Utente:Antonellacorbisiero/Sandbox
STORIA DI AVELLA
Avella, il cui nome antico, Abella, trae la sua orgine da nux abellana, la noce tanto presente in zona di cui parla anche Plinio il Vecchio. Non è da escludere la possibilità di ricondurla alla particolare intensità dei venti locali che sono capaci di sradicare alberi e “scoprire edifici” (il verbo “Avello” in latino ha, infatti, il significato di “estirpare con forza). Virgilio denominò Avella la Malifera Abella, cioè terra ricca di mele ed altri frutti, mentre nell’Eneide si narra del suo coraggio per essersi schierata dalla parte di Turno contro Enea. I particolari connotati orografici e paesaggistici del territorio hanno un’origine alquanto poetica in quanto un gruppo di calcidesi, giunti in zona, rimasero così colpiti da battezzare l’intero territorio con il nome di Abel, in seguito denominato Abella.
Le origine storiche della città di Avella risalgono ad un'età anteriore a quella di Roma. Al tempo il suo territorio, abitato dagli Osci, si estendeva tra il massiccio del Partenio e la piana di Palma Campania in una fertile pianura di estensione ben più consistente di quella attuale. Gli Osci entrarono ben presto in conflitto con i Nolani a causa dei continui sconfinamenti territoriali che questi ultimi operavano a danno dell’agro avellano, probabilmente non risolti dalle continue rappresaglie degli avellani se si rese necessaria la costruzione di due tempietti dedicati ad Ercole perché rappresentassero i capisaldi di una ipotetica linea di separazione .Si ristabilì la calma soltanto quando, con l’avvento dei Normanni, i monti vicini, divenuti ormai ricovero sicuro dell’intera popolazione, si spopolarono e il ritorno degli avellani nelle loro antiche sedi . La scala feudale istituita dai Normanni al loro avvento in Italia era totalmente legata alla qualità militari, di forza e di coraggio dimostrate nelle spedizioni militari.
La dinastia dei baroni avellani ebbe inizio con Arnaldo, nipote di Riccardo, conte di Avella e principe di Capua e si sviluppò attraverso Rinaldo III, cavaliere di Carlo D’Angiò, e la famiglia Orsini e, per vendita, attraverso Filiberta di Chalou, principe di Orange, Girolamo Colonna, Caterina Saracino e i conti Spinelli che abbellirono Avella con vie ed edifici pubblici e riportarono all’antica gloria il Castello e il palazzo baronale che fu arricchito, tra l’atro, da un “magnifico boschetto”.
La cittadina di Avella per circa 25 anni, dal 1578 al 1604, godette dell'enorme magnanimità del genovese, Ottavvio Cutaneo, che, oltre a far rifiorire le arti, le scienze e l’agricoltura, ricostruì a proprie spese le case dei poveri e fece lastricare nuove strade.
Il baronato di Avella continuò successivamente con l’avvento prima dei "Doria" di Genova,e poi dei "Del Carretto" i quali ressero il baronato fino alla sua disgrazia avvenuta agli inizi del diciottesimo secolo quando, con la perdita di valore dei diritti baronali, furono aboliti i feudi e le giurisdizioni e i territori divennero di uso pubblico.
La vita amministrativa e economica nel periodo baronale era organizzata sulla base di norme ben precise composta di obblighi e tributi annui che i casati corrispondevano alla Baronia come compenso per i benefici goduti nella divisione delle rendite boschive feudali o derivanti dal taglio dei boschi.
Oltre alla vita amministrativa ed economica c'erano anche università a caratterizzare il territorio avellinese.
L’amministrazione dell’università di Avella era affidata a 40 decurioni, eletti ogni 5 anni, tra i quali, ai primi di settembre di ogni anno, i cittadini, nel Convento dei Frati Minori e alla presenza dei Sottointendente di Nola, eleggevano i 4 membri responsabili del governo della città ossia delle spese, delle amministrazioni cittadine, della vigilanza sul denaro pubblico.
Il contado di Avella, ben presto passato sotto la “dominazione” degli etruschi subì “l’etruscanizzazione” dei costumi, della politica e delle arti: si istituì un governo aristocratico con una propria milizia ed un suo senato, gli influssi linguistici etruschi sulla lingua risultarono determinanti e rilevante fu la diffusione della produzione della ceramica e del vaso di terracotta.
