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Questa è la lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità presenti in Corea del Sud al 2023.

Introduzione

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La Corea del Sud ha accettato la Convenzione UNESCO per i Beni dell'Umanità il 14 settembre 1988.

Lista dei patrimoni dell'umanità

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SitoAnnoTipo
Criteri
Immagine
Scheda
35.783129.351 Tempio sotterraneo di Seokguram vicino a Gyeongju e Tempio di Bulguksa nella provincia di North Gyeongsang 1995 Culturale
(i)(iv)

Scheda UNESCO
Costruito nel corso dell'VIII secolo sulla china del monte Toham, il tempio di Seokguram contiene una statua monumentale del Buddha rivolta verso il mare nella posizione chiamata Bhumisparsamudra. Tutt'attorno sono rappresentate divinità, il Bodhisattva e alcuni discepoli, tutti realisticamente scolpiti tramite alto e bassirilievi. Il complesso artistico è considerato un capolavoro dell'arte buddista nell'estremo oriente. Il tempio di Bulguksa, costruito nel 774, e le grotte di Seokguram formano un complesso architettonico di straordinaria importanza religiosa.
35.8128.12 Tempio di Haeinsa, dove sono conservate le tavolette Tripitaka Koreana 1995 Culturale
(iv)(vi)

Scheda UNESCO
Il Tempio di Haeinsa sul monte Gaya è famoso per essere la casa dei Tripitaka Koreana, la più completa collezione di testi buddisti, tutti intagliati su blocchi di legno tra il 1237 e il 1248. Gli edifici del Janggyeong Panjeon risalgono al XV secolo e furono costruiti apposta per ospitare queste lastre di legno che oltre a essere testi fondamentali del buddismo sono anche eccezionali opere d'arte. In quanto più antico deposito di Tripitaka, gli edifici mostrano una sorprendente maestria nell'invenzione e implementazione di tecniche di conservazione dei testi.
37.575126.9938893 Santuario di Jongmyo a Seul 1995 Culturale
(iv)

Scheda UNESCO
Jongmyo è il più antico e autentico santuario reale del confucianesimo che ad oggi si conservi. Dedicato agli antenati della dinastia Joseon (1392-1910), il tempio presenta la sua forma attuale sin dal XVI secolo e ospita le tavole riportanti gli insegnamenti dei membri della famiglia reale. Le cerimonie rituali con la musica, i canti e le danze ad esse collegate ancora oggi celebrate perpetuano una tradizione che risale al XIV secolo.
37.55126.9833334 Complesso del palazzo di Changdeokgung a Seul 1997 Culturale
(ii)(iii)(iv)

Scheda UNESCO
All'inizio del XV secolo il re Taejong ordinò la costruzione di un nuovo palazzo reale su un sito che fosse di buon auspicio. Su creato un ufficio responsabile per la costruzione del nuovo palazzo che diede vita a un complesso di edifici consistente di un certo numero di palazzi ufficiali e altri residenziali, posizionati in un giardino sapientemente adattato alla topografia irregolare di questo sito di 58 ettari. Il risultato è un esempio spettacolare di residenza reale dell'estremo oriente sia nell'architettura che nel design, perfettamente integrato nel paesaggio circostante.
37.272127.0085 Fortezza di Hwaseong a Suwon 1997 Culturale
(ii)(iii)

Scheda UNESCO
Quando il re Jeongjo, della dinastia Joseon, trasferì la tomba di suo padre a Suwon alla fine del XVIII secolo, fece circondare il sito con massicce opere di difesa, disposte secondo i precetti di un influente architetto militare del periodo, che riunì gli ultimi sviluppi nel campo architettonico sia da Oriente che da Occidente. Le mura imponenti, che si estendono per circa 6 km, ancora sopravvivono; La cinta muraria è interrotta da quattro porte, dotate di bastioni, torri di artiglieria e altri elementi dell'architettura difensiva dell'epoca.
35.789129.2276 Aree storiche di Gyeongju 2000 Culturale
(ii)(iii)

