "menù" di immersioni specialistiche (e i relativi corsi teorici), che possono includere fotografia subacquea, immersioni notturne, immersioni in un relitto, immersioni in grotta. Spesso, per ottenere la certificazione Advanced, è richiesto che due dei moduli siano completati con un'immersione in profondità (a 40 metri) e un'immersione con prova di orientamento (underwater navigation dive), per assicurarsi che il subacqueo effettivamente migliori le proprie competenze rispetto a chi abbia solo la certificazione Open Water.