L’inserimento di Avella in una confederazione di città non favorì, però, la sua autonomia, e le ripetute lotte interne indebolirono in modo rovinoso la forza del popolo etrusco che, sottoposto alla pressione dei Romani nel Lazio e dei Sanniti in Campania, ben presto fu completamente soggiogato dai popoli invasori per cui Avella, intorno al 400 a.C. si ritrovò Sannita pur conservando le istituzioni governative etrusche quali proprio un governo aristocratico e il senato e le acquisite tradizioni.
Tuttavia il dominio Sannita non durò molto, poco più di un secolo, nel corso del quale gli avellani non subirono eccessivamente l’oppressione dei sanniti già da tempo impegnati in continue lotte con i Romani conclusesi con la sconfitta del 293 a.C. di Aquilani e con il passaggio alla potenza vincitrice dell’Etruria, dell’Umbria, della Sabina, del Sannio e della Campania.
Con l’arrivo dei Romani avvenuto quando Capua all’oppressione sannita preferì protezione romana nel 399 a.C., Avella diventò Municipio che, negli ordinamenti governativi romani, seguiva, per autonomia e libertà decisionale, solo le colonie poiché i diritti politici concessi risultarono praticamente nulli e gli obblighi militari ed economici particolarmente gravosi nonostante l’ampio godimento dei diritti civili concessi agli avellani.
Nel lungo periodo di dominazione, Avella meritò più volte la considerazione romana per la fedeltà mostrata in occasione della guerra di Pirro, delle numerose guerre sociali contro Irpini, Lucani, i Sanniti, i Pugliesi e delle guerre di Spartaco. La cittadina di Avella non subì sorte diversa da quella che il destino assegnò all’Italia intera, destino che fu infame e malvagio se i Vandali, i Goti e i Greci la straziarono e la distrussero, ad eccezione del “formidabile” castello, i Longobardi se la contesero mentre i Saraceni la saccheggiarono devastandola totalmente e costringendo la popolazione a vivere tra i monti.
CURIOSITÀ
Si narra che il Castello di longobardo di Avella sia stato uno dei castelli di Re Artù. Il complesso in parte restaurato si trova sulla collina dell’antica città di Avella. Fu edificato dai Longobardi sul tempio di Ercole ed appartenuto a famiglie nobili importanti come gli Orsini, i Balzo, i Doria del Carretto. Oggi, si promuove un progetto di recupero e valorizzazione del sito a partire da visite in notturna del complesso monumentale. L’ Ingresso alla manifestazione è gratuito.
GEOGRAFIA
Il comune di Avella sorge nell'area della Bassa Irpinia. È un paese di 7.688 abitanti, situato a 207 metri sul livello del mare e a 24 km da Avellino. Il territorio si estende per 29,39 km² e i comuni confinanti sono: Baiano, Casamarciano, Cervinara, Pannarano, Roccarainola, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Sirignano, Sperone, Tufino e Visciano. È attraversato dal fiume Clanio.
Il comune è situato nel cuore di una grande conca dell'Appennino Campano, è circondato a nord dai monti di Avella e a nord-est da Montevergine, entrambi parte dei monti del Partenio. Il clima di Avella è sub-mediterraneo, con inverni complessivamente temperati ma piovosi, con possibili brina e gelate; in estate la siccità predomina sul territorio con rare piogge e venti di ponente e di scirocco. La vegetazione è piuttosto ricca, con prevalenza di noccioleti che producono le pregiate "nocciole avellane" (il cui legno è citato da Gabriele D'Annunzio ne "I pastori"), ma di rilievo è anche la produzione di frutta e ortaggi.