Scheda UNESCO
Le aree storiche di Gyeongju sono famose per la notevole concentrazione di esempi eccezionali di arte buddista coreana, sotto forma di sculture, rilievi, pagode, e resti di templi e palazzi riconducibili alla fioritura, in particolare tra i secoli VII e X, di questa forma unica di espressione artistica.
34.967126.9297 Siti dolmenici di Gochang, Hwasun e Ganghwa 2000 Culturale
(iii)

Scheda UNESCO
I cimiteri preistorici di Gochang, Hwasun e Ganghwa contengono molte centinaia di esempi di tombe dolmeniche risalenti al I millennio a.C., costruite con enormi blocchi di pietra. Insieme formano una parte considerevole dei resti di quella cultura megalitica, diffusa in quasi tutto il mondo, ma qui straordinaria per l'alta concentrazione di testimonianze - più che in ogni altro angolo della terra.
33.469126.728 Isola vulcanica di Jeju e tunnel di lava 2007 Naturale
(vii)(viii)

Scheda UNESCO
L'isola vulcanica di Jeju insieme al tunnel di lava occupano tre siti su una superficie di 18.846 ettari. Sono qui compresi Geomunoreum, considerato come il più spettacolare sistema di canali di lava e grotte del mondo, con i suoi tetti in carbonato variopinti e con pavimenti e pareti di lava di colore scuro; il Seongsan Ilchulbong, un cono di tufo simile a una fortezza, che s'erge dall'oceano dando vita ad un paesaggio drammatico; e il Monte Halla, il più alto in Corea, con le sue cascate, formazioni rocciose polimorfe, e il lago ospitato in un cratere vulcanico. Il sito, di straordinaria bellezza, si presenta anche come testimonianza della storia del pianeta, con tutte le sue caratteristiche geologiche e i processi che l'hanno visto coinvolto.
37.197128.4539 Tombe reali della dinastia Joseon 2009 Culturale
(iii)(iv)(vi)

Scheda UNESCO
Le Tombe Reali della dinastia Joseon formano una collezione di 40 tombe sparse su 18 località. Costruite nell'arco di cinque secoli, 1408-1966, le tombe hanno la funzione di onorare la memoria degli antenati, mostrare rispetto per i loro successi, affermare l'autorità reale, proteggere gli spiriti ancestrali dal male e fornire protezione da atti di vandalismo. Macchie naturali di straordinaria bellezza furono scelte quali siti per le tombe che hanno in genere le spalle protette da una collina e l'entrata rivolta a sud verso l'acqua e, idealmente, circondate da cornici di creste montuose in lontananza. Accanto all'area di sepoltura, le tombe reali presentano una zona cerimoniale e un ingresso. Oltre ai tumuli, altri edifici connessi che sono parte integrante delle tombe, comprendono un santuario a forma di T in legno, un capannone per la stele, una cucina reale e una casa delle guardie, un cancello rosso e la casa del custode delle tombe. Il terreno sepolcrale è ornato all'esterno con una serie di oggetti in pietra, tra cui figure (sculture) di uomini e animali. Il sito delle tombe della dinastia Joseon è l'apice dell'architettura sepolcrale - che copre circa 5000 anni - in tutta la penisola coreana.
36.539128.51710 Villaggi storici di Hahoe e Yangdong 2010 Culturale
(iii)(iv)

Scheda UNESCO
Fondati nei secoli XIV e XV, i villaggi di Hahoe e Yangdong sono i due più rappresentativi villaggi tribali storici nella Repubblica di Corea. La loro disposizione e il loro aspetto - protetti da montagne boscose e affacciati sul fiume e sui campi agricoli aperti - riflettono la particolare cultura confuciana aristocratica della prima parte della dinastia Joseon (1392-1910). I villaggi erano stati costruiti qui perché i campi e il paesaggio meraviglioso circostante fornisse loro il necessario nutrimento spirituale e materiale. I villaggi di Hahoe e Yangdong includono le residenze delle famiglie più importanti e le case a graticcio degli altri importanti clan locali,oltre a padiglioni, sale studio, accademie confuciane per la diffusione della cultura, il tutto circondato da settori adibiti alle semplici case in fango o paglia, destinate alla gente comune. I paesaggi montuosi nei dintorni con alberi e acqua in abbondanza, incorniciati dai padiglioni, sono stati celebrati per la loro bellezza dai poeti coreani per tutto il XVII e XVIII secolo.
37.478028127.18419411 Namhansanseong, a sudest di Seul 2014 Culturale
(ii)(iv)

