Vercelli: differenze tra le versioni
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=== Quando andare ===
Il clima è semi-continentale, di tipo padano, con inverni freddi e nebbiosi ed estati calde e molto afose (con picchi di 35°C e 60% di umidità relativa media nelle ore più calde). Le piogge cadono prevalentemente in primavera ed autunno; il mese più piovoso è maggio, seguito da novembre. Nel periodo che va da marzo a settembre sono comuni i temporali. Vercelli ha un tasso di umidità molto elevato anche nella bella stagione a causa dell'evaporazione dell'acqua delle risaie ed è una città assai poco ventosa.
[[File:4137 - Risaie in provincia di Vercelli - Foto Giovanni Dall'Orto, 20 May 2011.jpg|thumb|
▲[[File:4137 - Risaie in provincia di Vercelli - Foto Giovanni Dall'Orto, 20 May 2011.jpg|thumb|center|400px|Risaie nel Vercellese]]
Le origini di Vercelli ci sono sconosciute: alcuni storici però credono sia stata fondata dai Celti. Situata lungo un importante asse viario dell'economia, la città di Vercelli, ribattezzata dai Romani Vercellae si sviluppò come centro urbano da un preesistente abitato celto-ligure in seguito all'occupazione romana risalente ai primi decenni del II secolo a.C.
La religione cristiana giunse in età costantiniana, precisamente nel 313, attraverso l'imperatore Costanzo II. Il primo vescovo, consacrato nel 345 da papa Giulio I, e che in seguito divenne anche il patrono della città, fu il noto Sant'Eusebio, primo vescovo in ordine cronologico presente in Piemonte. Personalità forte, divenne ben presto uno stimato pastore del Capitolo vercellese, noto in tutto il Piemonte (di cui divenne successivamente patrono), soprattutto come divulgatore del culto mariano della Madonna Nera, importato dalla Terra santa, quindi fondatore del Santuario di Oropa. L'arcidiocesi di Vercelli divenne quindi una delle più importanti tra le suffraganee della vicina Milano.
Del periodo tardo antico e alto medioevale si hanno poche e incerte notizie. Dal VI all'VIII secolo la città rimase sotto il dominio longobardo e successivamente passò sotto la guida dei Franchi. Vercelli divenne allora contea e di fatto venne amministrata dai suoi vescovi. Dopo anni di incertezze, Vercelli si alleò con i milanesi e partecipò alle vicende della Lega Lombarda fino alla vittoriosa Battaglia di Legnano.
Nel XIII secolo si affermò progressivamente il regime comunale che diede il via al periodo più prospero di tutta la storia della città che aveva ottenuto il controllo sul territorio compreso tra le Alpi, il Po, la Sesia e la Dora Baltea, grazie anche all'atto del 24 aprile 1243 con il quale il cardinale Gregorio di Montelongo, legato pontificio, aveva ceduto al Comune la giurisdizione su tutti i territori appartenenti alla Diocesi di Vercelli, in quel momento vacante, conservando a quest'ultima la giurisdizione minore.
A seguito delle lunghe lotte tra Guelfi e Ghibellini, capeggiati rispettivamente dagli Avogadro e dai Bicheri-Tizzoni, il comune passò al dominio straniero e nel 1335 Vercelli perse per sempre la sua autonomia politica.
[[File:Basilica S. Andrea.jpg|thumb|300px|Basilica di S. Andrea]]
Sotto il dominio dei Visconti si registrò un periodo di relativa tranquillità finché nel 1427 la città andò sotto al ducato di Savoia e si arricchì rapidamente Vercelli fu uno dei maggiori centri culturali del Piemonte rinascimentale. Alla fine del Cinquecento Vercelli conservava ancora gran parte del patrimonio artistico e storico paleocristiano, medievale e rinascimentale ma il progetto di Carlo Emanuele I di fare di Vercelli una città fortezza ferma l'espansione della città, bloccandola per oltre un secolo nelle sue possenti mura. Nel 1704 si verificò l'ultimo assedio di Vercelli con la distruzione delle mura e della cittadella da parte dell'esercito del duca di Vendôme durante la guerra di successione spagnola ma il trattato di Utrecht del 1713 segnò il ritorno ai Savoia. Nella seconda metà del Settecento cominciano a delinearsi piazze e viali che ancora oggi danno unità organica alla città, vengono eretti palazzi di notevole bellezza.
