Questa è la lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità presenti in Afghanistan al 2023.
Introduzione
modificaPensando all'Afghanistan il nostro pensiero di certo non corre alle bellezze artistiche o architettoniche del paese ma alla tragica situazione sociale e bellica che ha coinvolto questo stato a noi abbastanza vicino negli ultimi decenni.
Eppure l'Afghanistan, che è stato sempre terra di invasioni e di conflitti fin dalle origini della storia, ha saputo di volta in volta far tesoro delle incredibili mescolanze di genti e culture che ha visto passare su di sè. Non è un caso che tra i patrimoni mondiali dell'Umanità troverete esempi di architettura buddista come la Valle di Bamiyan a poca distanza dal Minareto di Jam, orgoglio dell'arte musulmana nella regione.
L'Afghanistan ha accettato la Convenzione UNESCO per i Beni dell'Umanità il 20 marzo 1979. E da allora gli sforzi dell'UNESCO si sono concentrati per lo più sulla salvaguardia dei patrimoni mondiali, costantemente a rischio di essere distrutti o deturpati dalle operazioni militari.
Oltre ai due siti già citati molti altri, attualmente sottoposti al vaglio fanno già parte di liste più o meno ufficiali e internazionalmente riconosciute come la WMF (World Monuments Fund) create anch'esse il più possibile con lo scopo di preservare i monumenti di interesse mondiale in terre di guerra come l'Afghanistan.
Annualmente l'UNESCO e queste altre organizzazioni internazionali bandiscono concorsi per promuovere i siti mondiali presenti in Afghanistan e renderli il più possibile accessibili al pubblico. Al 2014, ad esempio, risale un bando di concorso inerente ai Budda della Valle di Baiyan con lo scopo di produrre un progetto per un parco e centro culturale che metta in evidenza l'intreccio di culture che da sempre caratterizza l'Afghanistan. Il progetto vincitore, annunciato a febbraio 2015, è quello di un architetto argentino ma a partecipare al concorso UNESCO sono stati quasi 1100 progetti di architetti provenienti da 117 nazioni. Il titolo del progetto vincitore è "L'eterna presenza dell'assenza" e si propone di creare un centro multiculturale di scambio di idee e promotore di attività in cui interessati provenienti da più nazioni possano incontrarsi e contribuire alla rinascita di questo importante sito archeologico sotto l'egida dell'UNESCO.
Lista dei patrimoni dell'umanità
modificaSito | Anno | Tipo Criteri | Immagine Scheda | ||||||||||||||||||||
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1 Minareto e resti archeologici di Jam nei pressi del fiume Hari Rud | 2002 | Culturale (ii)(iii)(iv) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Il Minareto di Jam alto 65m, è una graziosa struttura impennata, risalente al XII secolo. Coperto da elaborate mura con una piastrella blu scritta in alto, è degno di nota per la qualità della sua architettura e decorazione, che rappresentano il culmine di una tradizione architettonica e artistica in questa regione. Il suo impatto è accentuato dalla sua impostazione scenica, una profonda valle del fiume tra le imponenti montagne, nel cuore della provincia Ghur. | |||||||||||||||||||||||
2 Panorama culturale e resti archeologici della Valle di Bamiyan | 2003 | Culturale (i)(ii)(iii)(iv)(vi) |
Scheda UNESCO | ||||||||||||||||||||
Il paesaggio culturale e resti archeologici della valle di Bamiyan rappresentano gli sviluppi artistici e religiosi che dal I al XIII secolo hanno caratterizzato l'antica Bakhtria, integrando varie influenze culturali nella scuola Gandhara di arte buddista. L'area contiene numerosi complessi buddisti monastici e santuari, nonché edifici fortificati dal periodo islamico. Il sito è anche testimonianza della tragica distruzione da parte dei talebani delle due statue di Buddha in piedi, che scosse il mondo nel marzo 2001. | |||||||||||||||||||||||
Legenda Unesco
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