Scheda UNESCO
Namhansanseong fu pensata e costruita per essere la capitale d'emergenza della dinastia Joseon su un sito montuoso a 25 km da Seul. Edificata e difesa dai monaci-soldati buddisti poteva ospitare fino a 4000 persone e assolveva a importanti funzioni amministrative e militari. I suoi edifici più antichi risalgono al VII secolo anche se allo stato attuale sono il frutto di molti successivi restauri, soprattutto di quelle del XVII secolo quando la città fu riorganizzata in previsione dell'attacco proveniente dalla dinastia Qing di origini cinesi. La città di Namhansanseong ingloba oggi una sintesi mirabile di concetti dell'ingegneria militare difensiva di quel periodo, basata in particolare sulle influenze della vicina Cina e del Giappone. In questa sintesi trovano però anche posto le innovazioni nell'arte della fortificazione che seguirono l'introduzione nella regione delle armi di matrice occidentale, basate sull'uso della polvere da sparo. Namhansanseong, città quasi mai abitata eppure capitale provinciale per un lungo periodo, è diventata nel corso dei secoli il simbolo della sovranità coreana grazie al suo ampio e ben conservato apparato di architettura militare, difensiva, civile e religiosa.
36.461944127.12722212 Aree storiche Baekje 2015 Culturale
(ii)(iii)

Scheda UNESCO
Situato nella regione centro-occidentale montuosa della Repubblica di Corea, il territorio comprende otto siti archeologici risalenti al 475-660 d.C, tra cui la rocca Gongsanseong e tombe reali a Songsan-ri relativi alla capitale, Ungjin (oggi Gongju), la Fortezza Busosanseong e edifici amministrativi Gwanbuk-ri, e le mura della città Naseong legati alla capitale, Sabi (ora Buyeo), il palazzo reale di Wanggung-ri e il Tempio Mireuksa a Iksan relativi alla secondaria capitale Sabi. Insieme, questi siti rappresentano il periodo più tardo del regno Baekje (uno dei tre regni più antichi della penisola coreana: 18 a.C.-660 d.C.) durante il quale sono stati il crocevia di notevoli scambi tecnologici, religiosi (buddista), culturali e artistici tra gli antichi regni dell'Asia orientale in Corea, Cina e Giappone.
Sansa, monasteri buddisti di montagna in Corea
  • 35.487778129.06444413 Tongdosa
  • 36.998889128.687514 Buseoksa
  • 36.653333128.66255615 Bongjeongsa
  • 36.542361127.8337516 Beopjusa
  • 36.558917127.01244417 Magoksa
  • 34.996056127.33047218 Seonamsa
  • 34.476472126.61686119 Daeheungsa
2018 Culturale
(iii)

Scheda UNESCO
I Sansa sono monasteri buddisti di montagna situati in tutte le province meridionali della penisola coreana. La disposizione spaziale dei sette templi che costituiscono la proprietà, istituita tra il VII e il IX secolo, presenta caratteristiche comuni specifiche della Corea: il "madang" (cortile aperto) affiancato da quattro edifici (sala del Buddha, padiglione, sala conferenze e dormitorio). Contengono un gran numero di strutture, oggetti, documenti e santuari singolarmente notevoli. Questi monasteri di montagna sono luoghi sacri, che sono sopravvissuti come centri viventi di fede e pratica religiosa quotidiana al presente.
Seowon, accademie neoconfuciane coreane:
  • 36.925417128.58011120 Sosu-Seowon
  • 35.5485127.7832521 Namgye-Seowon
  • 36.011694129.16330622 Oksan-Seowon
  • 36.727306128.84341723 Dosan Seowon-
  • 35.310611126.75172224 Piram-Seowon
  • 35.700917128.37191725 Dodong-Seowon
  • 36.541028128.55308326 Byeongsan-Seowon
  • 35.601833126.98372227 Museong-Seowon
  • 36.209222127.18077828 Donam-seown
2019 Culturale
(iii)