Dopo la restaurazione dello Stato Sabaudo, risalente al 1814, i vercellesi parteciparono ai moti di rivolta liberale del 1821 e alle lotte risorgimentali. Dopo l'Unità d'Italia l'attività edilizia ristagnò, ma vide la nascita di piazza Torino (ora Pajetta), la sistemazione di Porta Milano, la costruzione della sinagoga ebraica.
All'inizio del Novecento la città conobbe un'espansione notevole. Con la rinascita degli anni cinquanta e le vicissitudini più recenti, Vercelli tornò alla tranquillità e l'agricoltura risorsa portante del territorio si trasformò grazie alla crescente meccanizzazione dei mezzi di lavorazione. Tutt'oggi, per la provincia delle terre d'acqua, la risicoltura rappresenta una vera e propria ricchezza che caratterizza il paesaggio rurale, tipico per le risaie, e si pone come fattore trainante dell'economia della zona. Tuttavia, proprio a causa della meccanizzazione, l'agricoltura non offre più grandi opportunità di lavoro. Inoltre la città ha risentito della recente crisi del settore tessile, con la conseguente chiusura di alcuni importanti siti industriali. La carenza di grandi opportunità lavorative ha spinto molti vercellesi al pendolarismo verso le vicine Torino e Milano.
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La città conserva il centro storico molto raccolto, racchiuso da imponenti viali che hanno preso il posto delle antiche mura medievali. Il nucleo antico è tagliato in due da ovest a est da Corso della Libertà che rappresenta la principale via dello shopping e della vita notturna. Piazza Cavour rappresenta invece a tutti gli effetti il cuore di Vercelli e vi si tiene ogni settimana un caratteristico mercato.
<!--=== Quartieri ===-->
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== Come arrivare ==
=== In aereo ===
L’aeroporto più vicino è quello di [[Milano]]-Malpensa. Dall'aeroporto servizio regolare di bus fino a Novara, quindi treno; in alternativa navetta Malpensa Express fino a Milano, poi treno.
Dall'aeroporto di [[Torino]]-Caselle, bus a Torino Stazione di Porta Susa o Porta nuova, poi treno.
=== In auto ===
Vercelli è raggiungibile a seconda della maggior comodità in base alla provenienza:
* Autostrada A4 da Milano fino al Km 447, dove occorre prendere la deviazione per la A26 Genova, uscendo poi al casello Vercelli Est;
* Autostrada A4 da Torino fino al Km 43, dove occorre prendere la deviazione per Alessandria-Genova, uscendo al casello di Vercelli Ovest;
* Autostrada A26 da Genova uscendo al casello di Vercelli Est.
<!--=== In nave ===-->
=== In treno ===
* Stazione di Vercelli, posta sulla linea Torino-Milano.
Autolinee giornaliere collegano Vercelli con la [[Valsesia]], [[Biella]], [[Casale Monferrato]], [[Chivasso]], [[Ivrea]] e [[Novara]].
Collegamenti possibili anche con [[Torino]] e [[Milano]].
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== Come spostarsi ==
Vercelli è una città molto tranquilla, che offre un'ottima rete di viali, piste ciclabili ed aree pedonali. Un ottimo mezzo per spostarsi quindi è a piedi. Arrivando in treno, ad esempio, il centro città si raggiunge in pochissimi minuti, ed si avrà l'occasione di osservare e visitare alcuni grandi monumenti ed edifici.
Spostandosi in macchina, sarà spesso difficile trovare parcheggio vicino ai luoghi di interesse, a meno che non si lasci la propria vettura al parcheggio adiacente alla basilica di Sant'Andrea, situata in centro, e meritevole di una visita.
Vercelli offre un'ottima rete di autobus, grazie ai quali si potrà percorrere il centro città, con numerose fermate intermedie. Vi sono inoltre varie linee che portano alle zone più decentrate della città, dove possiamo trovare luoghi di shopping e divertimento.
Il centro città è Zona a traffico limitato.
<!--=== Con mezzi pubblici ===-->
<!--=== In taxi ===-->
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== Cosa vedere ==
[[File:Duomo nuovo.jpg|thumb|Il Duomo]]
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| descrizione=Forse l'edificio più importante e famoso della città. È una delle opere architettoniche italiane che meglio si avvicinano al gotico francese, infatti questa basilica, edificata nel 1227, è un connubio di elementi romanici della tradizione lombarda e di elementi gotici come il maestoso rosone, le due torri che affiancano la facciata e all'interno gli slanciati pilastri a fascio. A lato della basilica si trovano gli antichi ambienti abbaziali che si sviluppano intorno ad un caratteristico chiostro.