LUOGHI DI INTERESSE AD AVELLA
- ANFITEATRO ROMANO DI AVELLA
- CASTELLO SAN MICHELE
- TOMBE ROMANE
- PALAZZO BARONALE
- GROTTE DI SAN MICHELE
- MUSEO ARCHEOLOGICO ANTIQUARIUM
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ANFITEATRO:
L’anfiteatro di Avella può essere considerato uno dei più antichi della Campania. Esso, infatti, fu costruito tra il I sec. a.C. e il II sec. d.C. nell'odierna località S. Pietro, al posto delle abitazioni distrutte durante la guerra tra Mario e Silla Fra i più antichi della Campania, è rapportato a quello di Pompei non tanto per le sue dimensioni (60 metri di lunghezza e 35 di larghezza, dunque più contenute) quanto per il materiale e la tecnica di costruzione in opus reticolatum di tipo giallo...Edificato in età tardo-repubblicana, nel I secolo a.C, all’estremità del decumano maior (attuale corso Vittorio Emanuele), l'Anfiteatro poggia a sud-est su resti di mura sannite, a nord-ovest su un pendio naturale.E' sit6uato in via dell'anfiteatro,ed è chiuso tutti i giorni tranne il sabato dalle ore 10:00 alle 12:30 e la domenica dalle ore 08:00 alle 12:30.Per la visita è richiesta obbligatoriamente la prenotazione, il costo del biglietto ammonta €10,00, ridotto €5,00 per coloro che hanno tra i 18 e i 25 anni e gratuito per i minorenni. Può essere raggiunto a piedi in circa 10-15 minuti dalla fermata Bus di Via Nazionale delle Puglie o dalla stazione dei treni EAV, percorrendo Via Ferrovia e attraversando Corso Vittorio Emanuele.
CASTELLO SAN MICHELLE:
Il Castello è situato sulla vetta di una collina a 320 m s.l.m. e viene edificato dai Longobardi nel VII sec. d.C. sui resti del Tempio di Ercole. La fortificazione è costituita da tre aree distinte: il palatium Mastio dove a sud-est sorge la grande torre circolare che spesso occupa spettacoli musicali e rievocazioni, la seconda e terza area sono formate da due cinte murarie la cui parte interna è visitabile attraverso può essere raggiunto comodamente a piedi in circa 30 minuti dalla fermata Bus e dalla stazione dei treni EAV. Dall'Anfiteatro dista invece circa 25 minuti a piedi. un percorso, nei pressi del luogo da visitare si può usufruire di un piccolo parcheggio.Le visite sono aperte al pubblico dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.il costo del biglietto ammonta €10,00, ridotto €5,00 per coloro che hanno tra i 18 e i 25 anni e gratuito per i minorenni.
TOMBE ROMANE:
I Mausolei Funerari realizzati intorno al II - IV sec. d.C. ben conservati appartenevano a famiglie aristocratiche locali o di liberi, piccoli commercianti, appaltatori. Sono formati da due corpi sovrapposti, quello inferiore a forma quadrangolare, quello superiore a forma di cilindro, sormontato il più delle volte da una sorta di cuspide. Come accade per gli altri monumenti anche in quest'area archeologica vengono realizzati spettacoli.Le visite sono aperte al pubblico dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Il costo del biglietto ammonta a €10,00 ma ridotto €5,00 per coloro che hanno tra i 18 e i 25 anni e gratuito per i minorenni. Puo essere raggiunto a piedi in circa 30 minuti dalla fermata Bus e dalla stazione dei treni EAV. Dal Castello è possibile raggiungere a piedi in circa 15 minuti
PALAZZO BARONALE:
Il Palazzo Baronale costruito nella prima metà del XVI sec. sorge nel centro storico a ridosso del decumano maggiore. Ha ospitato diverse famiglie tra cui la nobiltà degli Alvarez de Toledo. Di particolare rilievo il giardino Livia Colonna realizzato sul disegno del Vanvitelli, che ospita una fontana marmorea che rappresenta la divinità del Nilo associata alla presenza del fiume Clanio.In passato il palazzo ha ospitato l'Antiquarium archeologico di Avella uno spazio museale in cui venivano conservate vasi e ceramiche, oggetti ornamentali in bronzo e ferro, armi e spiedi in metallo, anfore vinarie di tipo etrusco.il Palazzo Baronale si trova in Piazza Municipio e può essere raggiunto a piedi in circa 15 minuti dalla fermata Bus e dalla stazione dei treni EAV. Dista 10 minuti a piedi dalle Tombe Romane. L'aura dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19..00 e inoltre l'ingresso al palazzo è gratuito.
