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Tematiche turistiche > Patrimoni mondiali dell'umanità > Patrimoni mondiali dell'umanità in Mongolia

Questa è la lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità presenti in Mongolia al 2023.

Introduzione

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Mappa a tutto schermo Mongolia
Logo UNESCO
Bandiera nazionale

La Mongolia ha accettato la Convenzione UNESCO per i Beni dell'Umanità il 2 febbraio 1990.

Lista dei patrimoni dell'umanità

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SitoAnnoTipo
Criteri
Immagine
Scheda
47.556667102.8313891 Paesaggio culturale della Valle dell'Orkhon 2004 Culturale
(ii)(iii)(iv)

Scheda UNESCO
I 121.967 ettari di questa valle comprendono una vasta area di pascolo su entrambe le rive del fiume Orkhon oltre a numerosi resti archeologici risalenti al VI secolo. Il sito comprende anche Kharkhorum, capitale del vasto impero di Gengis Khan durante il XIII e XIV secolo. Collettivamente i resti del sito riflettono i legami simbiotici tra nomadi, le società pastorali ed i loro centri amministrativi e religiosi, e l'importanza della valle dell'Orkhon nella storia dell'Asia centrale. Il pascolo è sfruttato ancora oggi da pastori nomadi della Mongolia.
49.33388988.3952782 Complessi di petroglifi dell'Altai mongolo 2011 Culturale
(iii)

Scheda UNESCO
Le numerose incisioni rupestri e monumenti funerari rinvenuti in questi tre siti illustrano lo sviluppo della cultura in Mongolia nel corso di un periodo di 12.000 anni. Le prime immagini sono il riflesso di un periodo (11.000-6.000 a.C.) in cui la zona era in parte boschiva e la valle forniva un habitat per i cacciatori di grandi prede. Immagini successive mostrano la transizione verso la pastorizia come stile dominante di vita. Le immagini più recenti mostrano la transizione verso uno stile di vita nomade cavallo-dipendente durante il I millennio a.C., il periodo scita e il periodo turco successivamente (VII e VIII secolo d.C.). Le sculture contribuiscono pregevolmente alla nostra comprensione delle comunità preistoriche in Asia settentrionale.
50.392.753 Bacino di Uvs Nuur 2003 Naturale
(ix)(x)

Scheda UNESCO
Con i suoi 1.068.853 ettari, è il più settentrionale dei bacini chiusi dell'Asia centrale. Prende il nome dal Lago Uvs Nuur, un lago grande, profondo e molto salino, importante per gli uccelli migratori, acquatici e marini. Il sito è composto da dodici aree protette che rappresentano i principali biomi dell'Eurasia orientale. L'ecosistema della steppa supporta una ricca varietà di uccelli e il deserto è sede di una serie di rari gerbillini, topi delle piramidi e puzzole marmorizzate. Le montagne sono un importante rifugio per il leopardo delle nevi in via di estinzione a livello mondiale, la pecora di montagna (argali) e lo stambecco asiatico.
48.783333109.1666674 Grande montagna Burhan Haldun e il suo sacro paesaggio circostante 2015 Culturale
(iv)(vi)

Scheda UNESCO
Il sito si trova nella zona nord-est del paese, nella parte centrale della catena montuosa Khentii dove la vasta area delle steppe dell'Asia centrale incontra le foreste di conifere della taiga siberiana. Burhan Haldun è associato al culto delle montagne sacre, fiumi e ovoo-s (tumuli di roccia sciamanici), in cui le cerimonie sono state plasmate da una fusione di antiche pratiche sciamaniche e buddiste. Si pensa anche che il sito sia il luogo di nascita e sepoltura di Gengis Khan. Esso testimonia i suoi sforzi per stabilire il culto della montagna come una parte importante dell'unificazione del popolo mongolo.
Paesaggi della Dauria:
  • 49.7665115.0674975 Dauria mongola
  • 49.546389114.6411116 Lago Chuh-Nuur
  • 49.766389113.757 Rifugio naturale di Ugtam
2017 Naturale
(ix)(x)

Scheda UNESCO
Con i suoi 1.068.853 ettari, è il più settentrionale dei bacini chiusi dell'Asia centrale. Prende il nome dal Lago Uvs Nuur, un lago grande, profondo e molto salino, importante per gli uccelli migratori, acquatici e marini. Il sito è composto da dodici aree protette che rappresentano i principali biomi dell'Eurasia orientale. L'ecosistema della steppa supporta una ricca varietà di uccelli e il deserto è sede di una serie di rari gerbillini, topi delle piramidi e puzzole marmorizzate. Le montagne sono un importante rifugio per il leopardo delle nevi in via di estinzione a livello mondiale, la pecora di montagna (argali) e lo stambecco asiatico.
Monumenti di stele del Cervo e siti associati dell'età del bronzo
  • 47.742778101.2258338 Khoid Tamir (KT)
  • 48.172472101.0934179 Jargalantyn Am (JA)
  • 48.079583101.05855610 Urtyn Bulag (UB)
  • 49.65536199.92833311 Uushigiin Ovor (UO)
2023 Culturale
(i)(iii)

Scheda UNESCO
Situate sulle pendici della cresta Khangai nella Mongolia centrale, queste stele del cervo venivano utilizzate per pratiche cerimoniali e funerarie. Risalenti al 1200-600 a.C. circa, sono alti fino a quattro metri e sono incastonate direttamente nel terreno come singole pietre erette o in gruppi, e sono quasi sempre situati in complessi che includono grandi tumuli funerari chiamati khirgisüür e altari sacrificali. Ricoperte di incisioni di cervi altamente stilizzate, le stele del cervo sono le più importanti strutture sopravvissute appartenenti alla cultura dei nomadi eurasiatici dell'età del bronzo che si svilupparono e poi lentamente scomparvero tra il II e il I millennio a.C.
Legenda Unesco
(i) Rappresentare un capolavoro del genio creativo dell'uomo.
(ii) Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lungo arco temporale o all’interno di un'area culturale del mondo, sugli sviluppi dell'architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio.
(iii) Essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa.
(iv) Costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana.
(v) Essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture) o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto per effetto delle trasformazioni irreversibili.
(vi) Essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un significato universale eccezionale.
(vii) Presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica.
(viii) Costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative.
(ix) Costituire esempi significativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini.
(x) Presentare gli habitat naturali più importanti e significativi, adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.

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