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| descrizione=Sorta sulle rovine dell'antica chiesa paleocristiana di Vercelli, oggi si presenta col maestoso aspetto di cattedrale neoclassica. All'interno, sopra all'altare recentemente ricostruito, si trova uno splendido [[w:Crocifisso ottoniano di Vercelli|crocefisso in lamina d'argento]] risalente intorno all'anno mille.
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| descrizione=Vercelli è sede di un'importante comunità ebraica in Italia. La comunità di ebrei in città è documentata dal 1446, ma raggiunse l'apice nel 1848, quando contava oltre 600 membri. Proprio nel XIX secolo fu inaugurata una vasta Sinagoga opera dell'architetto Giuseppe Locarni, caratterizzata da una particolare facciata a bande bicolore in pietra arenaria.
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| descrizione=Piazza Cavour, sita nel cuore del centro storico è la piazza più importante di Vercelli. Da almeno otto secoli ne rappresenta il principale luogo di incontro dove si svolgono i più rilevanti momenti della vita cittadina. Pavimentata con il ciottolato, è cinta da portici in tutti quattro i lati e ha una caratteristica forma trapezoidale, conserva inoltre apprezzabili vestigia storiche tra le quali spicca la Torre dell'Angelo, uno degli emblemi della città. Sede del mercato bisettimanale, la piazza è zona a traffico limitato.
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| descrizione=Il Castello, a pianta quadrangolare, fu edificato nel 1290 per volontà di Matteo I Visconti e divenne successivamente residenza sabauda. In un secondo tempo vi risiedette il Governatore militare della città e fu gravemente danneggiato nell'assedio spagnolo del 1638. Fu adattato nel corso del XIX secolo a sede delle carceri e dal 1838 del tribunale che ancora oggi è ospitato tra le sue mura.
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| descrizione=Vercelli è caratterizzata da un elevato numero di torri, testimonianza della sua antica origine medievale. La più famosa è la Torre dell'Angelo che svetta sopra piazza Cavour.
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| descrizione=Il Museo Francesco Borgogna ospita una vasta collezione di pittura, scultura, arti decorative, lastre fotografiche. La sua collezione di pittura, rappresenta per importanza, qualità e quantità di opere la seconda pinacoteca del Piemonte dopo la Galleria Sabauda di Torino. Fondato nel 1907 per legato testamentario di Francesco Borgogna, filantropo e collezionista di opere d'arte, è collocato nella sua abitazione, palazzo Ferrero, costruito in forme neoclassiche nel 1836. Le opere coprono un arco cronologico che spazia dal XV al XXI secolo. Vi sono custodite importantissime tele dei maggiori pittori del rinascimento italiano come [[w:Domenico Ghirlandaio|Domenico Ghirlandaio]] e [[w:Ludovico Carracci|Ludovico Carracci]].
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| descrizione=Costruita nel 1515, questa chiesa vanta splendidi capolavori di [[w:Gaudenzio Ferrari|Gaudenzio Ferrari]], il più illustre esponente della pittura rinascimentale piemontese. Oltre alla pala d'altare della Madonna degli Aranci, l'artista valsesiano ha realizzato un vasto ciclo di affreschi rappresentanti le Storie di Maria Maddalena, le Storie di Maria Vergine, la Crocifissione, l'Assunzione della Vergine nonché un elegante fregio a grottesche. L'edificio sacro conserva la struttura cinquecentesca con facciata di impronta rinascimentale.
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| descrizione= Sale situate in un'elegante villa ottocentesca.
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== Dove alloggiare ==
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== Nei dintorni ==
*[[Novara]]
<!--=== Itinerari ===-->▼
*[[Valsesia]]
*[[Via Francigena]] — Vercelli è una delle città più famose della via Francigena. Vi passarono i più illustri pellegrini che spesso lasciavano al vescovo di Vercelli preziosi doni. Un esempio è il ''Book of Vercelli'' una delle più preziose testimonianze della lingua [[inglese]].
<!--== Informazioni utili ==-->
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