Utente:Ariel Peluso/Sandbox

Scheda tecnica

Titolo: Composizione n. 3

Autore: Carla Badiali

Data di creazione: 1932-1936

Collocazione: Como (CO), musei civici

Genere: astrattismo

Dimensioni reali: 44,5 x 41 cm

Tipologia: astrattismo

Materia e tecnica: olio su cartone

Bibliografia

Libro: Pinacoteca civica di Como, Milano, Electa, 2021, pp. 90-91

Introduzione

Quest’opera, realizzata nel 1932, ha un’estrema semplificazione di forme tratte dalla realtà.

L’astrattismo di Carla Badiali, nella sua prima attività, è passato da un sottile lirismo e da un’atmosfera metafisica accentuata dai colori tenui e soprattutto da zone di colore che sembrano alludere a ombre che si proiettano in modo irregolare all’interno o all’esterno delle forme geometriche.

Tali elementi suggeriscono una illusoria spazialità e le forme sembrano quasi “galleggiare” su una superficie chiara.

Per questo motivo l’astrazione di Carla Badiali può essere avvicinata a quegli autori astratti che possiedono un’intrinseca vena poetica come Paul Klee, Atanasio Soldati, Jean Arp o Osvaldo Licini, piuttosto che a pittori più rigorosamente geometrici.

Solo nelle opere realizzate a metà degli anni Trenta, probabilmente influenzate anche dalla vicinanza a Manlio Rho, la dimensione lirica si innesterà su composizioni geometriche più rigorose e costruttive. (E. Di Raddo)

Cenni storici

Secondo Luigi Cavadini, colui che ha curato il catalogo generale dell'artista, questa opera che si conosceva datata nel 1936 potrebbe invece essere stata realizzata qualche anno prima, addirittura nel 1932 per la presenza di alcune forme geometriche che sembrano suggerire oggetti di una natura morta.

Analisi dello stile

Gli storici dell'arte definiscono l'astrattismo come un linguaggio artistico non legato alla rappresentazione di oggetti reali, ma piuttosto concentrato su linee, colori e forme geometriche o libere.                                                 La struttura compositiva e le regole utilizzate per creare l'opera astratta sono fondamentali, poiché sostituiscono la mimesi della realtà con una forma di espressione più libera e concettuale.                                                            In questo modo, dipinti e sculture diventano oggetti d'arte che si distaccano dalla tradizionale funzione mimetica, per esplorare nuove forme di comunicazione visiva.