Scheda UNESCO
La proprietà si trova nella parte centrale e meridionale della Corea del Sud, e comprende nove seowon, che rappresentano un tipo di accademia neoconfuciana della dinastia Joseon (XV-XIX secolo d.C.). L'apprendimento, la venerazione degli studiosi e l'interazione con l'ambiente erano le funzioni essenziali dei seowon, espresse nel loro design. Situati vicino a montagne e fonti d'acqua, favorivano l'apprezzamento della natura e la coltivazione della mente e del corpo. Gli edifici in stile padiglione avevano lo scopo di facilitare i collegamenti con il paesaggio. I seowon illustrano un processo storico in cui il neoconfucianesimo cinese è stato adattato alle condizioni coreane.
Getbol, piane di marea coreane 2021 Naturale
(x)

Scheda UNESCO
Situato nel Mar Giallo orientale sulla costa sud-occidentale e meridionale della Repubblica di Corea, il sito comprende quattro parti componenti: 36.045275126.61380329 Seocheon Getbol, 35.551853126.53370330 Gochang Getbol, 34.828822126.10444231 Shinan Getbol e 34.804331127.43566432 Boseong-Suncheon Getbol. Il sito mostra una complessa combinazione di condizioni geologiche, oceanografiche e climatologiche che hanno portato allo sviluppo di diversi sistemi sedimentari costieri. Ogni componente rappresenta uno dei quattro sottotipi di marea piatta (tipo estuario, tipo baia, tipo arcipelago e tipo semi-chiuso). Il sito ospita alti livelli di biodiversità, con segnalazioni di 2.150 specie di flora e fauna, tra cui 22 specie minacciate o quasi minacciate a livello globale. Ospita 47 specie di invertebrati marini endemici e cinque in via di estinzione oltre a un totale di 118 specie di uccelli migratori per i quali il sito fornisce habitat critici. La fauna endemica comprende polpi di fango (Octopus minor) e mangiatori di depositi come granchi di fango giapponesi (Macrophthalmus japonica), granchi violinisti (Uca lactea) e policheti (vermi setole), granchi fantasma di Stimpson (Ocypode stimpsoni), lumache di sabbia del mare giallo (Umbonium thomasi), così come vari alimentatori in sospensione come le vongole. Il sito dimostra il legame tra geodiversità e biodiversità e dimostra la dipendenza della diversità culturale e dell'attività umana dall'ambiente naturale.
Tumuli di Gaya
  • 35.237264128.87372533 Daeseong-dong
  • 35.268344128.40739434 Marisan
  • 35.582894128.28003135 Okjeon
  • 35.721864128.25567236 Jisan-dong
  • 34.980378128.32131137 Songhak-dong
  • 35.508175127.62151138 Yugok-ri and Durak-ri
  • 35.546356128.50478339 Gyo-dong and Songhyeon-dong
2023 Culturale
(iii)

Scheda UNESCO
Questa proprietà seriale comprende siti cimiteriali archeologici con tumuli attribuiti alla Confederazione Gaya, che si sviluppò nella parte meridionale della penisola coreana dal I al VI secolo d.C. Attraverso la loro distribuzione geografica e le caratteristiche del paesaggio, i tipi di sepolture e i corredi funerari, i cimiteri attestano il caratteristico sistema politico Gaya in cui le comunità politiche esistevano come eguali politici autonomi pur condividendo punti in comune culturali. L'introduzione di nuove forme di tombe e l'intensificazione della gerarchia spaziale nei siti dei tumuli riflettono i cambiamenti strutturali vissuti dalla società Gaya nel corso della sua storia.
Legenda Unesco
(i) Rappresentare un capolavoro del genio creativo dell'uomo.
(ii) Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lungo arco temporale o all’interno di un'area culturale del mondo, sugli sviluppi dell'architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio.
(iii) Essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa.
(iv) Costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana.
(v) Essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture) o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto per effetto delle trasformazioni irreversibili.
(vi) Essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un significato universale eccezionale.
(vii) Presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica.
(viii) Costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative.
(ix) Costituire esempi significativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini.
(x) Presentare gli habitat naturali più importanti e significativi, adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.

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