GROTTE DI SAN MICHELE:
E' da considerarsi come uno dei più significativi santuari rupestri micaelici, non solo per le dimensioni ma per la quantità degli interventi pittorici presenti al suo interno tra cui l'affresco raffigurante "Il Battista", affreschi parietali bizantini e il dipinto dell'Arcangelo dell'Annunciazione. La Grotta è ubicata a ridosso del Fiume Clanio, uno dei corsi d'acqua più antichi e importanti della Campania dove si sono stanziate le prime civiltà che hanno abitato Avella. Proprio in prossimità della Grotta sono stati ritrovati reperti che risalgono al Paleolitico Superiore. Le grotte si trovano nel Parco del Partenio (Via dei Mulini), possono essere raggiunte per gli appassionati del trekking a piedi in circa 50 minuti dal fermata Bus e dalla stazione dei treni EAV. Si possono visitare tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Il costo del biglietto ammonta a €10,00 ma ridotto €5,00 per coloro che hanno tra i 18 e i 25 anni e gratuito per i minorenni.
MUSEO ARCHEOLOGICO ANTIQUARIUM:
L’antiquarium, realizzato dalla Soprintendenza archeologica di Avellino, espone una sintesi dei risultati delle ricerche nell'area della bassa Irpinia e in particolare ad Avella. Sono esposti vasi, oggetti votivi, corredi funerari risalenti alle prime fasi insediative preromana e romana. Interessanti sono i vasi ceramici dipinti e l'attenzione dedicata allo sviluppo dell'iconografia sacra e delle iscrizioni pubbliche. Inoltre, il museo offre anche una visita immersiva nella quale, tramite dei visori VR, è possibile immergersi nelle meraviglie avellane con i propri occhi.
DOVE MANGIARE?
- Ristorante "Fusaro"
Dal 1969 è ristorante pizzeria propone piatti tipici della cucina irpina
Prezzo medio a persona: €25,00 Via dei Mulini - tel. 0818251928
- Ristorante "Il Clanio"
Ristorante e pizzeria
Prezzo medio a persona: €30,0 Panoramica- tel: 081 825 1589
- Ristorante "Hermano's"
ristorante e pizzeria
Prezzo medio a persona: €15,00 via Parroco Ercolino-tel. 340 5821778
- Ristorante "IL Moera"
Ristorante-orto propone prodotti e piatti a km 0
Prezzo medio a persona: €30,00 via delle Centurie tel. 0818252924
DOVE SOGGIORNARE?
- Hotel Maddaloni il costo della visita guidata gratuita e di 10 euro
- B&B maison villa vittorio è l'ideale per chi arriva ad Avella con i mezzi e deve spostarsi a piedi. Infatti dista solo 20 min a piedi dalla stazione di Avella e 15 min dall'Anfiteatro. Tuttavia la fascia di prezzo è elevatocirca 90 euro a notte per due persone con colazione inclusa. l'hotel Maddaloni per chi invece ha la possibilità di spostarsi con l'auto è la scelta ideale distante circa 6 min da Avella offre in una fascia di prezzo media di circa 70 euro a notte per due persone pernottamento e colazione.
- Villa Palma perfetta anche per le famiglie oltre alla posizione facilmente raggiungibile da qualsiasi provincia campana distante infatti 400 m a piedi dalla stazione di Avella. Offre svariati servizi ai suoi ospiti: Visite archeologiche guidate nel paese di Avella; Escursioni sui monti avellani; -Visite speleologiche; Visite guidate verso i maggion luoghi tunstia campan (Costiera amalfitana, Costiera sorrentina, Scavi di Pompei. Reggia di Caserta, Le vie del vino come Tufo e Taurasi, Ischia, Capri, Vesuvio) Villa Palma offre anche la possibilità di noleggio auto e servizio da e per l' Aereoporto internazionale di Capodichino.
COME ARRIVARE?
La rete autostradale più vicina è l'A-16 Napoli-Bari uscita Baiano o Tufino direzione Avella. Dall' aereoporto di Napoli-Capodichino dista circa 20 km.
Come muoversi: con un mezzo proprio; o in alternativa a piedi (le distanze fra le attrattive principali non sono proibitive).
Metropolitana
Per arrivare all'Anfiteatro partendo da piazza Garibaldi prendendo linea 8 (Napoli-Baiano)
scendere alla stazione di Avella e percorrere circa 1,3 km a piedi.
Per arrivare al comune/museo interattivo partendo da piazza Garibaldi prendendo linea 8
(Napoli-Baiano) scendere alla stazione di Avella e percorrere circa 800 m a piedi.
Dove parcheggiare: Parcheggio Castellana (centro storico) e Parcheggio Perla (corso Vittorio
Emanuele).